ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 24 agosto 2018

La farsa del “buonismo” e dell’accoglienza

L’Italia cade in pezzi ma la farsa del “buonismo” e dell’accoglienza non finisce mai

                           Nave Diciotti a Catania
L’ITALIA CADE A PEZZI , LA POVERTA’ DILAGA MA IL PD CONTINUA LA FARSA DELL’ACCOGLIENZA. TONINELLI UMILIA SALVINI CON IL SUO CONTRORDINE ALLA NAVE DICIOTTI.
di Elena Quidello
Con quale autorità il ministro Martina, facente parte di un partito bocciato da tre quarti del popolo italiano alle scorse elezioni, abbia osato recarsi al porto di Catania per accusare il ministro Salvini di tenere in ostaggio gli immigrati è un fatto moralmente inaccettabile.


Il risultato delle elezioni del 4 marzo ha premiato il ministro Salvini che dalla maggioranza dei cittadini ha ricevuto il mandato per fermare l’immigrazione anomala che continua inarrestabile da 40 anni. Gli italiani che non condividono più la linea politica e fedifraga del Pd sanno ormai che questa ’immigrazione è il risultato di un complotto internazionale che negli anni è diventata un incubo per milioni di cittadini in quanto costretti ad una sorta di coprifuoco serale per i rischi che donne e bambini corrono nel muoversi per le strade delle loro città.
L’interferenza del PM di Agrigento, Luigi Patronaggio , che ha voluto ispezionare la nave riscontrando nel fermo di Salvini un possibile reato è sembrato più un complotto contro il ministro che una necessità reale di accogliere i migranti senza attendere le soluzioni dell’UE.  Può un Pm sostituirsi al politico e decidere di accogliere altri immigrati contro il volere del popolo che con il voto si è espresso per fermare queste ondate inarrestabili di immigrati ? Può il PM interferire in una trattativa tra governi e decidere per suo conto l’ingresso di tantissimi altri immigrati quando ormai l’Italia è satura al punto da non poterne sostenere altri ? E’ apparso strano che l’ on. Martina si sia recato in contemporanea al PM Patronaggio e che entrambi abbiano lamentato pubblicamente il comportamento di Salvini. Tutto è sembrato premeditato e costruito per sollevare un polverone mediatico incitando il popolo alla protesta. Nonostante tutto Salvini resiste e affronta con coraggio e con fermezza le opposizioni che gli si rivolgono contro, bisogna dargliene atto.
La ragione per cui l’immigrazione continua, nonostante l’Italia abbia dato un segnale forte che il paese non può più sostenere un accoglienza ad oltranza, è dovuta soprattutto alla forte opposizione interna dei politici della sinistra e dei poteri transnazionali collegati, assieme a tutti i loro militanti che negli ambiti amministrativi, giudiziari, sindacali ecc.…, contro ogni logica e contro ogni buon senso, appoggiano la linea dell’immigrazione illimitata promossa dal PD.
Risulta quasi difficile non immaginare che anche il popolo della sinistra non sia indotto a ritenere questo tipo di immigrazione devastante e destabilizzante. Si può fingere di essere contenti di una immigrazione che ci ha portato, degrado, insicurezza, racket di prostituzione e di spaccio di droga , omicidi, terrorismo e, non da ultimo, un pauroso fondamentalismo religioso con cui convivere forzatamente , ma arriva sempre un momento in cui la finzione deve cedere il posto alla verità riconoscendo che forse nonostante gli errori un avversario politico merita rispetto.
Che l’immigrazione così com’è non sia un bene per l’ Italia lo sanno bene persino i sassi, testimoni inermi di tutte le incongruenze e delle assurdità che sono state dette e fatte in nome di una ipotetica evoluzione multietnica che non ci sarà mai poiché il pensiero dominante delle masse islamiche è basato su un’unica ed assoluta convinzione che non potrà essere rimossa dalla loro mente se non con l’imposizione di una altrettanta dittatura politico religiosa. Questo perchè l’unione dei pensieri di una cultura aggressiva creano una forza difficile da combattere se non le si oppone altra forza di intensità superiore e contraria. Questa è una legge di natura.
Saremo noi invece, italiani ed europei che subiremo la dittatura politico religiosa islamica perchè non ci sono statistiche che ci dimostrino o ci confermino che gli islamici abbiano accolto una nuova cultura o religione come parte di un patrimonio essenziale da esplorare e da condividere. Gli islamici non condivideranno mai niente con nessuno almeno su questi temi, al contrario esigeranno che le loro abitudini siano prioritarie rispetto a regolamenti nazionali. Saremo sempre noi italiani che dovremo ubbidire alle loro richieste e così facendo, finiremo col soccombere.
Che le sinistre non abbiano compreso questa verità che è sotto i loro occhi è la cosa più deludente, più angosciante e più rischiosa per la loro stessa sopravvivenza. Gli islamici si servono e si serviranno del loro buonismo e della loro finta democrazia per sopraffarli al momento opportuno. Le sinistre che hanno creduto e credono di poter convivere pacificamente con una cultura feudale che ha già attecchito nel nostro paese nei modi e nelle forme che gli stessi islamici hanno ostinatamente ed orgogliosamente esaltato e divulgato nelle migliaia di moschee, facendo proseliti di italiani plagiati da folcloristiche avventure religiose, sono e saranno perdenti e piangeranno quando arriveranno i giorni bui. L’odio razziale che gli islamici, non certo noi italiani, covano verso l’europeo, crociato e colonialista, li spingerà ad ubbidire a quel folle comando che Maometto ha dato a tutti gli islamici senza alcuna autorità che li governi , cioè: uccidi l’Infedele.
Che l’Italia debba chiudere i porti e che Salvini abbia ragione a farlo, lo dice un immigrato colto, certo nativo della Costa d’Avorio leader del Movimento panafricanista che sostiene che gli immigrati devono rimanere e lavorare nei loro paesi per emanciparli e svilupparli economicamente. “ L’Italia non ha lavoro per i propri ragazzi e non potrà assicurarlo agli africani” dice sempre Konare intervistato da Byo blu .
Dunque non è una vita facile quella del ministro Salvini costretto a combattere la sua battaglia come un leone per salvare l’Italia dalle devastanti conseguenze di una immigrazione ormai satura . Malta, pur potendo far attraccare la nave Diciotti nel suo porto, ha preferito scaricare la responsabilità dello sbarco alle autorità italiane ben sapendo che il problematico fardello umano avrebbe potuto non essere accolto dal ministro degli interni Salvini. Quest’ultimo, dopo l’’avvertimento’ subìto con il furto, ad opera di ‘ignoti’, nella casa dei suoi genitori , (notizia rimasta in sordina), deve purtroppo fare i conti con la parte occulta della sinistra che sottobanco si adopera per metterlo fuori gioco. Ma Salvini continua la linea dura perchè sa di essere supportato dai suoi elettori che a lui hanno affidato il destino del nostro paese.
Ormai sono in maggioranza gli italiani stanchi di assistere quotidianamente alla morte dell’Italia soprattutto quando i ‘colpi di grazia’ vengono inferti da colleghi che, alle ragioni del popolo italiano, sostituiscono le ragioni dell’immigrazione islamica che continua senza sosta, aggirando i provvedimenti e le direttive che il nuovo Governo si era imposto per arginare l’ invasione dei profughi che profughi non sono, tanto che i più danarosi arrivano sulle nostre coste con gli scafi moderni e le barche a vela.
Toninelli, in un estremo tentativo di rimediare allo stop in alto mare, ha permesso l’attracco nel porto di Catania in attesa che l’Europa decida dove inviare i profughi, ma il suo elogio ‘ai valorosi uomini della Guardia Costiera che hanno compiuto il proprio dovere salvando vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa”, suona tanto di sviolinatura perchè nella maggioranza dei casi, si sa bene che questo è un servizio navetta a disposizione di chi dall’altro controlla e ordina, incurante di ciò che decide il Governo italiano. Vero è che l’immigrazione non si è fermata .
E’ recente la notizia (da Vox news) che, non potendo avere accesso facile e rapido dal mare i migranti islamici utilizzano ora la via ovest dei Balcani passando nelle vicinanze di Bosnia Erzegovina , Croazia e Slovenia per raggiungere Trieste e poi la pianura padana. Sarebbero 10mila gli islamici in marcia verso l’ Italia; un allarme questo che induce alla frustrazione milioni di italiani sempre più impotenti di fronte al dilagante strapotere di una sinistra folle che, nonostante perdente, gioca a far la guerra con il nuovo Governo in carica le cui iniziative sullo stop alla immigrazione sono state avviate solo per salvare quel poco che ancora resta di un paese che ‘cade a pezzi’.
LA LEGGE DI BILANCIO DI GENTILONI NASCOSTA AGLI ITALIANI
Gli italiani sono quotidianamente accerchiati da quell’odio di classe tipico della sinistra ex comunista, convertitasi al mondialismo, che si riteneva morto per sempre ma che risorge nei modi più deplorevoli con evidenti accuse ed occulte manovre finanziarie. Manovre come quella scoperta grazie al deputato della lega Gianluca Vinci che punta il dito su Gentiloni e compagni; questi avrebbero nascosto ‘tra le pieghe della legge di bilancio”da loro approvata nel dicembre 2017, l’aumento del 14% di tasse per tutte le Società a responsabilità limitata .Una manovra che colpisce in realtà la piccola imprenditorialità costituita da semplici lavoratori autonomi come meccanici, sarti, panettieri , idraulici….. gente che per limitare i rischi cui si potrebbe andare incontro in una Italia economicamente in ginocchio, aveva scelto questa tipologia di società che nel caso di fallimento dichiarato avrebbe potuto perdere il capitale societario e non il patrimonio personale.
Questo provvedimento già in vigore ma i cui effetti saranno evidenti quando si compileranno le dichiarazioni dei redditi, forse potrebbe ancora essere bloccato con opportuni interventi. La legge di bilancio preparata furbescamente da Gentiloni e company ( o da chi per loro), potrebbe essere stata ,come sostengono alcuni commercialisti, una forma di vendetta anticipata in previsione di una cocente sconfitta elettorale del PD.
Se tale fosse il sentimento che li ha spinti ad andare contro il popolo è segno che un indole mafiosa e criminale governa nel PD.. Per avere conferma di quanto sopra cliccare sul link il video : youtube.com/watch? Intanto l’incertezza regna tra il popolo italiano fiaccato da una povertà sempre più estesa, da una persecuzione fiscale che mette sul lastrico intere famiglie o persone sole a cui con estrema facilità, vengono requisiti beni immobili e mobili , lasciando che gente senza reddito si trovi per strada senza possibilità di rialzarsi .
Questi sono gli italiani che la sinistra chiama populisti e razzisti. Pezzenti che trascorrono i giorni e le notti in stato di depressione invidiando gli immigrati a cui si concede tutto, vitto e alloggio gratis, incrementando il business delle Charitas sparse sul territorio che hanno le loro strutture alberghiere, conventi e asili per i poveri immigrati sempre pieni con tanti milioni se non miliardi in cassa; molti di loro turisti in Italia con le pensioni di invalidità regalate da Prodi e Amato affollano le mense dei poveri e poi ritornano in aereo nei loro paesi per una seconda vacanza a respirare l’aria di casa.
Elena Quidello
P.S.  L’opinione dell’autore può non coincidere con la posizione della redazione.
 L’Europa “deve accettare” le migrazioni di massa

                            Migrazioni di massa
Dopo il fallimento del recente vertice sulle migrazioni svoltosi a Lussemburgo, dalle Nazioni Unite è partita alla grande la controffensiva dei mondialisti, quelli che hanno sempre predicato la necessità di accogliere le masse dei migranti e che si sono fatti promotori della sostituzione etnica delle popolazioni in Europa.
L’occasione è stata quella di contrastare le decisioni che vengono espresse in Europa da alcuni Stati, contrari all’accoglienza delle masse di migranti e diventa incombente per l’ONU preparare un piano per influire sulle decisioni che si dovranno prendere in Europa.
Il problema delle migrazioni si trova al centro delle questioni dell’Unione Europea. Come sappiamo, il 5 giugno a Lussemburgo si era tenuto il vertice dei ministri degli Interni dell’Unione europea per discutere di immigrazione e della riforma del regolamento di Dublino, il sistema comune europeo sull’asilo.
Il vertice si era risolto in un completo fiasco e le delegazioni non avevano trovato alcun accordo sulla bozza di proposta presentata dalla Bulgaria che era stata giudicata da molti notevolmente peggiore rispetto a quella della Commissione europea e soprattutto in confronto a quella approvata il 27 novembre dal Parlamento europeo con una larga maggioranza.
I paesi che hanno respinto la riformaoltre all’Italia con il nuovo Governo Conte-Salvini, sono stati la Spagna e i paesi del gruppo di Visegrád. Si sono espressi negativamente anche Germania, Austria, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca. Nessun accordo sul principio di ripartizione dei richiedenti asilo all’interno dello spazio europeo, un principio che è stato inserito dall’Agenda europea sull’immigrazione nel 2015 e rifiutato dai paesi dell’Est a cuo si sono uniti altri paesi come l’Austria e la stessa Italia. Tanto meno sugli obblighi di accoglienza di lungo periodo per i paesi approdo dei migranti, come Italia e Grecia.
La ministra svedese, paladina dell’immigrazione, Hélène Fritzon, per l’occasione ha dichiarato: oggi c’è un clima politico più duro” che complica la situazione, ha riconosciuto, riferendosi in particolare al nuovo governo italiano.
La posizione italiana non è l’unico problema, aveva sottolineato il segretario di stato tedesco Stephan Mayer, osservando che “in altri paesi c’è un’opposizione ancora più forte”. Salvini aveva commentato l’esito della discussione dicendo: “Oggi per noi è una vittoria, abbiamo spaccato il fronte”.
Matteo Salvini, neo ministro dell’Interno, aveva detto di sentirsi vicino alle posizioni del presidente ungherese Viktor Orbán: “Mi ha telefonato Orbán: insieme a lui cambieremo le regole di questa Europa”, aveva detto Salvini.
I funzionari delle Nazioni Unite che si occupano del Dipartimento Migrazioni (OIM) hanno subito espresso il loro rincrescimento, se pure al momento in maniera riservata.
Tutti ricordano la relazione presentata all’inizio di quest’anno dal Segretario Generale ONU, António Guterres, sulla gestione dei processi migratori, il quale aveva proclamato che gli stati membri delle Nazioni Unite dovrebbero prepararsi a grandi movimenti migratori.
Non è un mistero che l’Organizzazione delle Nazioni Unite è uno dei massimi organismi promotori e favoreggiatori delle migrazioni e delle sostituzioni etniche delle popolazioni europee: il segretario Generale, António Guterres, non nasconde di voler gestire e influenzare le migrazioni, in particolare quelle dall’Africa verso l’Europa. Tutto questo programma, ovviamente, è rivestito con parole graziose sulla necessità di fornire aiuti umanitari, e anche giustificato dai benefici che il reinsediamento delle popolazioni migranti deve dare alle economie di determinati paesi (secondo i teorici delel Nazioni Unite).

ONU Guterres, plan de migraciones globales

Tuttavia, nella realtà, questo significa solo una cosa: l’Europa e l’intero mondo occidentale devono prepararsi all’alluvione di masse di africani.
Attualmente, circa 1,3 miliardi di persone vivono in Africa e entro la fine di questo secolo saranno il 350% in più, ovvero 4,4 miliardi. È ovvio che il continente, i cui abitanti non sono in grado di nutrirsi da soli, per non parlare di raggiungere un livello adeguato di urbanizzazione e industrializzazione, non può far fronte a un così marcato aumento demografico. L’ONU ha quindi avuto l’idea di far reinsediare gli africani in Europa e nei paesi altamente sviluppati negli altri continenti.
Già alla fine del 2016, poco dopo la sua elezione a Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres si era palesato come un fervente promotore del mondialismo e della visione multiculturale, tanto che aveva dichiarato: “Dobbiamo convincere gli europei che la migrazione è inevitabile e che le società multietniche e multireligiose creano ricchezza”.
Si può presumere quindi che l’obiettivo fissato dall’ex commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (A. Guterres ha svolto questa funzione da giugno a dicembre 2015), sia favorevole nel promuovere le migrazioni, dargli un quadro giuridico e gestirlo globalmente.
Il primo importante passo verso la formalizzazione di questo fenomeno è stata la creazione del rapporto “Making Migration Work for All”, che afferma senza mezzi termini che gli stati-nazione devono cessare di esistere. Il documento afferma che la migrazione sarebbe vantaggiosa per tutti. Ed apporta benefici … ai migranti da soli (che oltre a essere ospitati in appartamenti a spese dei paesi accoglienti vivono di diritti immeritati) piuttosto che alle popolazioni autoctone dell’Europa della classe media che deve lavorare per guadagnarsi da vivere per se stessi e la loro famiglia, pagare la loro casa e, inoltre, fornire sostentamento per milioni di nuovi arrivati. Una mano d’opera disponibile per lo sfruttamento, che ha l’effetto di abbassare i salari medi dei lavoratori autoctoni.
La posizione espressa da Gutteres durante la presentazione di questo rapporto doveva far rizzare i capelli. L’analisi del discorso del segretario delle Nazioni Unite implica una semplice conclusione: le migrazioni saranno ancora più grandi, noi alti funzionari dell’ONU la gestiremo, e voi (Paesi e società europee) dovrete adattarvi a questa ed alle sue conseguenze: “La sfida fondamentale è massimizzare i benefici di questa forma di migrazione ordinata e produttiva, eliminando gli abusi e i pregiudizi che rendono la vita infernale per una minoranza di migranti”. Sosteneva Guterres e proseguiva “Gli Stati hanno bisogno di rafforzare lo stato di diritto alla base di come gestiscono e proteggono i migranti – a beneficio delle loro economie, delle loro società e dei migranti stessi”.
La dichiarazione ad uso di propaganda secondo cui le migrazioni apportano benefici sociali ed economici è diventata così profondamente radicata nei media e nella retorica mondialista che alcune persone hanno iniziato a crederci. È un peccato che queste dichiarazioni non siano supportate da nessun calcolo o seria analisi.
“La migrazione è un fenomeno globale positivo. Alimenta la crescita economica, riduce le disuguaglianze, collega società diverse e ci aiuta a cavalcare le ondate demografiche di crescita e declino della popolazione “.
Secondo una ricerca condotta dalla fondazione ungherese Századvég, la migrazione di massa è percepita dai cittadini di tutti i 28 paesi dell’Unione Europea come una minaccia per l’economia dell’UE, per il livello dei salari medi, per il patrimonio degli Stati membri e la presenza di individui com cultura ed usi alieni del Terzo mondo si ritiene che rappresentino un pericolo per la sicurezza pubblica delle città. I fatti accaduti in Svezia, in Francia, in Belgio, stanno lì a dimostrarlo.
La stragrande maggioranza, ben il 68%, teme l’afflusso di migranti dal Nord Africa. Per il 70% degli abitanti del Vecchio Continente, il crescente numero di musulmani è una seria minaccia, mentre solo l’8% afferma che questo problema non è un problema. I cittadini dei paesi europei hanno paura dell’aumento della criminalità e dei successivi attacchi terroristici. Più della metà degli intervistati ritiene che gli immigrati vengano in Europa principalmente per ragioni economiche, cioè sono attratti da un alto livello di benefici sociali. Il 57% degli intervistati ritiene che l’afflusso di immigrati dall’Africa e dal Medio Oriente cambierà la cultura del proprio paese e il 73% afferma che il sostegno finanziario per i migranti costituirà un serio onere per i bilanci statali. Il 61% crede che l’afflusso di persone dal Terzo Mondo indebolirà l’economia dell’UE.
I processi negativi che accompagnavano il reinsediamento delle persone sono stati, tuttavia, del tutto ignorati dall’ONU e trasferiti in paesi che non sono in grado di far fronte a questo fenomeno:
Il rapporto distorce completamente la natura delle minacce alla civiltà europea e sottovaluta anche l’importanza dell’omogeneità, del mantenimento delle identità culturali delle popolazioni, respingendo interamente il vantaggio offerto dagli stati nazionali. Le Nazioni Unite sottolineano che la diminuzione delle popolazioni è un pericolo per l’Europa e Antonio Guterres suggerisce che il collasso demografico può essere sanato reimpiantando il surplus di popolazione dall’Africa. Entro la fine di questo secolo, il numero di europei indigeni ammonterà a meno di un quarto di miliardo, mentre ci saranno quasi 4,4 miliardi di africani. La società di accoglienza, secondo il Segretario generale delle Nazioni Unite, non ha il diritto di pensare che le migrazioni siano un fenomeno negativo: “Può essere visto anche nell’impatto politico della percezione pubblica che vede erroneamente la migrazione come fuori controllo. Le conseguenze includono maggiore sfiducia e politiche che mirano più a fermare che a facilitare il movimento umano “.
Inoltre, l’Organizzazione internazionale per la migrazione, che ha partecipato ai lavori su questo rapporto, afferma sul suo account Twitter che “la migrazione è un fenomeno inevitabile, desiderabile e necessario”. La domanda sorge spontanea: chi vuole migrare e chi lo ritiene necessario? Certamente non gli abitanti dei paesi a cui i presunti rifugiati si stanno trasferendo.
Il rapporto dell’ONU afferma inoltre che:
-la migrazione è inevitabile, quindi deve essere adeguatamente organizzata e l’ONU fornisce indicazioni su come gestirla;
-gli stati nazionali devono adattarsi all’ammissione dei migranti in conformità con le linee guida dell’ONU;
-le società dei paesi sviluppati devono abituarsi ad avere i loro paesi inondati di masse di migranti.
I poteri globalisti stanno cercando di convincerci dei presunti benefici delle migrazioni di massa e del reinsediamento degli africani in Europa. La realtà contraddice il pio desiderio. Sempre più spesso, i cittadini dei paesi ospitanti hanno paura di lasciare le loro case per non parlare del fatto che una parte maggiore dei loro guadagni viene utilizzata per assistere i nuovi arrivati. Siamo anche giunti al punto in cui la negazione degli aspetti positivi della migrazione è considerata come razzismo e xenofobia, e al fatto che se qualcuno vuole vivere in uno Stato a una nazione identitaria, questi è etichettato come nazionalista, con un termine utilizzato in modo dispregiativo.
Il fatto saliente è che il piano dell’ONU viene appoggiato da tutti i grandi organismi finanziari, dal FMI alla Banca Mondiale, alla Goldman Sachs ed ai finanzieri e speculatori come George Soros. Questo fa insospettire coloro che sono critici verso questo piano.
Un afflusso massiccio di cosiddetti “rifugiati” nel Vecchio Continente non è per nulla percepito dai suoi abitanti come un fenomeno che “arricchisce culturalmente” e che avrà anche un impatto positivo sull’economia. Tuttavia, le organizzazioni globali non ne tengono conto e lavorano per far rispettare il loro piano per creare una società eterogenea a livello nazionale e religioso, dove la tradizione nazionale e l’identità culturale non sono desiderabili.
Si comprende che dietro questo fenomeno, che non è affatto spontaneo come vogliono far credere, si nascondono precisi interessi e volontà di annientamento degli Stati Nazionali.La sensazione dell’inganno, nonostante la massiccia propaganda alimentata da tutto il sistema dei media e dalle campagne delle organizzazioni mondialiste, inizia a diffondersi fra le popolazioni europee e il piano viene respinto dal basso, dai ceti più esposti alle conseguenze negative delle migrazioni.

di  Luciano Lago

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.