ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 29 settembre 2018

I “conservatori muscolari”

Un Sinodo senza fede

Non si rende servizio alla Chiesa e al Papa con il sentimento e la sociologia. Ci scrive Charles J. Chaput, arcivescovo di Philadelphia
Un Sinodo senza fede
Foto LaPresse

Mons. Charles Chaput, arcivescovo di Philadelphia, è considerato la punta di diamante dei cosiddetti “conservatori muscolari”, l’ala dei vescovi americani di pura estrazione giovanpaolina e ratzingeriana. Allo scorso doppio Sinodo sulla famiglia fu tra i più tenaci oppositori di ogni apertura in fatto di comunione ai divorziati risposati; opposizione non taciuta neppure successivamente in commenti e note pubbliche. Questa volta interviene con uno scritto per il Foglio in cui contesta non il Sinodo sui giovani che si aprirà la prossima settimana in Vaticano, bensì l’Instrumentum laboris, lo schema preparatorio che farà da traccia alle discussioni. Critiche che peraltro non sono esclusiva di Chaput, visto che fin dal principio non pochi osservatori notarono un’eccedenza di terminologie sociologiche e “sentimentaliste” in luogo di richiami alla fede. Soprattutto per un Sinodo che nella sua lunga e vaga titolazione ha la fede come punto fermo (“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”). Non sarà un mese di accese battaglie come quello epico vissuto nel 2014 e nel 2015, ma il terreno per dispute tra padri (compreso fratel Enzo Bianchi, ormai ospite fisso delle assise sinodali), è assai probabile.
I cattolici americani hanno sempre avuto un amore speciale per la Santa Sede. Due delle ragioni sono ovvie: Roma si trova a 4.500 miglia dagli Stati Uniti, il viaggio era lungo prima che la tecnologia abolisse le distanze e, a differenza di quanto accade in Europa, la Chiesa non ha mai avuto un ruolo dominante nella politica americana, con tutte le conseguenze negative che questo implica.
Una terza ragione sono stati gli uomini straordinari che hanno ricoperto la carica di vescovo di Roma negli ultimi sei decenni.
Per queste ragioni, quando Papa Francesco ha visitato Philadelphia alla fine del 2015 per l’Incontro mondiale delle famiglie, lo ha accolto quasi un milione di persone. Erano presenti molte famiglie con bambini e adolescenti. In tanti hanno aspettato in fila per ore, sotto il caldo, per effettuare i controlli di sicurezza. Papa Francesco era visibilmente sorpreso e colpito. Ero accanto a lui, l’ho potuto verificare di persona.
Dopo tre anni, a causa di un ex cardinale statunitense, a un’inchiesta giudiziaria in Pennsylvania, e agli abusi sessuali in Cile e altrove, la Chiesa è in agitazione. In questo ambiente così turbolento, la Santa Sede ospiterà il Sinodo mondiale dei vescovi a Roma dal 3 al 28 ottobre. L’incontro è focalizzato sui temi “dei giovani, della fede e della ricerca della vocazione”, ma una convergenza di fatti negativi in un momento così critico era difficile da immaginare.
Questo non significa che il Sinodo sia destinato a fallire. L’appello personale di Francesco e la buona volontà che riuscirà a generare rimangono forti. Da un punto di vista globale, il messaggio della Chiesa ai giovani ha molti aspetti positivi. Negli Stati Uniti ci sono gruppi come il Fellowship of Catholic University Students (l’Associazione di studenti cattolici universitari, ndr), il Thomistic Institute e altri che hanno un’ottima reputazione tra i ragazzi. Per questo motivo molti giovani preti, come quelli che hanno scritto una lettera aperta sul Sinodo all’inizio del mese, vedono il tema dell’incontro come un’opportunità. Spiegano chiaramente che il successo del Sinodo dipende da una convinzione profonda nel Regno di Dio e nella missione della Chiesa, malgrado i peccati dei suoi leader.
I giovani del clero americano che hanno firmato la lettera aperta hanno dato una lezione di fede. Gli uomini che sono diventati preti cattolici in un momento così velenoso e difficile, un momento in cui la reputazione dei vescovi è più bassa che mai, sono o folli o uomini di Dio. Io conosco alcuni di loro. Non sono folli.
Quando dicono che “la nostra cultura non può venderci falsi idoli. Solo il Vangelo, vissuto con vigore radicale, può soddisfarci e solo Cristo può rispondere alle difficoltà della nostra generazione”, lo intendono veramente, e agiranno di conseguenza – malgrado lo scetticismo dell’opinione pubblica e dei laici.
In virtù della loro fede, e di quella degli uomini e delle donne come loro, l’Instrumentum laboris, ovvero il documento preliminare del Sinodo, va rivisto e corretto. Allo stato attuale, il testo va bene per quanto riguarda le scienze sociali, ma è più debole nel suo richiamo alla fede, alla conversione e alla missione. In un certo senso, questo non è inusuale. Tutti i testi del Sinodo sono provvisori. Vengono discussi e corretti dai padri sinodali. Questo è importante perché nel testo del 2018 mancano degli elementi vitali. Prendendo in prestito le parole di un teologo, il documento sembra soffrire da una serie di “gravi problemi teologici… incluso: una concezione sbagliata della coscienza e il suo ruolo nella vita morale; una falsa dicotomia tra la verità e la libertà, un interesse pervasivo sugli elementi socio-culturali, l'esclusione di tematiche morali e religiose” e “l’assenza della speranza del Vangelo e un trattamento insufficiente dello scandalo degli abusi sessuali”. Commenti di questo genere sembrano duri, ma non sono del tutto ingiustificati. Un Sinodo che ha a che fare con i giovani e la sessualità dovrebbe anche affrontare – in modo onesto e completo – le radici degli abusi sessuali sui minori. Ci sono delle questioni serie. Spero che l’incontro del 2018 possa candidamente affrontare queste tematiche e mi auguro che il testo subisca le modifiche necessarie per garantire il successo del Sinodo. Il pontificato di Francesco è stato descritto come la medicina di Dio per gli ecclesiastici, la cui nozione della vita cristiana è stata viziata da un eccesso di astrazione. Allo stesso modo, né al Papa né alla Chiesa viene reso un servizio – in particolare in un’epoca di crisi e umiliazione – da un eccesso di sentimento, di compiacimento e di sociologia. Le fede richiede di più.
Charles J. Chaput è arcivescovo di Philadelphia e membro del Consiglio permanente del Sinodo dei Vescovi
https://www.ilfoglio.it/chiesa/2018/09/29/news/un-sinodo-senza-fede-216226/ 
  • BLADE RUNNER
Chiesa anno 2018, ho visto cose che voi anime belle...
Che cosa accadrebbe se un replicante dovesse descrivere come nel film Blade Runner quello che sta accadendo oggi nella Chiesa. Probabilmente potrebbe dire di aver visto cose che noi umani non potremmo neanche immaginarci......


Io ho visto cose che voi anime belle non potreste immaginarvi.
Ho visto uomini di Chiesa stringere patti con Pilato.
Ho visto Pilato lavarsi le mani perché lorde di sangue innocente.
Ho visto il lupo invitare a pranzo la pecora e mangiare carne d’agnello.
Ho visto preti crocifiggere cristiani per paura di essere crocifissi dai senza Dio.

Ho visto credenti molestati da chi non crede più e violentati per essere convertiti al loro religioso ateismo.
Ho visto cattolici arricchirsi con trenta denari alla volta.
Ho visto cattolici adulti che sono infanti da svezzare con il latte della verità.
Ho visto abortisti nella accademie per la vita e difensori della vita nelle carceri.
Ho visto bimbi geneticamente modificati e pomodori bio.

Ho visto provette generare vite e sentenze generare morte.
Ho visto pillole per non avere bambini, pillole per averli e pillole per disfarsene.
Ho visto due maschi accoppiarsi e volere un bambino.
Ho visto il sesso senza figli e i figli senza sesso.
Ho visto la misericordia senza giustizia prostituirsi per pochi soldi.
Ho visto discernere caso per caso e così per caso il male diventare bene.
Ho visto divorziati risposati comunicarsi e fedeli in ginocchio senza comunione.

Ho visto uomini che si credevano donne, donne che si credevano uomini e ministri dell’istruzione che si credevano laureati.
Ho visto la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai e il buco nell’ozono solo negli occhi degli adoratori dell’utopia.
Ho visto la Chiesa preoccupata dei cambiamenti climatici, ma non dai cambiamenti scismatici.
Ho visto uomini sudare d’estate e rabbrividire d’inverno ed essere derisi dagli ambientalisti.
Ho visto un bambino che vuole diventare un astronauta e una bambina principessa, una mamma partorire e una coppia amarsi per 50 anni e i pazzi darmi del pazzo.

Ho visto gettare ponti per i lontani ed i vicini dormire sotto quei ponti.
Ho visto il sacrificio dell’altare trasformarsi in una festa e chiese in ristoranti.
Ho visto schiere di uomini ascoltare in chiesa gli ambasciatori di morte e chiese vuote quando a parlare c’era il Santissimo.
Ho visto il Verbo che si è fatto carta e teologi aver fede nel dubbio.

Ho visto due papi, molte dottrine ed una sola grande confusione.
Ho visto politici cattolici votare secondo coscienza con la coscienza sporca.
Ho visto la giustizia, dea bendata, giudicare alla cieca perché accecata dal fanatismo.
Ho visto la legge non saper leggere la realtà.
Ho visto la libertà di parola togliere la parola a molti.
Ho visto gli “ismi” del secolo scorso diventare diritti incivili.

Ho visto la tolleranza mutarsi in clava e l’accoglienza in un setaccio dalla trama fine.
Ho visto “il torto dell’oppressore, la contumelia dell’uomo superbo, gli spasimi dell’amore disprezzato, il ritardo della legge, l’insolenza delle cariche ufficiali e il disprezzo che il merito paziente riceve dagli indegni”.
Ho visto la boria e la tracotanza dei dotti “confusi nei pensieri dei loro cuori”.
Ho visto la stupidità che è inconsapevole di essere stupida.
Ho visto la speranza dei ragazzi non spingersi oltre l’orizzonte ed adulti piangere per loro perché non sanno nemmeno di essere tristi.
Ho visto insegnanti mettere una bomba a mano sul cuore degli studenti perché la speranza di restituirli ad una vita pensante è l’ultima a morire.

Ho visto arazzi di preghiere intrecciati con i fili del rosario splendere sulle bocche degli anziani.
Ho visto padri e madri dall’alba al tramonto sudare, pregare e sperare per i figli e non accorgersi di essere santi.
Ho visto sacerdoti sconosciuti al mondo, ma ben noti a Dio.
Ho visto la Chiesa sfolgorante nelle sue vesti immacolate e sgualcite.
Io ho visto cose che voi anime belle non potreste immaginarvi.

Tommaso Scandroglio

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