ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 8 dicembre 2018

Lo spessore intellettuale e morale della setta modernista

UNA SETTA DI ORCHI E PARASSITI


In fondo è tutto più semplice, più banale e più sporco. Sono solo dei moderni orchi addobbati da principi della Chiesa: il piano ben congegnato dietro la tirannia della setta modernista che ha conquistato i vertici della Chiesa 
di Francesco Lamendola  
  
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Sono in molti a pensare che dietro la tirannia della setta modernista che ha conquistato i vertici della vera Chiesa cattolica, e che sta lavorando a ritmo febbrile per trascinarla con sé nell’apostasia non dichiarata, e senza dubbio nello scisma - perché ci sarà pur qualche cattolico che si rifiuterà di apostatare, anche se quei signori ripetono che non c’alcuna apostasia, anzi, che essi incarnano la “vera” chiesa e il “vero” vangelo – ci deve essere un piano molto ben congegnato e un cambiamento di paradigma religioso dalle radici antiche e complesse, una volta spiegate le quali si capirà anche come sia stato possibile giungere al punto in cui sono arrivate le cose adesso. Questa impostazione ha il difetto, secondo noi, di essere troppo intellettualistica e, per così dire, troppo “colta”: in altre parole, di sopravvalutare lo spessore intellettuale e morale della setta modernista che sta esercitando la presente tirannide sulla Chiesa. 

Dopo aver molto studiato e riflettuto, noi siamo giunti a una diversa conclusione, ossia che non c’è una particolare complessità, non c’è una matrice culturale degna di rilievo, e non c’è neppure un serio travaglio morale in tutti questi signori che stanno facendo a pezzi, un giorno dopo l’altro, la vera dottrina cattolica, e che stanno prendendo di mira tutti quelli che osano resistere ai loro malvagi piani. L’ultima ad essere colpita, in ordine di tempo, è la Familia Christi in quel di Ferrara, approvata dal vescovo Negri e ora commissariata per iniziativa del neovescovo Perego, uno dei più zelanti esecutori della tirannide modernista giunta definitivamente al potere con il signore argentino che siede indegnamente sulla cattedra di San Pietro, ma la cui opera nefasta è stata preparata da mezzo secolo, cioè da quel colpo di mano che è stato il Concilio Vaticano II.

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Il doppio gioco del "Buttafuori" argentino che siede indegnamente sulla cattedra di San Pietro: silenziare con ogni mezzo le voci dissenzienti e proteggere i tanti cardinali sodomiti che si annidano all'interno della chiesa, il tutto in nome di una falsa misericordia verso i poveri.

Siamo giunti cioè alla conclusione, che ad alcuni potrà forse apparire semplicistica, che non c’è bisogno di scomodare chi sa quali profondità teologiche e chi sa quali abissi esistenziali per spiegare a grandi linee quel che sta succedendo nella Chiesa, dal Concilio Vaticano II in poi. Certo, le radici storiche del modernismo esistono, e affondano nel terreno molto in profondità: arrivano fino a Lutero, fino a Wycliffe e fino a Guglielmo di Ockham. E, volendo, si potrebbe andare ancora più indietro, ad alcune eresie del medioevo e della tarda antichità; per non parlare della componente razionalista e scientista che risale a Francis Bacon, a Cartesio, a Galilei e che arriva fino a Teilhard de Chardin, curiosamente mescolata ad alcuni aspetti dei movimenti pietisti e pauperisti che hanno segnato la storia del cristianesimo nel corso dei secoli, dal basso medioevo agli inizi della modernità capitalista. E la massoneria, naturalmente, che è penetrata dentro la Chieda ormai da un pezzo, e che vi ha portato l’illuminismo, il deismo, l’utilitarismo, il sensismo, il pragmatismo, il cosmopolitismo e un certo umanitarismo sentimentale, tanto velleitario quanto insincero. Però, ripetiamo, pur non negando affatto tutti questi aspetti e queste componenti, ora sotterranee, ora palesi, ci sembra che la sostanza del discorso sia molto più semplice, quasi banale, e, soprattutto, terribilmente sporca. Potremmo sintetizzarla così: la setta modernista che si è, al presente, impadronita dei vertici della Chiesa cattolica, interpreta, difende e protegge gli interessi di una casta clericale viziosa, corrotta, pigra, infingarda, che semplicemente si è stancata di osservare fedelmente la parola di Dio, perché è troppo faticoso, e ha deciso di praticare apertamente i propri vizi e i propri peccati, negando il male e liberalizzando il peccato.

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 La setta modernista che si è, al presente, impadronita dei vertici della Chiesa cattolica, interpreta, difende e protegge gli interessi di una casta clericale viziosa, corrotta, pigra, infingarda, che semplicemente si è stancata di osservare fedelmente la parola di Dio, perché è troppo faticoso, e ha deciso di praticare apertamente i propri vizi e i propri peccati, negando il male e liberalizzando il peccato.

Nello stesso tempo, essa si era stancata di andare controcorrente dal punto di vista intellettuale, di avere contro il mondo moderno con tutto il suo peso, anche finanziario, e ha deciso di alzare bandiera bianca per farsi perdonare di essere quel che è, o meglio quel che è stata, rassicurando i poteri forti che essa, al presente, intende volonterosamente e diligentemente collaborare con il progetto politico, sociale, culturale perseguito dalla élite finanziarie, compresi il migrazionismo, l’omosessualismo, l’apertura al divorzio, all’aborto, all’eutanasia, la rinuncia all’apostolato e alla predicazione, la vergogna e l’autocensura della propria identità, la riduzione del cattolicesimo al ruolo di una ideologia sociale e ambientalista. Tutto questo fa parte del patto scellerato che i monsignori viziosi e depravati hanno stretto con le grandi banche, con uomini come Soros e famiglie come i Rockefeller, per avere, in cambio, il diritto di continuare a esistere senza essere molestati, anzi, ricevendo addirittura sostegni e finanziamenti. E se questa ricostruzione dovesse sembrare, a qualche anima bella, troppo “cattiva”, invitiamo costoro a considerare le recenti vicende della Chiesa cattolica nel Paese ove esistevano, da oltre un secolo, le condizioni più favorevoli perché si verificasse quel che si è verificato, gradualmente, in tempi e modi diversi, un po’ in tutto il mondo cattolico: gli Stati Uniti d’America. Quel che è apparso evidente, dietro la tremenda ondata di scandali legati alla pratica diffusa degli abusi sessuali nel clero, e specialmente nell’alto  clero, americano, è lo stretto legame, non solo ideologico, ma pratico, fra i vertici della chiesa più “liberale” e progressista del mondo e il potere politico, cioè con il Partito Democratico, e con le grandi banche impegnate a finanziare, a livello nazionale e internazionale, il programma della tirannide progressista, basato sui pilastri del migrazionismo, dell’omosessualismo, della cultura dei diritti civili a tutto campo, dell’individualismo sfrenato e consumista, della distruzione della morale tradizione e delle identità culturali. Insomma il programma mirante a trasformare il mondo in un gigantesco villaggio popolato da sette miliardi di idioti, di schiavi abbrutiti e di proletari disposti a lavorare per un tozzo di pane e a investire i loro pochi risparmi per fare sempre più ricche le grandi società bancarie e assicurative. In parole ancora più semplici: mentre il presidente Obama e l’aspirante presidentessa Clinton predicavano e finanziavano tutte queste bellissime cose, il clero cattolico progressista degli Stati Uniti, schierato tutto dalla loro parte, si abbandonava a un porcaio di scelleratezze morali e somigliava sempre più a una setta mafiosa dedita a stili di vita viziosi e criminali, assicurando poltrone, carriere, viaggi gratuiti in tutto il mondo (anche per fare del turismo sessuale) e alti stipendi a vescovi, arcivescovi e cardinali, come il “buon” McCarrick, che predicavano la chiesa dei poveri e dei migranti, e intanto vivevano nel lusso e passavano le loro giornate a sodomizzare decine, centinaia e migliaia di seminaristi e giovani preti. Il tutto difendendo a spada tratta lo stile di vita gay e mostrandosi sempre più possibilisti circa un clero apertamente accogliente verso i sacerdoti professanti il diritto alla sodomia e predicanti le sue incomparabili bellezze.

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Il patto scellerato che i monsignori viziosi e depravati hanno stretto con le grandi banche, con uomini come Soros e famiglie come i Rockefeller, per avere, in cambio, il diritto di continuare a esistere senza essere molestati.

Ma perché ci ostiniamo a usare l’imperfetto? Tutto questo continua a pieno ritmo: il venire alla luce degli scandali non ha suggerito a quei porporati neanche un briciolo di prudenza o di decenza. Fanno come prima e peggio di prima, tanto sono certi della loro impunità. L’ultimo pezzo grosso coinvolto negli scandali sodomitici è, nella Chiesa latinoamericana, il vescovo Pineda, braccio destro del cardinale Maradiaga, il quale è, a sua volta, uno principali collaboratori del signore argentino, nonché uno dei più accaniti propagandisti della chiesa dei poveri. A parole, perché a suo tempo è venuto fuori che quel signore si metteva in tasca uno stipendio da 35.000 euro mensili, vale a dire circa quaranta volte quel che guadagna un lavoratore non qualificato in Europa, e due o trecento volte quanto guadagna un lavoratore medio nelle fazendas o nelle miniere dell’America Latina. Che bella cosa, vero, predicare l’opzione preferenziale per i poveri, riempirsi la bocca con il “grido dei poveri”, fustigare l’egoismo dei ricchi e delle multinazionali, e intanto intascare 35.000 euro al mese, e andare a spasso per il mondo, e magari deflorare tutti i ragazzini che la Chiesa imprudentemente mette a disposizione di questi moderni orchi, di questi violentatori seriali, di questi mostri vestiti e addobbati da principi della Chiesa e da pastori di anime? Non si rischia nulla; si fa bella figura; si va in televisione, si firmano articoli sui giornali più importanti, si frequentano i salotti dell’alta politica, si va perfino ai met gala, fra modelle e attori hollywoodiani, imprestando loro i paramenti sacri dei papi per sfoggiarli nelle loro blasfeme sfilate d’alta moda, e ci si rotola nel fango a volontà, senza controlli, senza censure, senza scomodi testimoni, certi di essere protetti, comunque vada, in alto loco, come il vescovo Barros nel Cile, difeso a spada tratta dal signore argentino, lui e i suoi complici violentatori e sodomiti.

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Il piano ben congegnato dietro la tirannia della setta modernista che ha conquistato i vertici della vera  Chiesa: la riduzione del cattolicesimo al ruolo di una ideologia sociale e ambientalista.

Questo intendevamo, quando dicevamo che non occorre volare alto per capire il fenomeno della tirannide modernista che si sta impadronendo della Chiesa; che anzi è meglio volare molto, molto basso, se lo si vuole intendere nella sua essenza. Che cosa sa fare un vescovo, per esempio, quando ha perso completamente la fede? Nulla. Potrebbe chiedere di andarsene, lasciare l’abito, se avesse un briciolo di onestà intellettuale e morale; ma non ne ha voglia. È abituato a un certo stile di vita; ad avere il segretario personale, l’autista che lo porta all’aeroporto, le suore che gli fanno il letto e la camera, e i suoi giovani amanti per levarsi tutti i capricci più innominabili. Perché mai dovrebbe rinunciare a tutto questo, e adattarsi a uno stile di vita povero, cercarsi un lavoro, mendicare un posto presso qualche istituto privato, presso qualche giornale, o chissà che altro? No, troppo faticoso, troppo difficile. E allora? E allora, è semplice: questo signore che ha perso la fede, ma non il piacere della vita comoda; che non sa fare nulla, se non regalare alla gente belle parole (tanto le parole in costano nulla) e presiedere qualche solenne cerimonia, qualche incontro pastorale, qualche processione; e che solo restando lì dove sta ora, nella Chiesa, potrebbe seguitare a vivere come un vizioso parassita, mentre in qualunque azienda privata lo caccerebbero a pedate nel sedere in meno di ventiquattro ore, non appena visto che razza di cialtrone è, ebbene questo signore ha una sola strada aperta avanti a sé: fare in modo che libito sia licito in sua legge, come dice il padre Dante. Cioè predicare, un poco alla volta, quel certo stile di vita e di conseguenza, quel certo tipo di “chiesa” che finiscono per giustificare quel che lui realmente è, il suo modo di vivere, la sua infedeltà alla Sposa di Cristo, il suo disprezzo per la legge del Signore, il suo ateismo conclamato, pur se mascherato dietro i veli di una religiosità tanto vaga quanto sciropposa, dai tratti ora panteisti, ora perfino animisti, e sempre ipocritamente umanitari.

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Sono solo dei moderni orchi addobbati da principi della Chiesa: questi monsignori, cardinali sodomiti e goderecci non rubano solo ai poveri di oggi; rubano anche alle generazioni passate, perché attingono a quel che la Chiesa ha messo insieme con le offerte, i lasciti e i testamenti dei fedeli. Infine, costoro rubano alle generazioni future: rubano la Verità di Cristo e rubano la speranza che viene dalla fede, dalla vera fede, non dalla fede taroccata, massonica e modernista, che costoro spacciano per buona.

                                   In fondo è tutto più semplice, più banale e più sporco
 di Francesco Lamendola

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