2016 "carestia di preti": la "risposta di Dio" alla chiesa desacralizzata, iper-sociale e mondanizzata
Un recente reportage di Bruno Viani sul Secolo XIX ( QUI ) riapre la piaga dolorosissima del deserto nei Seminari «... in una Chiesa pesantemente impegnata nel sociale e apparentemente supina ai poteri del mondo...».
Si potrebbe sostituire la locazione geografica del servizio mettendo al posto di Genova il nome di una qualsiasi Città scelta a caso : purtroppo la cruda realtà descritta nell'inchiesta non cambia !
Eppure, conviene sempre ricordarlo, nella drammaticità della situazione che colpisce soprattutto l' Europa e l'America Latina hanno trovato modo di annientare solo quelle realtà autenticamente cattoliche che erano sorte proprio per fermare la deriva vocazionale.
Ne citiamo solo due : il Seminario di Ciudad del Este e il Noviziato dei Francescani dell'Immacolata.
Non vogliamo sembrare "i perfettini", "i primi della classe" quando, con animo preoccupato, imputiamo la colpa dell'inaridimento della pianta vocazionale alla desacralizzazione della Santa Chiesa perpetrata dai "prêtres à la mode" cioè "coloro che pensano di aver vinto".
Un esempio dell'imbarbarimento profano di "fine civiltà cattolica" è riassunto nell'ormai famosa foto ( x il videoQUI) di tal The Edge, che, ci dicono, sia il chitarrista di un gruppo chiamato U2, che ha tenuto un breve concerto alla Cappella Sistina del Vaticano diventando" la prima rockstar a esibirsi sotto i famosi affreschi di Michelangelo".
La Cappella Sistina è ormai stata ribattezzata laicamente su alcuni prestigiosi quotidiani come la "cappella di Michelangelo".
Come fece il Profeta Isaia supplichiamo il Signore: "Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini,e i nostri nemici ridono di noi. Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna ,proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato".
AC
Genova : Preti, zero ordinazioni nel 2016: allarme in Curia
di Bruno Viani
- Domani a San Lorenzo, nel giorno della Pentecoste che la Chiesa dedica all’ordinazione dei nuovi sacerdoti, ci sarà un solo seminarista all’altare che verrà consacrato diacono transeunte (“in transito”, prima del sacerdozio) in vista della definitiva consacrazione che avverrà solo tra un anno: si chiama Andrea Carcasole, ha 29 anni ed è diplomato odontotecnico all’Ipsia, poi ha frequentato per qualche anno il corso di laurea in Scienze infermieristiche, prima di entrare in seminario nel 2011 ( regnante Benedetto XVI alla cui opera di ripresa del "senso del sacro"- tanto cara anche a San Giovanni Paolo II- si debbono diverse "vocazioni" al sacerdozio e alla vita religiosa. Dobbiamo essere proprio noi di MiL a redigere un elenco sommario delle più recenti ordinazioni sacerdotali fiorite grazie alle buone intuizioni liturgiche e teologiche di Papa Benedetto? N.d.R.).
*
Preti, zero.
E allora si spiega perché la Chiesa di Papa Francesco sta iniziando a riflettere su quelli che non sono dogmi, ma consuetudini e regole nate nel corso dei secoli, dalla questione femminile alle modalità di accesso al sacerdozio, fino al celibato dei preti . ( Se così fosse una parte - ma non tutta- la Chiesa Cattolica sarà annientata, con grande gioia dei mass media e dei loro potenti padroni che non vedono l'ora... N.d.R.)
*
Nei saloni immensi del seminario del Righi oggi vivono dieci seminaristi, compreso il prossimo diacono, distribuiti tra i sei diversi anni di formazione: come dire classi da uno oppure due alunni.
*
È una media che (vista con occhio laico) non sembra portare molto lontano, a fronte di una media di funerali di sacerdoti.
Se la Curia fosse una comunità profana e la curva dei preti italiani seguisse la logica della matematica (appunto... ha scritto bene il Giornalista :la matematica per fortuna NON è la logica di Dio... "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie" N.d.R.), andrebbe a esaurimento nel giorno di pochi decenni.
*
Sono poco più di trecento i sacerdoti diocesani genovesi, con un’età media superiore ai 65 anni, molti di loro hanno più impegni o più parrocchie, in massima parte sono stati ordinati dal cardinale Giuseppe Siri, guida dell’Arcidiocesi per più di quarant’anni, dal 1946 al giorno della morte, nel 1987 (Chi molto semina in preghiera ed in povertà evangelica molto raccoglie nel servizio divino: a gloria di Dio e a servizio totale dei fratelli (come fa la Chiesa da 2000 anni).
Non significa però che i Consacrati non debbono avere dei dignitosi mezzi di vita quotidiana ne' possono aspirare legittimamente ad incarichi più elevati e più consoni alla loro personalità.
Se un Consacrato aspira legittimamente ed onestamente a "fare carriera" - senza ricorrere a raccomandazioni esterne- non commette alcun peccato! N.d.R.)
E un anno senza preti è un anno di carestia ( sottolineatura nostra N.d.R)
*
Significa che nel futuro la Chiesa potrebbe essere obbligata a fare scelte drastiche?
«Il Signore ha promesso di non far mancare operai alla sua messe», dice evangelicamente don Michele De Santi, cancelliere della Curia, che ammette:
«La decisione del papa è stata una cosa inaspettata» ( Di quale "decisione del papa" parla don Michele ???)
blog.messainlatino.it/…/2016-anno-della…
Si potrebbe sostituire la locazione geografica del servizio mettendo al posto di Genova il nome di una qualsiasi Città scelta a caso : purtroppo la cruda realtà descritta nell'inchiesta non cambia !
Eppure, conviene sempre ricordarlo, nella drammaticità della situazione che colpisce soprattutto l' Europa e l'America Latina hanno trovato modo di annientare solo quelle realtà autenticamente cattoliche che erano sorte proprio per fermare la deriva vocazionale.
Ne citiamo solo due : il Seminario di Ciudad del Este e il Noviziato dei Francescani dell'Immacolata.
Non vogliamo sembrare "i perfettini", "i primi della classe" quando, con animo preoccupato, imputiamo la colpa dell'inaridimento della pianta vocazionale alla desacralizzazione della Santa Chiesa perpetrata dai "prêtres à la mode" cioè "coloro che pensano di aver vinto".
Un esempio dell'imbarbarimento profano di "fine civiltà cattolica" è riassunto nell'ormai famosa foto ( x il videoQUI) di tal The Edge, che, ci dicono, sia il chitarrista di un gruppo chiamato U2, che ha tenuto un breve concerto alla Cappella Sistina del Vaticano diventando" la prima rockstar a esibirsi sotto i famosi affreschi di Michelangelo".
La Cappella Sistina è ormai stata ribattezzata laicamente su alcuni prestigiosi quotidiani come la "cappella di Michelangelo".
Come fece il Profeta Isaia supplichiamo il Signore: "Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini,e i nostri nemici ridono di noi. Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna ,proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato".
AC
Genova : Preti, zero ordinazioni nel 2016: allarme in Curia
di Bruno Viani
- Domani a San Lorenzo, nel giorno della Pentecoste che la Chiesa dedica all’ordinazione dei nuovi sacerdoti, ci sarà un solo seminarista all’altare che verrà consacrato diacono transeunte (“in transito”, prima del sacerdozio) in vista della definitiva consacrazione che avverrà solo tra un anno: si chiama Andrea Carcasole, ha 29 anni ed è diplomato odontotecnico all’Ipsia, poi ha frequentato per qualche anno il corso di laurea in Scienze infermieristiche, prima di entrare in seminario nel 2011 ( regnante Benedetto XVI alla cui opera di ripresa del "senso del sacro"- tanto cara anche a San Giovanni Paolo II- si debbono diverse "vocazioni" al sacerdozio e alla vita religiosa. Dobbiamo essere proprio noi di MiL a redigere un elenco sommario delle più recenti ordinazioni sacerdotali fiorite grazie alle buone intuizioni liturgiche e teologiche di Papa Benedetto? N.d.R.).
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Preti, zero.
E allora si spiega perché la Chiesa di Papa Francesco sta iniziando a riflettere su quelli che non sono dogmi, ma consuetudini e regole nate nel corso dei secoli, dalla questione femminile alle modalità di accesso al sacerdozio, fino al celibato dei preti . ( Se così fosse una parte - ma non tutta- la Chiesa Cattolica sarà annientata, con grande gioia dei mass media e dei loro potenti padroni che non vedono l'ora... N.d.R.)
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Nei saloni immensi del seminario del Righi oggi vivono dieci seminaristi, compreso il prossimo diacono, distribuiti tra i sei diversi anni di formazione: come dire classi da uno oppure due alunni.
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È una media che (vista con occhio laico) non sembra portare molto lontano, a fronte di una media di funerali di sacerdoti.
Se la Curia fosse una comunità profana e la curva dei preti italiani seguisse la logica della matematica (appunto... ha scritto bene il Giornalista :la matematica per fortuna NON è la logica di Dio... "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie" N.d.R.), andrebbe a esaurimento nel giorno di pochi decenni.
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Sono poco più di trecento i sacerdoti diocesani genovesi, con un’età media superiore ai 65 anni, molti di loro hanno più impegni o più parrocchie, in massima parte sono stati ordinati dal cardinale Giuseppe Siri, guida dell’Arcidiocesi per più di quarant’anni, dal 1946 al giorno della morte, nel 1987 (Chi molto semina in preghiera ed in povertà evangelica molto raccoglie nel servizio divino: a gloria di Dio e a servizio totale dei fratelli (come fa la Chiesa da 2000 anni).
Non significa però che i Consacrati non debbono avere dei dignitosi mezzi di vita quotidiana ne' possono aspirare legittimamente ad incarichi più elevati e più consoni alla loro personalità.
Se un Consacrato aspira legittimamente ed onestamente a "fare carriera" - senza ricorrere a raccomandazioni esterne- non commette alcun peccato! N.d.R.)
E un anno senza preti è un anno di carestia ( sottolineatura nostra N.d.R)
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Significa che nel futuro la Chiesa potrebbe essere obbligata a fare scelte drastiche?
«Il Signore ha promesso di non far mancare operai alla sua messe», dice evangelicamente don Michele De Santi, cancelliere della Curia, che ammette:
«La decisione del papa è stata una cosa inaspettata» ( Di quale "decisione del papa" parla don Michele ???)
blog.messainlatino.it/…/2016-anno-della…
https://gloria.tv/article/VxZTc86WZZRE6JB2Pt1FeZvsP
Così chiese e sacerdoti cristiani finiscono sotto attacco anche in Italia
Insulti e dissacrazioni (sottovalutati) all’altare
I danni causati dall'uomo che ha devastato Santa Prassede a Roma
Roma. Siamo abituati a vedere scene di profanazione di chiese e maltrattamenti a religiosi e fedeli quasi quotidianamente nelle zone sconvolte da conflitto nel medio oriente. Nei territori controllati dall’Isis e da altri gruppi jihadisti, i luoghi di culto cristiani e i loro fedeli sono esposti a vessazioni di ogni sorta. Quest’estate si è verificato un attacco senza precedenti anche sul suolo europeo. La barbara esecuzione di padre Jacques Hamel a Rouen, in Francia, sgozzato davanti all’altare della sua parrocchia per mano di due jihadisti, ha scosso profondamente credenti e non. Mentre questi fatti eclatanti trovano ampio risalto nei mezzi di informazione, sfugge ai più una lunga serie di piccoli attacchi alle chiese sul territorio italiano. Questi prendono per lo più forma di furti, insulti o altri atti di piccola criminalità che spesso sono sbrigativamente derubricati a meri atti di vandalismo. Eppure, fatte le debite e necessarie proporzioni, si tratta spesso – anche in questo caso – di attacchi mirati alle chiese come simbolo di un’istituzione. Il caso più recente è avvenuto tra venerdì e sabato scorsi, e ha avuto come protagonista un ghanese di 39 anni.
L’uomo, in meno di 24 ore, è entrato in quattro diverse chiese romane e ne ha danneggiato le statue all’interno, prima di essere arrestato dai Carabinieri e trasferito in carcere con l’accusa di vilipendio alle istituzioni religiose con l’aggravante dell’odio religioso. Nel corso dell’ultimo anno si sono verificati diversi episodi simili. Ad esempio, a luglio, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha dato esecuzione a decreti di espulsione per due marocchini. Il primo aveva scagliato a terra, danneggiandolo, un crocifisso settecentesco nella chiesa di San Geremia a Venezia. Il secondo, nel 2015, era entrato in una chiesa inveendo contro i fedeli e contro la religione cattolica. In un’altra circostanza, a Chieti, degli ignoti hanno aggredito una statua raffigurante il Cristo fuori dalla chiesa di San Francesco Caracciolo. La scultura in bronzo e marmo è stata decapitata di netto. In altre occasioni, non vi sono solo stati danni a oggetti o parole ingiuriose, ma anche furti e violenza fisica. Il 19 dicembre 2015, due uomini incappucciati sono entrati in una parrocchia nel salernitano e hanno costretto il sacerdote a rivelare dove custodisse i soldi.
Avuta l’informazione, i due hanno legato il parroco a una sedia e lo hanno chiuso nel bagno della canonica, per poi darsi al saccheggio di tutti gli oggetti di valore che hanno trovato. Uno dei criminali, un albanese di 24 anni, è stato successivamente arrestato dalle forze dell’ordine. Il desiderio di trafugare i soldi delle elemosine invece ha spinto un gruppo di sei minorenni a introdursi in una parrocchia di Saluzzo nel settembre del 2015. Non avendoli trovati, hanno devastato e imbrattato la chiesa, e dato fuoco alle pagine di un messale. Ancora più inquietante sono stati gli episodi verificatisi a luglio nella chiesa di Sant’Elena, all’Annunziata. In due occasioni qualcuno è entrato causando ingenti danni. Una statua della Madonna è stata distrutta e la sua testa rubata, un tabernacolo è stato scardinato dal muro e poi danneggiato ripetutamente, le ostie contenute nella pisside sono state sparse per il pavimento, le reliquie di Sant’Elena sono state trafugate ed è stato trovato un biglietto scritto a penna indirizzato al sacerdote. Su di esso, in inglese, vi era un invito a andare all’inferno. Questi attacchi dovrebbero essere un segnale d’allarme su un fenomeno inquietante. Sono episodi che gettano luce su quella che Joseph Weiler ha chiamato la “cristofobia” nel vecchio continente.
di Andrea Bonicatti | 04 Ottobre 2016
http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/10/04/cos-chiese-e-sacerdoti-cristiani-finiscono-sotto-attacco-anche-in-italia___1-v-148532-rubriche_c244.htm
Novus Horror Missae (Vogogna, prov. di Verbani)
Un lettore ci segnala un box-nurcery in
una chiesa di Vogogna in provincia di Verbania: un bellssimo posto
giochi vicino all altare del Santissimo Sacramento, per bambini
(sicuramente silenziosi e immobili). Che dire?....
Roberto
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