ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 28 aprile 2017

La loro “nuova” antropologia


La “razza Cattolica”: dal suicidio da Dio al suicidio dalla vita


Abbiamo virgolettato “razza Cattolica” per non suscitare ambiguità razziali, ma la notizia drammatica espressa da il sussidiario clicca qui, che parla della “razza bianca” votata al suicidio, va letta con attenzione:
“… togliersi la vita sotto la protezione dello Stato è una pratica che le varie etnie americane di minoranza magari molto più povere e con problemi maggiori rispetto alla media della popolazione “bianca”, tendenzialmente rifiutano o non prendono neppure in considerazione. Le conclusioni sono tutte da trarre e gli anni a venire, con il crescere del fenomeno anche qui in Europa potranno magari avere una valenza anche per i casi europei; ma di certo, le varie minoranze che decidono di non effettuare suicidio assistiti non è che non avranno malattie, crisi o depressioni di ogni sorta. Eppure non scelgono tale via: casualità o differenza “culturale-religiosa”?
Questa la base della notizia. Noi vogliamo scavare ancora più a fondo andando a scoprire come il tutto ha origine in quella certa “autodemolizione” che, seppur Paolo VI denunciò riguardo alla Chiesa, era di fatto in atto già in tutta la società. Il germe cattolico sparso nel mondo, quella “razza” che era comunque battezzata e perciò cristiana, si avviò ad un lento ma inesorabile suicidio di massa quando iniziò ad abbracciare l’ubriacatura delle novità sociali e culturali, a partire dal dopoguerra.

Si rifiuta di accettare e riconoscere come il siero mortale, di questo lento suicidio, furono la cultura comunista sessantottina, il radical chic d’Europa, le leggi sul divorzio e sull’aborto, la distruzione della Famiglia…. Basti ragionare seriamente che, avendo sgretolato le fondamenta non solo della società ma soprattutto dell’umanità, della vera antropologia dell’uomo, l’aver reso legale – imponendolo – ciò che fino a dieci minuti prima era un reato da quando l’uomo comparve sulla terra, era evidente che dopo aver votato per il suicidio della società – bene o male resa grande dalla cristianità – si arrivasse al proprio suicidio personale, della propria identità.
Ma il tutto da dove ha avuto inizio? Non a caso si parla spesso dell’idealismo di Friedrich Wilhelm Nietzsche, del suo “Dio è morto” che si cantava persino nelle messe riformate cattoliche degli anni Settanta (sic!) dalla chitarra del comunista Guccini… cattolici ebeti, sacerdoti ubriacati dallo “spirito del concilio” che allegramente e con battimani cantavano: “DIO E’ MORTO” senza capire neppure quello che dicevano, ma andava di moda, era il grido dell’emancipazione da una Chiesa gretta e autoritaria che aveva avuto il difetto, o la disgrazia, di insegnare da duemila anni che “DIO E’ VIVO ED E’ RISORTO” e guida le sorti del mondo e dell’uomo!
Un “Dio vivo e vero” (naturalmente presente nell’Eucaristia in Corpo, Sangue, Anima e divinità) era troppo imbarazzante e castrante… e non è un caso se a portare avanti questa devastazione, questo SUICIDIO DI MASSA DELLA RAZZA CATTOLICA, furono loro, i gesuiti moderni, clicca qui per saperne di più, con la loro “nuova” antropologia. Friedrich Nietzsche (si legge “Nice”) ha elogiato questa sorta di suicidio da Dio attraverso anche il suo “Ecce Homo” non certo dedicato al Cristo, ma bensì all’uomo finalmente emancipato da Dio per diventare egli stesso IL SUPER’UOMO.
Il superuomo, attenzione, non va inteso in senso darwinisitico (per altro già falsato come concetto) come un essere tutto muscoli superiore dal punto di vista biologico, o il nostro moderno super eroe da fumetto, e non è neanche un tipo ideale, il superuomo “designa un tipo ben-riuscito al massimo grado”, in un certo senso “superiore a Dio” e perciò che non ha bisogno di Dio, contrapposto all’uomo buono, in particolare ai cristiani, ai santi che Nietzsche non sopportava, ma neppure ai nichilisti. Non pochi, infatti, tendono ad associare il “nichilismo” con Nietzsche, ma è sbagliato!  Il nichilismo correttamente inteso si sviluppa piuttosto dal socialismo sovietico, atto a distruggere ogni organismo sociale che non rispondesse ai propri criteri politici ed organizzativi, senza pensare minimamente a ciò che avrebbe potuto sostituirglisi. Infatti il nichilismo E’ IL NULLA, IL VUOTO, IL NIENTE, una sorta di “punto nero”, è l’annientamento delle coscienze per poi riempirle di altro!
Nella sua prima enciclica Deus Caritas est, così spiegava Benedetto XVI: “Il marxismo aveva indicato nella rivoluzione mondiale e nella sua preparazione la panacea per la problematica sociale: attraverso la rivoluzione e la conseguente collettivizzazione dei mezzi di produzione — si asseriva in tale dottrina — doveva improvvisamente andare tutto in modo diverso e migliore. Questo sogno è svanito…” (n.27)
Spiegava San Pio X nella sua profetica Pascendi Dominici gregis: “Vedremo più oltre come, con siffatte teorie, congiunte agli altri errori già mentovati, si spalanchi la via all’ateismo (..) resta di nuovo o l’ateismo o l’irreligione assoluta…” e profetizzava:
L’errore dei protestanti dié il primo passo in questo sentiero; il secondo è del modernismo: a breve distanza dovrà seguire l’ateismo…” (8.9.1907).
L’ateismo è il fondamento di ogni forma di suicidio! Questa realtà spiega anche perché ad essere “colpita”  non è solo la “razza bianca”, ma quella razza di BATTEZZATI e cattolici, di gente che si diceva cristiana, di quell’Europa che si diceva cristiana, di quell’America fondata, infatti, non dal cattolicesimo, ma dal protestantesimo europeo e che recava in se stesso i germi di un liberalismo ATEISTICO o comunque improntato su se stessi. Il Protestantesimo aprì le porte su questo sentiero e questo voler canonizzare Lutero, oggi, per altro morto suicida… non è altro che un canonizzare questa autodemolizione della “razza Cattolica” preparandoci già ad un cambiamento, mutamento per mezzo di persone di altre etnie e credenze, che alla propria vita ci tengono eccome!
E’ evidente che al concetto di “razza bianca” noi abbiamo inserito un più chiaro ed identificativo “CATTOLICO” perché in definitiva è questa la battaglia che si sta combattendo: contro il cattolicesimo, e contro il cattolico vero imporre la sola via possibile: IL SUICIDIO. Interessante è questa provocazione di Berlicche che vi invitiamo a meditare: Perché non possiamo più dirci cattolici, clicca qui.
Non è soltanto un gioco di numeri o di “culle vuote”, questa è la conseguenza di un problema più complesso già in atto avviato ideologicamente dalle politiche sul controllo delle nascite, dell’aborto e del divorzio, l’Europa è al suicidio da anni a cominciare dal suicidio della propria cultura cristiana. Qualcosa avevamo già scritto, vedi qui “I cattolici di oggi con i sensi di colpa”, e dai sensi di colpa non poteva che sopraggiungere un vero suicidio di massa, l’annientamento della propria identità.
Anche se Giovanni Paolo II appariva molto ottimista quando scriveva la Centesimus Annus, il 1° maggio 1991, in ricordo del centenario della Rerum novarum di Leone XIII, denuncia questo suicidio con queste parole: “La vera causa delle novità, però, è il vuoto spirituale provocato dall’ateismo, il quale ha lasciato prive di orientamento le giovani generazioni e in non rari casi le ha indotte, nell’insopprimibile ricerca della propria identità e del senso della vita, a riscoprire le radici religiose della cultura delle loro Nazioni e la stessa persona di Cristo, come risposta esistenzialmente adeguata al desiderio di bene, di verità e di vita che è nel cuore di ogni uomo. Questa ricerca è stata confortata dalla testimonianza di quanti, in circostanze difficili e nella persecuzione, sono rimasti fedeli a Dio. Il marxismo aveva promesso di sradicare il bisogno di Dio dal cuore dell’uomo, ma i risultati hanno dimostrato che non è possibile riuscirci senza sconvolgere il cuore… (…)
Dove la società si organizza riducendo arbitrariamente o, addirittura, sopprimendo la sfera in cui la libertà legittimamente si esercita, il risultato è che la vita sociale progressivamente si disorganizza e decade…. (…) Inoltre, l’uomo creato per la libertà porta in sé la ferita del peccato originale, che continuamente lo attira verso il male e lo rende bisognoso di redenzione. Questa dottrina non solo è parte integrante della Rivelazione cristiana, ma ha anche un grande valore ermeneutico, in quanto aiuta a comprendere la realtà umana. (…) La politica diventa allora una «religione secolare», che si illude di costruire il paradiso in questo mondo. Ma qualsiasi società politica, che possiede la sua propria autonomia e le sue proprie leggi, non potrà mai esser confusa col Regno di Dio. “(n.24, 25)
Nella famosa Veritatis Splendor Giovanni Paolo II difende la Humanae Vitae di Paolo VI, dove scrive: «In verità, se è lecito, talvolta, tollerare un minor male morale al fine di evitare un male maggiore o di promuovere un bene più grande, non è lecito, neppure per ragioni gravissime, fare il male, affinché ne venga il bene (cf Rm 3,8), cioè fare oggetto di un atto positivo di volontà ciò che è intrinsecamente disordine e quindi indegno della persona umana, anche se nell’intento di salvaguardare o promuovere beni individuali, familiari o sociali…» (n. 14)
Ci fermiamo qui per non uscire dal tema, certi di avervi offerto molto materiale sul quale riflettere. Ciò che volevamo dimostrare è che ben conosciamo l’origine di questo suicidio della “razza CATTOLICA”. Oltre ai tanti articoli interessanti ed imponenti offerti a noi dal sito La_Nuova_Bussola_quotidiana in materia di suicidio in quanto alle leggi vergognose che si stanno imponendo alla nostra società, agli ammalati e agli anziani, emblematico è anche un’altro tipo di suicidio, quello appunto di cui abbiamo parlato fino a qui e che è ben descritto in un articolo alquanto doloroso, del domenicano Padre Riccardo Barile, Sinodo, i giovani che non devono esistere…. clicca qui, dal quale prendiamo, come conclusione delle nostre riflessioni, questo drammatico passaggio:
“… chi vuole vada a cercarsi e si guardi il filmato “Sacerdoti per il terzo millennio” realizzato da un seminario lefevriano tedesco e doppiato in italiano quasi senza gregoriano di sottofondo e senza stucchevoli “voci da prete”: ci si sente allargare il cuore alla vista di tanta abbondanza e tanta gioiosa serietà, scelte rituali a parte sulle quali non mi fermo per non allungare. Dunque a fronte di questi giovani non è il caso di inventare linguaggi nuovi, uscire dagli schemi, abbattere rigidità – ma ci sono veramente? – ecc. E invece quale è l’opzione del nostro Documento? Il silenzio: questi giovani non ci sono. Ma siccome il fenomeno ha una sua diffusione e preoccupa con diversa intensità alcuni vescovi, rettori di seminari, superiori e formatori religiosi ecc., non si può pensare che si tratti di una dimenticanza dell’estensore. Per cui la vera scelta verso costoro non è: «Silenzio: non esistono»; ma: «Silenzio: Non devono esistere»…”
Il 29 aprile è la Memoria di Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, Patrona d’Italia e Compatrona d’Europa, Patrona dei Laici… Ella con la passione che l’animava diceva: “Se sarete ciò che dovrete essere, mettere fuoco in Italia e nel mondo intero“. Altro che suicidio! Il Demonio non può nulla contro la nostra volontà, ma noi cerchiamo di INCENDIARE questa nostra volontà con il Bene, verso Gesù Cristo che è la nostra unica “Via, Verità e Vita”.
Laudetur Jesus Christus

Ecco il video “Sacerdoti per il terzo millennio”, quei giovani che per il nuovo Sinodo della Chiesa non dovrebbero esistere (sic!)

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