ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 28 maggio 2019

L'impostore ha fatto male i suoi conti

IL BOCCIATO "VESTITO DI BIANCO"


Il voto del 26 maggio boccia il clero massonico, Bergoglio e il "Mondialismo" con i suoi corollari di migrazionismo e omosessualismo politically correct. L'impostore ha fatto male i suoi conti: gli italiani si sono risvegliati 
di Francesco Lamendola  


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Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 26 maggio 2019 hanno avuto un grande sconfitto: Bergoglio; e un dogma contestato, rifiutato, archiviato dalla coscienza dei popoli europei, specialmente l’italiano e il francese: il mondialismo, con i suoi corollari del migrazionismo, dell’omosessualismo e dell’ambientalismo politically correct. Altro che Greta e gli scioperi per il cambiamento climatico; gli europei hanno perfettamente capito quale sia, oggi, la posta in gioco: la loro identità, e quindi la loro possibilità di sopravvivenza. E i cattolici, moltissimi dei quali hanno votato per la Lega di Salvini e per il Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen, hanno anch’essi perfettamente capito quale sia la posta in gioco per loro: esattamente la stessa che come cittadini europei, la propria identità e quindi la propria sopravvivenza. 

Hanno capito che dando fiducia a Bergoglio e ai suoi vescovi, i quali spudoratamente, fino all’ultimo, hanno fatto campagna elettorale a favore dei partiti progressisti, pro-aborto, pro-gay e pro-eutanasia, nonché pro-migranti e pro-islam, avrebbero detto sì al suicidio che il cattolicesimo sta facendo, da quando ha preso tale direzione. Hanno capito che seguendo le indicazioni del cardinale Bassetti a favore dei partiti europeisti sarebbero andati contro i loro interessi di lavoratori, di pensionati, di cittadini e di credenti; e che si sarebbero resi complici di un tradimento e di una strumentalizzazione mai vista nei confronti del Vangelo. Si sono resi conto che la campagna scatenata da mesi contro Salvini da parte della stampa cattolica, Famiglia Cristiana e L’Avvenire in testa, era semplicemente grottesca, specie quando il leader leghista è stato aspramente rimproverato per aver mostrato un Rosario in pubblico e per aver invocato sugli italiani la protezione della Vergine Maria. Il vescovo di Mazara del Vallo ha superato tutti quanti nello zelo inquisitorio e ha dichiarato che Salvini non può dirsi un cristiano, che di fatto è fuori della chiesa, in pratica scomunicandolo pubblicamente. Ma i cattolici hanno capito che i conti non tornano: hanno visto con quale indulgenza, con quale benevolenza, da mesi, da anni, quegli stessi porporati guardano ai peggiori nemici del Vangelo; con quale incredibile compiacenza ne cercano l’amicizia e la simpatia, strusciandosi contro i giornalisti di Repubblica e contro i radicali; e sono rimasti inorriditi nel sentire il signore che si fa chiamare papa, definire la signora Emma Bonino, colei che si è vantata di aver eseguito personalmente migliaia di aborti clandestini, una grande italiana ingiustamente dimenticata.
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Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 26 maggio 2019 hanno avuto un grande sconfitto: Bergoglio! Per capire quanto costui ama gli Italiani basta ricordarsi che, pur di scusare gli atroci delitti della mafia nigeriana è arrivato a insultare tutto il popolo Italiano, rimproverandolo di aver inventato la mafia e di averne l’esclusiva mondiale!

Quanto tempo sembra passato, e invece è storia di ieri. Rivedendo quelle immagini, riascoltando quelle parole, pare che siano trascorsi dei secoli da quando il signore vestito di bianco ha stretto la mano, fra moine e sorrisi, alla signora dell’aborto, dell’eutanasia, della libera droga e del riconoscimento delle coppie gay, vantandosi di considerarla un’amica? E da quando monsignor Vincenzo Paglia tesseva le più alte lodi del defunto Marco Pannella, levando iperboliche parole di ammirazione per l’uomo che più di qualsiasi altro ha incarnato, nella realtà dei fatti (quanto al segreto dell’anima, solo Dio lo conosce) tutto ciò che è contrario allo spirito del Vangelo e alla Parola di Gesù Cristo, e cioè l’assoluta libertà dell’uomo di fare tutto quel che gli pare e piace, infischiandosene di Dio e di qualunque legge morale? Era il 2016, l’impostore argentino era stato eletto al soglio papale da una congrega di cardinali massoni e scomunicati latae sententiae, e si scambiava effusioni con la signora Bonino, fra grandi sorrisi, ostentando il suo essere moderno, audace e al passo coi tempi. Il giornaletto servilmente adulatorio, Il mio papa, titolava trionfante (18 novembre 2016): Il papa rivede l’amica Emma Bonino. Ma che brutti amici si sceglie costui, avrà pensato più di qualcuno; però, bocche cucite e avanti in fila per quattro, fra i cattolici non è di moda criticare il papa, figuriamoci poi se è il papa più amato dagli italiani, il papa più santo di ogni tempo. Era uno dei gesti – divenuti poi sempre più frequenti, quotidiani, frenetici, ossessionanti - coi quali voleva impressionare l’opinione pubblica, abituare i cattolici al suo stile rivoluzionario, per prepararli alla rivoluzione della dottrina e della morale. Credeva di aver scelto gli interlocutori giusti – Scalfari, Pannella, Bonino - e aveva dato direttive in tal senso ai suoi tirapiedi e camerlenghi, ai suoi cardinali e ai suo vescovi, ai direttori delle testate e delle reti cattoliche: cosa c’è di più moderno, pensava nella sua rozzezza sudamericana, di più spigliato, di più dinamico, di far vedere che la chiesa non ha paura di confrontarsi coi diversi, di dialogare con gli avversari, di gettare ponti e abbattere muri con ritmo frenetico? E intanto faceva il simpaticone, il gigione, l’amicone: si metteva il naso da pagliaccio per allietare gli sposi, scherzava con tutti, rideva a crepapelle con le suore di clausura, si teneva la pancia dal gran ridere con i suoi fedelissimi, con gli Spadaro, coi Galantino, coi Kasper. Ma di che cosa ridesse, con le chiese sempre più vuote, i seminari ormai deserti, il clero sempre più travolto dagli scandali, sessuali e d’altro tipo, e i credenti sempre più confusi, non era dato capire. Forse si trattava di buonumore innato, di allegria tipicamente argentina; certo è che tutti i suoi cortigiani lo imitavano a più non posso, vuoi per convinzione, vuoi per mantenersi nelle sue grazie, dato che, nonostante la ferrea censura, qualche notizia sul suo temperamento rancoroso e sulla sua vendicatività, sulla sua feroce intolleranza nei confronti di quanti lo criticano, cominciava a trapelare.

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Il signore vestito di bianco non è che una pedina, una misera pedina della massoneria ecclesiastica, eletto proprio per la sua nullità teologia, per la sua inconsistenza spirituale, per la sua totale ignoranza e incomprensione dell’ABC del cristianesimo!

Sì, è vero che nel frattempo commissariava i francescani dell’Immacolata, chiudeva il loro fiorente seminario e trattava come l’ultimo dei delinquenti il loro fondatore, padre Stefano Manelli; ed è anche vero che non rispondeva a quattro cardinali che gli avevano chiesto chiarimenti su importanti questioni di fede: ma che importa? Lui credeva di conquistare tutti con la forza delle sue risate, con la simpatia che sprizzava dalla sua persona. Era il propagandista instancabile di una nuova chiesa fatta di emozioni irripetibili, di emozioni a fior di pelle, dei papa boys e dei matrimoni ad alta quota, delle confessioni collettive e delle battute irriverenti, perfino sacrileghe, come quella che Cristo si è fatto diavolo e serpente, oppure che faceva un po’ lo scemo, e che non era uno pulitoMa che vuol dire? Il papa è un uomo schietto, alla mano, uno che odia le formalità. E poi è un uomo che ha molto a cuore l’ambiente, il clima e la nostra salute; si preoccupa dei panda, della biodiversità e dei microbi che i fedeli possono contrarre baciandogli l’anello.

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 Cardinali "Bocciati"? Altro che il Rosario di Salvini: gli Italiani hanno capito che seguendo le indicazioni di Bagnasco e Bassetti a favore dei partiti europeisti sarebbero andati contro i loro interessi di lavoratori, di pensionati, di cittadini e di credenti; e che si sarebbero resi complici di un tradimento e di una strumentalizzazione mai vista nei confronti del Vangelo!

Perciò l’anello piscatorio, lui, non se lo fa baciare: ritira la mano con gesto fulmineo, letteralmente sotto il naso dei fedeli, lasciandoli mortificati e di stucco, e intanto ride, ride che è una meraviglia. Com’è divertente quella scena, vedere i fedeli che si chinano per baciargli l’anello, e lui che, con mossa velocissima, tira indietro la mano e fa venire avanti un altro, per ricevere lo stesso trattamento, come in un film di Ridolini. Che bello! Un papa che si preoccupa a tal punto della salute dei fedeli! Commovente! Così come è commovente il suo cardinale elemosiniere, Krajewski, il quale, tondetto e non più giovanissimo, audacemente, spericolatamente, si cala nel pozzetto di una centralina dell’elettricità condominiale per rompere i sigilli e ripristinare la corrente in un condominio che è rimasto senza luce e senza energia elettrica. Certo, c’è il piccolo dettaglio che tutta quella gente, organizzata in una specie di collettivo, da sei anni non paga né affitto, né bollette; e che le bollette dell’energia, per un totale di 320.000 euro, qualcuno le dovrà pagare, non si sa bene chi. Ma intanto, che emozione vedere il cardinale che s’improvvisa Robin Hood e restituisce la corrente a centinaia di famiglie disagiate! Talmente disagiate che pagano la pigione agli organizzatori di eventi illegali, di spettacoli esentasse, con incassi di migliaia di euro; e talmente disperati, per la mancanza della luce, da predicare e praticare, da anni, la linea dura secondo la quale le case sono di chi le occupa, mica di chi è stato tanto fesso da compararle o prenderle in affitto, pagando regolarmente sia le tasse immobiliari, sia le bollette dei servizi pubblici, sia le rate condominali. Eh, no: quelle sono cose che si addicono ai musi lunghi, alle facce da cetriolo, aisignori e signore piagnisteo, alle vecchie mummie attaccate alla dottrina, per usare solo alcuni dei più gentili epiteti che il signore biancovestito distribuisce giornalmente, da sei anni, ai cattolici che non apprezzano la sua rivoluzione postconciliare; perché quando è in vena, e non si tiene proprio, passa senz’atro ad apostrofarli con maggiore energia, per esempio chiamando cani selvaggi quelli che si permettono di criticarlo, o anche solo di rispondere al dossier Viganò, che lo accusa di essere un emerito bugiardo e un protettore di cardinali pervertiti e abusatori seriali di minorenni.

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Bergoglio saluta il suo cardinale elemosiniere, Krajewski in missione speciale? Per l'impostore argentino "Le case sono di chi le occupa", mica di chi è stato tanto fesso da compararle o prenderle in affitto, pagando regolarmente sia le tasse immobiliari, sia le bollette dei servizi pubblici, sia le rate condominali!

Il signore argentino ha scelto, fin dall’inizio, la strada più facile perché pienamente in accordo con lo spirito del nostro tempo: ha scelto di buttare nel cestino la Tradizione, di svilire al massimo la liturgia, di stravolgere la dottrina e di trasformare la pastorale in una incessante opera di demagogia pubblicitaria. Ha fatto male i suoi conti, però. Ha pensato che si potesse non solo imbrogliare i fedeli, ma anche indurli a suicidarsi moralmente, a forza di moine, di sorrisi e ammiccamenti. Non ha pensato che predicare tutti i santi giorni a favore dell’immigrazione, che sfruttare l’altare perfino a Natale e Pasqua per scodellare agli italiani sermoni ossessivi sui migranti, pretendere che Gesù, Giuseppe e Maria fossero anche loro dei migranti, pur di far entrare nella testa della gente che migrante è bello e che accogliere i migranti è come accogliere Cristo, sempre e comunque, in qualsiasi quantità e sotto qualunque pretesto, compresi delinquenti di professione e terroristi in vena di stragi, avrebbe, alla fine, stancato. O forse lo aveva messo in conto, ma non gliene importava: perché il signore vestito di bianco non è che una pedina, una misera pedina della massoneria ecclesiastica, eletto proprio per la sua nullità teologia, per la sua inconsistenza spirituale, per la sua totale ignoranza e incomprensione dell’ABC del cristianesimo. Lo hanno messo lì per distruggere, mica per costruire. E che la gente, prima o poi, avrebbe mangiato la foglia, era nell’ordine delle cose: perché quelli che gli danno gli ordini sono persone intelligenti, a differenza di lui, che è solamente un piccolo narciso gonfio di se stesso oltre qualsiasi limite della decenza e della patologia quotidiana, un vero caso clinico. Lui ama solo se stesso: non gl’importa nulla della Chiesa, dei credenti e neppure dei migranti. Questo almeno ha iniziato ad esser chiaro; di certo lo è stato per tutti quei cattolici che, fra un Salvini “scomunicato” e un papa simpaticone, gigione, ridanciano e misericordioso, hanno preferito accordare la loro di fiducia al primo e non al secondo, proprio in quanto cattolici, oltre che in quanto cittadini italiani. Hanno capito da che parte stanno i valori cristiani e si sono regolati di conseguenza.

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Trombati delle elezioni del 26 maggio! Bergoglio mentre scambia effusioni con la signora Emma Bonino, abortista praticante e fedelissima di Soros!

Il voto del 26 maggio boccia il clero massonico

di Francesco Lamendola
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Europee: De Mattei, ‘rosario di Salvini? Il vero sconfitto è Papa Francesco’



(AdnKronos – 27 maggio 2019) Presidente Fondazione Lepanto, ‘il leader politico riconosce il primato della religione e della morale sulla politica’. “Non è casuale che Salvini sia apparso ieri sera davanti alle telecamere con il crocifisso in mano. Il messaggio di Salvini suona come rimprovero al Papa. Ecco perché gli elettori hanno apprezzato. Il vero grande sconfitto di queste elezioni è Papa Francesco, che ha abdicato al suo ruolo: ha fatto campagna elettorale evidenziando il primato della politica sulla religione. Si comporta da politico”. Lo dice all’Adnkronos Roberto De Mattei, storico e presidente della Fondazione Lepanto.
“Il tema dell’immigrazione- continua De Mattei- è stato il leitmotiv di tutto il suo pontificato ed è diventato sempre più dominante non a caso alla vigilia della campagna elettorale. Avrebbe dovuto tacere. Anche il tema del rosario è importante. Il Papa non è intervenuto personalmente, ma tutti i suoi collaboratori hanno deplorato i gesti di Salvini. L’uomo della strada cattolico si chiede: perché si scandalizzano se Salvini bacia il rosario e non se il Papa bacia i piede dei leader Sud Sudanesi? Quella di Francesco è una forma di sottomissione”.
Per lo storico, “il leader politico riconosce il primato della religione e della morale sulla politica, mentre il Papa sembra sottomettere l’autorità religiosa a quella politica. Sono gesti simbolici opposti e paradossali. Ci si aspetterebbe il contrario . Però è confortante che l’opinione pubblica abbia seguito la logica. I vincitori di ieri sono proprio coloro che hanno evidenziato le radici e l’identità cristiana in Europa: Salvini e Orban”.

Il papa ha perso le elezioni
Lunedì, 27 maggio 2019 – San Liberio – da Casa Spirlì, in Calabria
Che fosse scontato, evidente, inevitabile – inesorabile, direi – lo sapevamo in molti. Forse, tutti. Tranne le tignose fruscianti tonache di seta porpora che volano ancora per le sacre stanze, sciamando come pipistrelli insanguinati. Solo loro, e il mancato gaucho delle pampas argentine, non ci volevano credere. Quasi quanto non credono – Dio perdoni! –  alla divinità di Colui che, per molti di loro, è sempre più spesso solamente il “figlio del falegname”, il “primo socialista della storia”, il “rivoluzionario” ante litheram.  Eppure la stravittoria di Matteo Salvini era così tangibile, così vera – quasi quanto lo è la Resurrezione del Figlio di Dio – che solo degli ottusi o dei menzogneri in malafede potevano “non accorgersene!” Quell’apocalisse di voti, che ieri ha gonfiato le urne di tutta Italia, era lì, in bella vista: voti spontanei,  incorniciati dalle fatiche degli italiani, dalla loro disperazione, dalle mortificazioni sociali che hanno patito per un decennio. Da quel senso di solitudine a cui ci hanno esposto anche i nostri presunti pastori, le nostre guide spirituali, i nostri confessori, il nostro stesso papa, tacendo o svicolando sui veri obbrobri di questa lercia vita. Sui peccati dei pedofili, per esempio, dei faccendieri, dei ladroni da sagrestia, dei buffoni da casa canonica…
Che brutta sensazione, la spoliazione degli oratori, degli altari, delle chiese, per trasformare tutto in hangar sconsacrati dove può accadere di tutto, dal concertino alla tavolata, dalla preghiera infedele alla discoteca…  Che affanno, doversi difendere dalle omelie che sembrano comizi, dalle conferenze stampa vaticane che di religioso non hanno più neanche la talare…
Che peccato, questa morte per asfissia della nostra Fede, perpetrata da chi la dovrebbe divulgare, celebrare, difendere.
E che schifo, il continuo sconfinamento nella politica italiana di pretini e pretoni di ogni genere e gerarchia!
Di tutto, hanno fatto e detto, per impedire l’avanzata di Matteo Salvini, un Cristiano Cattolico, verso il Palazzo. Sono arrivati, perfino, a “scandalizzarsi” per averlo visto “brandire” Rosario e Vangelo, per averlo sentito “affidare” se stesso, gli Italiani e l’Italia al Cuore Immacolato di Maria!!!
Forse, a certa Chiesa, piaceva di più Andreotti, come “politico cattolico”…
Hanno sibilato anatemi, scomuniche, quasi! Impastando le loro personali mancanze alla Volontà di Nostro Signore! Hanno avuto questo coraggio, sì!
Vergognatevi e pentitevi, oggi, fratelli cardinali e fratello papa, e inchinatevi, questa volta sì, davanti alla scelta della Gente d’Italia! Pentitevi, eccome!, per aver anche solo potuto pensare di poter parlare in Nome di Dio ai figli di Dio! Perché, diciamolo, per  essere veramente mezzo Suo, dovreste farvi attraversare le carni umane dalla Luce dello Spirito. Dovreste. Ma non vi spaventa, la Luce?
Intanto, giusto per non rimanere con le mani in mano – considerato che, nelle vostre, di mani, il Rosario non lo vediamo mai – leccatevi le ferite e riflettete. Magari, datela, una attenta lettura al Vangelo. E anche alla Bibbia: male non vi farà.
E, ricordate: Dio, spesso, molto spesso, si serve di coraggiosi condottieri, Crociati senza paura, più che di molli e gaudenti sibariti, improfumati di balsami e grassi come scrofe gravide… Riflettete…
✝️Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.



Sgarbi: “Il voto è la sconfitta di una Chiesa che rinnega il Cristianesimo”

A Matrix, Vittorio Sgarbi analizza il risultato del voto e traccia un parallelo tra Lega e Democrazia crisitiana, che però viene duramente contestato da Piero Sansonetti.







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NOBILE: SCONFITTI SOROS E BERGOGLIO ALLE ELEZIONI, MA NON ILLUDIAMOCI. LA GUERRA È LUNGA.

Carissimi Stilumcuriali, Agostino Nobile ci ha inviato una sua riflessione sulle votazioni del 26 maggio, che ci sembra molto stimolante e interessante. E ci sembra interessante anche l’intervista che il cardinale Gerhard Müller, già Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha rilasciato al Corriere della Sera, e in cui parla della Lega e del suo leader, Matteo Salvini, con una saggezza che purtroppo sembra manchi ampiamente nei circoli al potere attualmente nella Chiesa cattolica, dentro e fuori le Mura. Che ha detto, fra l’altro: «Un’autorità ecclesiastica non può parlare in modo dilettantesco di questioni teologiche. E soprattutto non deve immischiarsi nella politica, quando ci sono un Parlamento e un governo legittimati democraticamente, come in Italia. Meglio parlare con Salvini, discutere, o correggerlo quando è necessario». Così il cardinale tedesco Gerhard Muller in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale sottolinea come non «mi abbia fatto piacere l’uso elettorale dei simboli religiosi ma comunque preferisco chi parla di tradizione cristiana in Europa a quanti la rimuovono. Non difendo Salvini, ma il suo essere e definirsi cattolico –  prosegue il cardinale Muller – cattolici ci sono anche nel Movimento 5 Stelle, in ogni partito. Difendo la loro fede, non la loro politica. Non si può negare la fede religiosa a chi milita in un partito e non in un altro».
Buona lettura.

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                            Elezioni europee. I primi sconfitti sono Bergoglio e Soros
Vaticano e sodali pur rendendosi conto della sconfitta subita in queste elezioni europee continueranno la loro marcia di distruzione. Altrimenti Bergoglio non avrebbe scommesso tutto il suo pontificato sulla politica delle porte aperte. Uno dei suoi primi viaggi, infatti, è stato quello sull’isola di Lesbo nel 2016 da dove ha portato in Italia tre famiglie musulmane, infischiandosi dei bambini e delle famiglie cristiane sfuggite dagli islamisti dell’Isis. Per l’immigrazione il vescovo di Roma sostiene partiti politici che da oltre mezzo secolo promuovono l’aborto, sostengono il matrimonio gay, la liberazione delle droghe, l’eutanasia, la fecondazione eterologa, l’utero in affitto, e che auspicano l’abrogazione dell’obiezione di coscienza. L’immigrazione irregolare di musulmani, dunque, per Bergoglio ha la priorità sui fondamenti della dottrina cattolica.
I bergogliani sono sordi a tutte le critiche costruttive, anzi, definiscono fascisti e razzisti chi si oppone all’immigrazione irregolare. Il papa è arrivato a dire: “Chi non accoglie non è cristiano e non sarà accolto nel regno dei cieli”. Paradosso affermato nel giugno 2016 durante la visita a Villa Nazareth nella capitale.
In Vaticano hanno condiviso apertamente la politica sociale delle massonerie e delle sinistre mondialiste. Ci sono dentro fino al collo. Come abbiamo visto, i Dubia, il dossier  di mons. Carlo Maria Viganò ed altri casi imbarazzanti, in Vaticano li hanno trattati col silenzio o con la sufficenza di chi la sa lunga. Consapevoli di avere dalla loro parte i media, Bruxelles e personaggi come George Soros, vanno dritto verso il loro scopo.
Come ho scritto pochi anni fa, in seguito alla pubblicazione di 2.576 file riconducibili alle attività della “Open Society” di George Soros, veniamo a sapere che il magnate ungherese di nazionalità americana, ha sostenuto con milioni di dollari le presidenziali della pro-abortista Hillary Clinton, versa milioni di dollari alle organizzazioni LGBT e alla Planned Parenthood, la clinica abortista più potente del mondo. Soros, come Bergoglio, è amico dell’abortista Emma Bonino e sostiene l’immigrazione musulmana in Europa. Durante la visita del pontefice negli USA per l’incontro mondiale della famiglia a Philadelphia, Soros, attraverso il consigliere del papa cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, ha donato 650mila dollari alla Chiesa per promuovere i temi della giustizia economica e razziale. Il magnate è il più grande proprietario terriero privato in Argentina, con oltre 1.2 milioni di acri e oltre 150mila capi di bestiame, nonché proprietario di enormi partecipazioni finanziarie. Chissà che il sodalizio con Soros non sia iniziato prima che Bergoglio venisse eletto vescovo di Roma.
Non illudiamoci. Hanno perso questa battaglia ma non la guerra. Giocheranno tutte le carte, dallo spread agli anatemi papali, dalle calunnie gestite dalle toghe rosse fino alle minacce economiche e alle manipolazioni più oscure. Ma non facciamoci intimidire o ingannare. Non cadiamo nei loro trabocchetti. Dobbiamo continuare a sostenere chi difende l’Europa che rispetta i valori cristiani e la sovranità dei singoli paesi.
Agostino Nobile
Marco Tosatti
28 Maggio 2019 Pubblicato da  21 Commenti --

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