ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 2 giugno 2017

Baffini si nasce o si diventa?


IL DIAVOLO È UN’INVENZIONE SIMBOLICA, PER IL CAPO DEI GESUITI. SE LO SENTISSE SANT’IGNAZIO DI LOYOLA…




Quando ho visto la sua foto ho pensato: “Toh! Massimo, in rotta con Renzi, si è tolto gli occhiali, e si è rifatto una vita nei gesuiti ed essendo bravo l’hanno fatto Preposito”. Il Massimo in questione è D’Alema, mia vecchio compagno di banco al liceo classico Andrea Doria, quando, come dicevamo scherzando, era già iscritto alla segreteria del PCI. Stessi occhi vivaci, pieni di astuzie, stesso sorriso, stesso baffetto vanitoso e ben curato…e anche cose dette– ahimè – mica tanto dissimili.

Il personaggio di cui parliamo è il nuovo generale dei gesuiti, padre Arturo Sosa, già noto alle cronache per aver osservato che al tempo di Gesù non c’erano registratori, quindi non possiamo sapere che cosa ha detto esattamente. Un’affermazione che non cessa di stupirmi per la sua interna logica stringente: dal momento che c’è un tizio che 2000 anni fa non sappiamo che cosa abbia detto con precisione, decido di spendere tutta la mia esistenza in un’associazione creata in suo nome.
Il padre Sosa ha concesso un’intervista a El Mundo, che trovate qui.
In risposta a una domanda sulle donne e la Chiesa, ha detto: “Gesù non ha seguito le norme comuni della donna della sua epoca. Donne lo accompagnarono sempre. La Chiesa non è esistita senza di loro. Per me sono le grandi trasmettitrici della fede. Verrà un momento in cui il loro ruolo si riconoscerà di più. La Chiesa del futuro dovrà avere una gerarchia differente, con ministeri diversi. Mi appello alla creatività femminile affinché entro 30 anni abbiamo comunità cristiane con un’altra struttura. Il Papa ha aperto la porta del diaconato creando una commissione. Poi potranno aprirsi più porte”.
Sul “matrimonio omosessuale” ha detto invece:
“Una cosa è il pensiero pubblico e ufficiale, e altro è ciò che accade nelle comunità. Una cosa è la mia omosessualità, un’altra è il mio compagno omosessuale, che fa parte della mia famiglia, del mio ambiente. Nella vita religiosa ci sono omosessuali e non sono perseguitati, fanno parte della comunità. Il sacramento (del matrimonio. N.D.R.) è un altro tema, una cosa è riconoscere lo statuto civile perché non ci siano discriminazione e un’altra è l’aspetto teologico. I sacramenti non nascono così.
Infine c’era una domanda sulla relazione fra male e satana: gli si chiedeva se “crede che il male è un prodotto della psicologia umana o proviene da un’entità superiore”.
“Dal mio punto di vista, il male fa parte del ministero della libertà. Se l’esere umano è libero, può scegliere fra il bene e il male. Noi cristiani crediamo di essere fatti a immagine a somiglianza di Dio, per cui Dio è libero, ma Dio sceglie sempre di fare il bene perché è tutto bontà. Abbiamo creato figure simboliche, come il diavolo, per esprimere il male. I condizionamenti sociali anche rappresentano questa figura, ci sono persone che agiscono così perché c’è un ambiente dove è molto difficile fare il contrario”.
Non voglio pensare che cosa avrebbe detto Sant’Ignazio, con quello che aveva scritto – e lungamente – nel discernimento degli Spiriti, chiamandolo il Maligno, Satana, il “nemico dell’umana natura”, e riconoscendogli un’identità precisa, e una volontà di nuocere. Per esempio: “Come il capitano di un esercito, dopo avere piantato la tenda di comando e osservato le postazioni o la posizione di un castello, lo attacca dalla parte più̀ debole, così il nemico della natura umana, circondandoci, esamina tutte le nostre virtù̀ e ci attacca dove ci trova più̀ deboli”.
Alla Chiesa del Gesù, a Roma, quartier generale della Compagnia, si praticavano fino a poco tempo fa, e probabilmente si praticano ancora, esorcismi e preghiere di liberazione.
Padre Sosa è uno dei consiglieri del Pontefice.

Marco Tosatti
http://www.marcotosatti.com/2017/06/02/il-diavolo-e-uninvenzione-simbolica-per-il-capo-dei-gesuiti-se-lo-sentisse-santignazio-di-loyola/


Il Generale gesuita: "Il diavolo? Figura simbolica"

Padre Arturo Sosa ritiene il demonio "una figura creata per esprimere il male". Ben diverso il pensiero di Papa Francesco, secondo cui "il diavolo esiste, non è un mito e dobbiamo lottare contro di lui"

Padre Arturo Sosa Abascal, Preposito generale gesuita, con il Papa LaPresse)

Roma. “Abbiamo creato figure simboliche, come il diavolo, per esprimere il male. Anche i condizionamenti sociali rappresentano questa figura, ci sono persone che si comportano così perché c'è un ambiente dove è molto difficile fare il contrario”. E' l'ultima risposta che padre Arturo Sosa Abascal, da pochi mesi Preposito generale della Compagnia di Gesù, dà al supplemento Papel del Mundo, cui ha concesso una lunga intervista che spazia dalla crisi in Venezuela al futuro della chiesa. “Dal mio punto di vista”, ha spiegato padre Sosa, “il male fa parte del mistero della libertà. Se l'essere umano è libero, può scegliere tra il bene e il male. Noi cristiani crediamo che siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, per cui Dio è libero, ma Dio sempre sceglie di fare il bene perché è tutto bontà”.

E' il diavolo inteso come mera “figura simbolica” la questione che ha fatto più discutere rispetto all'ampiezza e complessità dei temi affrontati dal Preposito generale. Anche perché tale affermazione si discosta e non poco da quanto il Papa ha sempre affermato in questi quattro anni di pontificato, e cioè che il diavolo è presenza reale e incombente. E' sufficiente ripercorrere l'elenco delle omelie mattutine pronunciate a Santa Marta per accorgersene.

Il 30 ottobre del 2014, Francesco fu chiarissimo: “A questa generazione – a tante altre –  hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui. Lo dice Paolo, non lo dico io! La Parola di Dio lo dice. Ma noi non siamo tanto convinti. E poi Paolo dice com’è questa armatura di Dio, quali sono le diverse armature, che fanno questa grande armatura di Dio. E lui dice: ‘State saldi, dunque, state saldi, attorno ai fianchi la verità’. Questa è un’armatura di Dio: la verità”.

Concetto estremamente chiaro anche a sant'Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Negli esercizi spirituali, il santo ricorda infatti che “l'uomo vive sotto il soffio di due venti, quello di Dio e quello di Satana”, e quest'ultimo – regola numero tredici – “si comporta come un frivolo corteggiatore che vuole rimanere nascosto e non essere scoperto”, come “un condottiero che vuole vincere e fare bottino” (quattordicesima regola).

http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/06/02/news/chiesa-papa-francesco-gesuita-sosa-diavolo-non-esiste-137838/

2 commenti:

  1. Certo vien da chiedersi - e la domanda è URGENTE - quali siano le qualità nascoste, o molto nascoste, del padre Sosa che hanno fatto decidere a papa Bergoglio di:

    - nominarlo nuovo Generale dei Gesuiti;
    - averlo come suo consigliere (!)

    Ritengo che se io fossi nelle scarpe di uno qualsiasi dei gesuiti rimasti fedeli sarei in profonda crisi per questi e altri misteriosi motivi.

    D'accordo che la Chiesa è casta et meretrix ma qui si esagera!

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  2. Che sia il mitico mate che fa dar di volta il cervello ? jane

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