NON E' QUESTO IL PECCATO
Non è questo, Marisa, il peccato contro lo Spirito. Ciò che ti angoscia è il pensiero che dubitare della presenza dello Spirito Santo nella Chiesa odierna possa essere il peccato contro lo Spirito Santo, di cui parla Gesù nel Vangelo
di F.Lamendola
Cara
Marisa, comprendo. Ciò che ti angoscia è il pensiero che dubitare della
presenza dello Spirito Santo nella Chiesa odierna, e specialmente nelle
parole e nelle azioni del papa Francesco, possa essere il peccato
contro lo Spirito Santo, di cui parla Gesù nel Vangelo, usando
espressioni molto forti. Rileggiamo il brano in questione (Marco 3, 28-29):
In
verità, in verità vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i
peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato
contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa
eterna.
Ma
per comprendere questa tremenda affermazione di Gesù Cristo, bisogna
inserirla correttamente nell’episodio evangelico di cui fa parte, e che
la spiega, e non isolarla e prenderla a sé, come un qualcosa di
assoluto. Ebbene, l’evangelista dice chiaramente che Gesù, in quel,
momento, stava parlando di certi giudei che lo avevamo accusato, niente
di meno, di essere un indemoniato, e di parlare e agire non in nome di
Dio, ma a nome del diavolo.
Rieleggiamo dunque l’episodio fin dal’inizio (idem, 3, 22-27):
Gli
scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto
da Beelzebùl e scaccia i demoni per mezzo del capo dei demoni”. Ma egli
li chiamò e con parabole diceva loro: “Come può Satana scacciare
Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quella casa non potrà restare
in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso,
non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa
di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto
allora potrà saccheggiargli la casa.
Segue il brano che abbiamo più sopra riportato, e infine (idem,
13, 30) la spiegazione dell’evangelista, che ci aiuta a comprendere il
severissimo ammonimento di Gesù, riguardo alla imperdonabilità del
peccato contro lo Spirito Santo:
Poiché dicevano: “È posseduto da uno spirito impuro.
Io
non sono, Marisa, né un sacerdote, né un teologo; perciò vedi tu quale
credito vuoi accordare alle mie parole. Sono semplicemente un cristiano,
anzi, l’ultimo dei cristiani, che legge il Vangelo sforzandosi di
capirlo, in accordo con la Tradizione e con il Magistero.
Mi
sento di escludere che il peccato contro lo Spirito Santo sia quello in
cui temi d’incorrere, e in cui potrei essere incorso anch’io, dubitando
della presenza dello Spirito Santo nella Chiesa di Cristo, nei momenti o
nelle situazioni che riescono più difficili da accettare per un
credente, nel senso che gli pongono dei seri problemi di coscienza. Tu
dici, testualmente, con riferimento al mio articolo La bestemmia di Pasqua del papa Francesco, pubblicato su Il Corriere delle Regioni il 18/04/2017, e riportato sul blog Acta Apostaticae Sedis, attraverso il quale tu mi hai interpellato per condividere una tua preoccupazione:
Ora
mi chiedo se l’aver dubitato da parte mia del vigilare perpetuo dello
Spirito Santo sulla sua Chiesa non faccia parte dei peccati contro lo
Spirito stesso, peccato che non verrà perdonato, secondo le parole di
Nostro Signore (non le nascondo comunque che in me le domande continuano
e forse si moltiplicano).
Gesù, come si è visto, non parla dei peccati al plurale, ma del peccato
contro lo Spirito Santo; e ne parla in un contesto molto preciso: gli
scribi lo hanno appena accusato di essere posseduto dal demonio. Dunque,
il peccato, e i peccatori, contro i quali Gesù lancia la sua terribile
ammonizione, consiste nell’attribuire al maligno l’opera di Dio: dire
che il Bene è Male, e viceversa. Questo, in effetti, è veramente
diabolico: e rappresenta uno scandalo enorme, cioè un pericolo grave,
per le anime che ne sono testimoni, perché rischia di portarle lontano
da Dio. Inoltre, qui Gesù parla del peccato d’impenitenza per
antonomasia: chi accusa Gesù di essere posseduto dal diavolo, perciò
stesso non mostra alcuna traccia di pudore, tanto meno di pentimento, o
anche solo di dubbio: è radicato nella menzogna, perché attribuire al
diavolo l’opera di Dio è la falsificazione per eccellenza, la menzogna
suprema.
Tu,
invece, Marisa, dubiti: e per il fatto stesso di dubitare, non sei
chiusa e corazzata in un atteggiamento che, temi, potrebbe essere
sbagliato, cioè peccaminoso. Non mi risulta che dubitare sia, di per sé,
un peccato; tanto più che i tuoi dubbi non riguardano le verità della
fede, ma solo certi aspetti della Chiesa e di alcuni dei suoi ministri.
Il cristianesimo non è una forma di totalitarismo poliziesco, che non
tollera il dubbio e lo tratta alla stregua di un crimine: questa
mentalità appartiene a certe ideologie di questo mondo, non al Vangelo.
Dubitare, avere delle perplessità, avere degli scrupoli, è semplicemente
umano; e il cristiano è un uomo, non un superuomo (o una superdonna)
esente ed immune da qualsiasi dubbio. La via di Cristo è una ricerca, un
percorso, non una certezza acritica e automatica, sulla quale sedersi
una volta per tutte, senza più farsi domande, senza più lasciarsi
interpellare dalla vita e dal Vangelo stesso. Il cristiano è in cammino
verso Cristo: lo trova, lo incontra in alcuni momenti privilegiati,
primo fra tutti l’Eucaristia; ma non lo “possiede” in maniera permanente
e impermeabile. Le vite dei santi ci mostrano momenti di dubbio, a
volte anche prolungati, e a volte estremamente drammatici. Perché i
santi prendono il Vangelo sul serio, non come i cristiani della
domenica; e prendere il Vangelo sul serio vuol dire viverlo giorno per
giorno, momento per momento, in tutta la sua intensità, in tutta la sua
tensione, interrogandosi sempre e non ritenendosi mai arrivati alla
meta, perché la meta non è di questo mondo, e chi pensa diversamente è
fuori dal Vangelo. Il mio Regno non è di questo mondo, dice
Gesù, e tanto dovrebbe bastare per chiarire il concetto. Semmai possiamo
dire, e con molto tremore, che il regno di Cristo incomincia in questo
mondo, se e fino a quando vi sono dei cristiani che prendono il Vangelo
sul serio: ma una cosa è incominciare, imperfettamente e relativamente,
ma un’altra cosa, e ben diversa, è realizzare pienamente ciò che si era
iniziato.
Ma
entriamo più nello specifico del tuo discorso, cioè dei tuoi dubbi. Di
che cosa dubiti, in definitiva? Di certe cose che vedi accadere nella
Chiesa dei nostri giorni; dubiti, cioè, che in essa sia presente lo
Spirito Santo; poi ti sovviene che questa, forse, è una bestemmia e ti
penti di aver dubitato, o ti senti colpevole di averlo fatto: e insomma
non sai decidere quale debba essere il giusto atteggiamento nei
confronti di quelle situazioni e dei comportamenti di certi vescovi, di
certi sacerdoti, e anche, non nascondiamoci dietro un dito, del papa
stesso, di questo papa, di papa Francesco. E i tuoi dubbi sono
quelli di altri, di molti altri, e anche di sacerdoti e religiosi. Il
momento che stiamo vivendo è estremamente complesso e difficile, inutile
negarlo. Non sappiamo se si stia avvicinando la grande prova finale, di
cui parla il libro dell’Apocalisse, in cui la Chiesa di Cristo
sarà passata al vaglio, come in un setaccio; ma vi sono non pochi
elementi che sembrano proprio suggerirlo. In effetti, stanno accadendo
delle cose inaudite, e i fedeli stanno assistendo a uno spettacolo quale
non si era mai visto, forse, in tutta la storia della Chiesa. Vi sono
pastori del gregge i quali, con le loro parole e con le loro azioni,
stanno mettendo tremendamente in crisi milioni e milioni di fedeli,
perché quelle parole e quelle azioni sembrano contraddire gravemente,
irreparabilmente, ciò che il Magistero aveva sempre insegnato, e ciò
che, con tutta evidenza, Gesù dice nel Vangelo. Come potrebbe,
una persona sensibile, non sentirsi profondamente turbata? Come
potrebbe, un cristiano capace di vedere e di ragionare, non sentirsi
angosciato, non chiedersi se nella Chiesa non stia accadendo qualche
cosa si tremendo, qualche cosa che la sta allontanandosi da se stessa,
cioè dalla sua fedeltà a Cristo? Ma la Chiesa di Cristo, assistita dallo
Spirito Santo, potrebbe davvero allontanarsi dal divino Maestro?
Questa la domanda.
Anzitutto, chiediamoci; che cos’è la Chiesa? La Chiesa che noi vediamo, e che i teologi un tempo chiamavamo militante
(ma oggi questa espressione è diventata politicamente scorretta, da
quando hanno preso il sopravvento i sedicenti teologi della “svolta
antropologica”, modernisti e progressisti a un tanto il chilo), è solo
una parte, una piccola parte, della Chiesa cattolica. Essa non è formata
solo dai “vivi”, ma anche da coloro che vivono nell’eternità, e che
noi, impropriamente, chiamiamo “morti”: è la Chiesa purgante, formata dalle anime del Purgatorio, che si preparano a vedere Dio, e la Chiesa trionfante,
formata dalle anime beate, che sono già al cospetto di Dio. E tutte
queste anime sono in relazione reciproca, in quella che la dottrina
cattolica chiama la comunione dei santi: per cui le preghiere
dei vivi possono aiutare le anime del Purgatorio, e le preghiere delle
anime purganti, e quelle delle anime beate, possono aiutare e confortare
i vivi, che sono ancora in mezzo alle prove dell’esistenza terrena.
Infine vi è la presenza di Dio, che si manifesta nella “fiamma” dello
Spirito Santo, così è stata descritta questa presenza negli Atti degli Apostoli:
un vento gagliardo che entra nella stanza del cenacolo, a porte chiuse,
e una quantità di fiammelle che si posano sul capo degli apostoli e
della Madonna, nel giorno della Pentecoste, riempiendoli della grazia di
Dio. Gesù, del resto, lo aveva promesso per tempo: Dove ci sono due o tre riuniti nel mio nome, io sarò in mezzo a loro (Matteo, 18, 20).
La
Chiesa, dunque, è fatta da uomini, perciò da peccatori, assistiti e
vivificati dallo Spirito Santo. La componente umana non è immune da
errori e deviazioni; che, infatti, storicamente ci sono stati. Però gli
errori e le deviazioni sono stati sempre sul piano morale, non su quello
dottrinale: sul piano dottrinale, la Chiesa non ha mai errato, il
Magistero non è mai caduto nell’eresia o nell’apostasia. Finora. Oggi ci
troviamo in una situazione nuova: sono in molti ad avere la sensazione,
e anche più che la sensazione, la certezza, che la Chiesa sia stata
infiltrata da un elemento estraneo, e che questo elemento estraneo abbia
creato, all’interno della vera Chiesa, una neochiesa o contro-chiesa
gnostico-massonica, ispirata al modernismo e al deismo, relativista sul
piano liturgico e pastorale, sostanzialmente scettica sul piano
teologico. Alcuni episodi, particolarmente scandalosi, come certi
discorsi di alti esponenti ecclesiastici come monsignor Galantino, o
monsignor Paglia, o padre Sosa Abascal, fanno pensare che la massoneria
ecclesiastica abbia ormai raggiunto i vertici della Chiesa e li stia
piegando ai suoi voleri, o, quanto meno, che si stia impegnando a farlo
con la massima energia e spregiudicatezza, in una maniera che lascia
sconcertati, sbigottiti, soprattutto per il fatto che non si vede una
reazione proporzionata da parte della componente “sana”, cioè fedele a
Cristo e al Magistero, anzi, non di rado chi dovrebbe sorvegliare e
custodire il gregge, unisce la sua voce a questo coro stonato, difforme
dalla dottrina così come finora essa è stata formulata ed espressa dal
sacro Magistero. Di più: si vede il papa in persona che dice cose e
assume comportamenti tali da lasciare fortemente scossi, amareggiati e
turbati milioni di fedeli. È pur vero che la maggior parte dei cattolici
sembrano mostrare scarsa consapevolezza di quel che sta accadendo. I
giovani, in particolare, nati e cresciti dopo il Concilio Vaticano II,
credono che questo sia lo stile “normale” della Chiesa, e, pertanto, non
sollevano serie obiezioni; inoltre, il papa ha creato una tale
spettacolarizzazione intorno alla propria figura, che i fedeli sembrano
quasi essersi scordati di Dio, e guardano a lui, ipnotizzati, come se
fosse Cristo, mentre è solo il custode del gregge, o piuttosto dovrebbe
esserlo.
Ebbene,
prendere atto di tutto questo, e chiamare le cose con il loro nome, e
denunciare, nei limiti del possibile, la pericolosissima deriva che
questi settori della Chiesa stanno prendendo, non significa dubitare
dello Spirito Santo, della sua presenza, della sua opera provvidenziale.
Dio, che sa tutto, veglia sulla sua Chiesa secondo la promessa di
Cristo: le porte degli inferi non prevarranno su di essa. Ma
Gesù non ha promesso che sarebbe filato tutto liscio; non ha promesso
neppure che tutti i suoi sacerdoti e tutti i suoi papi sarebbero stato
fedeli. Dei dodici apostoli che Gesù stesso aveva scelto, uno lo tradì
per trenta denari, e un altro lo rinnegò apertamente, per paura (salvo
poi pentirsi e tornare in prima fila: ma solo dopo la Resurrezione).
Quindi, non ci si deve meravigliare troppo; ma nemmeno ci si deve
rassegnare o abituare. Senza odio per nessuno, anzi, pregando per le
anime traviate, bisogna riaffermare la vera dottrina contro l’errore,
senza riguardi umani, perché si deve piacere a Dio piuttosto che agli uomini, come disse san Pietro ai giudei. Coraggio, dunque!...
Non è questo, Marisa, il peccato contro lo Spirito
di Francesco Lamendola
Carissimo dottor Lamendola,
RispondiEliminala ringrazio per questo suo nuovo prezioso commento, che mostra il suo aver colto in pieno quanto mi interroga.
Purtroppo, nel clima di totale schizofrenia in cui sembra precipitata oggi la Chiesa nella sua interezza, c'è da uscire frastornati e suonati come pugili, dopo aver udito tutto e anche il suo contrario (penso a molte recenti omelie, da me ascoltate, dal contenuto OPPOSTO fra loro, a causa del protagonista che purtroppo per tutti - da quattro anni a questa parte - ha scatenato e continua ad alimentare l'uragano.
Mi permetto ora di sottoporre alla sua attenzione i link di articoli online, da me ricevuti in questi giorni in posta elettronica, riguardanti appunto il protagonista.
Lo faccio NON a cuor leggero, visto che la materia tutta è molto delicata, e li invio a lei che ha dimostrato e dimostra di avere - con altri autentici cattolici - ottime capacità di approfondimento degli argomenti (ivi comprese le cause storiche), coraggio nella denuncia e grande passione e attaccamento per la Chiesa di Nostro Signore.
Ciò che mi anima, come anima Lei, è il rispetto della Verità, che in questo caso prende il volto e il cuore di vittime fatte di carne e sangue.
Con rinnovata gratitudine e stima.
Marisa
http://retelabuso.org/?email_id=52&user_id=11350&urlpassed=aHR0cDovL3JldGVsYWJ1c28ub3JnLzIwMTcvMDQvMjEvcGFwYS1mcmFuY2VzY28tc290dG8taW5jaGllc3RhLXBlci1hdmVyLWNvcGVydG8tY2Fzby1kaS1wZWRvZmlsaWEv&controller=stats&action=analyse&wysija-page=1&wysijap=subscriptions
http://retelabuso.org/2017/04/24/la-pesante-critica-degli-argentini-a-bergoglio-qui-27-ragioni-per-le-quali-francesco-ha-consolidato-la-cultura-del-clero-abusatore/
https://youtu.be/5rhnBb3Y8Ww