“Con lo sguardo alla Cina”, ha titolato su cinque colonne “L’Osservatore Romano” – ora diretto non più da Giovanni Maria Vian ma da Andrea Monda – nel dare la notizia che “due bambini cinesi, di sei e sette anni, hanno portato i fiori davanti alla statuetta del Bambino Gesù assieme a papa Francesco”, nella notte di Natale nella basilica di San Pietro.
Intanto, però, in Cina stanno accadendo cose che i media vaticani ufficiali mai potranno riferire, imbavagliati come sono dall’accordo firmato il 22 settembre scorso tra il Vaticano e Pechino.
Ecco infatti che cosa ha reso noto il 28 dicembre, festa dei Santi Innocenti, un comunicato stampa del CESNUR, Centro Studi sulle Nuove Religioni. È riprodotto qui di seguito integralmente. Con una sola avvertenza, che “Bitter Winter” è stato ripreso più volte da “Settimo Cielo” come fonte tra le più accreditate a livello internazionale.
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45 giornalisti arrestati in Cina. Trasmettevano notizie al magazine italiano “Bitter Winter”
45 giornalisti sono stati arrestati in Cina in questo mese con l’accusa di trasmettere notizie, video e fotografie al magazine quotidiano sulla libertà religiosa e i diritti umani in Cina “Bitter Winter”, pubblicato dal maggio 2018 a Torino, in otto lingue, dal CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e diretto dal sociologo torinese Massimo Introvigne, che è anche direttore del CESNUR.
“Bitter Winter”, che ha anche un’edizione in lingua italiana, pubblica ogni giorno notizie inedite dalla Cina che provengono da un nutrito gruppo di giornalisti cinesi e sono commentate dagli specialisti del CESNUR.
Il magazine ha raggiunto notorietà internazionale quando, il mese scorso, ha pubblicato tre video girati all’interno dei blindatissimi campi di rieducazione per i musulmani uiguri dello Xinjiang, che sono stati ripresi da numerose testate e catene televisive internazionali.
Insieme alla pubblicazione di documenti riservati del Partito Comunista Cinese in materia di religione e fotografie di chiese, moschee e statue di Buddha distrutte, nonché notizie sui maltrattamenti di sacerdoti cattolici dissidenti che continuano nonostante l’accordo fra Cina e Santa Sede, questi video hanno determinato una dura reazione del regime.
Degli arresti danno notizia il CESNUR e lo stesso “Bitter Winter”. “Abbiamo notizie certe – afferma Massimo Introvigne – sul fatto che alcuni dei giornalisti arrestati sono stati torturati per ottenere informazioni su chi altro ci trasmette notizie e documenti dalla Cina. E purtroppo il reporter che ha girato i video all’interno dei campi di rieducazione dello Xinjiang è scomparso senza lasciare tracce. E com’è avvenuto per altri giornalisti in Cina, temiamo che sia destinato a non ricomparire mai più.
“Confidiamo che chiunque abbia a cuore la libertà di stampa alzi la voce per protestare contro questi episodi gravissimi. Quanto alla Cina, credo che sottovaluti il numero di giornalisti disposti a rischiare la loro libertà pur di far conoscere al mondo le violazioni dei diritti umani in quel paese. Quelli della rete di ‘Bitter Winter’ non sono qualche decina, ma centinaia”.
Settimo Cielo
di Sandro Magister 29 dic
DISPACCI DALLA CINA. CHI INFORMA SCOMPARE. E CHI INZUCCHERA L’ESITO DELL’ACCORDO…
Cari amici di Stilum Curiae, i Dispacci di questa settimana sono particolarmente drammatici; sia per quanto il M° Porfiri riferisce sulla situazione dei cattolici “clandestini” dopo l’accordo fra la Santa Sede e Pechino, sia per le notizie davvero tremende relative ai giornalisti che cercano di far uscire oltre confine le notizie sul giro di vite che il regime comunista esercita su ogni manifestazione di libertà. Un quadro che contrasta duramente con l’immagine che altri media e giornalisti in Italia, legati direttamente al Vaticano cercano di far trasmettere in appoggio all’accordo di cui il meno che si possa dire è che appare discutibile.
Risposta a un commento dopo la lettura di Vatican Insider
Nell’edizione precedente dei Dispacci, c’è stato un commento ad un mio post da parte di Natan. Lo riporto: “A questo punto…. dopo aver letto su Vatican Insider l’articolo di Gianni Valente due sono le cose o siete voi imbroglioni oppure è Gianni Valente…..la confusione regna anche questa volta sovrana. Il Valente intervista un vescovo clandestino che dichiara che le cose, pur con difficoltà vanno proprio “bene”. Il card Zen ammette molte riserve. Così anche Porfiri, vorremmo capire dove sta un pò di verità. In Vaticano o presso il card Zen”. Ora, non siamo imbroglioni noi e non lo è Gianni Valente. Ovvio è che diamo una interpretazione diversa ad uno snodo importante come quello dell’accordo tra Santa Sede e governo della Cina. L’intervista al vescovo clandestino Wei Jingyi che ha certo sofferto in passato per mantenere la sua fedeltà al Papa. Il vescovo da una lettura molto spirituale della situazione, certo rispettabile, ma che dal mio punto di vista anche conferma un certo stato di cose. Un passaggio dell’intervista dice: “Sacerdoti e fedeli mi chiedono: ora che a Mindong c’è l’unità, noi cosa dobbiamo fare? Gli ho detto che in quell’atto di unità tra i due vescovi è inclusa l’accettazione del vescovo “ufficiale” da parte di tutto il gruppo dei “clandestini”, e anche la richiesta di registrazione dei sacerdoti clandestini e delle loro attività presso gli organismi governativi. Questo richiede l’impegno sincero di ambedue le parti. Soprattutto la registrazione dei sacerdoti e delle attività ecclesiali presso gli apparati civili richiede ancora la comunicazione e il dialogo con il governo. Dobbiamo essere preparati psicologicamente. E in qualsiasi situazione, davanti a ogni problema, dobbiamo procedere passo dopo passo cercando di far crescere l’unità, perché questo ci chiede la nostra fede”. E la richiesta di registrazione non è un semplice atto amministrativo ma significa sottoporsi allo strettissimo controllo del governo ed entrare in una Associazione Patriottica chr dal punto di vista canonico è del tutto inesistente. Io credo che questa situazione non porti a nulla di buono e molti altri più informati di me condividono questa visione. Io sono letteralmente ricoperto di notizie che potrei dare sulla situazione della Cina anche ora dopo l’accordo, ma ne do solo una parte altrimenti i Dispacci diverrebbero infiniti.
Bitter Winter, repressione sugli informatori
E proprio Vatican Insider offre questa notiziache riguarda l’agenzia di stampa “Bitter Winter”, che riporta sulle persecuzioni religiose nella Cina: “Quarantacinque giornalisti sono stati arrestati in Cina in questo mese con l’accusa di trasmettere notizie, video e fotografie al magazine quotidiano sulla libertà religiosa e i diritti umani in Cina Bitter Winter, pubblicato dal maggio 2018 a Torino, in otto lingue, dal Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni), e diretto dal sociologo torinese Massimo Introvigne, che è anche direttore del Cesnur”. Prosegue l’articolo più avanti: “Degli arresti danno notizia il Cesnur e lo stesso Bitter Winter. «Abbiamo notizie certe – afferma Massimo Introvigne – sul fatto che alcuni dei giornalisti arrestati sono stati torturati per ottenere informazioni su chi altro ci trasmette informazioni e documenti dalla Cina. E purtroppo il reporter che ha girato i video all’interno dei campi di rieducazione dello Xinjiang è scomparso senza lasciare tracce: com’è avvenuto per altri giornalisti in Cina, temiamo che sia destinato a non ricomparire mai più. Confidiamo che chiunque abbia a cuore la libertà di stampa alzi la voce per protestare contro questi episodi gravissimi. Quanto alla Cina – aggiunge Introvigne -, credo che sottovaluti il numero di giornalisti disposti a rischiare la loro libertà pur di far conoscere al mondo le violazioni dei diritti umani in Cina. Quelli della rete di Bitter Winter non sono qualche decina, ma centinaia»”. Anche pensando alla mia risposta precedente, è necessario commentare?
Protesta natalizia in Hong Kong
La giornalista Su Xinqi in un suo articolo sul “South China Morning Post” informa di una protesta nel periodo natalizio di centinaia di fedeli cristiani di Hong Kong contro la persecuzione religiosa in Cina. Ecco la traduzione di parte dell’articolo: “Cinque gruppi cristiani democratici e 100 individui nella città sono dietro l’appello coraggioso all’azione, esortando i credenti a frequentare i loro servizi in chiesa il 23 e il 30 dicembre in abiti neri, perché “Cristo viene perseguitato … la chiesa in Cina è perseguitata”. Entro sabato sera 352 persone hanno firmato una petizione online in tal senso e si sono impegnati a partecipare alla campagna, secondo Phyllis Luk Fung-ping, co-fondatore di Mission Citizens, uno dei cinque gruppi organizzatori. L’iniziativa di sostegno è in risposta a un giro di vite da parte delle autorità della terraferma su almeno due importanti chiese sotterranee cinesi solo due settimane prima di Natale”. Ricordo che il SCMP è lo stesso giornale che ha attaccato il Cardinale Zen non molto fa e che è di proprietà di Jack Ma, fondatore del colosso alibaba e molto legato al governo di Pechino.
Ancora sul problema religioso, e l’accordo…
Sul “Sunday Examiner” di Hong Kong, Michael Sainsbury in un articolo sul numero del 23 dicembre, osserva tra l’altro: “Nel 2018 il Vaticano ha finalmente firmato l’accordo lungamente desiderato con il Partito Comunista al potere in Cina sulla nomina dei Vescovi, ma ha fatto questo in un momento in cui Pechino ha significativamente aumentato la sua persecuzione religiosa. L’accordo sembra aver imbaldanzito Pechino nel suo desiderio di distruggere tutti i suoi nemici, reali e immaginati, includendo gruppi religiosi che non si sottomettono” (mia traduzione). Ricordiamo che la sottomissione alle leggi di un paese è cosa giusta (se esse non sono contro i propri principi religiosi in modo stridente) ma qui si parla di controllo, di non poter in effetti praticare la propria religione in modo che sia anche quel sale della terra di cui ci parla il Vangelo.
Marco Tosatti
30 Dicembre 2018 7 Commenti --
Oggi è il 124° giorno in cui il pontefice regnante non ha, ancora, risposto.
Quando ha saputo che McCarrick era un un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?
È vero o non è vero che mons. Viganò l’ha avvertita il 23 giugno 2013?
Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi, e risponda”.
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