ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 4 gennaio 2019

Noli eam tangere!

IN DIFESA DELLA SANTA VERGINE


In difesa della Santa Vergine e dei "dogmi" della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Intervento a causa di un "evento particolare", anzi due: "la negazione del dogma dell'Immacolata Concezione e della perenne verginità di Maria" 
di Giorgio A. Crotti  

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Purtroppo mi tocca interrompere il silenzio annunciato e intervenire per  un "evento particolare". Anzi due. La negazione del dogma dell'Immacolata Concezione e la negazione della perenne verginità di Maria.

Pensavo che data la gravità di queste aberranti dichiarazioni si sollevasse un coro indignato di protesta, già mi pareva di sentire Vescovi e Cardinali correggere e bacchettare gli autori delle profanazioni, pensavo che finalmente organi di stampa, blog e quant'altro scendessero in campo in difesa della Vergine Maria, tanto offesa  proprio nei giorni precedenti il Santo Natale. Ho aspettato invano.
Niente. Ho sentito solo la voce di don Minutella alzarsi impetuosa in difesa della "Mamma", un prete con due scomuniche e sospeso a Divinis. Adesso aggiungo la mia flebile voce, per far conoscere a quattro amici l'accaduto, per chiedere se qualcuno vuole unirsi nel denunciare lo scandalo e offrire preghiere di riparazione. Mi vengono i brividi; siamo arrivati al punto in cui un signor nessuno come me e un prete scomunicato devono alzarsi per dire: NO! Non toccate la Vergine Maria!
Forse sono in preda al delirio o a manie di grandezza o di persecuzione contro qualcuno? Forse non mi rendo conto che  la gravità delle accuse e l'identità degli accusati mi rende ridicolo?
Giudicate voi.
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A Francesco Podesti (Ancona 1800 – Roma 1895), abile pittore e raffinato ritrattista, fu affidato il compito di fissare, sulle mura di una sala dell’antica Torre Borgia, la memoria visiva del grande evento della proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione.
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Primo "evento particolare"

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DISCORSO DEL SANTO PADRE AI DIPENDENTI DELLA SANTA SEDE E DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO IN OCCASIONE DEGLI AUGURI NATALIZI
Aula Paolo VI Venerdì, 21 dicembre 2018 [fonte]
"...La Madonna e San Giuseppe sono pieni di gioia: guardano il Bambino Gesù e sono felici perché, dopo mille preoccupazioni, hanno accolto questo Regalo di Dio, con tanta fede e tanto amore. Sono “straripanti” di santità e quindi di gioia. E voi mi direte: per forza! Sono la Madonna e San Giuseppe! Sì, ma non pensiamo che per loro sia stato facile: santi non si nasce, si diventa, e questo vale anche per loro."
La Madonna quindi non è nata santa. Lo apprendiamo dagli auguri natalizi di Bergoglio. Dopo 2000 anni dobbiamo ricrederci, aspettiamo pertanto, da un giorno con l'altro, che una mattina a Santa Marta Francesco annunci l'abrogazione del dogma dell'Immacolata Concezione. Ma via, non siamo "legalisti", sarà stata solo una imprecisione  nel parlato...Forse è così, Bergoglio ci ha abituato a "piccole" imprecisioni, ricordiamone alcune da un articolo di Antonio Socci del 19 giugno 2016:
"Lui [Bergoglio n.d.r.]– di suo – ha pure inanellato una serie incredibile di altre “perle” al limite della blasfemia: Gesù che nell’episodio dell’adultera “fa un po’ lo scemo” (espressione inaudita che il sito vaticano ha cambiato in “fa un po’ il finto tonto”, ma c’è la registrazione…) e poi Gesù che – nello stesso episodio in cui la donna è stata salvata dalla lapidazione – “ha mancato verso la morale” (testuale anche questo). Poi addirittura Gesù che non era uno “pulito” (ha usato proprio questa espressione) dando a intendere non si sa cosa (meglio non chiederselo nemmeno)."
Però ricordiamo che Pio IX il giorno 8 dicembre 1854 con la Bolla Ineffabilis Deus proclamò:
«La beatissima Vergine Maria, sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale...
coll’autorità del Signor Nostro Gesù Cristo, dei Beati Apostoli Pietro e Paolo, e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo, che la dottrina la quale ritiene che la Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore dell’umano genere, fu preservata immune da ogni macchia di colpa originale, è da Dio rivelata e quindi da credersi fermamente e costantemente da tutti i fedeli.
Per la qual cosa, se alcuni presumessero, il che Iddio tenga lontano, di sentire in cuor loro diversamente da quanto fu da noi definito, conoscano e sappiano per fermo, che condannati dal proprio giudizio, hanno fatto naufragio nella fede».
Pare che Bergoglio sia naufragato.
D'altronde persino  Robert Spaemann, uno dei maggiori filosofi e teologi cattolici, amico personale di Benedetto XVI, ha perso la pazienza [dall'articolo di Socci sopra citato]
«...un articolo dal titolo eloquente: “Anche nella Chiesa c’è un limite di sopportabilità”.
Riporto una sua frase:
“alcune affermazioni del Santo Padre si trovano in una chiara contraddizione con le parole di Gesù, con le parole degli apostoli e con la dottrina tradizionale della Chiesa… Se nel frattempo il prefetto della congregazione per la dottrina della fede (Card. Mueller) si è visto costretto ad accusare apertamente di eresia il più stretto consigliere e ghostwriter del papa, vuol dire che la situazione è davvero andata sin troppo oltre. Anche nella Chiesa cattolica romana c’è un limite di sopportabilità”.
Un altro importante filosofo cattolico, Josef Seifert, collaboratore di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, è recentemente intervenuto con critiche durissime, che ha motivato così:
“il Papa non è infallibile se non parla ex cathedra. Vari Papi (come Formoso e Onorio I) furono condannati per eresia. Ed è nostro santo dovere – per amore e per misericordia verso tante anime – criticare i nostri vescovi e persino il nostro caro Papa, se essi deviano dalla verità e se i loro errori danneggiano la Chiesa e le anime”.»
Altro che "Dubia"! Eminenze ed Eccellenze va bene così?
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Secondo "evento particolare"

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Il 25 dicembre il rag. Enzo Bianchi poteva astenersi dal fare una predica sul NataleNaturalmente no, però poteva astenersi dal bestemmiare la Santa Vergine Maria:
«questo bambino appare debole, figlio di migranti, nato in incognito, senza che vi sia per lui un luogo degno, una casa! Il racconto di Luca, inoltre, è sobrio, essenziale, senza alcuna concessione allo straordinario. Una donna incinta partorisce un figlio in un riparo di pastori nella campagna di Betlemme. Sicché nessuno se ne accorge, nessuno di quelli che contano lo sa… Maria, la madre, lo partorisce nel dolore, come ogni donna, mentre il marito Giuseppe è là, solo, con lei; poi certamente deve averlo trattato come fanno tutte le madri con chi esce dal loro grembo, quindi lo ha avvolto in fasce e lo ha deposto in una mangiatoia per le pecore.»
Maria partorisce come tutte le donne, quindi perde la verginità, con Giuseppe che si improvvisa ostetrica. Bel quadretto non c'è che dire, se fosse riferito a due migranti! [È un'ossessione in comune con Bergolgio vedi]
 Ma San Giovanni Paolo II nell'Udienza Generale del 28 agosto 1996 sottolinea alcune verità cattoliche ignorate da Bianchi:
« 1. La Chiesa ha costantemente manifestato la propria fede nella perpetua verginità di Maria. I testi più antichi, quando si riferiscono al concepimento di Gesù, chiamano Maria semplicemente “Vergine”, lasciando tuttavia intendere che ritenevano tale qualità come un fatto permanente, riferito a tutta la sua vita. 
...2. Mediante una formula sintetica, la tradizione della Chiesa ha presentato Maria come “vergine prima del parto, nel parto, dopo il parto”, ribadendo, attraverso l’indicazione di questi tre momenti, che Ella non ha mai cessato di essere vergine. 
...La verginità “nel parto” e “dopo il parto”, pur contenuta implicitamente nel titolo di vergine, attribuito a Maria già ai primordi della Chiesa, diventa oggetto di approfondimento dottrinale allorché taluni iniziano esplicitamente a metterla in dubbio. Il Papa Ormisda precisa che “il figlio di Dio è diventato Figlio dell’uomo, nato nel tempo nel modo di un uomo, aprendo alla nascita il seno della madre (cf. Lc 2, 23) e, per potenza di Dio, non sciogliendo la verginità della madre” (DS 368). La dottrina è confermata dal Concilio Vaticano II, nel quale si afferma che il Figlio primogenito di Maria “non diminuì la sua verginale integrità, ma la consacrò” (Lumen Gentium, 57). »
Se a qualcuno non fosse noto il pedigree del rag. Bianchi eccolo direttamente dal sito del cosiddetto Monastero di Bose:
Enzo Bianchi è:
  • Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani
  • Membro dell’Académie Internationale des Sciences Religieuses (Bruxelles)
  • Membro dell’International Council of Christians and Jews (Londra)
  • Membro della redazione della rivista teologica internazionale Concilium
  • Membro della redazione della rivista biblica Parola Spirito e Vita, di cui è stato Direttore fino al 2005
  • Collaboratore dell’Osservatore Romano, del suo mensile “donne chiesa mondo” e titolare della rubrica “meditazione” su “il Settimanale” dell’Osservatore Romano
  • Opinionista e recensore per i quotidiani La Stampa, La Repubblica e Avvenire
  • Titolare di una rubrica fissa "La bisaccia del pellegrino" su Jesus e di rubriche su Famiglia Cristiana
  • Membro del comitato dei consulenti di redazione di Vita Pastorale
  • Membro del comitato scientifico e collaboratore di Luoghi dell'Infinito 
  • Collaboratore dei periodici francesi Panorama e La Vie e del quotidiano cattolico La Croix
  • Collaboratore e consulente per il programma “Uomini e profeti” di Radiotre e "Ascolta si fa sera" di Radiouno
Enzo Bianchi recentemente ha predicato gli esercizi mondiali ai sacerdoti ad Ars. È membro del Consiglio del Comitato cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse e orientali. Ha fatto parte della delegazione nominata e inviata da papa Giovanni Paolo II a Mosca nell’agosto 2003 per offrire in dono al patriarca Alekseij II l’icona della Madre di Dio di Kazań e Benedetto XVI lo ha nominato per due volte consecutive esperto alle Assemblee ordinarie del Sinodo generale dei Vescovi: nel 2008, per l’assemblea dedicata alla Parola di Dio, e nel 2012 per quella sulla Nuova evangelizzazione.
Allora ci deve essere un errore, può un simile personaggio bestemmiare la Madonna? Ma chi sono io per denunciare?
Se poi volete saperne di più su Bose leggete Tea Lancellotti “Casa di tolleranza religiosa”. Bose, dal cristianesimo al sincretismo.
A questo punto la domanda sorge spontanea: come mai questo personaggio che imperversa nella Chiesa dal 1965 può fare e dire quello che vuole fino alla bestemmia sul parto verginale di Maria senza che nessuno protesti o prenda provvedimenti disciplinari?
Ripeto: Altro che "Dubia"! Eminenze ed Eccellenze va bene così?
Beh, il mio dovere l'ho fatto, qualcuno potrà pensare che sono andato pesante, SI! sono irato contro chi offende mia "Mamma" ma ritengo di essere nel giusto, non so se chi se ne sta tranquillo scuotendo la testa può dire altrettanto.
«Chi non si sdegna quando c’e motivo, pecca. Una pazienza irragionevole semina i vizi, favorisce la negligenza e sembra indurre al male non solo i cattivi ma anche i buoni» (San Giovanni Crisostomo).
  
 Giorgio A. Crotti


In difesa della Santa Vergine e dei dogmi della Chiesa Cattolica Apostolica Romana
di Giorgio A. Crotti


http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/chiesa-cattolica/7145-in-difesa-della-santa-vergine

Noticina sulla Santità di Maria Vergine.






In tempi tormentati come i presenti, tocca ribadire l’ovvio: il modernismo fa bene il suo lavoro, generando dubbio ed incertezza là ove da millenni stanno pacifiche la certezza della ragione e la saldezza della Fede. S’è sentito dire in questi giorni che “Maria non è nata Santa: Maria è diventata Santa”: nulla di più falso. Riportiamo le parole di Padre Garrigou Lagrange, chiara e perfetta sintesi di duemila anni di meditazione ed ispirazione sulla Theotokòs:
“In Maria c’è stata un’assistenza speciale della Provvidenza, la quale, meglio ancora che nello stato d’innocenza, preservava tutte le sue facoltà da deviazioni e, anche nelle circostanze più dolorose, manteneva la sua anima nella più perfetta generosità. Questa assistenza preservatrice era un effetto della predestinazione di Maria, come la confermazione in grazia è un effetto della predestinazione dei santi. Questa preservazione dal peccato, lungi dal diminuire la libertà o il libero arbitrio di Maria, faceva sì che essa avesse la piena libertà nell’ordine del bene senza alcuna deviazione verso il male, come la sua intelligenza non deviava mai verso l’errore. Così la sua libertà, ad esempio di quella della santa anima di Gesù, era un’immagine purissima della libertà di Dio, che è insieme sovrana e impeccabile” (Garrigou-Lagrange, La Mère du Sauveur, pp. 58-59).
Maria, dunque, non era Santa (solo) perché concepita senza peccato: anche Adamo ed Eva non avevano il peccato originale eppure sappiamo com’è andata… Oltre ad essere concepita senza peccato, Maria è stata sin dal principio confermata nella Grazia, che l’ha sostenuta da sempre, fino al “Sì” che ha spalancato le porte alla Salvezza nella storia, ed anche dopo quel “Sì”. Il concepimento immacolato di Maria, quindi, era condizione necessaria ma non sufficiente per la santità di Maria, che è stata sorretta ab initio dall’altra condizione, la Grazia. 
A questo punto, si potrebbe obiettare: “Ma nessuno dei Santi è stato concepito senza peccato, eppure è Santo: allora perché a Maria non è bastata la Grazia per essere Santa ed è stato necessario anche il concepimento immacolato?”. Dobbiamo aver presente che la santità di Maria Vergine è del tutto “speciale”, di molto più grande e potente rispetto a quella di tutti i Santi. “Come la natura umana in Gesù Cristo è stata elevata ad un’altezza infinità, così il Maria SS. ma, Madre di Dio, la persona umana è elevata fino ai confini della divinità, “ad fines divinitatis propria operatione attigit” (Gaetano, in 2.2 q. 103, a. 4. ad. 2) … La dignità di Madre di Dio (…) è di un ordine superiore a qualsiasi altra creata dignità, o che possa crearsi, appartenendo questa dignità in certo modo all’ordine dell’unione ipostatica con una divina Persona, al quale ordine essa è necessariamente congiunta (…) Da questa maternità Maria acquista una certa affinità colle tre Persone della Santissima Trinità, “propinquitatem“, come dice S. Tommaso. Dopo la unione ipostatica questa è la più stretta che si possibile, di modo che nessuna altra creatura più si avvicina a Dio”. Così insegna il Gesuita cattolico Gennaro Bucceroni ne La Beata Vergine Maria. Considerazioni sopra i misteri della sua vita, Roma, 1913 (pp. 139-140). Prima di lui, tra i moltissimi, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori:
“È assioma comune fra’ Teologi, non essere stato mai conceduto alcun dono ad alcuna creatura, di cui non sia stata anche arricchita la B. Vergine. Ecco come parla S. Bernardo: Quod vel paucis mortalium constat esse collatum, fas certe non est suspicari tantae Virgini fuisse negatum (Epist. 174). E S. Tommaso da Villanova: Nihil umquam alicui sanctorum concessum est, quod a principio vitae cumulatius non praefulgeat in Maria (Serm. 2, de Ass.). Ed essendo vero che tra la Madre di Dio ed i servi di Dio vi è una distanza infinita, secondo il celebre detto di S. Giovanni Damasceno: Matris Dei et servorum Dei infinitum est discrimen (Or. 1 de Ass.); certamente dee supporsi, come insegna San Tommaso, che Dio abbia conferiti privilegi di grazia in ogni genere maggiori alla Madre che a’ servi: Maiora in quovis genere privilegia gratiae deferenda sunt Matri Dei, quam servis (3 p., q. 27, art. 2). Or ciò supposto, ripiglia S. Anselmo, il gran difensore di Maria immacolata, e dice: Impotensne fuit sapientia Dei mundum habitaculum condere, remota omni labe conditionis humanae? (Serm. de Concept.): Forse non poté la divina Sapienza apparecchiare al suo Figlio un ospizio mondo, con preservarlo da ogni macchia del genere umano? Ha potuto già Dio – seguita a parlare S. Anselmo – conservare illesi gli angeli del cielo nella rovina di tanti, e non ha potuto poi preservar la Madre del Figlio, e la regina degli angeli dalla comune caduta degli uomini? Angelos, aliis peccantibus, a peccato reservavit; et Matrem ab aliorum peccatis exsortem servare non potuit? (Loc. cit.). Ha potuto Dio, io aggiungo, dar la grazia anche ad un’Eva di venir al mondo immacolata, e poi non ha potuto darla a Maria?”.
La Santità di Maria Vergine sussiste dal principio, da quando è stata concepita senza peccato e, nata, perché sorretta sempre dalla Grazia che, lasciandole il libero arbitrio, le ha data la perfetta libertà di seguire la volontà di Dio. Si tratta del massimo grado di santità possibile per una creatura, prossima alla Trinità, diversa per natura e Potenza rispetto a quella di tutti gli altri Santi, che tali sono per la sola Grazia, e che ben le giustifica la condizione di Corredentrice del genere umano.
La Redazione

Sia anàtema su di Voi - Danilo Quinto - 3 gennaio 2019

Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, afferma, durante un'omelia detta oggi:

“Tu Gesù sei stato il primo profugo dell’era cristiana. Aiutaci ad aiutare ogni uomo che chiede accoglienza. Rendici capace di preparare il vero presepe, di aprire le nostre strutture e le nostre famiglie. Che non ci accada di rimanere in silenzio dinanzi ai “dis”-umani decreti che aggravano la sofferenza di chi è vessato dalla povertà e dalla guerra”.
Definite il Figlio di Dio profugo o migrante. Lo utilizzate per fini politici.

E’ stato Gesù a profetizzare la venuta sulla terra di falsi profeti.

Annunciate un Vangelo che non esiste. 

Sia anàtema su di Voi, come scrive San Paolo, Lettera ai Galati:

“Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!”

A chiunque travisa e manipola la Verità Rivelata spetterà l'Inferno. So che per Voi l'Inferno è vuoto, ma Nostro Signore troverà sicuramente un posto adatto, per l'eternità, a chi persevera nell'errore.

Smettetela di occuparvi di leggi deliberate dal Governo italiano, votate dal Parlamento e firmate dal Presidente della Repubblica, come il DL Sicurezza presentato da Salvini.

Perchè non l'avete fatto con la legge sulle unioni tra persone dello stesso sesso votata dal PD e dalla sinistra?

Non mi importa delle accuse che riceverò, ma devo dirle, Signor Arcivescovo, per amore della verità, che a lei preferisco Don Alessandro Minutella. Lui almeno la dottrina la conosce e la difende. 

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