ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 13 settembre 2017

Per pagare colpe altrui


Sofferenza vicaria


Dai messaggi di Nostra Signora apprendiamo il ruolo decisivo di tanti aspetti oggi trascurati della vita cristiana e che invece vanno riaffermati, rispolverati, riscoperti, rivissuti: l’Eucaristia, il Santo Rosario, la preghiera del cuore, i Sacramenti tra cui soprattutto la Confessione, la partecipazione frequente e attiva alla Santa Messa, il valore e la necessità della riparazione, il sacrificio e la penitenza per purificarsi ed espiare i propri altrui peccati…
SAN PIO « VITTIMA VICARIA »:
“NON RIESCO PIÙ A TRATTENERE IL BRACCIO DI DIO IRRITATO”
Nel suo best-seller “Il segreto di Padre Pio”, il noto saggista Antonio Socci faceva questa significava riflessione:
« La cosa veramente sconvolgente, indicibile, è la sofferenza vicaria, l’esistenza di vittime che silenziosamente, da tutti ignorate, si caricano di sofferenze per pagare colpe altrui, espiano per tutti, liberando anche tante anime del Purgatorio. Questa opera è l’unico, grande movimento di liberazione, l’unica vera “teologia della liberazione” che renda felici delle moltitudini e che non provochi tragedie » (1).
Ciò che sorprende decisamente è prendere coscienza che, nei suoi messaggi al mondo, la Vergine Immacolata stia, ormai da tempo, estendendo la sua richiesta di immolazione e di offerta di sé a tante anime che, all’apparenza, non hanno nulla di speciale eppure ad esse la Madonna chiede un eroica sofferenza vicaria per placare l’ira del Giudice divino. Queste anime elette svolgono, così, la delicata e provvidenziale funzione di “parafulmini” della giustizia divina pagando per gli altri, perché il popolo sia risparmiato.
Ma se la richiesta della Vergine Benedetta è così pressante, se sempre più anime sono da lei ingaggiate per questo ufficio per sé così drammatico, quanto deve essere grave la situazione del mondo, quanto deve essere impregnato ed avvelenato di peccato (soprattutto l’impurità e l’orgoglio) questo povero pianeta su cui viviamo?
Per quanto riguarda le numerosissime testimonianze tratte dall’agiografia cristiana circa l’esistenza e l’’opera delle “anime vittime”, vorrei ricordarne qui soltanto una, quella offerta da san Pio da Pietrelcina, il cappuccino stimmatizzato del Gargano che ha vissuto il mistero di questa sofferenza vicaria anche con una visibilità straordinaria, dal momento che ha portato impressi nel suo corpo per 50 anni i segni sanguinanti della Passione del Cristo!
Spinto dall’amore bruciante per Dio e per le anime, chiese e gli fu concesso da Dio di prolungare il suo sacrificio vicario attraverso i suoi figli spirituali fino alla fine de mondo! Ecco a seguire una straordinaria testimonianza:
«Padre Pio non si è limitato a lasciarci il suo sconvolgente esempio, la sua missione non è finita il giorno della sua nascita al cielo, il 23 Settembre 1968. Monsignor Pietro Galeone, che abbiamo già citato molte volte per l’importanza della sua testimonianza al processo di beatificazione del padre, ha rivelato un segreto che lascia senza parole: “Padre Pio mi rivelò di aver chiesto a Gesù e di aver ottenuto non solo di essere vittima perfetta, ma anche vittima perenne, cioè di continuare a rimanere vittima nei suoi figli, allo scopo di prolungare la sua missione di corredentore con Cristo sino alla fine del mondo. Egli mi ha detto e confermato di aver avuto dal Signore la missione di essere vittima e padre di vittime sino all’ultimo giorno (…)”» (2).
Offro qualche stralcio dell’epistolario del Padre che getta luce su questo ministero vittimale per il quale, verso di lui anche, tutti noi abbiamo un debito non indifferente…
Note:
1) A. SOCCI, Il segreto di Padre Pio, Rizzoli, Milano 2007, p. 226.
2) Ivi, pp. 219-220. D’altra parte, anche se tutto questo meraviglia, non dovrebbe davvero stupirci. Sappiamo che il mistero di Dio ci sovrasta e quando si diventa docili alla sua Volontà anche la vita umana, immersa in Dio e nel suo mistero, si carica in maniera impressionante delle realtà soprannaturali fino a sfiorare l’Infinito, come lo testimonia in modo splendido e meraviglioso la vita di tanti uomini e donne di Dio lungo il corso della storia.
Tratto da : don Nello Castello-don Attilio Negrisolo, Il Beato Padre Pio Miracolo Eucaristico. La spiritualità e lo stile di vita del frate di Pietrelcina, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, pp. 77-79.
https://tempidimaria.com/2017/09/13/sofferenza-vicaria/

"DIO E' CONTENTO DEI VOSTRI SACRIFICI"_Una provocazione che colpisce al cuore le fallaci vedute umane




Amici e fratelli, per commemorare l’apparizione della Vergine del Rosario di Fatima avvenuta il 13 settembre 1917, stavo oggi meditando sugli eventi e sulle parole che, in questo giorno di grazia, avvennero e furono dette. Vorrei condividere il racconto dell’apparizione tratto dalla splendida biografia di suor Lucia che le sue consorelle del Carmelo di Coimbra hanno redatto e poi fermarmi brevemente su qualche riflessione:

« Verso mezzogiorno i pastorelli uscirono di casa diretti alla Cova da Iria, con gravi difficoltà a causa dell’enorme ressa che
si accalcava ovunque nel desiderio di vedere da vicino, toccare e parlare con i piccoli veggenti. Lucia racconta che era un po’ come era successo a Gesù quando camminava in Galilea e in Giudea. Alcuni signori li aiutarono a passare, aprendo loro la strada. Lucia racconta:

"Arrivammo, infine, alla Cova da Iria, presso il leccio, e cominciammo a recitare il rosario insieme alla gente. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e subito dopo la Madonna sopra il leccio. 'Continuate a recitare il rosario per ottenere la fine della guerra. In ottobre verrà anche il Signore, la Madonna Addolorata, la Madonna del Carmine, san Giuseppe col Bambino Gesù, per benedire il Mondo. Dio è contento dei vostri sacrificima non vuole che dormiate con la cordaPortatela soltanto di giorno'.
'Mi hanno pregato di chiederle molte cose: la guarigione di alcuni malati, d’un sordomuto'.
'Sì, qualcuno lo guarirò. Altri, no. In ottobre farò il miracolo, affinché tutti credano'.

E cominciando ad elevarsi, sparì come le altre volte".

Una madre dolce, la Signora: si preoccupa del riposo dei bambini, i quali non hanno ancora nessuno che li orienti nelle loro penitenze. E trasmette loro un’informazione che è un balsamo in quel mare di sofferenza: "Dio è contento dei vostri sacrifici".

Il Signore non li avrebbe lasciati ancora a lungo privi di qualcuno che li aiutasse a vedere la sua volontà nella notte della vita, che li guidasse nel giusto cammino: normalmente in fatti Egli desidera che ricorriamo alla mediazione umana, affinché camminiamo con sicurezza secondo la sua volontà nella luce dell'obbedienza (...).

In casa di Lucia, dopo il 13 settembre, la tempesta si inasprì. Sperando che stavolta ci fossero segnali più evidenti la madre,
che nel mese di agosto aveva cominciato a persuadersi, vedendo che non succedeva nulla tornò a scoraggiarsi e la sofferenza assunse nuove proporzioni. Al dubbio lacerante che Lucia fosse diventata una bugiarda si aggiungevano la perdita irreparabile dei frutti della terra invasa dalle folle e l’assedio costante di estranei alla sua casa per vedere e parlare con la piccola, che aveva portato a una desolazione familiare ancora maggiore. Era dura sia per la madre che per la figlia. La quale portava in silenzio la sua croce personale e soffriva per quella che ve deva portare con tanto dolore dalla sua adorata madre, senza poterla consolare. Nel mezzo di quella fitta notte, Lucia sollevava gli occhi al cielo e confidava nel Signore, da cui sapeva che proveniva l’aiuto, e ripeteva nel suo cuore dilaniato: "O Gesù, è per amor vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria". Quant’era cresciuta interiormente quella bambina di soli dieci anni! » (1).

A questo punto una riflessione, direi, quasi si impone riflettendo attentamente su ciò che la Vergine Benedetta trasmise ai tre pastorelli quel 13 settembre 1917.

“Dio è contento dei vostri sacrifici”: non c'è dubbio, amici e fratelli, che una tale affermazione posta sulle labbra della Madre della Misericordia lasci pensosi ed è bene ed è sacrosanto che sia così: dobbiamo essere pensosi perché Dio, attraverso la Vergine Santissima, viene a compiere un'opera di restaurazione nelle vite e nei cuori degli uomini, trasmettendoci una autentica fede che può attecchire e crescere solo laddove siano previamente disintegrate le sclerotiche e fasulle prospettive umane, idee, vedute, slogan che non hanno nulla a che fare con il Vangelo di Cristo.

E’ vero, abbiamo bisogno di conversione e di fede per credere e capire che “Dio è contento dei nostri sacrifici”: a Dio è gradita la sofferenza, non in se stessa perché nel suo progetto originario essa non doveva aver posto ma, a seguito del peccato di origine e dei continui peccati personali e delle strutture sociali di peccato la sofferenza è, ormai, un'eredità ineluttabile.

Cristo che soffre e muore in croce per la redenzione del mondo ci insegna che la sofferenza non solo ha un senso ma ha pure un'efficacia: ad essa è legata la salvezza propria e degli altri. Diceva San Pio da Pietrelcina: “non amo la sofferenza per se stessa ma per ciò che mi ottiene: salva le anime e dà gloria a Dio”.

Oggi, 13 settembre 2017, a 100 anni da quegli eventi e da quelle parole, la forza e l'efficacia degli ammaestramenti materni della Vergine del Rosario di Fatima non ha perso nulla della sua freschezza e della sua validità.

Quei sacrifici di cui Dio è contento sono quelli che ogni giorno ci sono proposti, volontari e involontari; è l'eredità che a ciascuno di noi viene affidata. Chiediamo al Cuore Immacolato di Maria di insegnarci la via della Sapienza che coincide con la regale via della santa Croce (ed oggi è la vigilia della festa...).

Ella ci insegni ad usare bene le sofferenze ed i sacrifici della nostra vita, a non lamentarci ma, come il saggio Giobbe, a benedire Dio ricordando in ogni momento che “Deus dedit Deus abstulit” (Giobbe 1, 21), Dio ha dato Dio e Dio ha tolto, così come a Lui è piaciuto, piace e piacerà, nella sua Sapienza e nella sua Provvidenza.

In realtà, anche quando toglie è sempre per dare di più in grazie, benedizioni e meriti perchè è proprio tutto questo tesoro spirituale che si acquista soffrendo e offrendo per amor di Dio i sacrifici e sopportando serenamente le prove della vita. E', questo, un grande segreto per la vita spirituale e per la propria ed altrui felicità.

Dio sempre sia Benedetto!

Note:
1) Carmelo di Coimbra (a cura di), Cammino sotto lo sguardo di Maria. Biografia di suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, Edizioni OCD, Roma 2014, pp. 94-96.

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