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mercoledì 31 luglio 2019

Il vero patrono di Bibbiano

Bibbiano, emergono nuovi casi e c’è la prima confessione di un’assistente: “Così falsificavamo le relazioni”. Spuntano anche affidi fantasma per intascare soldi

(Posto qui un completo  reportage,  per gentile concessione dell’autore, che ripercorre  l’orrore che è stato istaurato a spese dell’infanzia)


BAMBINI DI BIBBIANO: LE TERAPIE “HANSEL E GRETEL” PROMOSSE DALLA SUORA FAN PD

L’ONLUS DEI DUE PSICOLOGI ARRESTATI
PER ILLECITI SUI MINORI IN AFFIDO
E’ STATA PATROCINATA DAL COMUNE DI TORINO
E DALLA FACOLTA’ PONTIFICIA AUXILIUM
NEI CONVEGNI SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA
CON SFUMATURE ARCOBALENO NO-GENDER

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Sono tre gli aspetti sconcertanti dell’inchiesta “Angeli e Demoni” definita «umanamente devastante» dal procuratore capo di Reggio Emilia, dottor Marco Mescolini, sul giro di affidamenti illeciti di bambini nell’Unione dei Comuni della val d’Enza, strappati ai genitori con false accuse di maltrattamenti.
Magistrati e Carabinieri emiliani hanno messo sotto controllo i colloqui scoprendo che gli stessi terapeuti avrebbero sottoposto a vessazioni psico-emotive per accusare i familiari e giustificare le sedute lucrose per i gestori dell’onlus Hansel e Gretel di Moncalieri (To), da anni guardata con sospetto nel settore, ma nonostante ciò patrocinata dal Comune di Torino e persino dalla Pontificia Facoltà Auxilium di Roma, presieduta da una sorella fan della sinistra, come lei stessa si rivela su Twitter rilanciando i tweet di esponenti Pd e di Sea Watch Italy a favore della capitana Carola Rackete.
Enti che, va subito chiarito, non hanno il minimo coinvolgimento nello scandalo di Bibbiano e nell’inchiesta penale, ma hanno contribuito a promuovere e qualificare a livello nazionale l’attività psicoterapeutica del Centro Studi torinese finito indagato  per le violenze psicologiche che sarebbero state compiute nei confronti dei minori durante le sedute. Il condizionale è d’obbligo perchè le indagini preliminari sono solo all’inizio, nonostante le 16 ordinanze di misure cautelari, tra cui 6 di arresti domiciliari.
LA SPECULAZIONE FINANZIARIA SUI MINORI CON ABUSI D’UFFICIO
Il primo aspetto della vicenda, più evidente e forse meno turpe, è quello finanziario per il quale è finito agli arresti domiciliari il Sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, sospeso dall’incarico dal Prefetto di Reggio Emilia in quanto accusato di abuso d’ufficio: secondo il Gip del Tribunale reggiano  «pienamente consapevole della totale illiceità del sistema (…) disponeva lo stabile insediamento di tre terapeuti privati della Onlus Hansel e Gretel all’interno dei locali della struttura pubblica della Cura» di Bibbiano. Per analogo reato sono indagati a piede libero anche gli altri ex sindaci del Partito Democratico di Montecchio e Cavriago, Paolo Colli e Paolo Burani, ex presidenti dell’Unione Val d’Enza.
Dietro la gestione dei bambini in psicoterapia una girandola di affari per la onlus e una srl ad essa collegata: 135 euro per colloquio, quando la tariffa di mercato è di 60 o 70 euro. Prestazioni che avrebbero potuto svolgere gli psicologici pagati dallo Stato. Un business da decine di migliaia di euro già preventivato per il 2018 ed il 2019 in varie tranche per eludere le leggi sugli appalti  –  e interrotto da Carabinieri.  Nella vicenda è indagato anche il noto avvocato Marco Scarpati per molteplici parcelle relative alla tutela dei minori in affido: dato che, come rilevato in un precedente reportage (link sotto), il legale del fanciullo viene scelto dal tutore, individuato nella maggior parte dei casi nella stessa assistente sociale promotrice dell’istanza d’affido, in una catena di sovrapposizione di ruoli senza contradditorio.
«Oltre cento minori dati improvvisamente in affidamento, dal 2016 fino a metà 2018, dai servizi sociali della Val d’Enza, mentre nel 2015 gli affidi erano zero. […]  I minori in struttura erano 18 nel 2015, 33 nel 2016, 40 nel 2017 e 34 nei primi sei mesi del 2018, mentre quelli dati in affidamento sono stati 0 nel 2015, 104 nel 2016, 110 nel 2017 e 92 nei primi sei mesi del 2018 – riporta ReggioSera – Un aumento vertiginoso di casi e di affidi che è stato scoperto dal consigliere comunale dell’Unione val d’Enza, Natascia Cersosimo (recente candidato sindaco, non eletto, del M5S a Cavriago) che un anno fa, quando venne chiesto di varare una maggiore spesa di 200mila euro per i centri accoglienza, chiese i documenti e si trovò di fronte a questi numeri. Sempre dallo stesso documento si vede che la spesa per affidi di minori ovviamente  si impenna:  dai 245mila euro del 2015, ai 305mila euro del 2016, fino ai 327mila euro del 2017 e infine a una proiezione di spesa di 342mila euro nel 2018. I soldi necessari per le psicoterapie dei minori in affido passano, invece, dai 6mila euro del 2015 ai 31mila del 2017, fino ai quasi 27mila del primo semestre 2018».
GLI AFFIDAMENTI ALLE COPPIE LESBICHE
Il secondo aspetto è quello più grave perché di matrice ideologica. Ruota intorno alla figura dell’attivista LGBT e dirigente dei servizi sociali della Val d’Enza, Federica Anghinolfi, anch’essa ai domiciliari, che “in costante raccordo” con gli amministratori pubblici, attraverso una sorta di forzosa caccia al pedofilo, non comprovata da riscontri oggettivi, ha orientato alcuni affidamenti a coppie lesbiche – in almeno due casi – affidando una bambina persino all’ex compagna Fadia Bassmaji.





Federica Anghinolfi, assistente sociale, attivista LGBT

Fadia, insieme alla nuova fidanzata, avrebbe imposto alla piccola “un orientamento sessuale vietandole (ad esempio)  tassativamente i capelli sciolti”, ritenuti “appetibili per i maschi”. Atteggiamento che il gip definisce ‘ideologicamente e ossessivamente orientato’. Dalle intercettazioni emerge che le due instillavano nella piccola l’idea che il padre l’avesse abusata, rimproverandola con isterica e gratuita brutalità verbale e minacciando di mandarla a vivere sotto un ponte.
Palesi tentativi di manipolazione dell’orientamento sessuale della bambina che un poco ricordano quelli della clinica di Londra dove la cultura no-gender diventa forma terapeutica invasiva utilizzando anche bambini autistici come cavie: come ben evidenziato in un precedente reportage di Gospa News.
ARRESTATI GLI PSICOLOGI DELL’ONLUS HANSEL E GRETEL
Il terzo aspetto è il più inquietante per le sue implicazioni etiche, giudiziarie e sociali. Concerne il ruolo del Centro Studi Hansel e Gretel (CSHG) di Moncalieri (Torino), la onlus che gestiva le lucrose sedute piscoterapeutiche condotte con il metodo del “disvelamento progressivo” o “empatico”, che già vent’anni orsono aveva fatto scoppiare la devastante inchiesta sui cosidetti Diavoli della Bassa Modenese con una ventina di bambini sottratti alle famiglie per sospetti di violenze in molti casi mai accertate. Oggi il fondatore e direttore scientifico dell’Hansel e Gretel, Claudio Foti si trova ai domiciliari perché secondo il Gip “alterava lo stato psicologico attraverso suggestioni” e così “convinceva il minore dell’avvenuto abuso”, con la sua attuale compagna Nadia Bolognini.
Costei, psicologa, psicoterapeuta e direttore dell’area evolutiva CSHG era la relatrice di punta dei Convegni e Master dell’onlus, realizzati a cifre variabili dai 300 ai 1.650 euro per iscritto e, in alcuni casi, destinati alla Sie – Sviluppo Intelligenza Emotiva srl con sede a sempre Moncalieri allo stesso civico 8 di via Roma della Hansel e Gretel.
DAI PATROCINI ISTITUZIONALI AI DIAVOLI DELLA BASSA
Ad avvalorato l’attività del CSHG prima dello scandalo due partner istituzionali di rilievo, completamente estranei all’inchiesta emiliana, ma acclarati sostenitori del programma psicopedagogico di Hansel e Gretel. La Città di Torino, guidata dal sindaco 5Stelle Chiara Appendino, ha infatti concesso il patrocinio al Convegno tenutosi dal 14 al 16 febbraio 2019 nella Sala Atc torinese.
Ma è soprattutto la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma ad aver accreditato l’autorevolezza del dottor Foti e dei suoi collaboratori attraverso la realizzazione di Master di formazione professionale ed in ultimo anche del convegno tenutosi a Roma nella Sala Giovanni Paolo II il 28 aprile, con l’intervento della preside dell’istituto accademico suor Pina Del Core, relatrice di apertura insieme al direttore scientifico CSHG, ed esplicita fan dei piddini David Sassoli e Matteo Orfini come palesa nel suo profilo Twitter.
Ora però è proprio il quotidiano cattolico Avvenire, giornale della Conferenza Episcopale Italiana, ad evidenziare le lunghe oscure ombre sull’attività Hansel e Gretel. «Niente di nuovo, per chi conosce già le vicende analoghe avvenute venti anni fa nel Modenese, seguite fin dagli esordi da ‘Avvenire’ e oggi approdate nelle otto imperdibili puntate di ‘Veleno’ di Pablo Trincia – ha scritto la giornalista Lucia Bellaspiga in un articolo di domenica 7 luglio – Anche lì si verificò uno strano ‘picco’ di presunti abusi sui bambini, tant’è che una ventina furono prelevati la notte nelle case o al mattino a scuola e mai più fecero ritorno. Dopo le sedute con gli operatori della Hansel & Gretel (allora non c’era la Bolognini ma la prima moglie di Foti, Cristina Roccia) cominciarono uno a uno a raccontare di messe nere, sangue di cadaveri bevuto scoperchiando lapidi e bare in pieno giorno, decine di bimbi accoltellati sulle croci e decapitati da loro stessi. Orrori mai avvenuti (non mancava un solo bambino nei paesi), ma gli ‘esperti’ ci credettero e fioccarono allontanamenti definitivi, arresti, condanne. Anche gli assolti non rividero più i figli».
L’INTERRROGAZIONE DELL’EX VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA
Una storia simile a quelle già narrate da Gospa News nel reportage sulla cooperativa Il Forteto, anch’essa di sinistra, e sull’esito della Comissione bicamerale d’inchiesta sui minori. A denunciare quel precedente caso nel marzo 1999 fu invece Carlo Giovanardi, allora vicepresidente della Camera, che presentò al ministro della Giustizia Oliviero Diliberto un’accorata interrogazione parlamentare per quattro fratellini portati via dalle forze dell’ordine nella notte del 12 novembre 1998. Ad essa non seguì un’ispezione ministeriale bensì l’arresto anche degli innocenti!
«Erano i primi atti del dramma poi noto come ‘I diavoli della Bassa Modenese’, anni di processi per presunti abusi, riti satanici e sacrifici umani, che si conclusero con il carcere per alcuni genitori, assoluzioni piene per altri (tra questi i genitori dei 4 fratellini, Lorena Morselli e Delfino Covezzi), sei adulti morti di dolore, tra i quali Delfino e don Giorgio Govoni, ritenuto il capo della setta e condannato a 14 anni, pienamente riabilitato post mortem – ricorda Giovanardi in un’intervista ad Avvenire – Una ventina i bambini spariti per sempre, anche i figli degli assolti. Com’è noto, psicologi e assistenti sociali di allora erano in gran parte gli stessi oggi coinvolti nell’inchiesta choc di Reggio Emilia ‘Angeli e Demoni’».
Oggi sono ben 17 le persone ai domiciliari e 27 quelle indagate in totale: oltre ai già menzionati si aggiungono dirigenti di servizi sociali, neuropsichiatri, psicoterapeuti, psicologi ed assistenti sociali. Tra i reati contestati a vario titolo ci sono frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso. Qual è la convergenza tra le due vicende? Lo spiega sempre l’ex senatore Giovanardi alla giornalista Bellaspiga nell’articolo di martedì 9 luglio.
«In entrambi i casi era la onlus piemontese Hansel&Gretel a condurre gli interrogatori dei bambini con il discusso metodo del ‘disvelamento progressivo’ del Cismai, e i risultati li vediamo. Una delle psicologhe di allora era Cristina Roccia, prima moglie di Claudio Foti, il fondatore di Hansel & Gretel oggi agli arresti insieme all’attuale moglie per il caso di Reggio Emilia. Oggi come allora i regali e le lettere dei genitori non venivano consegnati al bambino, che così si convinceva di esser stato abbandonato: allora comincia a parlare, dice tutto ciò che si desidera che dica».
IL CONVEGNO PATROCINATO DAL COMUNE DI TORINO
Nonostante questi tenebrosi trascorsi Claudio Foti e la sua onlus hanno pouto organizzare corsi di Alta Formazione promossi dal Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna  e dall’Unione Val d’Enza ed hanno festeggiato i 30 anni di attività con un bel simposio patrocinato dal Comune di Torino nel febbraio scorso. «Il convegno “Nuovi strumenti per aiutare i bambini e gli adulti nella cura e nel cambiamento” risponde all’esigenza di diffusione di un metodo di lavoro che è stato validato nei 30 anni di vita del Centro studi Hansel e Gretel Onlus ed è in continua evoluzione – hanno scritto gli organizzatori sul sito – A partire dalla definizione del metodo dell’intelligenza emotiva, trasversale ad ogni intervento, verranno presi in esame la totalità degli ambiti in cui il Centro Studi Hansel e Gretel ha avuto modo di operare. L’intelligenza emotiva si dispiegherà nella descrizione di tecniche e strumenti che in questi 30 anni sono stati utilizzati nella cura del trauma per fronteggiare i fenomeni di abuso e maltrattamento ai danni di soggetti minorenni, sia da parte degli autori che delle piccole vittime».
«La violenza nelle sue diverse forme e modalità di espressione, i traumi che da questa ne derivano, la necessità di ascolto, l’intervento nelle scuole e nelle istituzioni – si legge ancora sul portale – Il convegno sarà finalizzato ad inquadrare l’intelligenza emotiva come strumento volto a limare le discriminazioni, proponendo una politica all’ascolto e all’astensione del giudizio che possa quindi essere funzionale al rafforzamento dei principi di coesione e di solidarietà sociale, di uguaglianza e di inclusione, di libertà democratica e di parità al di là del sesso, genere ed età».
Una strategia soft di propalazione della teoria no–gender evocata soprattutto in vari articoli anche molto pepati come quello che sul sito del CSHG riporta un dialogo tra lesbiche espunto dalla serie tv Sex Education di Netflix. Nonostante questi variopinti contributi che lasciano tralucere i colori dell’arcobaleno LGBT celato dietro le teorie della libera intelligenza emotiva, il centro studi è riuscito a gudagnarsi l’attenzione e la collaborazione di suor Pina Del Coro, presenza autorevole ad ogni importante convegno e master dell’onlus Hansel e Gretel.





I MASTER DI HANSEL E GRETEL CON IL DIPLOMA PONTIFICIO
«Il 28 aprile un Convegno approfondirà perché e come l’intelligenza emotiva può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà – scrive l’istituzione pontificia di tradizione salesiana – Il Convegno di studio è organizzato dalla Facoltà «Auxilium» e dal Centro Studi «Hänsel e Gretel onlus» di Torino con l’adesione dell’Associazione «Rompere il silenzio. La voce dei bambini» di cui è presidente lo stesso Foti.
Su tali argomenti sono stati sviluppati anche Master in collaborazione tra l’istituzione vaticana e l’onlus. Ad esempio il corso da 1.800 euro previsto con vari moduli dal novembre 2018 all’aprile 2019 consentiva di conseguire Il Diploma di Master universitario di II livello rilasciato dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma riconosciuto dalla Santa Sede.
Su tali argomenti sono stati sviluppati anche Master in collaborazione tra l’istituzione vaticana e l’onlus. Ad esempio il corso da 1.800 euro previsto con vari moduli dal novembre 2018 all’aprile 2019 consentiva di conseguire Il Diploma di Master universitario di II livello rilasciato dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma riconosciuto dalla Santa Sede.
«Una giornata intera per riflettere su «Sofferenza del bambino, ascolto empatico e intelligenza emotiva» a partire da alcuni interrogativi: Cos’è l’intelligenza emotiva? Perché può generare benessere e cambiamento? Perché può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà? – riporta ancora il sito dell’ente accredidato dalla Santa Sede in merito al simposio di aprile che ha visto relatrice la preside suor Pina Del Core – L’ascolto empatico delle emozioni è la premessa del prendersi cura. Il rispetto delle emozioni, di tutte le emozioni, è il fondamento dell’intervento di aiuto alle persone, in primis alle persone più fragili e bisognose come i bambini. L’intelligenza emotiva nel lavoro educativo e sociale, nell’impegno scolastico, nell’ascolto dei soggetti traumatizzati è una prospettiva e, nello stesso tempo una metodologia, per favorire la comunicazione tra adulti e bambini, tra bambini e bambini, fra adulti e adulti. Per fare in modo che la sofferenza del bambino venga contenuta, riciclata e trasformata in occasione di crescita bisogna che la mente abbracci il cuore e che i genitori, gli educatori, i professionisti dell’infanzia sviluppino non solo competenze tecniche e culturali, ma anche e soprattutto competenze emotive e relazionali».
LA SUORA PASIONARIA DEL PD E DI CAROLA RACKETE
Chissà cosa penserebbe Don Giovanni Bosco se dovesse leggere queste discettazioni tecnicistiche, così tanto psicologico-emotive e così poco spirituali-religiose, diffuse dal sito di una Facoltà Pontificia che dovrebbe far riferimento ai insegnamenti pedagogici cristiani del santo fondatore della Società Salesiana, senza gli annacquamenti tipici dell’epistemologia scientista…
Ma dall’analisi della pagina Twitter della psicologa e docente sorella Pina Del Core emerge chiaramente la sua passione incontenibile per la cultura cattocomunista con i rilanci dei tweet del neopresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, eurodeputato Pd, e del suo compagno di partito Matteo Orfini, parlamentare italiano, tra i protagonisti degli attacchi al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in difesa della Sea Watch e della capitana Carola Rackete.
Chissà quale reazione avrà avuto la sorella Del Core nel leggere su tutti i quotidiani d’Italia gli spezzoni delle 277 pagine con cui il Gip del Tribunale di Reggio Emilia ha disposto – e confermato dopo l’interrogatorio – gli arresti domiciliari per Foti e la sua compagna Bolognini con cui ha condiviso Corsi di Formazione, Convegni e Master di valore accademico. Abbiamo scritto alla segreteria della Pontificia Facoltà Auxilium ma siamo ancora in attesa di risposta…

IL FUNERALE DEL PAPA’ PER ELABORARE IL DISTACCO
In quelle pagine vi sono le storie delle assurde ed in qualche caso atroci pressioni subite dai bambini, la violenza psicologica con cui venivano indotti a dire, e pian piano persino a credere, ciò che ‘dovevano’ dire, il tutto con l’ausilio di metodiche che, se non fossero state registrate e riprese dai Carabinieri, sembrerebbero incredibili. Qualche esempio. Una delle psicoterapeute vuole rimuovere la figura del padre dalla mente del piccolo: «Dobbiamo fare una cosa grossa – gli dice – sai qual è?, l’elaborazione del lutto… quel papà non esiste più come papà, è come fosse morto, dobbiamo fargli un funerale ». Chiaro perché i regali e le lettere portati dai genitori non venivano consegnati ai figli, sempre più certi di essere stati abbandonati.
Chissà quale reazione avrà avuto la sorella Del Core nel leggere su tutti i quotidiani d’Italia gli spezzoni delle 277 pagine con cui il Gip del Tribunale di Reggio Emilia ha disposto – e confermato dopo l’interrogatorio – gli arresti domiciliari per Foti e la sua compagna Bolognini con cui ha condiviso Corsi di Formazione, Convegni e Master di valore accademico. Abbiamo scritto alla segreteria della Pontificia Facoltà Auxilium ma siamo ancora in attesa di risposta…
LE CONFESSIONI SUL SATANISMO E LE LESIONI GRAVISSIME
Come nel caso dei Diavoli della Bassa Modenese tutte queste vessazioni hanno portato i bambini stessi a rivelare le cose più incredibili persino confessioni sul Satanismo. E’ quanto accaduto nel 2011 ad una bimba allontanata dai genitori per i loro problemi economici (come nella maggior parte dei casi segnalati nelo nostro precedente reportage) ma solo nel 2017 quandò iniziò le terapie a La Cura di Bibbiano con la psicologa Bolognini di CSGH “emersero racconti di abusi sessuali seriali, subiti da lei, dal fratello e dalla sorella da parte dei genitori”.
E ancora peggio: “Subito dopo la seduta con la citata terapeuta nel 2018 avrebbe iniziato a manifestare sintomi di una sorta di possessione demoniaca, giungendo a raccontare omicidi plurimi commessi dal padre quando lei aveva tra 2 e 4 anni… La notte di Halloween uomini mascherati portavano 5/6 persone per volta, immobilizzate con iniezioni presso la sua abitazione, ove il padre le uccideva e ove i bambini venivano poi stuprati”.
Violenze e pressioni piscologiche inenarrabili divenute cicatrici inguaribili nell’anima innocente dei piccoli. Ora quei bambini divenuti adolescenti “manifestano profondi segni di disagio” e in alcuni casi addirittura sono approdati alla tossicodipendenza e all’autolesionismo. Lo sostiene sempre il Gip del Tribunale avvalorando l’inchiesta della Procura e dei Carabinieri di Reggio Emilia ed il reato di lesioni gravissime proprio per i danni psicoloogici arrecati ai minori in affidamento. Nel dossier speciale di Radio Spada tutti i resoconti sulle terribili vicende di oggi e di vent’anni fa (link a fondo pagina).
Si spera che questa volta, a distanza di vent’anni, la giustizia sia in grado di capire chi sono i veri diavoli nascosti in questa nuova storia di Hansel e Gretel, ben più orrenda, soprattutto perché reale, della macabra favola originale. Nella quale i piccoli protagonisti diventano “buoni” assassini della strega, sospinta nel forno a bruciare, grazie alla fantasiosa produzione letteraria dei fratelli Grimm in quella Baviera del XVIII secolo dove erano già fioriti i primi Illuminati protomassoni ed anticristiani.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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ALFONSO INDELICATO: PERCHÉ BIBBIANO È UNA COSTOLA DELLA SINISTRA



Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Alfonso Indelicato, che ha già contribuito a Stilum Curiae in passato, ci offre oggi una riflessione su Bibbiano, non da un punto di vista strettamente giudiziario o politico, ma culturale. È una riflessione di più ampio respiro, che sono certo susciterà un dibattito interessante fra i lettori. 
Perché Bibbiano è una costola della Sinistra
Il caso Bibbiano è stato ormai affrontato  sotto tutti i suoi aspetti. Mancano i capi di imputazione e i rinvii a giudizio, per i quali aspettiamo la fine delle indagini.
Preciso che al sottoscritto non interessa utilizzare la vicenda a scopo politico, ma ritengo che sia una corretta operazione culturale indicare i motivi per cui ciò che è avvenuto sia possibile solo in contesto politico-culturale di sinistra. Indicarlo sine ira et studio, per amore di verità,  toccando quegli aspetti della questione che sembrano più rilevanti.
La famiglia è la prima società naturale. Preesiste allo Stato, dunque, sia logicamente che storicamente.
Logicamente, perché essa si costituisce sulla base di dati oggettivi mediati razionalmente e culturalmente, che sono in sostanza due: la complementarietà sessuale in tutte le sue sfumature e la necessità di una compresenza genitoriale che duri nel tempo per accudire ed educare la prole. Storicamente, perché i ritrovamenti archeologici attestano tumulazioni di interi nuclei familiari nella stessa tomba in periodi storici nei quali non esisteva neppure un embrione di Stato.
Ebbene, è proprio il fatto che sussista un nucleo originario e immodificabile dell’esperienza umana che la Sinistra statolatrica non accetta. La Sinistra per cui tutto  è  convenzione, tutto è progetto, tutto si elabora a tavolino – dal diritto di proprietà ai diritti politici, dal sesso visto come una mera opzione del singolo al diritto di essere o non essere uccisi nel ventre materno o nel letto  di ospedale – non può ammettere che lo Stato si fermi di fronte a questo recinto sacro. Non per nulla tutte le  rivoluzioni di impronta massonica (come fu in gran parte la Rivoluzione Francese e interamente quella di Calles in  Messico) e/o  socialcomunista (scelga il lettore quella che preferisce) hanno identificato nella famiglia, se non un nemico da eliminare, un problema da risolvere.
È dunque comprensibile che chi coltiva questa visione totalitaria dello Stato abbia meno scrupoli di altri ad intervenire su un nucleo familiare magari in difficoltà  disarticolandolo ed affidandone i membri ad istituzioni esterne o ad altri nuclei familiari. Neppure costui si sentirà tenuto a scegliere il nucleo affidatario fra quelli con coppie genitoriali eterosessuali, proprio perché non considera la struttura familiare tradizionale come un dato insuperabile, ma ne demanda la composizione al potere discrezionale dello Stato.
Cambiando in parte tema, gran parte delle critiche al sistema Bibbiano hanno preso di mira la capacità non solo degli psicologi come professionisti, ma della stessa Psicologia come disciplina, di fornire indicazioni sicure  circa la salubrità di un ambiente familiare e, di conseguenza, l’opportunità o meno di sottrarre ad essa un minore o di inserirlo in un nuovo nucleo ritenuto idoneo.
Nel tumultuoso dibattito di questi giorni è stata poi sovente tirata in ballo la Psicoanalisi – probabilmente essendo la più conosciuta fra le scienze della mente – e il suo fondatore Sigmund Freud, contestandone la capacità di esprimersi con certezza in questo senso. Il tiro à andato in gran parte fuori bersaglio, poiché in verità Freud era prudentissimo nell’identificazione di abusi domestici, ed in  in realtà è stato, sia pure su basi materialistiche e meccanicistiche, un fiero difensore della famiglia tradizionale, nonostante la collocasse all’origine delle nevrosi.
Il vero patrono di Bibbiano non è dunque  Freud ma piuttosto Marcuse, il quale teorizzò una società in cui le pulsioni erotiche, compresse dalle necessità lavorative imposte dal sistema capitalistico, trovino libero sfogo: a ognuno, insomma, la sua rivoluzione. E si capisce facilmente come le sue principali opere (in particolare “l’uomo a una dimensione”) siano state tra le bibbie del movimento New Age poi confluito nel ’68, che tra le tante libertà per cui lottava poneva anche quella sessuale declinata in tutte le sue varianti, incluse omosessualità e pedofilia. Queste, a mio modesto avviso, sono le duplici fonti del sistema-Bibbiano così come lo si è percepito dalle cronache. Fonti che hanno un preciso segno politico, anche se certamente non tutte le persone di Sinistra che conosciamo e stimiamo si riconoscono in esse: non tutti i comunisti mangiano i bambini.
Alfonso Indelicato – Insegnante di Italiano e Storia – consigliere comunale indipendente a Saronno

A completamento e conferma di quanto scritto da Alfonso Indelicato, riportiamo in parte un articolo di fattisentire.org, relativo a Bologna e all’Emilia Romagna, che potete trovare su questo sito.
“Il consigliere comunale Marco Lisei capogruppo di Forza Italia a Bologna ha ascoltato l’appello di fattisentire.org lo scorso 5 luglio  presentando un’interrogazione intesa a capire se il fenomeno della sottrazione di minori per affidarli a coppie LGBT riguarda anche Bologna.
Il risultato riassunto dal Carlino del 26 luglio è clamoroso.
In una conferenza stampa tenuta assieme all’Onorevole Galeazzo Bignami si è reso noto che «alla data del 16 luglio scorso [gli affidi] erano 78 […] Numero già superiore, e siamo solo a metà anno, a quelli raggiunti alla data del 31 dicembre degli anni scorsi».
Proseguono i due esponenti di Forza Italia: «E non ci rassicura neppure che in due circostanze gli affidi siano a coppie dello stesso sesso, così come le collaborazioni esistenti con il mondo Lgbt da parte dei servizi sociali».
A questi allarmanti indizi sono da aggiungere «contatti con i servizi sociali dei Comuni della Val d’Enza per la gestione di alcuni minori [Il Comune] ha affidato interventi di supervisione ai gruppi di lavoro al centro Hansel e Gretel».
Mentre auspichiamo un doveroso esposto alla Magistratura, rinnoviamo l’invito a presentare interrogazioni e mozioni nei singoli consigli comunali dell’Emilia-Romagna.
Infatti, da alcune indiscrezioni, la Commissione d’Inchiesta Regionale (fortemente voluta dalla Lega ma istituita la notte dell’approvazione della legge eterofoba e liberticida) non sembra presentare le necessarie caratteristiche di apartiticità.
Raccomandiamo nuovamente che le interrogazioni alle amministrazioni non si limitino ad indagare sul tema “soldi”, ma richiedano anche informazioni sulla tipologia delle coppie affidatarie: la lettura fatta dal vescovo di Reggio Emilia è senz’altro esemplare: siamo in «una situazione provocata dalle ideologie anti-familistiche che sono il retroterra di tutto ciò che è avvenuto»”.
Marco Tosatti
31 Luglio 2019 Pubblicato da  4 Commenti --

http://www.marcotosatti.com/2019/07/31/alfonso-indelicato-perche-bibbiano-e-una-costola-della-sinistra/

Dietro Bibbiano c'è l'odio per la famiglia


di Giuliano Guzzo
La famiglia come teatro di inenarrabili e frequentissime violenze, il focolare come camera della tortura, i bambini come innocenti da salvare dai propri genitori, a loro volta figure del tutto accessorie: questo è il punto. Se riduciamo gli scandali di questi giorni a vergogna di partito o a malefatte di psicoterapeuti svitati, perdiamo di vista il cuore del problema – che appunto è l’odio feroce verso la «cellula fondamentale della società» che una certa, sinistra cultura da decenni diffonde senza sosta; con la conseguenza che togliere i figli a padri e madri – in questa logica – è perfino qualcosa di positivo e di liberatorio, perché scardina l’odiata famiglia.

Non è un caso che decenni or sono fosse lo psichiatra comunista David Cooper (1931-1986) a scrivere: «Non abbiamo più bisogno di padri o di madri. Abbiamo solo bisogno di “maternage” e “paternage”» (La morte della famiglia, Einaudi, Torino 1972, p.31). Chiaro? Di padri e madri «non abbiamo più bisogno», basta chi ne vesta i panni. E’ bene riflettere su questo perché dietro Bibbiano oggi – come dietro il Forteto ieri – c’è proprio la convinzione che per costruire, a volte, bisogna prima distruggere: anche, anzi soprattutto, se di mezzo c’è la famiglia. Meglio dirlo chiaro, perché se non si guarda in faccia quest’odio – che, come spiego nel mio ultimo libro, i media alimentano – se non lo si smaschera chiamandolo per nome, a breve, esaurite le riserve personali di indignazione, saremo al punto di prima.
http://campariedemaistre.blogspot.com/2019/07/dietro-bibbiano-ce-lodio-per-la-famiglia.html

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