ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 5 marzo 2019

Vultum Dei quaerere

VOLUTA DA GESU’
Volto Santo, la devozione che ha per fine il Paradiso

Oggi ricorre la festa del Volto Santo, che Gesù chiese di istituire attraverso le rivelazioni alla beata Pierina Maria de Micheli, la quale riuscì pure a diffondere la relativa medaglia malgrado gli ostacoli di Satana. Una devozione nutrita da moltissimi santi perché, spiega alla Nuova BQ il carmelitano Giorgio Maria Faré, «credo che Cristo, vero Dio e vero uomo, voglia centrare la nostra attenzione sulla sua sacra Umanità», in quanto «non c’è niente che ci rimanda alla persona più del suo volto».



«O Gesù, che nella Tua crudele Passione divenisti “l’obbrobrio degli uomini e l’uomo dei dolori”, io venero il Tuo Volto Divino, sul quale splendevano la bellezza e la dolcezza della divinità e che è divenuto per me come il volto di un lebbroso... Ma io riconosco sotto quei tratti sfigurati il Tuo infinito Amore, e mi consumo dal desiderio di amarti e di farti amare da tutti gli uomini. Le lacrime che sgorgano con tanta abbondanza dagli occhi Tuoi sono come perle preziose che mi è caro raccogliere per riscattare con il loro infinito valore le anime dei poveri peccatori. O Gesù, il tuo Volto adorabile rapisce il mio cuore. Ti supplico di imprimere in me la Tua somiglianza divina e di infiammarmi del Tuo Amore affinché possa giungere a contemplare il Tuo Volto glorioso. Amen».


L’autrice di questa bellissima preghiera, santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (1873-1897), aveva appreso la devozione al Volto Santo dalla sorella Pauline (Madre Agnese di Gesù) fin dai suoi primi passi al Carmelo di Lisieux. Proprio dal Carmelo vogliamo prendere spunto per ricordare che oggi, nel martedì che precede il Mercoledì delle Ceneri e quindi il tempo quaresimale, cade la festa del Volto Santo, ancora poco diffusa ma che Gesù desidera venga stabilita in tutta la Chiesa come ha chiesto esplicitamente alla beata Madre Pierina Maria de Micheli (1890-1945).

Per approfondire i tratti di questa devozione la Nuova Bussola ha intervistato il carmelitano Giorgio Maria Faré, che oggi (7:30), al Carmelo di Monza, ha celebrato una Messa dedicata.

Padre Giorgio Maria, può dirci intanto come ha scoperto la devozione al Volto Santo di Gesù?

La mia devozione nasce dal mio cognome religioso: quando un postulante diventa novizio nell’Ordine carmelitano rimane il nome di Battesimo ma gli viene dato pure un cognome religioso. Io mi chiamo proprio fra Giorgio Maria del Volto Santo, e il mio cognome religioso è come quello di santa Teresina, che si chiamava Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Ho iniziato così ad approfondire questa devozione e poi negli anni ho conosciuto la figura della beata Madre Pierina Maria de Micheli, ho letto il suo diario e la sua biografia, arrivando a distribuire le medaglie per i fedeli che per prima lei fece coniare.

A proposito di Madre Pierina, Gesù le aveva detto: «Voglio che il Mio Volto, il quale riflette le pene intime del Mio Animo, il dolore e l’amore del Mio Cuore, sia più onorato. Chi mi contempla mi consola». C’è una richiesta di Gesù di essere consolato, anche se alla fine siamo noi a essere consolati da Lui.

Sì, questa è una richiesta molto chiara che Gesù fece anche a molti altri santi come Gemma Galgani, Margherita Maria Alacoque, Pio da Pietrelcina, eccetera. Quando il Signore appare nelle sembianze della Passione chiede sempre di essere consolato, di ricevere riparazione per tutti gli oltraggi da Lui patiti.

Colpisce il fatto che santa Teresina fece quest’aggiunta al suo nome religioso, «… e del Volto Santo», in un secondo momento, si potrebbe dire un approfondimento della sua spiritualità. Colpisce pensando anche alla foto del suo viso celestiale al momento della morte, come se fosse un riflesso del Volto divino impresso su di lei.

Il cognome religioso si può cambiare prima della professione solenne, lei comunque era stata dall’inizio devota al Volto Santo. Riguardo al suo volto al momento della morte posso dire questo: l’Amore conforma. In santa Teresina questa conformazione fondata sull’Amore si è ampiamente e perfettamente realizzata. E quindi vediamo il volto dell’Amato in colei che l’ha sempre contemplato.

Anche per questo, poco prima di morire, lei scriveva a un fratello spirituale: «Non muoio, entro nella vita»?

Esatto.

Padre, ha ricevuto testimonianza di qualche conversione legata al Volto Santo?

Non ho avuto notizia fin qui di fatti miracolosi relativi a guarigioni corporali, ma diverse persone mi hanno parlato della devozione al Volto Santo come un miracolo di conversione interiore, che è quello che più conta per la nostra eternità. Questo succede grazie al porsi in contemplazione davanti al Volto di Gesù e all’Eucaristia, perché non dimentichiamo che la medaglia del Volto Santo porta da un lato l’immagine del Volto di Gesù, dall’altra l’Eucaristia: questa è infatti assolutamente una devozione eucaristica. Diverse persone che hanno partecipato devotamente alla celebrazione, hanno pregato e ricevuto l’immagine grande del Volto di Gesù mi hanno proprio testimoniato questo cambio di vita, una vita molto più impegnata, molto più incentrata sull’Eucaristia: questo è il guadagno fondamentale della devozione. E Gesù lo dice infatti alla beata Madre Pierina: la devozione al Volto Santo non è un’alternativa a quella al Sacro Cuore di Gesù, ma un completamento.

A proposito di completamento, Gesù ha chiesto nei secoli di propagare la devozione al Suo Santissimo Nome, al Sacro Cuore e ora al Volto Santo. Riguardo al Nome divino, san Bernardino da Siena insegnava che questa devozione era necessaria per il rinnovamento della Chiesa; riguardo al Sacro Cuore, la devozione si radicò definitivamente grazie alle rivelazioni a santa Margherita Maria Alacoque in un’epoca in cui l’eresia giansenista allontanava il popolo dai sacramenti. Adesso, attraverso moltissime rivelazioni di Gesù e Maria negli ultimi due secoli, il Cielo chiede a tutti i fedeli di diffondere la devozione al Volto Santo, che è poi il Volto che potrà contemplare chi guadagnerà il Paradiso. Come vede questo piano di progressiva rivelazione di Dio agli uomini?

Guardi, credo che con questa devozione al Volto il Signore voglia centrare la nostra attenzione sulla sua sacra Umanità, esattamente secondo il percorso di santa Teresa d’Avila, cioè la centralità dell’Umanità di Cristo, vero Dio e vero uomo. Perché noi chiaramente vedendo il volto vediamo la persona, non c’è niente che ci rimanda alla persona più del suo volto. Immagini una fotografia, un ritratto, un dipinto: noi, vedendo il volto, vediamo la persona. Anche la cura con cui Nostro Signore ha chiesto, per mezzo di santa Faustina Kowalska, il dipinto di Gesù Misericordioso è emblematica.

Proprio santa Faustina si rattristò inizialmente alla vista del dipinto che non rispecchiava la bellezza di Gesù e Gli chiedeva piangendo: «Chi può dipingerti bello come sei?». Ma Lui la consolò e rassicurò dicendole che l’importanza di quell’immagine non stava nella sua bellezza ma nelle grazie da Lui donate a chi l’avrebbe venerata.

Esatto, il dipinto è bello, ma santa Faustina diceva che Gesù è molto più bello e non si poteva rendere la Sua bellezza. Il punto è proprio la Grazia che Gesù comunica. Perciò mi sembra che il cuore della devozione del Volto Santo sia riscoprire l’Umanità di Cristo come luogo e come tempo per un incontro vero col Signore, non un incontro ideale o sentimentale, ma un incontro reale con Dio che si è fatto uomo in mezzo a noi e per noi. In questo senso va pure l’altra grande devozione al Preziosissimo Sangue di Gesù, diffusa da san Gaspare del Bufalo. Tutta l’Umanità di Cristo è stata resa, in tempi diversi, oggetto di meditazione e contemplazione.

Cosa l’ha colpita di più della beata Madre Pierina Maria de Micheli?

Direi che la sua è un’esperienza che va conosciuta integralmente. Sono indicativi tutti gli ostacoli che ha avuto da parte del demonio, che gliene faceva di tutti i colori e arrivò a picchiarla per cercare di impedirle di coniare e diffondere la medaglia con il Volto Santo di Gesù. Evidentemente perché la temeva. Tutto il suo percorso di fede - la sua vita da religiosa, le apparizioni di Gesù e della Madonna - è molto bello. Eppure, nonostante queste esperienze mistiche molto forti, diverse delle quali avute in tempo di guerra, lei ha sempre condotto una vita ordinaria, normale. Non è semplicemente la medaglia che ci consegna, è una santa che ci consegna un’esperienza di fede e di appartenenza a Gesù veramente straordinaria, unica, com’è unica l’esperienza di ogni santo, dove appunto l’Eucaristia è centrale.

Santa Matilde già nel XIII secolo aveva avuto da Gesù una rivelazione riguardante il Volto Santo: il Signore le disse che «nessuno di loro sarà mai separato da Me» riferendosi a chi avrebbe onorato con amore la memoria della sua Faccia.

Sì, e a maggior ragione è una festa da celebrare con tanta fede.

Ermes Dovico

Padre Giorgio Maria Farè

Omelie
La Medaglia del Volto Santo: àncora di salvezza per l’umanità – Triduo in preparazione alla festa del Volto Santo – Terzo giorno
il 4 Marzo 2019 /

Barista! 4 shot prego. Il santo volto di Cristo


Il nostro appuntamento settimanale continua, cambiando forma. Invece di berci tutti e 4 gli shot in una volta sola, faremo un doppio giro ogni martedì, per avere dei flash aggiuntivi su alcuni temi che ci coinvolgono direttamente come credenti e non. Buoni, corti, colorati come shot. 
Lo shot giallo segna il primo martedì: sarà una piccola riflessione o questione di tema misto, liturgico-ecclesiastico-morale,... 
Lo shot azzurro tratterà della Beata Vergine Maria e verrà il martedì successivo al giallo.
Lo shot verde sarà la bussola rappresentata da qualche nostro amico già in Cielo che ci invita a seguire le orme di Cristo come egli stesso ha fatto, con la (verde)speranza di incontrarlo in Paradiso insieme al Capo, la settimana successiva al precedente.
Lo shot rosso concluderà tutto con un bel testo - testimonianza pensata e ragionata da parte di chi qualcosa ci capiva (qualcuno con la testa sulle spalle, insomma). 

IL SANTO VOLTO DI CRISTO
Illumina vultum Tuum super nos. Mane nobiscum Domine. 
Mostraci Signore il Tuo Volto, resta con noi Signore.

Oggi, martedì prima del Mercoledì delle Ceneri, festa del Santo Volto,riscopriamo queste due piccole giaculatorie che sono scritte sulla medaglia del Volto Santo fatta coniare su espressa richiesta del Signore il 31 maggio 1938 dalla Beata Maria Pierina De Micheli, religiosa delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires.
Madre De Micheli fu instancabile apostola del Volto Santo, ne diffuse la devozione e cercò di farsi docile strumento nelle mani del Signore che le appariva per dare questo rimedio efficace nell'attuale clima tenebroso e di odio verso Dio e la Chiesa.
Così, nelle pagine del suo diario, la Beata descrive l'apparizione che porta con sè tale rimedio dato al mondo dal Signore, il quale non si stanca mai di venire a riprendere l'umanità che si allontana da Lui:
"Mentre stavo in preghiera davanti al tabernacolo, mi parve di vedere la Madonna. Teneva in mano uno scapolare formato da due flanelline bianche riunite da un cordone. Una flanellina portava l'immagine del S. Volto, l'altra un'Ostia, circondata da raggiera. La Madonna si mosse verso di me e mi disse:"Ascoltami bene e riferisci tutto esattamente al Padre [spirituale]: questo scapolare è un'arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno d'amore e di misericordia che Gesù vuol dare al mondo in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e la Chiesa. Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori. Il male dilaga. I veri apostoli sono pochi, è necessario un rimedio divino, e questo rimedio è il Volto Santo di Gesù. Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo, e faranno ogni martedì una visita al SS. Sacramento, per riparare agli oltraggi che ricevette il Santo Volto nella dolorosa sua passione, e ogni giorno riceve nel sacramento eucaristico, saranno fortificati nella fede, pronti a difenderla, a superare le difficoltà interne ed esterne, di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio divin Figlio". 

Lo scapolare e poi, successivamente, la medaglia del Volto Santo recano questi privilegi in un'epoca di forte allontanamento da Dio, come quella di oggi. Ciò va a completare le tante apparizioni in cui il Signore chiede che si riparino le offese a Dio con la preghiera e il sacrificio, come quella a Suor Marie de St. Pierre, nella metà dell'Ottocento, quando le rivelò la famosa "Freccia d'oro", una preghiera che cicatrizza il Cuore ferito di Gesù: "Sia sempre lodato, benedetto, amato, adorato, e glorificato, il santissimo, il sacratissimo, l’adorabilissimo, l’incomprensibile ed inesprimibile Nome di Dio in cielo, sulla terra e sotto terra, da tutte le creature di Dio, per il Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento dell’Altare. Amen".
Vale la pena leggere e approfondire quanto, con brevi cenni, qui abbiamo potuto ricordare.

La cosa più grande e bella che emerge da quanto detto è che anche noi possiamo fare atti d'amore per Gesù per consolarLo. Come? 
Ogni martedì, giorno del Volto Santo, possiamo entrare in chiesa e stare qualche minuto lì per fargli compagnia. Possiamo poi indossare la medaglia con il Suo Volto, quello sindonico, e sul retro l'Ostia Santa.
Inoltre, oggi che è la festa del Volto Santo, cioè il martedì che precede il Mercoledì delle Ceneri, possiamo andare a Messa e comunicarci in riparazione delle offese che si compiono contro Dio.

Riparazione: una parola che suona brutta, strana, perché dovrei riparare? Che c'entro se non faccio del male? Se non bestemmio, se non faccio quello o quest'altro?
Nessuno è senza peccato, intanto. Quindi tutti noi abbiamo qualcosa per cui chiedere perdono e riparare, per cicatrizzare le ferite provocate dai nostri peccati. La riparazione quindi interessa anche noi.
Inoltre, possiamo anche estenderla per tutte le offese che altri compiono contro Dio: ciò che spaventa di questo termine è che pensiamo che dovremmo flagellarci, fare penitenze da film, digiunare per anni,...

Riparazione vuol dire solo andare da Gesù e dirgli: Ti amo. Basta. Questo Ti amo però lo si dice con i fatti e quindi: oggi vorrei proprio mangiarmi un tiramisù doppio. Ne mangio uno e il mio sacrificio lo offro a Dio per riparare il Volto sfigurato di Cristo. Oggi vorrei sdraiarmi sul divano e dormire appena arrivo a casa: appena arrivo a casa, prendo il Vangelo del giorno, lo leggo, lo medito per 5 minuti e poi dormo. Piccole cose, ma che valgono tantissimo se fatte con amore.
E questo è l'amore che ci ha salvati: non le frasi da cioccolatini, ma la realtà di un Dio massacrato da noi e che, nonostante questo, ci perdona. A noi è chiesto poco, ma che vale tantissimo, perché più che i risultati, vale l'amore che ci anima. E più restaureremo l'immagine di Cristo, più la ripareremo i noi, fatti a immagine e somiglianza di quel Dio Amore che ci vuole fare come Lui, capaci di cose grandi, di grandissimo amore perché capaci di Lui, vero Dio e vero uomo, l'unico capace di rispondere alla nostra sete di felicità.
di Francesco Apponi

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