Pochi giorni fa è andata in scena una sorta di
beatificazione di Marco Pannella da parte del presidente della Pontificia
Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia. Un video-scandalo, ma più
ancora che le parole di elogio per il defunto leader dei radicali, a inquietare
è la prospettiva evocata da Paglia....
Sapere che un uomo che nella sua vita e fino alla fine ha fatto tanto male, come Marco Pannella, abbia però goduto dell’amicizia di un sacerdote, è in qualche modo consolante. Si può sperare che quel filo con Dio che non si è mai spezzato possa aver provocato almeno alla fine un ravvedimento, un pentimento, per salvare la sua anima. Ma la speranza si fa amarezza sapendo che quel sacerdote è monsignor Vincenzo Paglia, ex vescovo di Terni (diocesi da lui ridotta sull’orlo della bancarotta), disastroso ex presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, da pochi mesi presidente della Pontificia Accademia per la Vita nonché cancelliere dell’Istituto Giovanni Paolo II per la Famiglia, istituti dove ha iniziato una sistematica opera di demolizione di quanto voluto da san Giovanni Paolo II.
Ma non è da queste “medaglie” che nasce l’amarezza: per capirne il motivo invece basta ascoltare il video che da due giorni rimbalza da un sito all’altro scandalizzando migliaia e migliaia di semplici cattolici. Si tratta dell’intervento che il presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha fatto lo scorso 17 febbraio in un evento organizzato dal Partito Radicale per presentare l’autobiografia (postuma) di Marco Pannella (clicca qui per il video).
Ovvio che chi ha condiviso un’amicizia vera con una persona, anche se proveniente da esperienze diverse e perfino opposte, cerca di valorizzarne l’umano, ma nelle parole di monsignor Paglia non c’è l’affetto dell’amico che ha condiviso un dialogo sincero sulla verità della vita; c’è invece l’entusiastica adesione all’ideologia che ha mosso Pannella e che oggi continua a muovere i suoi seguaci. Un’ideologia figlia e amplificatrice di quella che san Giovanni Paolo II definiva "cultura della morte": Pannella è direttamente responsabile degli oltre sei milioni di bambini uccisi con l’aborto volontario, è stato uno dei più tenaci distruttori della famiglia, è all’origine delle campagne per l’eutanasia che stanno dando il colpo di grazia al nostro popolo. E poi la droga, la prostituzione, le coppie gay, il controllo delle nascite: tutto ciò che è il rovesciamento del piano creatore di Dio ha trovato in quest’uomo e nei suoi seguaci dei fanatici missionari dediti al proselitismo.
Un uomo con un fardello così pesante sulla sua coscienza avrebbe avuto bisogno di un uomo di Dio capace di richiamarlo alla sua verità; è stato invece “punito” con un sacerdote che l’ha giustificato ed esaltato nella sua perversione e ora sente anche il bisogno di annunciarlo al mondo: «Marco era un uomo di grande spiritualità», «la sua è una grande perdita per questo nostro paese», «un uomo spirituale che ha combattuto e sperato contro ogni speranza, come dice San Paolo», «una storia per la difesa della dignità di tutti», «ha speso la vita per gli ultimi», «un tesoro prezioso da conservare», «un uomo che sa scendere nella profondità e sa aiutarci a sperare», «ispiratore di una vita più bella per il mondo che ha bisogno di uomini che sappiano parlare come lui». Non bastasse, ci arriva anche la lezioncina, perché Pannella – dice ammiccante Paglia - «rimproverava noi cattolici perché lasciamo da parte il Vangelo». Ah, sarà per questo allora che si è dato tanto da fare per cancellare ogni traccia di cattolicesimo.
Nessuno più di Pannella in Italia ha lavorato contro la vita e contro la famiglia, e a tesserne le lodi è colui che è presidente della Pontificia Accademia per la Vita ed è stato a capo del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Non ci sono parole sufficienti per esprimere lo sdegno e il disgusto per questa esibizione.
Ma, se possibile, non è questa la cosa più grave. Perché l’elogio di Pannella fatto da monsignor Paglia svela anche la prospettiva culturale che muove – con Paglia - una parte influente della Chiesa. Ha detto il monsignore: «Oggi è indispensabile trovare una prossimità che unisce i diversi per edificare una unità di disegno o una unità che abbracci tutti»; e ancora: «Contro i muri, Marco è figura che parla di universalità, libertà per la costruzione», «speranza in un mondo che si ricomponga».
La prosa non è fluida ma il concetto è chiaro: la prospettiva è l’unità del genere umano guardando a ciò che unisce; popoli, culture e religioni che devono fondersi, rinunciando alle proprie identità, per poter diventare una cosa sola. E la Chiesa al servizio di questa utopìa che, peraltro, ha all’Onu i suoi teorici. Non si annuncia più Cristo ma i valori umani comuni; si parla di Gesù ma in funzione di un non meglio chiarito servizio all’umanità; non si lavora per portare tutte le genti a Cristo, ma Cristo è il pretesto per perdersi nel pensiero unico dominante. Insomma, quello che si persegue è la fine della Chiesa.
La prosa non è fluida ma il concetto è chiaro: la prospettiva è l’unità del genere umano guardando a ciò che unisce; popoli, culture e religioni che devono fondersi, rinunciando alle proprie identità, per poter diventare una cosa sola. E la Chiesa al servizio di questa utopìa che, peraltro, ha all’Onu i suoi teorici. Non si annuncia più Cristo ma i valori umani comuni; si parla di Gesù ma in funzione di un non meglio chiarito servizio all’umanità; non si lavora per portare tutte le genti a Cristo, ma Cristo è il pretesto per perdersi nel pensiero unico dominante. Insomma, quello che si persegue è la fine della Chiesa.
24-02-2017
Gesú ha detto: o con me o con mammona. Chi non vive e non segue gli insegnamenti di Gesù sta di conseguenza con il demonio.
RispondiEliminaLutero rifiutando la dottrina della Chiesa Cattolica si é messo con satana, perció lutero era satanista. Pannella: idem.e cosi tutti quelli che vivono e muiono in peccato mortale.
Questi pseudosacerdoti che difendono codesti personaggi sono "sacerdoti" della chiesa di satana. É inutile credere che stanno solo sbagliando. No No. Questi sanno bene quello che fanno e dicono. Il diavolo é la scimmia di Dio e vuole crearsi il suo regno e anche lui vuole avere i suoi "sacerdoti" i suoi "santi".
Quando questi parlano superbamente dello spirito, parlano dello spirito di satana, e ovviamente visto ciò che per noi é bene per loro é male e viceversa, ne consegue che il loro "spirito santo" é nient'altro che la volontá di satana.
Attenzione: l'astuzia del demonio e dei suoi adepti é qualcosa che noi piccoli mortali non possiamo neanche immaginare minimamente.
Gesù ci ha avvertiti. SENZA DI ME NON POTETE NULLA.
Dover constatare che ciò che la Chiesa Cattolica ci ha sempre insegnato, da diversi anni, viene totalmente contraddetto e negato nelle stesse chiese da persone che si dicono appartenere alla medesima istituzione è stato duro e lacerante. Ma negli ultimi mesi il vedere quelle persone vestite allo stesso modo e addirittura di bianco sostenere e promuovere come esempi Pannella, Napolitano, la Bonino, Scalfari, Dario Fo, Wladimir Lussuria etc. è di immensa consolazione. Per fortuna erano e sono un'altra Chiesa! NON SONO LA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA. E' come un salutare risveglio durante un incubo devastante. E' come riemergere in superficie dopo una lunghissima apnea. Si respira di nuovo. La spiaggia di Civitavecchia e vicina. La Chiesa Cattolica rifiorirà a distanza di sicurezza da questi signori. E presto. Laudetur Jesus Christus
RispondiEliminavergognoso.....
RispondiEliminaNel Mondo alla Rovescia è scientifico e coerente che alle prestigiose cariche di:
RispondiElimina- presidente di un pontificio Consiglio;
- presidente di una pontificia Accademia;
- cancelliere di un alto Istituto;
- ...................
venga nominato uno 'alla rovescia'.
E il fatto che il sunnominato abbia dilapidato il denaro ricevuto dai fedeli per un affresco che immortala kulanderos e assortita umanità alla rovescia è solo un punto di vanto in più sul curriculum vitae e studiorum (e non riattacchino con la manfrina di Gesù che mangiava coi peccatori. Questi personaggi non sono degni di nominare il Nome di Nostro Signore, tanto meno di tirarlo in ballo a giustificazione delle loro porcherie).