ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 2 luglio 2019

I fatti confermeranno le previsioni?

Il corpo di Giobbe e le piaghe della Chiesa cattolica



Voci allarmate accreditano alla chiesa scenari rivoluzionari nei prossimi mesi, è del tutto probabile che i fatti confermeranno le previsioni. La cosa non può che rattristare perché tocca la chiesa di Roma, ma riguarda veramente anche la Chiesa cattolica? Quanti sono i cattolici? Probabilmente non molti, perlopiù divisi e impauriti; quelli rimasti sono arrivati, malgrado loro, in una specie di ghetto di Varsavia con l’illusione, ora come allora, che basti un accenno ambiguo di un vescovo, buttato come un avanzo da un ricco tavolo, per non doversi paragonare a Lazzaro ed evitare l’annientamento.

In questo stato di confusione è consolante rileggere il libro di Giobbe. I Padri hanno visto nella figura di Giobbe una prefigurazione di Cristo, riprendiamo un passo celebre del libro (2,7-10): “E partitosi Satana dalla presenza del Signore, percosse Giobbe con un’ulcera orribile dalla pianta del piede sino alla punta del capo. Ed egli sedendo sopra un letamaio, con un coccio si radeva la marcia. Or sua moglie gli disse: ancora resti nella tua semplicità? Benedici Dio e muori. Ed egli le disse: Come una delle donne prive di senno tu hai parlato. Se i beni abbiamo ricevuti dalla mano del Signore perchè non prenderemo anche i mali? Per tutte queste cose non peccò Giobbe colle sue labbra.”
Il corpo di cui qui si parla l’abbiamo oggi sotto gli occhi e sembra essere il corpo della Chiesa cattolica. Come sanno tutti coloro che recitano il Credo noi confessiamo: “credo in unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam”, non diciamo romanam. La chiesa romana, che ha difeso e custodito come in uno scrigno prezioso la fede cattolica fino al trauma del Concilio Vaticano II, è sgretolata soprattutto per opera dell’alto clero. Si ha la sensazione di rivivere gli ultimi anni della decomposizione del mondo sovietico.
Perché spaventarci? Basta ricordare lo splendore cristiano dell’Africa del Nord ai tempi in cui era una provincia dell’impero romano. Di quella Chiesa, la Chiesa di sant’Agostino, non è rimasto nulla, nulla! La Provvidenza si è servita di un visigoto ariano per salvare le opere di Agostino su cui si è costruito il pensiero dell’Occidente cristiano.
La Chiesa cattolica è nelle mani di Cristo; le chiese locali (come si dice oggi) vanno e vengono, anche le più illustri. Dio non ha forse disdegnato il suo popolo tanto amato quando, cieco, non ha riconosciuto Cristo?
Infatti, dopo tutte le prove che la Chiesa ha subito in questi ultimi secoli, ecco l’affondo più terribile, del tutto inatteso, perché partito dal cuore. “Sua moglie gli disse: ancora resti nella tua semplicità? Benedici Dio e muori”. Non è forse questo di cui vogliono convincerci oggi? Lo vediamo attraverso innumerevoli esempi di cui l’attacco ai monasteri femminili è tra i più ignobili, per non parlare poi dell’ideologia dei migranti, ma sono solo due esempi tra tanti.
Si chiedeva Wittgenstein: “Come si può volere il proprio annientamento? Chi, tragicamente, può aver pensato una volta al proprio suicidio sa che il suicidio è qualcosa che ci assale all’improvviso. Niente è però peggio del dover assalire all’improvviso se stessi”. A questo siamo arrivati con il concilio! Questa sembra essere la nuova frontiera che scodellerà nei prossimi mesi la chiesa odierna.
Eppure! Eppure come dimenticare tutto quello che abbiamo ricevuto dalla Chiesa di Roma! A buona ragione valgono le parole di Giobbe alla moglie: “Se i beni abbiamo ricevuti dalla mano del Signore perché non prenderemo anche i mali? “.
L’ulcera orribile che intacca tutto il corpo di Giobbe è simbolo, secondo san Giovanni Crisostomo, di tutti i mali del mondo: il corpo della Chiesa cattolica non è forse in questa situazione? Chi si prende cura di questo corpo straziato, abusato? Non vediamo forse che l’opera del sistema di potere che sta umiliando la chiesa ha nettamente la caratteristica specifica dell’abusante: l’odio di sé! Non ne è una conseguenza il tentativo in atto di ridurre la Chiesa a ricettacolo di tutte le ideologie contrarie alla Creazione, cioè a Dio?
Giobbe cercava di curare la sua piaga devastante seduto su un letamaio e la versione della Bibbia dei LXX precisa che il posto in cui sedeva Giobbe era posto fuori della città, l’immagine richiama immediatamente la lettera agli Ebrei (13, 12-14).
Ed è appunto in un letamaio che è stata relegata la Chiesa cattolica, perché l’altra chiesa, l’ha ridotta in schiavitù, ha altri orizzonti e facce più trendy: “C’è un Paese che accoglie gli sconfitti con gli onori di un vincitore” (Manifesto 2019 per l’8×1000 chiesa cattolica italiana).
Si rimane sgomenti di fronte a una prova simile; quale ne potrebbe essere il senso? I commentari sul libro di Giobbe ci spiegano che Dio fece sedere Giobbe fuori dalla città come gesto simbolico: chi avrebbe visitato quel luogo avrebbe ricevuto un insegnamento. Qualche commentatore antico lo paragona ai quattro giorni di Lazzaro: il fetore serviva a rendere inoppugnabile la fede nella resurrezione.
L’incapacità di fede dell’uomo contemporaneo, però, è ben maggiore di quella degli ebrei del tempo di Gesù e la lobby che ha in mano la chiesa odierna ha molti meno scrupoli dei capi dell’antica sinagoga. La prova dunque non può che essere terribile. Assumiamo, per onestà, la responsabilità di questa situazione. È infatti dei cristiani la responsabilità di aver delegato la fede al clero, di non conoscere i fondamenti della loro fede, di preferire una vita borghese.
(Nel rispondere alla moglie) non peccò Giobbe colle sue labbra. E noi? Il Martirologio Romano custodisce un piccolo gioiello: il ricordo di un santo, festeggiato il 13 aprile, un grande santo adatto per i nostri tempi spaventosi: Sant’Ermenegildo. Dopo essersi convertito dall’arianesimo alla fede cattolica fu messo a morte dal padre, re ariano dei Visigoti di Spagna, perché, da ultimo, si era rifiutato di ricevere l’Eucarestia dalle mani di un vescovo ariano il giorno di Pasqua. Una scelta di questo genere oggi farebbe ridere e sarebbe riprovata, considerando, ad esempio, che vediamo vescovi inginocchiarsi davanti a chiunque, ma che non riescono proprio a farlo davanti a Cristo. Del resto non è scritto che: “nessuno può dire: Signore Gesù, se non per Spirito Santo” (1Cor. 12, 3b)?
Abbiamo accettato di adeguarci all’equazione che la fede consiste nell’obbedienza (se i nostri nonni che cantavano convinti Bianco Padre avessero saputo…). Il risultato è non solo non avere più il coraggio della nostra fede, perché sostanzialmente non la conosciamo, ma il ritrovarsi, come ci meritiamo, una chiesa al cui interno è impossibile esprimere un pensiero, si deve solo obbedire e questo, oggi, in nome della misericordia. nsieme all’inganno, però, c’è anche la beffa perché chi cerca di ragionare con la sua testa e non dà per scontato i fatti è tacciato di clericalismo da chi ha pervicacemente e ferocemente ricercato il potere.
A settembre quando la Tradizione della Chiesa ci inviterà come ogni anno a riprendere in mano il libro di Giobbe non dimentichiamo di ricordare le parole della lettera agli Ebrei (13, 12-14): “Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, subì la passione fuori della porta della città. Usciamo dunque verso di lui fuori dell’accampamento, portando il suo disonore: non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura”.
Troviamo il coraggio dunque di uscire dal campo delle sicurezze noiose, abbandoniamo le inutili cerimonie secolarizzate della chiesa che piace alla gente che piace, andiamo a Cristo, partecipiamo all’ignominia della croce, non ci vergogniamo di essere per amor suo scomunicati e perseguitati dai nostri stessi fratelli, per i quali sono diventati uno scandalo i fondamentali della Creazione e la Passione del Salvatore.
Giuseppe Fausto Balbo

Sermone della 24° Domenica dopo Pentecoste
25 novembre 2013

Le profezie sul castigo di Dio
di Don René Trincado

Don René Miguel Trincado Cvjetkovic ha abbandonato la Fraternità nel 2012,
in seguito ad una monizione ricevuta da Mons. Fellay per aver appoggiato Don Chazal. Svolge il suo ministero in Messico




Nella Catena Aurea di San Tommaso troviamo, nel Commento su Matteo 8: 23-27, queste parole: “Allora, Nostro Signore comanderà ai venti - cioè ai diavoli – a quelli che suscitano le persecuzioni - e che Egli darà grande pace alla Chiesa e al mondo”.

Si possono fare queste domande: questo comando porterà fine all’odierno tormento che assilla la Chiesa e il mondo? Vorrà installare Dio una grande e improvvisa pace?

Presentiamo queste profezie - vecchie e recenti - come una possibile risposta:



Madonna di Fatima
 (1917)
Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia ed essa si convertirà, e un periodo di pace sarà concesso al mondo. 




Madonna de La Salette, Francia (1846)
Poi, Gesù Cristo, con un atto della Sua giustizia e della Sua grande misericordia verso i giusti, comanderà ai Suoi Angeli di mettere a morte tutti i Suoi nemici. In un momento i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e di tutti gli uomini chesi sono dati al peccato periranno, e la terra diventerà come un deserto. Allora, ci sarà pace.



Madonna di Akita, Giappone (1973)
Il Padre infliggerà un terribile castigo a tutta l'umanità. Sarà una punizione più grave del Diluvio, come non se n’è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via gran parte dell’umanità.

Santa Brigida (1303-1373)
Quarant’anni prima dell’anno 2000, il diavolo sarà lasciato libero di tentare per un periodo di tempo gli uomini. Quando tutto sembrerà perduto, Dio stesso improvvisamente porrà fine a tutto il male.



San Vincenzo Ferrer (XIV secolo)
Verrà un tempo tale che nessuno ha mai visto fino ad allora. ... Produrrà un grande caos, come mai è stato neanche pensato, tranne quello che avverrà al Giudizio Finale. La Chiesa verserà lacrime ... Ma quel dolore sarà mutato in gioia. Il Re dei Re e il Signore dei Signori purificherà e rigenererà tutto.

Venerabile Bartholomew Holzhauser (XVII secolo)
L’Onnipotente, allora, interverrà con un soffio ammirevole che nessuno può immaginare. Per tre giorni la terra sarà immersa in un’oscurità totale. Come un tempo in Egitto, l’Angelo Sterminatore farà fuori tutti coloro che si sono sollevati con odio satanico contro la Chiesa.

San Gaspare de Bufalo (XIX secolo)
Coloro che sopravviveranno ai tre giorni di oscurità e orrore, crederanno di essere soli sulla terra, perché il terreno sarà coperto di cadaveri.

Venerabile Bernardo Maria Clausi (XIX sec.)
Le cose raggiungeranno l’apice, e quando tutto sembrerà perduto, Dio trasformerà tutte le cose con un colpo d’occhio, coma dalla mattina alla sera ... Un terribile fragore si abbatterà direttamente contro gli empi. Sarà un terribile castigo completamente nuovo, come il mondo non ne ha mai visto. Questo castigo si sentirà in tutto il mondo e sarà così terribile che i sopravvissuti immagineranno di essere gli unici viventi. Questa punizione sarà istantanea, ma terribile.

Venerabile Jacinto Coma (XIX sec.)
La Provvidenza ha riservato un mezzo inaspettato che in un solo colpo farà ciò che ci sarebbe voluto molto tempo nel corso normale delle cose.



Suor Marie des Vallés (XVII sec.)
Perché ci sono tre diluvii, inviati per distruggere il peccato. Il primo diluvio è stato quello del Padre Eterno, che fu un diluvio d’acqua. Il secondo è il diluvio del Figlio, che è stato un diluvio di sangue. Il terzo è dello Spirito Santo, che sarà un diluvio di fuoco. Ma sarà triste come gli altri perché incontrerà molte resistenze e una grande quantità di legno verde che sarà difficile bruciare. Due sono già passati, ma il terzo è in sospeso e, proprio come i primi due furono predetti molto prima che arrivassero, così sarà per quest’ultimo. Solo Dio conosce il tempo.


Venerabile Isabel Canori (XVIII sec.)
Ho visto il mondo in completa rivoluzione; l’ordine e la giustizia non vi regnavano più. I sette peccati capitali erano portati in trionfo. Da ogni parte si diffevano ingiustizia, frode, disgrazia e ogni tipo di iniquità. ... Tutti i fedeli che avevano conservato nel loro cuore la fede in Gesù Cristo ... si sono visti ... liberati dall’orribile castigo ... Improvvisamente si levò un vento violento e impetuoso che risuonava come il ruggito di un leone e si udiva in tutta la terra. Paura e terrore colpivano uomini e bestie. ...
La potenza dell’Inferno sarà usata per sterminare quelle persone empie ed eretiche che desideravano rovesciare la Chiesa e distruggerla dalle fondamenta. ... Ma il Signore disprezza i loro artifizi e, per effetto della Sua mano potente, punirà questi empi blasfemi, permettendo ai poteri infernali di uscire dall’Inferno ...
Innumerevoli Legioni di diavoli sorvoleranno la terra e eseguiranno gli ordini della Giustizia Divina causando terribili calamità e disastri. Attaccheranno tutto e causeranno danni alle famiglie, alle proprietà, alle città e ai villaggi. Nulla sulla terra sarà risparmiato. Dio permetterà che quei mendaci siano castigati ... dando loro una rapida e terribile morte, perché si sono sottomessi volontariamente al potere infernale, stipulando con esso un patto contro la Giustizia Divina. ...
Poi vidi una scura e spaventosa grotta di fuoco, da dove stava uscendo una moltitudine di diavoli sotto forma di uomini-bestie. Essi venivano ad infestare la terra, lasciando rovina e sangue ovunque. ... Quegli spiriti malvagi saccheggiavano i luoghi dove Dio era stato oltraggiato, bestemmiato e trattato in modo sacrilegio. I luoghi profanati venivano abbattuti e distrutti, e niente rimaneva di essi, solo rovine.


Beata Anna Maria Taigi (1769-1837)
Tre pestilenze, accompagnate da orribili visioni, copriranno la terra per tre giorni. La punizione ... dal Cielo sarà spaventosa e universale. Tutti i nemici della Chiesa, sia conosciuti sia sconosciuti, periranno durante quell’oscurità, ad eccezione di alcuni che Dio convertirà successivamente. L’aria sarà infestata da demoni che appariranno sotto ogni sorta di forme orribili.

La piccola Marie des Terreaux (1773-1843)
Vedrai la fine della Rivoluzione come l’hai vista cominciare. Vedrai le stesse cose e gli stessi mali dell’inizio: la Repubblica, le bugie, la licenziosità, ecc. Ecc. Ma tutto si svolgerà più velocemente e terminerà con un miracolo brillante.
Un grande evento stupirà la terra, durante il quale i malvagi saranno puniti in modo stupefacente. ... Improvvisamente la Rivoluzione finirà per mezzo di un miracolo che stupirà l’universo. I pochi malvagi che rimarranno saranno convertiti. Le cose che accadranno saranno una prefigurazione della fine del mondo; saranno così terribili che molti moriranno di terrore.

Suor Palma Maria Addolorata (XIX sec.)
Ci saranno tre giorni di oscurità; non un diavolo rimarrà nell’Inferno. Tutti ne partiranno e l’aria ne sarà infestata. Sarà l’ultima piaga. Dopo di che, una grande croce comparirà nel cielo e il trionfo della Chiesa sarà tale da far sì che le persone dubitino che esistano tali mali. ... Poi arriverà una vera pace.

Josefina Reverdy (XIX sec.)
Una parte della terra è tutta un deserto; niente può sostenersi senza il potere di Dio. Le anime più ferventi cadranno nell’angoscia morale. Ci saranno tre terribili tempeste che sposteranno le montagne e fonderanno insieme case e edifici. Un terzo di tutti gli uomini perirà. In quel momento il sole si nasconderà. Tre fitte nubi piene di spiriti satanici copriranno la terra. La luna diventerà rossa come il sangue. ... Dopo la persecuzione, la Chiesa trionferà e rifiorirà nuovamente.

Maria Julia Jahenny (1850-1941)
Sorgerò improvvisamente in tutto lo splendore della mia giustizia. ... trasformerò la terra; abbatterò le anime colpevoli. ... Sarà un diluvio di terrore.


Suor Elena Aiello (1895-1961)
Roma non sarà salvata perché i governanti italiani hanno abbandonato la Luce Divina e perché solo poche persone amano veramente la Chiesa. Ma non è lontano il giorno in cui tutti i malvagi periranno sotto i tremendi colpi della Giustizia Divina. …
Il mondo non merita più il perdono, piuttosto il fuoco, la distruzione e la morte. ... Il castigo sarà rapido per rimuovere il male dalla terra. Una tempesta di fuoco cadrà sulla terra. Questo terribile castigo non s’è mai visto prima nella storia dell’umanità e durerà 70 ore. Gli atei saranno stroncati e annientati e molti saranno persi perché resteranno nell’ostinazione dei loro peccati. Allora si vedrà che il potere della luce trionfare sul potere delle tenebre. Il castigo di fuoco è vicino e purificherà la terra dell’iniquità dei malvagi.




Poiché è un giorno di panico,
 di distruzione e di smarrimento


Segni di un castigo nella rivelazione pubblica

Ci sono decine di rivelazioni private che parlano di un improvviso e terribile castigo con cui Cristo imporrà la pace sulla terra. La profezia dei tre giorni di oscurità è forse la più ripetuta tra tutte.
Senza dubbio, qualcuno potrebbe obiettare che niente di questo è detto nella Rivelazione ufficiale, cioè nelle Sacre Scritture. Vediamo se è vero:

Zaccaria
In tutto il paese - oracolo del Signore -
, due terzi saranno sterminati e periranno;
 un terzo sarà conservato. (13, 8) … In quel giorno, non vi sarà né luce né freddo, né gelo. Sarà un unico giorno, il Signore lo conosce; non ci sarà né giorno né notte; verso sera risplenderà la luce. (14, 6-7).

Isaia
Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia 
e una fiamma consuma la paglia,
 così le loro radici diventeranno un marciume
e la loro fioritura volerà via come polvere, 
perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, 
hanno disprezzato la parola del Santo di Israele. (5, 24).
Perciò il Signore, Dio degli eserciti,
 manderà una peste contro le sue più valide milizie;
 sotto ciò che è sua gloria arderà un bruciore
 come bruciore di fuoco;
 esso consumerà anima e corpo 
e sarà come un malato che sta spegnendosi. (10, 16).
Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile,
 con sdegno, ira e furore,
 per fare della terra un deserto, 
per sterminare i peccatori.
 Poiché le stelle del cielo e la costellazione di Orione 
non daranno più la loro luce; 
il sole si oscurerà al suo sorgere 
e la luna non diffonderà la sua luce. Io punirò il mondo per il male, 
gli empi per la loro iniquità; 
farò cessare la superbia dei protervi
 e umilierò l’orgoglio dei tiranni. (13, 9-11).
Poiché è un giorno di panico,
 di distruzione e di smarrimento (22, 5).
Per questo la maledizione divora la terra,
 i suoi abitanti ne scontano la pena;
 per questo sono bruciati gli abitanti della terra 
e sono rimasti solo pochi uomini. (24, 6).
E’ distrutta la città del caos,
 è chiuso l’ingresso di ogni casa.
 Per le strade si lamentano, perché non c’è vino;
 ogni gioia è scomparsa,
 se ne è andata la letizia dal paese.
 Nella città è rimasta la desolazione;
 la porta è stata abbattuta, fatta a pezzi. Perché così accadrà nel centro della terra,
 in mezzo ai popoli, 
come quando si bacchiano le ulive, come quando si racimola, finita la vendemmia. (24, 10-13).
Poiché il Signore è adirato contro tutti i popoli
 ed è sdegnato contro tutti i loro eserciti; 
li ha votati allo sterminio, li ha destinati al massacro. (34, 2).

Sifonia
<>Tutto farò sparire dalla terra. 
Oracolo del Signore.
 Distruggerò uomini e bestie;
 sterminerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
 abbatterò gli empi; sterminerò l'uomo dalla terra.
 Oracolo del Signore. (1, 2-3).
<>E’ vicino il gran giorno del Signore,
 è vicino e avanza a grandi passi.
 Una voce: Amaro è il giorno del Signore!
 anche un prode lo grida.
 «Giorno d’ira quel giorno,
 giorno di angoscia e di afflizione,
 giorno di rovina e di sterminio, 
giorno di tenebre e di caligine, 
giorno di nubi e di oscurità, giorno di squilli di tromba e d’allarme
 sulle fortezze 
e sulle torri d’angolo. Metterò gli uomini in angoscia
 e cammineranno come ciechi,
 perché han peccato contro il Signore;
 il loro sangue sarà sparso come polvere
 e le loro viscere come escrementi.
 Neppure il loro argento, neppure il loro oro 
potranno salvarli».
 Nel giorno dell’ira del Signore
 e al fuoco della sua gelosia 
tutta la terra sarà consumata, 
poichè farà improvvisa distruzione 
di tutti gli abitanti della terra. (1, 14-18).
<>Perciò aspettatemi - parola del Signore -
 quando mi leverò per accusare, 
perchè ho decretato di adunare le genti,
 di convocare i regni,
 per riversare su di essi la mia collera, 
tutta la mia ira ardente:
 poiché dal fuoco della mia gelosia
 sarà consumata tutta la terra. (3, 8).
<>
<>Allora io darò ai popoli un labbro puro 
perchè invochino tutti il nome del Signore
 e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. (3, 9).
<>

Il “Giorno del Signore” annunciato dal Profeta sarà un tremendo e inimmaginabile castigo, fino alle estremità della terra, che cadrà su tutte le nazioni. Dopo questo terribile castigo, i sopravvissuti che rimarranno invocheranno con nuovo fervore il nome del Signore. La Chiesa e il mondo saranno rigenerati in modo radicale e soprannaturale.

E c’è di più:

Geremia
Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto,
 i cieli, e non v’era luce.
 Guardai i monti ed ecco tremavano 
e tutti i colli ondeggiavano.
 Guardai ed ecco non c'era nessuno
 e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
 Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto
 e tutte le sue città erano state distrutte 
dal Signore e dalla sua ira ardente. Poiché dice il Signore:
«Devastato sarà tutto il paese; 
io compirò uno sterminio». (4, 23-27).
Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena,
 una tempesta travolgente
si abbatte sul capo dei malvagi.
 Non cesserà l’ira del Signore, 
finché non abbia compiuto e attuato 
i progetti del suo cuore.
 Alla fine dei giorni comprenderete tutto! (23, 19-20).

Ezechiele
Così dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene. Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. (7, 5-7).
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, predici dicendo: Dice il Signore Dio: Gemete: Ah, quel giorno! Perché il giorno è vicino,
 vicino è il giorno del Signore,
 giorno di nubi sarà il giorno del castigo delle nazioni. (30, 1-3).

Gioele
Ahimè, quel giorno! 
E’ infatti vicino il giorno del Signore 
e viene come uno sterminio dall’Onnipotente. (1, 15).

Amos
Guai a coloro che attendono il giorno del Signore!
 Che sarà per voi il giorno del Signore?
 Sarà tenebre e non luce.
 Come quando uno fugge davanti al leone
 e s’imbatte in un orso; 
entra in casa, appoggia la mano sul muro 
e un serpente lo morde. Non sarà forse tenebra e non luce 
il giorno del Signore,
 e oscurità senza splendore alcuno? (5, 18-20).

Malachia
Ecco infatti sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà - dice il Signore degli eserciti - in modo da non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla. 
Calpesterete gli empi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti. (3, 19-21).

Lettera ai Romani (citando Isaia)
perché con pienezza e rapidità
il Signore compirà la sua parola sopra la terra. (9, 28).

2 Lettera di Pietro
Per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì. Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi. (3, 6-7).

ottobre 2017

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