Olanda, il canto del cigno del vescovo di Utrecht
L’arcivescovo di Utrecht, il cardinale Wim Ejik offre un quadro drammatico della scomparsa della Chiesa cattolica in Olanda. A cominciare dalla sua città, dove, nei prossimi dieci anni, da 280 chiese in cui si celebra l’eucarestia si passerà a meno di quindici. "Ogni volta che chiudo una chiesa una lama mi trapassa il cuore. Ma ad essere ancora vive sono le chiese che praticano la liturgia della tradizione".
L’arcivescovo di Utrecht, il cardinale Wim Ejik, in un’intervista a un giornale locale offre un quadro drammatico della scomparsa della Chiesa cattolica in Olanda. A cominciare dalla sua città, dove, nei prossimi dieci anni, da 280 chiese in cui si celebra l’eucarestia si passerà a meno di quindici. Due sono i fattori principali della scomparsa: l’aumento di età della popolazione, e un rapido declino nel numero delle persone che vanno in chiesa, che viene calcolato, annualmente, nel 5 per cento.
Secondo Ejik la Chiesa “non sarà chiusa dalle persone che continuano a venire, o da me, da quelli che restano lontani, e non contribuiscono più”. Attualmente i cattolici in Olanda sono tre milioni e mezzo, e di questi secondo l’Istituto Kaski di Nimega circa 173mila 500 frequentano la Chiesa. I costi di manutenzione dei luoghi di culto sono alti; e questo porta a dover chiudere le chiese e le parrocchie che non riescono più a sostenersi. Una parrocchia su dieci a Utrecht è in bancarotta, secondo il cardinale. Nel 2014 Ejik prediceva che nel 2028 ci sarebbero state circa trenta parrocchie aperte. Ora la previsione è molto più pessimistica.
"Mi piacerebbe molto far credere di nuovo le persone. Ma non è così facile. – confessa il cardinale - Abbiamo la cultura contro, la cultura dell'iperindividualismo. Negli anni sessanta, la prosperità aumentò bruscamente e le persone furono improvvisamente in grado di prendersi cura di se stesse e diventare più indipendenti dagli altri. Sono del 1953, ho sperimentato che la vita è stata molto modesta e le persone hanno fatto molte cose insieme. Ma le associazioni scomparvero e le persone se ne andarono ciascuno per conto suo. Anche nella scelta della propria filosofia di vita. Dovevi distinguerti dagli altri”.
Il problema, secondo il cardinale, non solo le scoperte scientifiche: "Darwin arrivò con le sue pubblicazioni già nel diciannovesimo secolo. Eppure vediamo che la secolarizzazione dei cattolici comincia dagli anni Sessanta. I cattolici non hanno problemi con la discussione tra fede e scienza. Non devi prendere letteralmente la Bibbia dalla prima all'ultima pagina. La Sacra Scrittura ha una struttura che non differisce tanto dall'evoluzione. Prima la luce del sole e il mondo. Quindi vita. Lo puoi trovare nella teoria dell'evoluzione. La differenza è: qual è il meccanismo dietro di esso? È una coincidenza? O c'è un Creatore dietro di esso? Una persona?”.
Sulla chiusura delle chiese: "Mi sarebbe piaciuto che tutte le chiese fossero rimaste. Ogni volta che devo firmare un decreto per togliere un edificio religioso dal culto, sento una lama attraverso l'anima. Capisco molto bene i sentimenti delle persone. Ma non può essere altrimenti. Si dice: quel vescovo parla sempre di soldi. Il denaro è una condizione per fare la cura pastorale. Se non puoi pagare le tue bollette, sia la prima che la seconda lettura saranno fatte dall'ufficiale giudiziario”.
Il cardinale, che nel 2028 avrà 75 anni e dovrà rassegnare le dimissioni, vede un futuro di sempre meno chiese. “Vorrei gridare dai tetti quanto è bello quando ti rendi conto di essere nelle mani di Dio e che attraverso Cristo Dio ci dà un futuro eterno. Ma molte persone non ascoltano. La chiesa non è chiusa da persone che stanno ancora venendo o da me, ma da coloro che stanno via e non contribuiscono più”.
L’intervistatore suggerisce di allentare un po’ la dottrina, e rendere il messaggio più popolare. “Dimenticalo. Questo non aiuta affatto. Questa è un'illusione. Dagli anni '60 in poi, la gente ha cercato di mettere l'acqua nel vino e rendere il messaggio più facile, in modo che scivolasse più facilmente. Ma vediamo che le parrocchie che esplodono sono le parrocchie che sono esplicite nella catechesi e praticano una buona liturgia, secondo la Tradizione della Chiesa; sono proprio le parrocchie più frequentate. Punto. Non puoi farlo con la litografia fantasy e la liturgia sperimentale. La grazia di Dio brilla solo sulle strade che ci ha mostrato e non su altre strade. Non ho una ricetta con cui le chiese saranno piene di nuovo domani. Ma la ricetta per portare le persone a Cristo è la catechesi esplicita. E per questo circonderemo i nostri sacerdoti con volontari ben addestrati. Presto non avremo più soldi per i pastori retribuiti".
Marco Tosatti
http://www.lanuovabq.it/it/olanda-il-canto-del-cigno-del-vescovo-di-utrecht
PEZZO GROSSO: VESCOVI SEMPRE PIÙ POLITICI TRASFORMANO SALVINI IN UN LEADER RELIGIOSO. COMPLIMENTI.
Pezzo Grosso si è fatto prezioso. Fortunatamente ogni tanto legge sui giornali qualche cosa che lo stuzzica o lo irrita, e allora dà via libera all’estro. Oggi il bersaglio è il cardinale Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, quella che chiamavamo una volta Ufficio Affari Anche Religiosi (UAAR…ma di che cosa è anche acronimo?). Di cui si è occupato (come dell’erede dell’Unità, Avvenire, già giornale cattolico) il college Rusconi sul suo Rosso Porpora. Di cui riportiamo, a mo’ di antipasto, questo brano:
“Anche il cardinale Gualtiero Bassetti, nella conferenza-stampa del 27 settembre (a fine lavori del ‘parlamentino’ della Cei) ha toccato l’argomento, rispondendo alle domande dei giornalisti.: “Il decreto Salvini è uscito in concomitanza con i nostri lavori. Non ho approfondito, sembra che possa essere ancora ritoccato. Mi preoccupa il fatto dell’abrogazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, o la riduzione degli stessi, perché in questo modo si rischia di portare persone a futuro incerto. Oppure l’espulsione al primo grado di condanna, se basta questo mi sembra si faccia qualcosa che non è proprio in pieno con la costituzione che lo richiede. Quello che dico lo dico a pelle, non ho avuto tempo di leggerlo e di approfondirlo. Quando ci sarà la pubblicazione parleremo meglio”. Ancora: “Mi sembra molto restrittivo – ma deve essere ancora discusso, approfondito, deve ancora intervenire il presidente della Repubblica”( NdR: e ti pareva che potesse mancare un’esortazione all’amico Colle?) Cara eminenza, ma “se non ha avuto tempo di leggerlo e di approfondirlo”, che parla a fare? Un presidente della Cei si esprime pubblicamente “a pelle” su un argomento di tale delicatezza e complessità? Suvvia…”,
Ed ecco il primo, il secondo e il dolce con il nostro Pezzo Grosso:
“Amatissimo e stimatissimo dottor Tosatti, ho letto l’intervento del Presidente della Cei, card. Bassetti al Consiglio Episcopale permanente (sotto allegato). Vede, con il Card Ruini e Bagnasco alla Presidenza Cei, sembra esser terminata la presidenza di Cardinali autorevoli e responsabili e sembra esser iniziata un epoca di meno rilevanti e responsabili Presidenti e segretari vari (ricordate Galantino?), che non sembrano più occuparsi di materia di Verità di fede, bensì preoccuparsi di non contrapporre più la chiesa (quella a cui loro si riferiscono) al mondo (quello che loro apprezzano), poiché questa chiesa (“impercettibilmente” un po’ progressista), si sente parte del mondo e non vuole avere una dottrina sul mondo, e per esser sicura che il mondo lo abbia ben compreso e non la perseguiti più, che fa? si occupa di migrazioni, di ambientalismo, di difendere l’Europa, la democrazia, e attacca chi fa crescere il debito pubblico italiano (ma la Chiesa saprà di che parla?) e chi fa leggi anticriminalità per la sicurezza dei cittadini, ecc. Cioè attaccano, naturalmente, Matteo Salvini. Il presidente della CEI attuale ce l’ha con Matteo Salvini perché sta dimostrando, proprio lui, gli errori e le inadeguatezze dell’attuale Pontificato. Il Presidente della Cei si direbbe si stia comportando da strumento di quegli ambienti che invece vogliono difendere a tutti i costi l’attuale Pontificato, temendo si possa andare ad un nuovo Conclave imprevedibile nei risultati, contro i “miserabili tradizionalisti conservatori”, la cui esponenzialmente crescente reazione comincia però a preoccuparli. E al Presidente Cei hanno spiegato che Matteo Salvini è dalla parte di questi ultimi e va perciò censurato. Ma il bello è che, così come il Presidente Cei sembra fare il Leader Politico, così Salvini viene trasformato, suo malgrado, in Leader Religioso. Che tempi, caro Tosatti, e mi permetta: che casino!”.
(Nel periodo rinascimentale (1852) Milano era tappezzata di scritte che dicevano <W VERDI!>, ma erano l’acronimo di <W Vittorio Emanuele Re D’Italia>. Mettete in conto, fra poco di cominciare a leggere sui muri a Roma “SI ai MAGI”, che significasse: “Salvate ltalia MAtteo e GIancarlo (Giorgetti)”. oppure “ SAGGI, SI!”, che significasse : “SAlvini e GiancarloGIorgetti, Salvate Italia!)”.
Oggi è il trentaduesimo giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto alla domanda: quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale? È vero non è vero che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?
Marco Tosatti
30 settembre 2018 Pubblicato da wp_7512482 20 Commenti --
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