Cosa pensa Papa Francesco di
Medjugorje?
Il Vaticano si muove: per i pellegrinaggi a Medjugorje verranno tempi più stringenti. Nelle parole con cui monsignor Henryk Hoser, inviato speciale della Santa Sede a Medjugorje per motivi pastorali (pastorali, non dottrinali: a lui non competerà decidere se le apparizioni si siano verificate oppure no, ma solo di dare una migliore assistenza spirituale per i pellegrini) ha salutato la diocesi di Varsavia-Praga il 27 marzo scorso (fonte: Sir, l’agenzia stampa della Conferenza episcopale italiana) con un messaggio molto importante. Eccolo: “Medjugorje oggi è un luogo carismatico dove la gente viene con pellegrinaggi privati”, e poi: “Il fatto che vi arrivano circa 2,5 milioni di pellegrini all’anno da tutto il mondo, e che essi ne traggono un indubbio beneficio spirituale non può essere trascurato o taciuto”.
Se fate un giro su internet c’è di tutto: da organizzazioni professionali che offrono sempre “visite guidate” (recita del Rosario, salita al colle delle apparizioni, il Podbordo, incontri e testimonianze delle varie realtà religiose del luogo e partecipazione alle apparizioni dei veggenti) a gruppi più o meno spontanei che organizzano viaggi non sempre nel rispetto del fisco, per esempio.
In fondo uno può sempre prenotare per un po’ di amici un trasferimento in bus, una serie di stanze in hotel (magari a prezzo di favore, con conseguente ricarico) e poi e poi a Medjugorje ognuno fa quello che vuole, no? Del resto, se uno va a Milano in hotel privatamente può sempre andare a visitare il Duomo. Assicurazione infortuni? Tour operator? Rimborsi? Ricarichi? Boh. E c’è chi soldi ne ha fatti, e anche tanti.
Se Roma deciderà di riconoscere Medjugorje come luogo di preghiera disgiunto dalle apparizioni, i veggenti non potranno più diffondere i messaggi che dicono di ricevere mensilmente dalla Madonna. E però, in quel caso, sul mercato potrà arrivare ad esempio un gigante quale è l’Opera Romana Pellegrinaggi guidata da monsignor Liberio Andreatta. Parliamo cioè di una realtà che, come spiega sul proprio sito: “È un’attività del Vicariato di Roma, organo della Santa Sede, alle dirette dipendenze del cardinale vicario del papa».
(Articolo pubblicato su Italia Oggi, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)
I due milioni e mezzo di pellegrini generano però anche un
grosso giro di soldi. Secondo quanto stimato dal Piccolo, dal 1981 (anno delle
prime apparizioni) al 2013 il fatturato legato ai pellegrinaggi mariani è stato
di quasi undici miliardi di euro.
Scrive il quotidiano online Next:
Uno dei veggenti, Ivan Dragičević, si è trasferito negli USA
e ora vive con la moglie – ex Miss Massachusset – nei sobborghi di Boston in
una casa con piscina che pare abbia un valore di un milione di dollari. Ivan e
la moglie Laureen però non vivono tutto l’anno negli States, per alcuni mesi
soggiornano a Medjugorje dove il veggente continua a svolgere la sua attività
di tour operator delle apparizioni della Madonna: Ivan infatti aveva messo su
un’agenzia che offriva pacchetti “tutto compreso” per assistere (si fa per
dire) alle apparizioni. Del resto i veggenti sono molto fortunati perché per vedere
la Madonna non devono per forza stare a Medjugorje: le visioni le possono avere
ovunque e questo consente loro di fare dei tour delle apparizioni per “portare”
la Madonna nel Mondo. Pare ad esempio che Ivan abbia chiesto alla madre di
Cristo di non apparirgli durante il volo intercontinentale “per non spaventare
i passeggeri” e la Madonna – molto graziosamente – ha acconsentito. Paolo
Brosio, che ieri era presente in studio da Corrado Formigli, ha difeso il
modello di business perché in fondo se ci sono così tanti pellegrini desiderosi
di vivere un’esperienza di fede qualcuno dovrà pur provvedere a dare loro un
tetto, qualcosa da mangiare e altri generi di conforto kitsch.
Secondo il vescovo di Mostar le apparizioni della Madonna di
Medjugorje non sono autentiche, ma un inganno operato dai sei veggenti ad orari
e in date ben precise. Il Vaticano, dal canto suo, non si è ancora pronunciato
ufficialmente. Forse la visita dell’arcivescovo Henryk Hoser riuscirà a fare
chiarezza.
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