ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 10 maggio 2017

A parte l’ottimismo iniziale

Il destino del papa russo, di Mauro Mazza

(di Gianandrea de Antonellis) E se il prossimo papa fosse russo? Si riuscirebbe finalmente a realizzare la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, passaggio essenziale per l’avvento della pace nel mondo?
Partendo dall’ottimistica previsione di un conclave nel 2018, Mauro Mazza immagina che questo elegga l’arcivescovo di San Pietroburgo, che assume il nome di Metodio (Il destino del papa russo, Fazi, Roma 2017, p. 256).
A differenza del suo predecessore, il nuovo Papa non piace ai grandi potentati e alla massoneria. Non piace perché parla concretamente di difesa della Fede anziché di ecologia e non rincorre a quel vuoto sentimentalismo che «aveva annullato ogni specifica differenza tra papa e fedeli, tutto abbracci e scenette, buona domenica e buon pranzo…»,quando anche lo stesso Wojtyla «era riuscito a conservare sempre, fino all’ultimo giorno, quel suo carisma che incuteva rispetto e ammirazione in tutti: cardinali,vescovi, preti e laici» (p. 40).
Con le sue prediche quotidiane, Metodio combatte il modernismo, la deriva laicista e protestante, la dittatura del relativismo: «il Papa, ogni giorno, demoliva molti dei presupposti considerati intangibili del pensiero dominante. Lo faceva così, semplicemente. Conquistava consenso, ma andava accumulando su di sé anche un risentimento diffuso» (p. 145).
Naturalmente, l’alta massoneria gli scatena contro la stampa; un giornale tedesco – vicino a certi ambienti progressisti vaticani – lo accusa di essere un accentratore e di parlare troppo di fede: «Cerca di riproporre una sacralità d’altri tempi. Nelle sue prediche contesta i valori laici e i diritti civili conquistati. Come se non bastasse, accentua le tradizionali riserve sulla democrazia. Molto presto l’effetto del suo operato si rivelerà destabilizzante» (p. 147). Ci sarebbe da augurarselo, se destabilizzazione vuol dire combattere il mondialismo, il gender, l’arretramento di fronte all’islamismo,l’imposizione dell’ecologia «come nuova religione, l’essere umano non più al vertice della piramide della creazione bensì abitante del pianeta con gli stessi diritti degli “altri” animali» (p. 108).
Fortemente predisposto alla consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria e alla riunione con gli Ortodossi, Metodio incontra Putin, il quale lamenta. «Gli Inglesi fanno quello che ordinano gli Americani. Tedeschi e Italiani sono oscillanti e instabili» (p. 134).E gli Americani seguono, più o meno pedissequamente, le decisioni della “Fratellanza”, un’organizzazione massonica votata al pensiero unico: «il governo mondiale, la moneta unica (il bancor) e un’unica religione che le riunisca tutte, superandole» (p. 120).
Tra tanti cardinali manovrabili da parte della “Fratellanza”, come lo stesso predecessore di Metodio, ce ne sono addirittura tre arruolati tra le sue fila: ecco perché si diffonde anche nella Chiesa una nuova etica cosmica, «un miscuglio di gnosi e new age che basterebbe un minimo di approfondimento non per sconfiggere, ma per ridicolizzare», una visione che ha reso gli esseri umani simile a tutti gli altri animali, ma «con l’aggravante di poter praticare liberamente l’aborto e l’eutanasia» e, lamenta il Papa, «perfino alcuni vescovi, per superficialità o perché incredibilmente convinti, pensano che il futuro possa vedere il cattolicesimo mescolato e parificato con altre religioni o con loro assurde parodie» (p. 108).
Il romanzo, a parte l’ottimismo iniziale, si incanala ben presto nel realismo, immaginando scenari molto concreti e cupi. Ai lettori, oltre al piacere di seguire una storia affascinante, il gioco di riconoscere chi si cela dietro i nomi di fantasia scelti dall’autore. Ma questo è – ahimè – l’unico divertimento: il resto è iltriste panorama in cui a dettare le regole è l’oscura “Fratellanza”. (Gianandrea de Antonellis) 

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