LA CONFUSIONE NELLA CHIESA CRESCE, FRA SCANDALI E OMISSIONI. DUE APPELLI DEI LAICI AI VESCOVI.
Mentre la confusione nella Chiesa, voluta, permessa o tollerata, aumenta in maniera esponenziale, e ormai tocca anche temi quali la personale integrità di uomini di Chiesa insigniti dal Pontefice regnante del massimo onore possibile, come possiamo leggere in queste ore, i fedeli cercano come possono di reagire, rivolgendosi ai propri pastori, per avere una conferma della retta dottrina, quella insegnata da sempre e ovunque. Vi riferiamo oggi di due iniziativa, entrambe estremamente interessanti. La prima è roba di casa nostra, dell’Emilia Romagna; la seconda viene dalla Polonia.
Totustuus.org ha lanciato un appello ai vescovi dell’Emilia Romagna, dando ai lettori questa avvertenza: “Si prega di firmare solo se cattolici residenti in Emilia-Romagna.
Le firme saranno inviate entro settembre a ciascuno dei 14 Vescovi della nostra Regione”.
Ecco il testo
“Supplica ai vescovi dell’Emilia-Romagna:
SI alla famiglia naturale!
Avvenire ha ospitato l’intervento di un vescovo emiliano sul discusso libro di P. James Martin SJ.
L’intervento ne avalla le controverse tesi omosessualiste: addolora, in particolare, la definizione di “significativa porzione del popolo di Dio, le persone Lgbt”.
NON si ritiene opportuno diffondere tale intervento:
– per la confusione che può suscitare tra i fedeli,
– per la possibilità che le lobby LGBT e scismatiche lo utilizzino per i loro scopi (come avvenuto di recente nella stessa Regione).
Si propone invece di aderire a una Supplica Filiale, intesa a chiedere ai vescovi emiliano-romagnoli una parola chiara in difesa della famiglia naturale, questa sì “significativa porzione del popolo di Dio”.
Una grande porzione, che vive in modo eroico la propria fedeltà al volere di Dio e che talvolta non viene confermata nella fede dai propri Pastori”.
Invece dalla Polonia ci fanno sapere che la copertura mediatica dell’appello Cura Pastoralis è stata modesta, a dir poco; e tuttavia si sono registrate iscrizioni da 39 Paesi diversi. Come vi ricordate, il 2 maggio 2018 dei sacerdoti in tutto il mondo hanno deciso di lanciare un appello ai vescovi (www.curapastoralis.org) per “riaffermare l’insegnamento di Cristo” in risposta a una crisi pastorale in cui si trova oggi la Chiesa cattolica.
Il documento iniziale è stato firmato solo da 15 persone; ma l’appello pastorale ha rapidamente ottenuto l’appoggio di circa 250 sacerdoti in 39 Paesi in sei continenti. Le preoccupazioni espresse nel documento e il desiderio che i vescovi mostrino il loro appoggio hanno trovato un’eco chiara nel mondo sacerdotale in tutto il mondo.
E questa crescita appare tanto più notevole in quanto la copertura da parte della stampa è stata limitata a media cattolici indipendenti, in particolare negli Stati Uniti e in Euriopa, come si può chiaramente vedere da “Appeal News sul sito CuraPastoralis.org.
Alcune delle prime notizie circolate sui media danno l’erronea impressione che l’Appello Pastorale sia una critica velata a papa Francesco, e in particolare ad Amoris Laetitia. In realtà questo appello vuole solo riaffermare il Vangelo per correggere una veduta falsa della vita morale cristiana che si è radicata negli ultimi cinquanta anni.
L’intenzione dei firmatari è:
- testimoniare pubblicamente Cristo e il suo insegnamento, fornendo così consiglio a quelli che sono nel dubbio, o mal guidati, solidarietà per coloro che restano fedeli al Vangelo in circostanze difficili, e incoraggiamento ai fratelli sacerdoti a compiere il ministero con compassione, perseveranza e il vero Vangelo piuttosto che cedere all’impazienza, alla passività o all’ambiguità deliberata;
- attirare l’attenzione sugli sforzi compiuti nelle decadi passate di sforzi pastorali per curare il danno, correggendo questi errori;
- richiedere, alla luce dell’inadeguatezza di questi sforzi compiuti in passato, che ogni vescovo prenda in considerazione l’idea di usare la sua piena autorità apostolica per riaffermare il Vangelo e confutare gli errori; e
- presentare le loro preoccupazioni pastorali e l’appello in un modo fraterno e filiale.
Questo approccio positivo, pastorale, può spiegare la buona accoglienza ricevuta dall’Appello Pastorale presso alcuni sacerdoti. Appoggio è stato espresso anche da alcuni prelati. Fra questi il card. Raymond Leo Burke: “Possa l’azione dei firmatari ispirare i loro vescovi a dissipare la confusone del tempo presente nella Chiesa e così cominciare a sanare la divisione relativa alla fede cattolica e alla sua pratica”.
Marco Tosatti
PERCHÉ LA VERITATIS SPLENDOR È ATTUALE, ORA PIÙ CHE MAI, NELLA CHIESA IN TEMPESTA. UN LIBRO DI PADRE KOPIEC.
Marco Tosatti
Cari amici e nemici d Stilum Curiae, oggi vorrei portare alla vostra attenzione un libro particolarmente importante e interessante su un’enciclica anch’essa importante, e attualmente oggetto di attacchi diretti e indiretti da parte di alcune correnti di pensiero all’interno della Chiesa. L’enciclica è la “Veritatis Splendor” di Giovanni Paolo II; il libro è “Non abbiate paura della verità”. Di un francescano polacco, docente all’Antonianum, padre Maksym Adam Kopiec.
25 anni fa, il 6 agosto 1993, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la Trasfigurazione del Signore, il Santo Padre Giovanni Paolo II, promulgava l’Enciclica “Veritatis Splendor” , con l’intento di riportare all’attenzione, soprattutto dei vescovi, “alcune questioni fondamentali dell’insegnamento morale della Chiesa”.
L’intento del Papa nello scrivere questa enciclica derivava dall’urgenza di rimettere al centro dell’attenzione e della pratica religiosa le questioni fondamentali che appartengono al depositum fidei e costituiscono il contenuto della Rivelazione stessa comunicata da Dio.
La data prescelta per la pubblicazione riporta all’evento della Trasfigurazione di Gesù in cui Egli manifesta la Verità su se stesso, la Sua stessa essenza e dimostra di essere Lui in persona la Verità. “Io sono la Via, la Verità e la Vita” (Gv.14,6).
In un tempo in cui imperversa la confusione, il totale relativismo e a volte sembra che anche all’interno della Chiesa cattolica, ai suoi vertici, si voglia far passare il messaggio che in fondo tutte le religioni sono equivalenti, appare indispensabile riprendere in mano il testo dell’Enciclica e tornare ad esaminare il significato reale di concetti come : “verità”, “legge universale”, “principi non-negoziabili”, “coscienza”, “discernimento”, che attualmente son considerati fuori moda, fuori tempo se non addirittura esecrati dal nuovi maitre a pénser cattolici.
In un tempo in cui anche la Chiesa sembra cedere a “molteplici verità”, il libro di padre Kopiec cerca di far capire che è necessario far tornare a risplendere la luce della Verità, ovvero la Luce di Gesù, con tutte le certezze che ne derivano per la vita di ogni uomo. Tutti noi abbiamo bisogno di avere dei punti di riferimento stabili, assoluti, in cui riporre Fiducia e Speranza. A volte, invece, abbiamo la sensazione che la Chiesa voglia quasi “svendere”, “cedere” i propri principi in nome di un dialogo che in fin dei conti sembra avere un costo altissimo: la rinuncia alle proprie radici.
Oggi non è difficile osservare nella vita della Chiesa, grazie a una direzione avviata dai vertici e dalle autorità responsabili della integrità della dottrina e della pastorale, suggerimenti e manovre indirizzate ad un falso aggiornamento che tradisce il Credo della Chiesa di Cristo. Questo purtroppo fa dimenticare il prezioso patrimonio dottrinale, spirituale, morale e pastorale lasciatoci dall’insegnamento e dalla vita di san Giovanni Paolo II.
Ecco l’importanza di un libro come “Non abbiate paura della verità”, un testo in cui il padre Kopiec ripercorre l’enciclica e fa vedere come essa sia terribilmente attuale.
Dopo 25 anni, questa Enciclica conserva tutta la sua freschezza in quanto sembra scritta per gli uomini di adesso, del 2018, per aiutarli ad uscire dalla terribile confusione e superficialità in cui sono caduti e riportare al centro della vita e della storia l’unica Verità possibile: Gesù di Nazareth, figlio di Dio.
Maksym Adam Kopiec, sacerdote polacco dell’Ordine dei Frati Minori francescani, nato in Polonia nel 1971. È docente alla Pontificia Università Antonianum a Roma. Tra le sue pubblicazioni: “Il Logos della fede. Tra ragione, rivelazione e linguaggio” (Roma 2014); “Francescanesimo e contemporaneità” (co-editore, Roma 2014); “L’evangelizzazione nel recente magistero dei papi” (Terni 2016); “Cristianesimo e religioni. Verso un inclusivismo cristologico-trinitario” (Roma 2016); “In principio era il Verbo… Commento pastorale e spirituale – Anno A” (Terni 2016); “Umanesimi laici e Cristianesimo umanistico. La missione profetica, apologetica e dialogica della teologia” (Roma 2017); “E il Verbo era Dio… Commento pastorale e spirituale – Anno B” (Terni 2017).
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.