ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 3 gennaio 2018

Unicuique suum

Santi Patroni e Patronati: storia, devozione e trova il tuo Santo



Cari Amici, seguendo una antica Tradizione Cattolica, all’inizio di ogni anno si usava mettere un cesto con dentro il nome di un Santo o Beato, il fedele lo estraeva a sorte e il Nome estratto diventava così provvidenzialmente il suo Patrono dell’anno. Il Fedele doveva studiarne la storia, conoscerne le virtù eroiche e farlo diventare una guida maestra per la propria vita quotidiana. Ancora oggi molti usano questo caro gesto, specialmente le comunità delle Suore Francescane dell’Immacolata. Noi qui vi proponiamo un breve percorso storico per conoscere Patroni e Patronati, non tutti, ma neppure pochi. Poi consigliamo a tutti voi di riprendere questa antica tradizione e mettersi sotto il Patronato di un Santo. In questo link avrete ottimi suggerimenti.

Benché l’intercessione di qualunque Santo sia sempre lodevole ad impetrare qualunque grazia, il Buon Dio volle glorificare in modo del tutto particolare i Suoi Santi a riguardo delle diverse virtù che praticarono, e nei diversi mali o martirio che ebbero a soffrire per amor Suo.
Ciò è conforme a quanto insegna san Paolo (1Cor.12,1-31) dove nell’elencare i tanti carismi in ordine alla grazia, si specifica come molti Santi hanno agito in modo del tutto speciale nelle “diverse operazioni” con l’unico scopo di glorificare Dio e perché, attraverso l’opera, fosse resa manifesta nel tempo e in ogni generazione, la Provvidenza Divina attraverso questi suoi Santi. E lo insegna sant’Agostino: «Intanto il padrone del torchio non smette di lavorare attraverso i suoi operai, ossia attraverso i suoi angeli santi.» (Discorso 19)
Da questa particolarità, fin dal primo secolo, la Chiesa annoverava nei suoi primi Martiri i primi “Patronati, i santi Patroni“, spesso invocati a “furor di popolo” quella che diverrà la proverbiale “vox populi, vox Dei“, anche se oggi – questa vox populi – non può certo dirsi “vox Dei”. Comunque la si pensi oggi, su questa “vox populi”, ciò che a noi interessano sono i Patronati, i santi Patroni attraverso i quali, la santa Chiesa Sposa di Cristo, ha sempre voluto mantenere una via speciale con il Cielo. E’ anche questo uno dei motivi per cui abbiamo moltissime Chiese, Città, Paesi e Comuni che, fin dalla loro nascita e sviluppo, hanno voluto dedicare il Nome ad un Santo Patrono.
Come vedete la storia è tutta qui. Molto semplice e genuina, nulla a che vedere con le “pro-loco” sviluppatesi dopo. I Santi Patroni e i Patronati non sono una invenzione, ma lo sviluppo armonico di un progetto di Dio, di una volontà divina, atta a procurarci una via privilegiata con il Cielo. Vie delle quali, Maria Santissima, è Regina.
Non a caso si sceglievano, per i figli, i nomi dei Santi per ottenere da essi  un segno di patronato del tutto singolare. L’onomastica, seppur nata come scienza intorno al 1850 quale studio dei nomi… in verità è sempre stata – internamente alla Chiesa – il punto di riferimento per festeggiare il proprio Santo di cui si portava il nome, un modo non solo per ricordare le eroiche virtù, ma soprattutto per incoraggiare colui che ne portava il nome, ad imitarlo sulla via della santità, protetto appunto da quel Santo, o Santa (anche Beati o Martiri), specifico.
Forniremo ora, da un calendario del 1899, un particolare elenco di questi Patroni e Patronati, certi di fare a tutti voi cari Amici, un dono assai gradito. Dal canto nostro desideriamo che questo piccolo lavoro risvegli in ognuno di noi l’Amore verso il proprio Santo di cui portiamo il nome, e un richiamo a certi Patronati a seconda del lavoro che svolgiamo. Invochiamo i Santi, rispettiamoli…. amiamoli, chiediamo il loro aiutoNon dimentichiamo il detto: “gioca coi fanti, ma lascia stare i Santi…” perché sono gli Amici privilegiati di Dio.
– Santi Protettori speciali – si omette di riscrivere ogni volta la “Santissima Madre di Dio” perché ha un patronato speciale per tutti. Dal momento che la lista è davvero lunga, ci adopereremo per inserire qui soltanto le voci che maggiormente ci riguardano e i mestieri ancora in voga.
. Per i Pontefici: san Pietro, san Leone Magno, san Gregorio Magno, san Pio V. Con la canonizzazione di san Pio X, maggio 1954 , il venerabile Pio XII additò anche quest’ultimo nella fascia dei “Protettori speciali” del papato e santa Caterina da Siena.
. Per i Cardinali: san Girolamo, san Bonaventura, beato Bernardo da Parma e il beato Barbarigo di Padova.
. Per i Patriarchi nelle specifiche sedi: san Cirillo d’Alessandria, san Grisostomo di Costantinopoli, san Modesto di Gerusalemme, san Lorenzo Giustiniani di Venezia.
. Per gli Arcivescovi: sant’Ambrogio e san Carlo Borromeo, san Cesario di Arles il primo che in Occidente indossò il significativo pallio sulle spalle.
. Per i Vescovi: san Policarpo, sant’Agostino, san Martino di Tours, san Francesco di Sales, sant’Alberto Magno vescovo domenicano.
. Per gli Abbati: sant’Antonino, san Benedetto, san Bernardo, san Colombano.
. Per i Nunzi apostolici: sant’Andrea Corsini, vescovo di Fiesole inviato Nunzio a Bologna da Urbano V; beato Francesco Piazza, fatto Nunzio d’Italia da Eugenio IV.
. Per i Parroci: san Vittore crocefisso dai Mori in Spagna; san Valerio in Fiandra; beato Olino a Venezia; beato Grimoaldo a Napoli; beato Alberto in Toscana; in Francia il Curato d’Ars san Giovanni Maria Vianney, patronato che sarà successivamente esteso a tutti i parroci.
. Dei Predicatori: san Grisostomo, san Basilio, san Vincenzo Ferrer OP, sant’Antonio di Padova, san Bernardino
. Dei Confessori: san Giovanni Nepomuceno, il protomartire del “sigillo Sacramentale“; san Massimo, san Pier Damiani vescovo e Dottore della Chiesa, san Filippo Neri.
. Dei Teologi: sant’Agostino, san Tommaso d’Aquino OP, san Gregorio Nazianzeno, sant’Alfonso Maria de Liguori.
. dei Presbiteri in generale: san Carlo di Tours lodato da san Paolino, sant’Aquilino martire in Milano, san Giulio morto a Novara, san Luciano, sant’Evanzio. Oggi vi si annovera anche san Padre Pio da Pietralcina, canonizzato da Giovanni Paolo II e additato modello per i sacerdoti del Terzo Millennio.
. Dei Diaconi e suddiaconi: santo Stefano protomartire, sant’Efrem diacono di Edessa, san Giovanni martire a Brescia, sant’Ermete martire in Antiochia, san Ciriaco diacono.
. Degli Accoliti: san Cireneo e san Tarciso martiri.
. Degli Esorcisti: Maria Santissima Madre di Dio, sant’Agatone martire, san Ciriaco diacono, san Benedetto, i santi di cui gli esorcizzati portano il nome.
– Patroni e Patronati per i Laici
. Per i Governanti e Presidenti di una Nazione: san Giovanni Damasceno, che fu governatore di Damasco sotto Hisiam Califfo di Persia nell’anno 780; san Tarasio di Costantinopoli, san Luigi di Francia, san Canuto di Danimarca, santo Stefano d’Ungheria, san Sigismondo di Borgogna, san Venceslao di Boemia.
. Per il Patronato di una Nazione: si parte dai singoli Protettori scelti dai fondatori delle varie Città; in linea generale si invoca l’Angelo posto da Dio a protezione di una Nazione. Per l’Italiacon il venerabile Pio XII si sono aggiunti  i Patroni San Francesco di Assisi e santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e Compatrona anche d’Europa.
. Per i Ministri: san Teodulo alla corte di Teodosio e san Tommaso Moro martire.
. Per i Prefetti  e Giudici: san Filippo martire in Egitto, sant’Artemio, san Gordiano, san Marcellino martire, san Cesario, san Doroteo, san Giorgiano, san Nereo ed Achilleo martiri, san Luigi Gonzaga. San Ieroteo e san Dionigi, giudici nell’Areopago d’Atene ai tempi di san Paolo, l’Apostolo.
. Per l’esercito, Generali: san Maurizio, sant’Eustachio,san Gottifredo. Poi i vari Protettori delle singole Armi.
. Per i Colonnelli: sant’Eudossio martire con 1104 compagni.
. Per i Capitani: Santi Naborre e Felice, san Sebastiano martire.
. Per i Tenenti: san Leucrino,san Severino.
. Per i Soldati: san Zenone, san Giusto, sant’Emiliano e i singoli Patronati specifici per Arma.
– Per le professioni, arti e mestieri dei Laici
. Per gli Agricoltori: sant’Isidoro di Madrid nel cui campo comparvero gli Angeli di Dio a guidare l’aratro per giustificarlo delle accuse che gli mossero per la sua premura di dare precedenza alla Messa, ogni mattina, prima di dedicarsi al campo, il fatto è registrato all’11 maggio 1130. Il beato Engelmaro contadino bavarese.
. Per i Pedagoghi: san Proto educatore dei santi Canzio, Canziano e Canzianilla martiri ad Aquileia; san Modesto e santa Crescenzia educatori di san Vito; san Filippo Neri e Giovanni Bosco, educatori della gioventù.
. Per gli Architetti: sant’Aquila architetto, si convertì con la moglie Priscilla alle prediche di san Paolo ai Corinti e lo ospitarono nella loro casa.
. Per gli Avvocati: san Filigonio che da avvocato in Antiochia divenne vescovo ai tempi di Ario, cui fu tra i primi a condannarne l’eresia. San Grisostomo ne fece l’elogio.
. Per i Banchieri: Pietro detto “il banchiere” in Alessandria fu prima così tanto avaro che nessuno osava accostarsi a lui. Ma a seguito di un sogno si convertì diventando il “gran elemosiniere“, morendo in odore di santità e amato dal popolo.
. Per i Barbieri: Antonio Sammatei, frate cappuccino di grande umiltà.
. Per i Becchini o Seppellitori: san Tobia che scordavasi dei propri bisogni e guadagni, esponendosi ad ogni pericolo per seppellire con amore i morti abbandonati a Ninive, ov’egli era stato portato come schiavo. San Giuseppe d’Arimatea che cedette il proprio sepolcro nuovo e, con caritatevole mano propria, volle deporci amorevolmente Nostro Signore Gesù Cristo deposto dalla Croce. San Bonifacio che con amore si prodigava di seppellire i Confessori morti per la Fede a Cristo, finendo egli stesso per essere martirizzato.
. Per i Calzolai: sant’Aniano che, narrante una leggenda della Tradizione, nel suolare le scarpe all’evangelista san Marco, feritosi gravemente alla mano, supplicò devotamente il santo Nome di Dio venendo guarito all’istante. Fu poi fatto vescovo di Alessandria nell’anno 87. I fratelli san Crispino e san Crispiniano che di giorno predicavano la dottrina di Gesù Cristo e di notte si mantenevano da vivere aggiustando le scarpe, vennero così martirizzati nell’anno 287 sotto Massimiano. Inoltre i due fratelli sono Patroni della “Pisa Società dei Frati Calzolai” istituita nel 1625 da Enrico Michele Buch, altro patrono, che dedicò la sua vita al mestiere di calzolaio, con umiltà ed onestà retributiva. E ancora il beato Nuvolone calzolaio in Faenza, con la umile moglie morti entrambi in odore di santità. San Ottone, calzolaio in Puglia nel regno di Napoli che con il modesto guadagno riusciva a trarne anche per le elemosine.
. Per i Cappellai: san Giacomo Apostolo, il maggiore, ritratto in abito da pellegrino verso Compostela, con cappello a larghe falde.
. Per i Carcerieri: san Glosia che fu il primo a buttare la corda al collo di san Giacomo il maggiore. Convertitosi a Cristo chiese perdono a Giacomo e finì anche lui martirizzato. Sant’Atanasio custode delle carceri in Cilicia, ove fu martirizzato insieme a san Zosimo. Sant’Ippolito carceriere prima di san Sebastiano e da lui convertito alla fede, per cui morì scarnificato dalle spine su cui fu strascinato.
. Per convertire i Carnefici: san Ciriaco, il quale si convertì dopo aver visto uscire latte anziché sangue, dal collo decapitato di sant’Antiochio medico, per questo egli stesso seguì poi la sua stessa sorte. Sant’Artemio, dapprima un carnefice e poi convertito con tutta la sua famiglia e morto martire egli stesso. Inoltre ogni Città ha il proprio santo Patrono al quale indirizzare suppliche per la conversione dei propri carnefici.
. Per i Cuochi: beato Silvestro fu cuoco per 33 anni, come laico dell’ordine camaldolese. San Giacomo di Illiria, francescano converso dedicò la sua vita come cuciniere e quando aveva a che fare con il cibo sul fuoco ardente, ne traeva spunti per meditare sull’inferno, con beneficio per chi lo ascoltava.
. Per l’onestà degli Economi: san Marciano, parente dell’imperatore Teodosio, fu elevato al sacerdozio dal Patriarca Anatolio e fatto economo della Chiesa in Costantinopoli che seppe amministrare con molta onestà, generosità e fedeltà tanto da ricevere dal Cielo il potere dei miracoli attraverso i quali sapeva risanare ogni controversia.
. Per gli Esattori: san Matteo Apostolo. Ancora oggi è infatti Patrono della Guardia di Finanza.
. Per i Facchini: san Cronione detto Euno, servo destinato alla portantina del padrone. Fu destinato a portare proprio san Giuliano il Pellagroso davanti al giudice in Egitto, per abiurare alla Fede sotto Decio nell’anno 250. Coinvolto anche lui nel processo, professò con Giuliano la Fede in Cristo Gesù ed entrambi martirizzati. A Milano i facchini hanno come patrono sant’Aquilino martire, perché fu da loro trasportato e messo in onore nella Chiesa di san Lorenzo, presso la quale fu dagli eretici ariani, ucciso con un coltello nel collo, mentre predicava.
. Per i Falegnami: san Giuseppe, il Casto Sposo della Beata Vergine Maria, di mestiere falegname. San Giovanni eremita che durante la sua vita si guadagnava da vivere facendo piccoli lavori in legno rivendendoli ad offerta libera.
. Per I Filosofi: san Giustino martire, grande apologista nell’anno 167, che seppe mettere la ragione a servizio della vera Fede, fino al martirio. San Teotino il filosofo vescovo. San Piero maestro di filosofia cristiana in Alessandria, morendo martire in difesa della sana ragione.
. Per i Fornai: san Paolo monaco, fornaio e poi vescovo di Verdun. San Ticone anch’egli fornaio e poi vescovo in Cipro.
. Per la categoria degli Infermieri: san Giovanni di Dio istitutore dell’ospedale Fatebene-Fratelli in Roma, 1550. San Camillo di Lellis Fondatore dei Chierici Ministri degli Infermi, soprattutto per gli appestati che nessuno voleva soccorrere. Paolo VI elevò anche santa Caterina da Siena a Patrona delle Infermiere, per il suo apostolato e soccorso premuroso durante le epidemie di peste e di colera in Lombardia e Toscana.
. Per i Medici: san Luca Evangelista, chiamato medico da san Paolo. Santi Cosma e Damiano, san Ciro, sant’Ursicino tutti martirizzati perchè, curando i malati li guadagnavano tutti alla Fede. Poi san Cesareo medico e san Pantaleone patrono di Crema. Di recente si è unito il medico dei poveri san Giuseppe Moscati (1880-1927), di Napoli, patrono degli Anatomo-patologi.
. Per i Farmacisti: san Giovanni Leonardi, farmacista, “Habbiate avanti l’occhi della mente vostra solo l’honore, il servitio e la gloria di Christo Crocefisso”.
. Per i Maestri, d’ogni grado, di scuola: san Cassiano d’Imola martirizzato da alcuni suoi scolari per odio alla Fede, fra dolori indicibili, con quei stili di ferro che allora si usavano come penne per imprimere i caratteri sulla cera. Sant’Arsenio, che fu prima maestro dei figli dell’imperatore Teodosio, poi si ritirò a vita eremitica. Sant’Agostino, i domenicani san Tommaso d’Aquino e sant’Alberto Magno, san Bonaventura. Come modelli educativi sono indicati san Filippo Neri e Don Giovanni Bosco, poi canonizzato anch’egli.
. Per le Madri di Famiglia e le Famiglie: santa Monica, la madre di sant’Agostino; sant’Anna e san Gioacchino genitori di Maria, sant’Anna è anche Patrona delle partorienti; san Giuseppe Casto Sposo della beata Vergine Maria, patronato anche per la Festa del papà; la Sacra Famiglia di Nazareth.
. Per i Muratori: san Procolo, sant’Efebo e sant’Apollonio ateniesi convertiti a Cristo dal vescovo di Terni e finiti tutti martiri, dopo aver costruito con le proprie mani l’Oratorio.
. Per i Musici ed Organisti: santa Cecilia vergine e martire. San Gregorio Magno papa, anno 592, grande ordinatore del Canto liturgico, che perciò se ne reca la memoria “Gregoriano“. San Leone IX papa 1409 di cui dice il Breviario “musicis etiam eruditus“.
. Per i Notai: san Genesio morto martire per non aver voluto concorrere, cogli atti notarili, a fare delle ingiustizie.
. Per Orefici e Gioiellieri: sant’Eligio molto ammirato per i suoi lavori d’oro e d’argento alla corte di Clotario II e Dagoberto I, poi divenne vescovo perché aveva capito ch’era meglio modellar le anime, più preziose dell’oro fino. Sant’Anastasio il persiano, orefice in Gerapoli, battezzato in Gerusalemme, vicario poi del patriarca Zaccaria, infine monaco venne martirizzato in Cesarea nell’anno 627.
. Per gli Ortolani e Giardinieri: san Foca martire, ucciso proprio da quei soldati che aveva prima nutrito e pasciuto in casa propria. Venne sepolto nell’orto che egli accudiva per nutrire chiunque passasse a casa sua.
. Per gli Osti, Albergatori: Abramo, il grande Patriarca che ospitò tre Angeli in figura di tre giovani che gli preannunciavano la nascita di Isacco. San Genziano martire con Vittorio e Fusciano, da lui alloggiati sotto Massimiliano nell’anno 338. Per ordine del prefetto gli venne fracassata la tempia, trapassata chiodi infuocati, le orecchie penetrate da ferri appuntiti ed infine gli vennero cavati gli occhi. San Teodoto tavernaio e albergatore presso Ancira, si valse della sua professione per soccorrere e nascondere i Confessori della fede ricercati e perseguitati, inoltre spendeva i ricavati per soccorrere le famiglie cristiane che, perseguitate, avevano perso il lavoro e non sapevano come sostenersi. Quando fu arrestato venne torturato fra atroci tormenti, martirizzato, prima di morire, si raccomandava ad altri di perdonare e di continuare l’opera della Fede.
. Per i Pescatori: san Pietro l’Apostolo e primo Papa e naturalmente gli altri Apostoli come lui pescatori, che lasciarono le reti per seguire Gesù.
. Per gli Artisti e Pittori: san Luca  Evangelista a cui si attribuiscono alcune icone mariane. San Lazzaro monaco in Turchia Orientale, famoso per l’arte di dipingere le Icone Sacre, fu perseguitato durante il periodo dell’iconoclastia tanto che come pena gli furono bruciate le mani e, sopravvivendo ai suoi persecutori, riprese a dipingere con tutta la menomazione ancor meglio di prima, riempiendo tutto il Medio oriente di Fede e di perdono. Morì nell’anno 820. Senza dimenticare il domenicano beato Angelico.
. Per i Poeti: san Gregorio Nazianzeno vescovo di Neocesarea che espose in versi sublimi tutti i miracoli narrati nei Vangeli. San Prospero di Aquitania che compose il Poema contro gli Ingrati per combattere l’eresia pelagiana, che negavano la necessità della Grazia per essere salvati. Sant’Avito vescovo di Vienna in Francia che compose un Poema in 5 libri sulla storia di Mosè, e un’altro in versi in lode alla castità. Sant’Ennodio vescovo di Pavia nell’anno 517, che compose un libro di epigrammi specialmente in lode ai vescovi che più si erano distinti in santità.
. Per i Portinai: sant’Ireneo e san Linfardo (o Lifardo). Di entrambi non si conosce la tradizione di questo patronato tuttavia, per sant’Ireneo si pensa a quell’essere stato il custode fedele ed affidabile della memoria apostolica.
. Per i Sarti: sant’Omobono Ticenghi di Cremona, moriva in chiesa durante la Messa dopo una vita di onorabilità della fede attraverso il mestiere di mercante di stoffe. Sposato e senza figli, con la pia moglie, usano spesso il ricavato per darlo “ai poveri” attraverso larghe donazioni al proprio vescovo, inoltre si prodiga per donare le stoffe ai poveri che non avevano nulla, anche ingenti somme di danaro finisco per alleviare le sofferenze dei più indigenti della città.
. Per i Tipografi: sant’Agostino, curioso il fatto perché la tipografia nascerà secoli dopo, ma i tipografi vollero eleggerlo loro come Patrono perché colle tante opere scritte, diede loro un bel da fare, diede lavoro quando la Chiesa cominciò a commissionare le stampe dei suoi libri.
. Per i Vetrai: san Giacomo Alemanno, domenicano, fu il primo che si dedicò all’arte della colorazione dei vetri, specialmente in arte sacra, immedesimando in essi i colori per mezzo del fuoco, onde si hanno riprodotti in vetri colorati i più bei quadri di grande edificazione nelle vetrate delle Chiese.
. Per i Vignaioli: sant’Urbano papa nell’anno 226 che salvò la vita occultandosi in un vigneto, che fu poi nominato “romitorio di sant’Urbano” in cui san Francesco d’Assisi cambiò l’acqua in un vino saporitissimo. Un’altro sant’Urbano, vescovo, di Langres che operò molti prodigi a conservazione delle vigne, specialmente quando venivano infestate da calamità naturali. Sant’Antonino abate di Sorrento nel secolo nono, che piantando un tralcio in terra incolta, ne fè sortire tal vigna che da ancora vino in abbondanza, prezioso e salubre.
– Vediamo ora alcuni Patronati curiosi, per ogni occasione e situazione, associate naturalmente alla nostra Tradizione Cattolica.
. Per i viaggi di terra: i santi Re Magi; in macchina, in treno, per i pendolari: san Cristoforo.
. Per i viaggi di mare: san Francesco Saverio e molti altri missionari; per i viaggi aerei san Giuseppe da Copertino.
. Nei casi disperati: san Gregorio Taumaturgo; santa Rita da Cascia, san Gabriele Arcangelo, san Giuda Taddeo Apostolo.
. Per ritrovare cose perdute: sant’Antonio di Padova, l’Angelo Custode.
. Per una buona morte: san Giuseppe, Sposo Casto della Vergine Maria.
. Per i Sacramenti in punto di morte: sant’Orsola.
. Contro la sterilità: san Francesco di Paola, santa Caterina da Siena, santa Teresina.
. Per un parto sano: sant’Anna la madre della Vergine Maria.
. Per la conversione dei figli: santa Monica, madre di sant’Agostino.
. Per la virtù della purezza delle giovani: santa Maria Goretti (dal ven. Pio XII)
. Per la conversione del marito: santa Clotilde moglie di Clodoveo.
. Per la conversione della moglie: santa Rita da Cascia, san Pasquale Baylonne.
. Per avere una giusta pioggia e il tempo giusto: sant’Agabio, san Grato e santa Genoveffa.
. Per essere protetti dai fulmini e dalle inondazioni: sant’Irene, san Barnaba, Giovanni Nepomuceno di Nepomuk, Praga.
. Dagli incendi: sant’Antonio abate.
. Dai terremoti: sant’Emidio.
. Dalle calunnie e dagli scrupoli: sant’Onofrio, sant’Ignazio di Loyola.
. Dall’infestazione dei Demoni: sant’Ubaldo, san Benedetto, san Michele Arcangelo.
. Dalle apoplessie: sant’Andrea di Avellino; dalle paralisi: san Servolo mendicante; dalla cecità e mal d’occhi: san Pigmenio, santa Lucia; dalla gotta: san Gregorio Magno (della quale molto soffriva); dai calcoli: san Liberio e san Gottardo vescovi; dalle ernie: san Cattaldo; dalle piaghe nelle gambe: san Pellegrino Laziosi; dalla debolezza di stomaco: san Timoteo discepolo di san Paolo; dal mal di denti: sant’Apollonia; dal mal di gola: san Biagio; dal mal di capo: san Pietro martire e sant’Asprene; dalla febbre terzana: san Sigismondo; dalla raucedine alla voce: san Bernardino da Siena; per tutta una serie di afflizioni del corpo; santa Rosa da Lima, san Raffaele Arcangelo.
. Dalla perdita delle liti forensi: san Benedetto arcivescovo di Milano, Anno 678.
. Dalla peste, colera ed altre epidemie: san Rocco, santi Cristoforo e Sebastiano, santa Genoveffa; dalla lebbra: san Lazzaro (parabola Lc.16,19-31).
Naturalmente bisogna tenere conto che l’elenco non si esaurisce qui e che per ricevere davvero i benefici…. occorre innanzi tutto tornare a Cristo, come rammenta san Paolo: “Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. E’ per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti.” (1Cor.11,27-30)
Senza alcun pentimento dal peccato e la conseguente conversione non possiamo ricevere la Grazia. Infine dobbiamo ricordare che ad ogni richiesta che facciamo, deve essere tenuto conto del Padre Nostro, quando diciamo: “sia fatta la tua volontà….”. Non è stato solo il Getzemani di Gesù, è il Getzemani di ognuno di noi nel quale, quando ci ritroveremo per una serie di infiniti motivi, dovremo essere trovati pronti per quella risposta che determinerà il nostro vero rapporto con Dio. Ai Santi è fondamentale chiedere soprattutto la conversione del cuore, il resto ci sarà dato in più (Mt.6,25-34).

– Preghiera da recitarsi a qualunque Santo, al quale si vuole rivolgere la richiesta di intercessione:
O glorioso San… che sempre ardente del desiderio di accrescer la gloria di Dio e della Sua santa Sposa, la Chiesa, instancabilmente attendeste alla santificazione dell’anima vostra ed alla educazione dell’altrui coll’esercizio continuo dell’orazione, della carità, della penitenza e di tutte le cristiane virtù, quindi divenuto nella Chiesa un vero modello di santità, diveniste finalmente nel Cielo Patrono di tutti coloro che a voi ricorrono fiducialmente, gettate benigno uno sguardo sopra di noi che invochiamo, supplichevoli, il vostro patrocinio. Accrescete in noi quella autentica carità che forma il carattere dei figlioli di Dio. Fate che, a vostra imitazione, noi viviamo come servi fedeli, aspettando con i lombi precinti e colle mani munite di fiaccole ardenti (Mt.25,1-13), cioè con una vita vigile, coerente e penitente, l’arrivo dell’Eterno Padrone, affinché, trovandoci sempre disposti alla partenza da questo esilio, meritiamo di essere con voi introdotti in quei tabernacoli eterni, ove solo ci sarà dato di vedere ciò che adesso crediamo, di ottenere ciò che adesso speriamo, di godere ciò che adesso amiamo. Così sia. (Un Pater, un’Ave e un Gloria)
– Preghiera da recitarsi a qualunque Vergine, alla quale si vuole rivolgere la richiesta di intercessione:
O degna sposa del Divin Agnello del Padre, che si pasce solamente fra i gigli prelibati, voi che conservaste illibate le virtù della purezza e della castità, della fedeltà e di una maternità sponsale, edificando tutto il mondo colla pratica costante della santa umiltà, otteneteci vi supplichiamo, la grazia che ad esempio di voi, sollecitamente fuggiamo tutti i piaceri dei sensi, che viviamo nella carne secondo lo spirito, e riempiamo la lampada misteriosa dell’anima nostra coll’occhio della divina carità e colle buone opere. Fate che ci innamoriamo totalmente dell’angelica virtù della purezza; che colle nostre conversazioni inspiriamo agli altri l’amore di essa e così ci facciam degni di entrare nel Coro fortunato delle vostre Compagne, che già godono di una visione particolare del Sommo Bene, e seguono ovunque vada l’Agnello Immacolato che è la loro delizia e gloria, per tutti i secoli dei secoli. Così sia. (Un Pater, un’Ave e un Gloria)
– Preghiera da recitarsi a qualunque Santa, alla quale si vuole rivolgere la richiesta di intercessione:
O gloriosa Sant…… che, prevenuta dolcemente dalle divine benedizioni, vi corrispondeste con inalterabile fedeltà, vivendo nella carne, ma secondo lo spirito, passando senza abbruciarvi in mezzo al fuoco della concupiscenza, usando del mondo quasi non ne usaste, voi che a somiglianza della donna forte instancabilmente attendeste al perfetto disimpegno di tutti i vostri doveri, ottenete a noi tutti la grazia di scoprire tutti gli inganni del mondo corrotto e corrompitore, di fuggirne tutte le vanità affinché, fissando lo sguardo all’eternità che ci attende con ogni pensiero e tutti i nostri affetti, non amiamo altro che Dio, e solamente in Lui e per Lui le creature tutte e il prossimo. Fate che, vivendo noi la fede dei Padri, di speranza e di carità, di mortificazione degli onori del mondo, con l’acquisto di tutte le più belle virtù cristiane, partecipiamo con certezza alla vostra gloria in Cielo, dopo aver fedelmente ricalcate le vostre orme santissime in terra, per l’eterna gloria di Dio. Così sia. (Un Pater, un’Ave e un Gloria)
– Preghiera per un qualunque Defunto e Defunta, nel giorno della morte o delle esequie.Per rendere efficace questa Preghiera (come del resto anche le altre) è necessario farsi trovare penitenti dai propri peccati e in stato di confessione assolta, o in prossimità di confessarsi. Per le Anime del Purgatorio si veda qui.
Dio Onnipotente ed eterno, giudice sovrano dei vivi e dei morti, avanti al quale non havvi nessuno che possa riputarsi giusto e innocente, abbiate pietà di quest’Anima che ora avete chiamata a voi, degnandovi di glorificarla sì secondo la vostra giustizia, ma soprattutto colla vostra misericordia. Deh, buon Gesù, non perdete quest’Anima che non soltanto voleste creare, ma che avete voluto redimere spargendo tutto il vostro preziosissimo Sangue e lacerandovi nella Carne appesa alla Croce con i crudeli chiodi, santificata colla vostra grazia; compatite la sua ignoranza e la sua fragilità e liberatela dalla morte eterna, perdonandole tutte le colpe di cui s’è macchiata, e avvalorando coi meriti della vostra passione tutte le buone opere di cui si è arricchita. Santissima Trinità, ricordatevi, Vi prego, d’una creatura che porta il carattere di vostra figlia, perché battezzata nel vostro Nome. Essa ha sempre creduto e sperato in Voi, nè ha mai lasciato di amarvi, di onorarvi, e di confessarvi in faccia al mondo, e siccome fu sempre unita ai fedeli della santa Chiesa militante, fate che ora meriti, per Vostra grazia, la compagnia degli eletti della Chiesa Trionfante, onde arrivi a finalmente vedere ciò che ha creduto, ad ottenere ciò che sperò, a godere in eterno ciò che davvero amò.
Fate infine, o Signore, per l’amore che nutrite per la vostra dolcissima Madre che vi beate di godere al Cielo, Assunta in Corpo ed Anima, che la presenza e la memoria dei nostri Defunti ci animi sempre a ben vivere e ci prepari a ben morire: e dacché siete Voi la Via, la Verità e la Vita, date risurrezione nella gloria eterna a quanti – ora Defunti – in vita ci beneficiarono nel corpo e nello spirito, perché tutti abbiano a benedirvi nei tabernacoli della vostra gloria, per tutti i secoli dei secoli. Così sia. (Un Pater, un’Ave, un Gloria e un Requiem per i nostri Defunti)

Prega prima il Signore per sapere quale Santo ti affida come particolare protettore per quest’anno e poi clicca sulla scritta:
(se il collegamento non dovesse funzionare
cerca il tuo Santo protettore cliccando QUI)
– cliccare qui per la sezione “Oremus” dedicata, appunto, alla Preghiera
Laudetur Jesus Christus

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