Stoccata di Papa Francesco contro Matteo Salvini. Bergoglio, in una intervista a Reuters, ha parlato della vicenda della nave Aquarius, con seicento immigrati a bordo, costretta a sbarcare in Spagna perché il governo italiano ha negato l'accesso ai porti: "Credo che non si debba respingere la gente che arriva, si devono ricevere, aiutare e sistemare, accompagnare e poi vedere dove metterli, ma in tutta l’Europa".
Sempre sulla questione migranti, Papa Francesco ha attaccato i populisti che "stanno creando una psicosi". Non solo. Secondo Bergoglio in una società che invecchia, come quella europea, e che rischia "un inverno demografico grande" c'è addirittura bisogno degli immigrati. Altrimenti l'Europa "diverrà vuota".
"Salvini mi fa ribrezzo. Lo allontanerei dal genere umano"
Attacco choc del direttore Caritas di Como: "Chi vive il Vangelo non può che soffrire. Non sono cose degne di una nazione civile, degne di nessun uomo o donna"
Attacco choc del direttore Caritas di Como: "Chi vive il Vangelo non può che soffrire. Non sono cose degne di una nazione civile, degne di nessun uomo o donna"
Non usa mezzi termini Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como.
La proposta di Matteo Salvini di censire i rom e i nomadi in Italia non è affatto piaciuta alla sinistra, che da giorni lo attacca. Ma anche in ambienti della Chiesa l'irritazione sembra evidente. E questo nonostante Salvini, prima delle elezioni, dal palco di Piazza Duomo a Milano abbia sventolato un rosario.
"Credo il ministro per primo dovrebbe sapere che non esiste sangue puro - dice a Comozero.it il responsabile della Caritas (che sostiene di parlare a titolo personale) - nessuno di noi ne ha, lui nemmeno. Quanto ha dichiarato è agghiacciante, ci avvicina a quello che è accaduto subito dopo la prima guerra mondiale, quando si teorizzò la razza". Il riferimento al nazismo e a Hitler (anche De Magistris ha accusato il leghista di essere "come Hitler") è velato, ma chiaro. "Si chiama anche nazismo o fascismo o comunismo esasperato. La Storia restituisce molti nomi e non vorrei l’Italia si avvicinasse a quanto accade in alcuni Paesi dell’America Latina", spiega il referente della Caritas. Che poi usa parole fortissime contro il segretario del Carroccio, ora ministro dell'Interno. "Mi fa ribrezzo - attacca - allontanerei queste persone dal genere umano, sto male, molto male in questo momento. Chi vive il Vangelo non può che soffrire. Non sono cose degne di una nazione civile, degne di nessun uomo o donna. Chi urla in questo modo è privo di idee. La politica nasce dal ragionamento, dal pensiero".
Su Facebook non si è fatta attendere la risposta di Salvini. Che ha pubblicato lo screenshot dell'intervista di Bernasconi. Poche parole, ma dirette: "Gli voglio bene lo stesso! ".
Claudio Cartaldo
http://www.ilgiornale.it/news/politica/salvini-mi-fa-ribrezzo-allontanerei-genere-umano-1542953.html
La Meloni: "Perché le regole valgono per gli italiani e non per i rom?"
La leader di Fratelli d’Italia a favore del censimento dei nomadi per motivi di sicurezza e uguaglianza
"Per me va fatto un censimento di chi abita nei campi nomadi: non è una questione di etnia, bensì di sicurezza, anche per non trattare alcuni cittadini in maniera diversa da altri".
La leader di Fratelli d’Italia a favore del censimento dei nomadi per motivi di sicurezza e uguaglianza
"Per me va fatto un censimento di chi abita nei campi nomadi: non è una questione di etnia, bensì di sicurezza, anche per non trattare alcuni cittadini in maniera diversa da altri".
Così Giorgia Meloni ribadisce, e motiva, il suo sì convinto alla criticatissima proposta di Matteo Salvini di fare un censimento dei rom che vivono in Italia.
Così Giorgia Meloni ribadisce, e motiva, il suo sì convinto alla criticatissima proposta di Matteo Salvini di fare un censimento dei rom che vivono in Italia.
Meloni pro Salvini sul censimento
Ospite di Cartabianca, programa condotto da Bianca Berlinguer su Rai Tre, il capo politico di Fratelli d'Italia rispedisce al mittente tutt gli appunti polemici all’idea del ministro dell’Interno. E la Meloni, con la solita verve che la contraddistingue, centra il punto della questione: "Se io sono cittadino italiano non rom, allo Stato devo dire: dove abito, da quando e con chi ci abito, se sono sposata oppure no, quanti soldi ho in banca e che macchina ho, devo pagare fino all’ultimo centesimo di tasse e se non faccio i vaccini mi denunciano. Scusate, si può fare per tutti?".
Insomma, perché gli italiani devono rispettare le regole e i rom no?
Franco Grilli
Ospite di Cartabianca, programa condotto da Bianca Berlinguer su Rai Tre, il capo politico di Fratelli d'Italia rispedisce al mittente tutt gli appunti polemici all’idea del ministro dell’Interno. E la Meloni, con la solita verve che la contraddistingue, centra il punto della questione: "Se io sono cittadino italiano non rom, allo Stato devo dire: dove abito, da quando e con chi ci abito, se sono sposata oppure no, quanti soldi ho in banca e che macchina ho, devo pagare fino all’ultimo centesimo di tasse e se non faccio i vaccini mi denunciano. Scusate, si può fare per tutti?".
Insomma, perché gli italiani devono rispettare le regole e i rom no?
Franco Grilli
La prova che Malta ha mentito: "Sos, fate sbarcare la Aquarius"
La Valletta ha sempre sostenuto di non aver ricevuto allerte sulla nave. Ecco il documento che li smentisce
La Valletta ha sempre sostenuto di non aver ricevuto allerte sulla nave. Ecco il documento che li smentisce
«Per fornire il prima possibile assistenza ai migranti e per la loro sicurezza vi chiediamo di sbarcarli a Malta garantendo l'ingresso della motonave Aquarius nel vostro porto».
La comunicazione urgente su carta intestata del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti spedita dal Centro di soccorso della Guardia costiera di Roma ai maltesi dimostra che il governo de La Valletta ha fatto come sempre orecchie da mercante rifiutando lo sbarco dei migranti. Lo stesso premier Joseph Muscat ha mentito dichiarando che «non risulta» una richiesta di approdo italiana.
Il documento in mano al Giornale dimostra il contrario. Il 10 giugno l'Mrcc, il centro di soccorso della Guardia costiera, invia il fax urgente alla controparte maltese. «Cari signori, vi informiamo che la motonave Aquarius ora all'interno delle acque di ricerca e soccorso di Malta è stata coinvolta il 9 giugno in sei casi di soccorso e ha a bordo circa 700 persone», si legge nelle prime righe. Roma fornisce l'esatta posizione dell'unità con tanto di latitudine e longitudine. E poi aggiunge, per sottolineare che La Valletta è il porto sicuro più vicino, che la nave delle Ong Sos Mediterranee ed Msf dista «64 miglia da Malta, 99 da Lampedusa e 121 dalle coste meridionali siciliane».
Gli italiani fanno presente ai maltesi che a bordo ci sono migranti in «cattive condizioni di salute oltre a donne e bambini». E «per la loro sicurezza» l'Italia chiede secondo «il capitolo 3 della convenzione di Amburgo» che impone la collaborazione fra Stati nel soccorso in mare di «sbarcarli a Malta».
Da La Valletta fanno i furbetti e neppure rispondono lasciando che l'ondata buonista si scagli contro il «fascista» Salvini, ministro dell'Interno che dice no all'attracco dell'Aquarius in Italia. E nessuno critica Malta. Il bello è che pure l'Ong che ha i suoi medici a bordo della nave in un comunicato del 12 giugno scrive: «Per Msf l'opzione migliore è sbarcare al più presto le persone soccorse nel porto sicuro più vicino, a Malta o in Italia».
Nel 2017 sono arrivati sull'isola europea appena 23 migranti e nei porti italiani 171mila. L'anno prima erano due in più. Muscat ha chiuso il porto de La Valletta, come sta facendo Salvini, dopo che nel 2008 erano sbarcati oltre duemila migranti su 460mila abitanti. E negli ultimi giorni sono arrivati in Italia altri 1495, che in realtà erano stati soccorsi in acque di competenza libica e maltese. Gli ultimi sono i 519 sbarcati la scorsa notte da nave Diciotti della Guardia costiera italiana.
La settimana scorsa il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, titolare di un'ampia inchiesta sulle Ong ha spiegato: «Il centro di soccorso italiano in mare interviene in un'area Sar che è stata estesa a 1,5 milioni di chilometri quadrati, circa, a causa del disimpegno delle autorità maltesi () lungo la rotta del mare Mediterraneo centrale, che, sistematicamente, rifiutano l'utilizzo dei loro porti per l'approdo». La nostra effettiva zona Sar, di mezzo milione di chilometri quadrati «non è direttamente confinante con le acque territoriali libiche - ha sottolineato Zuccaro -. Tra le due aree si interpone la Sar maltese, che è di 250mila chilometri quadrati, dove Malta si rifiuta di intervenire alle richieste di soccorso».
Non a caso il governo di centro sinistra, amico del Pd, al potere a La Valletta ospita furbescamente la flotta rimasta delle Ong. Sei navi più due aerei di un gruppo di volontari francesi, che partono sempre da Malta, ma non sbarcano mai un solo migrante sull'isola.
Fausto Biloslavo
L'ultima crociata di Saviano: censurare Salvini sui giornali
Roberto Saviano propone una "obiezione di coscienza" dei media contro Salvini: "Non date notizia delle affermazioni gravi del ministro"
Parlare di ossessione è forse troppo. Ma Roberto Saviano sembra davvero aver trasformato in una ragione di vita la sua battaglia culturale (e politica) contro Matteo Salvini.
Più il leghista conquista consensi, più lo scrittore s'indigna. E al crescere delle proposte ("propaganda", direbbe Saviano) del ministro, aumentano anche affondi e insulti da parte dell'autore di Gomorra.
Da quando Salvini ha chiuso i porti alle Ong e "dirottato" la Aquarius verso Valencia, Saviano non fa che vomitare insulti contro di lui. Ieri ha raggiunto lo zenit. Tra i termini usati a vario modo durante l'intervista su Radio Capital il vicepremier è stato accusato di inumanità e incapacità. Senza contare che lo considera pure il "ministro della crudeltà". Quanto livore.
Non potendo impedire agli italiani di votarlo (per ora neppure lui si è spinto a tanto), l'ultima idea è la censura. Esatto. Sia chiaro: lo scrittore la definisce "forma disperata di opposizione all'orrore". Ma è un gioco di parole, tipico di chi non vuol chiamare le cose col proprio nome. Caro Saviano, meglio dare "pane al pane e vino al vino".
L'obiettivo finale è semplice: costringere Salvini a "parlare di politica nell'esercizio del suo ruolo chiave di ministro dell'Interno". In che modo? "Propongo come provocazione intellettuale e grido di dolore a chi informa - scrive Saviano - di accettare una forma di obiezione di coscienza, non dando notizia e non commentando le affermazioni più gravi di Matteo Salvini, quelle contrarie ai principi della nostra Carta costituzionale, che ha nel proprio nucleo centrale la tutela dell'Uomo". Insomma, i media non dovrebbero più "continuare a parlare" dei "tweet da teatro" del segretario del Carroccio. Censura selettiva.
Inutile nascondersi dietro un dito. La comunicazione di Salvini è vincente. Fatta di post semplici, frasi ad effetto, contenuto sempre all'ordine del giorno. "Ha l'italica furbizia del vendere ciò che il cliente vuole, anche se non possiede il prodotto", dice Saviano. Ammesso (e non concesso) che sia vero, può questo diventare motivo di censura?
La risposta è "no". Ma Saviano, che per chiunque altro si strapperebbe i capelli pur di non togliergli la parola, è disposto contro la Lega a derogare alle più basilari regole di ogni democrazia liberale. Il "brigone" Salvini parrà allo scrittore pure un "baro", ma è stato votato per mettere in pratica ciò che ha predicato in campagna elettorale. Che questo piaccia oppure no agli intellettuali progressisti.
Ps: stupisce il fatto che Saviano, pur comprendendo che il ministro "più subisce opposizione più riceve carburante", si ostini comunque ad attaccarlo. Alla fine la "censura" gli si ritorcerà contro.
Giuseppe De Lorenzo
Roberto Saviano propone una "obiezione di coscienza" dei media contro Salvini: "Non date notizia delle affermazioni gravi del ministro"
Parlare di ossessione è forse troppo. Ma Roberto Saviano sembra davvero aver trasformato in una ragione di vita la sua battaglia culturale (e politica) contro Matteo Salvini.
Più il leghista conquista consensi, più lo scrittore s'indigna. E al crescere delle proposte ("propaganda", direbbe Saviano) del ministro, aumentano anche affondi e insulti da parte dell'autore di Gomorra.
Da quando Salvini ha chiuso i porti alle Ong e "dirottato" la Aquarius verso Valencia, Saviano non fa che vomitare insulti contro di lui. Ieri ha raggiunto lo zenit. Tra i termini usati a vario modo durante l'intervista su Radio Capital il vicepremier è stato accusato di inumanità e incapacità. Senza contare che lo considera pure il "ministro della crudeltà". Quanto livore.
Non potendo impedire agli italiani di votarlo (per ora neppure lui si è spinto a tanto), l'ultima idea è la censura. Esatto. Sia chiaro: lo scrittore la definisce "forma disperata di opposizione all'orrore". Ma è un gioco di parole, tipico di chi non vuol chiamare le cose col proprio nome. Caro Saviano, meglio dare "pane al pane e vino al vino".
L'obiettivo finale è semplice: costringere Salvini a "parlare di politica nell'esercizio del suo ruolo chiave di ministro dell'Interno". In che modo? "Propongo come provocazione intellettuale e grido di dolore a chi informa - scrive Saviano - di accettare una forma di obiezione di coscienza, non dando notizia e non commentando le affermazioni più gravi di Matteo Salvini, quelle contrarie ai principi della nostra Carta costituzionale, che ha nel proprio nucleo centrale la tutela dell'Uomo". Insomma, i media non dovrebbero più "continuare a parlare" dei "tweet da teatro" del segretario del Carroccio. Censura selettiva.
Inutile nascondersi dietro un dito. La comunicazione di Salvini è vincente. Fatta di post semplici, frasi ad effetto, contenuto sempre all'ordine del giorno. "Ha l'italica furbizia del vendere ciò che il cliente vuole, anche se non possiede il prodotto", dice Saviano. Ammesso (e non concesso) che sia vero, può questo diventare motivo di censura?
La risposta è "no". Ma Saviano, che per chiunque altro si strapperebbe i capelli pur di non togliergli la parola, è disposto contro la Lega a derogare alle più basilari regole di ogni democrazia liberale. Il "brigone" Salvini parrà allo scrittore pure un "baro", ma è stato votato per mettere in pratica ciò che ha predicato in campagna elettorale. Che questo piaccia oppure no agli intellettuali progressisti.
Ps: stupisce il fatto che Saviano, pur comprendendo che il ministro "più subisce opposizione più riceve carburante", si ostini comunque ad attaccarlo. Alla fine la "censura" gli si ritorcerà contro.
Giuseppe De Lorenzo
Strada attacca ancora Salvini: "È il paladino dell'ignoranza"
Gino Strada torna ad attaccare Matteo Salvini. Lo aveva fatto a margine della vicenda Aquarius, sostenendo che non avrebbe mai immaginato di vedere un ministro "sbirro" e di essere pronto a lasciare l'Italia.
E ora si ripete a seguito dell'affaire rom, con il censimento richiesto dal leghista e le reazioni - sdegnate - della sinistra tutta.
"A Salvini farebbe bene una visita in alcune strutture di Emergency - ha detto Gino Strada a Circo Massimo su Radio Capital - Lo inviterei, non avrei nessuna obiezione. E gli farebbe molto bene passare un mese in alcuni campi dove, come dice lui, c'è la pacchia".
Il fondatore di Emrgency non digerisce proprio le politiche del ministro del Carroccio. Anzi, li definisce "atteggiamenti e frasi" che "fanno male di per sé, al di là se siano propaganda o meno". Il motivo? "Incitano alla violenza, all'egoismo, al disprezzo per gli altri - sostiene Strada - C'è una forma di razifascismo che è molto preoccupante. Ricorda drammaticamente esperienze del passato".
Non è la prima volta che gli avversari politici (o nemici?) accusano Salvini di "essere come Hitler" o Mussolini. Lo ha fatto anche Luigi De Magistris prima che Strada coniasse la nuova parola "razzifascista". "Quello che mi colpisce - ha detto il fondatore di Emercency - è la debolezza della risposta della società civile, che è obiettivamente un passo indietro di decenni". L'antidoto? La cultura. "Si è abbandonata per diversi decenni - dice Strada - ed è uno dei motivi per cui ci troviamo in questa situazione", dice Strada, "se un paese non investe in cultura poi si ritrova l'ignoranza. E di questa ignoranza Salvini è un paladino".
Insomma: se gli italiani votano Salvini e desiderano meno immigrazione o più controlli nei campi rom, sono "indietro di decenni". E sula proposta di censimento ai rom attacca: "È una logica di prepotenza, di violenza razzista - continua Strada - È una delle caratteristiche dei gruppi fascisti che sono nati in Europa negli ultimi decenni. Mai avrei pensato di veder succedere cose del genere in Italia". E ancora: "C'è la paura del diverso, che è una cosa giustificabile per certi aspetti ma che non può sfociare nell'annientamento del diverso. È un cosa preoccupante".
Claudio Cartaldo
Gino Strada torna ad attaccare Matteo Salvini. Lo aveva fatto a margine della vicenda Aquarius, sostenendo che non avrebbe mai immaginato di vedere un ministro "sbirro" e di essere pronto a lasciare l'Italia.
E ora si ripete a seguito dell'affaire rom, con il censimento richiesto dal leghista e le reazioni - sdegnate - della sinistra tutta.
"A Salvini farebbe bene una visita in alcune strutture di Emergency - ha detto Gino Strada a Circo Massimo su Radio Capital - Lo inviterei, non avrei nessuna obiezione. E gli farebbe molto bene passare un mese in alcuni campi dove, come dice lui, c'è la pacchia".
Il fondatore di Emrgency non digerisce proprio le politiche del ministro del Carroccio. Anzi, li definisce "atteggiamenti e frasi" che "fanno male di per sé, al di là se siano propaganda o meno". Il motivo? "Incitano alla violenza, all'egoismo, al disprezzo per gli altri - sostiene Strada - C'è una forma di razifascismo che è molto preoccupante. Ricorda drammaticamente esperienze del passato".
Non è la prima volta che gli avversari politici (o nemici?) accusano Salvini di "essere come Hitler" o Mussolini. Lo ha fatto anche Luigi De Magistris prima che Strada coniasse la nuova parola "razzifascista". "Quello che mi colpisce - ha detto il fondatore di Emercency - è la debolezza della risposta della società civile, che è obiettivamente un passo indietro di decenni". L'antidoto? La cultura. "Si è abbandonata per diversi decenni - dice Strada - ed è uno dei motivi per cui ci troviamo in questa situazione", dice Strada, "se un paese non investe in cultura poi si ritrova l'ignoranza. E di questa ignoranza Salvini è un paladino".
Insomma: se gli italiani votano Salvini e desiderano meno immigrazione o più controlli nei campi rom, sono "indietro di decenni". E sula proposta di censimento ai rom attacca: "È una logica di prepotenza, di violenza razzista - continua Strada - È una delle caratteristiche dei gruppi fascisti che sono nati in Europa negli ultimi decenni. Mai avrei pensato di veder succedere cose del genere in Italia". E ancora: "C'è la paura del diverso, che è una cosa giustificabile per certi aspetti ma che non può sfociare nell'annientamento del diverso. È un cosa preoccupante".
Claudio Cartaldo
Oliviero Toscani lancia il manifesto della nuova resistenza
Oliviero Toscani lancia il manifesto della nuova resistenza
Oliviero Toscani lancia il manifesto della nuova resistenza. Con Delrio e la Bonino. “Piersantiiii” e “libero spinellaggio” saranno probabilmente i motti di questa armata Brancaleone del turbomondialismo.
La Isoardi prega la Madonna su Instagram e viene sommersa di insulti
La conduttrice pubblica una preghiera alla Vergine sul proprio profilo Instagram e viene coperta da una valanga di fango ed insulti
La conduttrice pubblica una preghiera alla Vergine sul proprio profilo Instagram e viene coperta da una valanga di fango ed insulti
Elisa Isoardi pubblica una foto sul proprio profilo Instagram in cui rivolge un'accorata preghiera alla Madonna e il popolo del web le vomita addosso gli insulti peggiori.
E' davvero una tempesta di ingiurie ed improperi quella che è piovuta addosso alla popolare conduttrice televisiva nel momento in cui ha scelto di postare sul social network una invocazione alla Vergine Maria. Una preghiera personale, certo. Ma comunque qualcosa di perfettamente legittimo, che ciascuno può scegliere in piena libertà di rendere pubblico oppure no.
Eppure quelle semplici parole di supplica alla Madre di Dio - "volgi verso di me il tuo sguardo pieno di compassione, guarda il cumulo di 'nodi' che soffocano la mia vita" - hanno scatenato crudeltà e speculazioni. Da chi ha ipotizzato una crisi con il fidanzato Matteo Salvini a chi ha addirittura trasceso nella blasfemia e ha coperto la Isoardi di insulti.
"La Madonna a Salvini gli sputa quando lo vede, altro che acqua santa!", scrive Rodrigom_xx, mentre Lautsph sostiene che "non si può pregare e stare con Salvini". E ancora Delia Simonetti sentenzia. "Squallida come chi si fa i selfie citando la madonna e sta con un razzista che lascerebbe morire la gente in mare.". Moltissimi i riferimenti al caso dei migranti della nave Aquarius, a cui il ministro dell'Interno ha negato lo sbarco in Italia.
Peccato che, comunque la si pensi su quella vicenda, in ogni caso la Isoardi non risponde in alcun modo delle scelte del proprio compagno. Ed ha pieno diritto di pregare dove come e quando vuole. Senza essere insultata in modo così indecente.
Ivan Francese
Elisa Isoardi pubblica una foto sul proprio profilo Instagram in cui rivolge un'accorata preghiera alla Madonna e il popolo del web le vomita addosso gli insulti peggiori.
E' davvero una tempesta di ingiurie ed improperi quella che è piovuta addosso alla popolare conduttrice televisiva nel momento in cui ha scelto di postare sul social network una invocazione alla Vergine Maria. Una preghiera personale, certo. Ma comunque qualcosa di perfettamente legittimo, che ciascuno può scegliere in piena libertà di rendere pubblico oppure no.
Eppure quelle semplici parole di supplica alla Madre di Dio - "volgi verso di me il tuo sguardo pieno di compassione, guarda il cumulo di 'nodi' che soffocano la mia vita" - hanno scatenato crudeltà e speculazioni. Da chi ha ipotizzato una crisi con il fidanzato Matteo Salvini a chi ha addirittura trasceso nella blasfemia e ha coperto la Isoardi di insulti.
"La Madonna a Salvini gli sputa quando lo vede, altro che acqua santa!", scrive Rodrigom_xx, mentre Lautsph sostiene che "non si può pregare e stare con Salvini". E ancora Delia Simonetti sentenzia. "Squallida come chi si fa i selfie citando la madonna e sta con un razzista che lascerebbe morire la gente in mare.". Moltissimi i riferimenti al caso dei migranti della nave Aquarius, a cui il ministro dell'Interno ha negato lo sbarco in Italia.
Peccato che, comunque la si pensi su quella vicenda, in ogni caso la Isoardi non risponde in alcun modo delle scelte del proprio compagno. Ed ha pieno diritto di pregare dove come e quando vuole. Senza essere insultata in modo così indecente.
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