“Papa Francesco ha amici LGBT. E ha nominato molti cardinali, arcivescovi e vescovi che sostengono il mondo LGBT”. E’ esattamente quello che padre James Martin ha detto in una omelia che potete vedere nel corpo dell’articolo scritto da Martin M. Barillas e che vi presento nella mia traduzione.
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Prima di una delle più grandi parate omosessuali “Pride” del mondo, padre James Martin, SJ, ha celebrato una Messa pre-Pride durante la quale ha detto ai “cattolici LGBT” che devono essere fiduciosi perché Papa Francesco ha “amici LGBT” e ha “nominato molti cardinali, arcivescovi e vescovi che supportano le persone LGBT” (si veda l’omelia più sotto).

Padre Martin è un consultore dell’ufficio comunicazioni del Vaticano che si batte per una maggiore accettazione dell’omosessualità all’interno della Chiesa cattolica. Il gesuita ha officiato la sera del 29 giugno la “Messa Pre-Pride” nella parrocchia di San Francesco d’Assisi a New York City, nota per il suo “ministero LGBT” che si fa beffe dell’insegnamento della Chiesa sulla sessualità. Uno dei leader di questo “ministero” ha raccolto fondi per Planned Parenthood (la più grande multinazionale dell’aborto, ndr)
Martin ha detto che i “cattolici LGBT” dovrebbero essere “duri” in risposta alle critiche sull’ideologia LGBT. Offrendo una chiosa delle parole di Gesù Cristo nel Vangelo di San Luca, Martin ha cercato di approfondire la definizione di discepolato cristiano. Invitando i cattolici che si identificano come omosessuali e transgender a “essere duri”, ha detto che gli ultimi anni hanno visto “molti passi positivi per i cattolici LGBT”. 
Parlando di “due grandi tendenze”, Martin ha detto che una può essere “riassunta da due parole: Papa Francesco. Le sue cinque parole più famose sono ancora: “Chi sono io per giudicare”, che è stata per prima cosa una risposta alla domanda sui sacerdoti gay e poi estesa alle persone LGBT”. Martin ha detto che l’attuale papa è stato il primo a usare la parola “gay”, aggiungendo: “Ha amici LGBT. E ha nominato molti cardinali, arcivescovi e vescovi che sostengono il mondo LGBT”. 
Per il gesuita, un’altra tendenza positiva è che “sempre più cattolici stanno facendo coming out e ad aprirsi sulla loro identità di genere, loro e le loro famiglie stanno portando le loro speranze e desideri nelle loro parrocchie, e lentamente la cultura della Chiesa sta cambiando”.

Nonostante questa tendenza, Martin ha lamentato che questo è un “momento difficile per essere un cattolico LGBT”. Ha fatto riferimento al licenziamento di “dipendenti LGBT civilmente sposati” da parte di scuole cattoliche che richiedono agli insegnanti cattolici di esporre gli insegnamenti cattolici e dar esempio. Egli ha sostenuto che le scuole cattoliche mostrano un doppio standard quando si tratta di “dipendenti etero della Chiesa” che mantengono il loro lavoro anche quando non seguono “vari insegnamenti della Chiesa”.
I leader della Chiesa, ha detto, continuano a rilasciare documenti e dichiarazioni che “non tradiscono la minima prova di aver ascoltato l’esperienza delle persone LGBT o delle loro famiglie”. Martin ha anche denunciato “pastori, operatori pastorali e parrocchiani omofobi”.
“Una ragione in più per essere come Gesù: cioè, duri”, ha detto Martin. Ha detto che i cattolici LGBT e i loro genitori e parenti sono “parte della Chiesa tanto quanto il Papa, il vostro vescovo locale, il vostro pastore, o me. Radica te stesso nel tuo battesimo e rivendica il tuo posto nella tua chiesa”. 
Parafrasando Gesù, Martin ha detto che sarà difficile farlo. 
“A volte la tua famiglia può fraintendere te, come ha fatto la famiglia con Gesù. A volte ti sentirai sgradito in alcuni luoghi, come fece Gesù in Samaria. A volte non ti sembrerà di avere una casa, come si sentiva Gesù”, ha detto nella predica. Ma i disaccordi, ha detto, sono “tutti parte del viaggio. Fa parte dello stare con Lui”.
“Le persone LGBT dovrebbero aspettarsi di partecipare pienamente a tutti i ministeri della Chiesa”, ha detto padre Martin. “Non solo per essere accolti e confermati e inclusi, ma anche per guidare”.
Ha concluso promuovendo l’idea che Dio crea le persone con una identità omosessuale: “Siate orgogliosi di essere cattolici. E per i miei fratelli e sorelle LGBT, siate i cattolici LGBT che siete chiamati ad essere da Gesù Cristo stesso”.
Il gesuita ha dato inizio a giugno 2019 augurando un “felice mese dell’Orgoglio” a “tutti i miei numerosi amici cattolici LGBTQ”. Il suo attivismo omosessuale ha incluso la promozione dell’uso di bagni delle ragazze da parte dei ragazzi e viceversa; l’accettazione di un premio dall’associazione dissidente New Ways Ministry; il promuovere il libro da lui scritto “Costruire un ponte”, un libro approvato da diversi prelati di sinistra che esorta la Chiesa ad accettare maggiormente l’omosessualità; il ritweettare una denuncia secondo cui i sacerdoti non possono “benedire” le unioni omosessuali; e molte dichiarazioni pro-gay nei discorsi e nelle partecipazioni a trasmissioni dei media.
Egli sostiene gli uomini gay che si baciano durante il segno della pace a Messa, dice che un cattolico che assiste a un “matrimonio” omosessuale è come se assistesse a un matrimonio ebraico, e suggerisce che i suoi stessi critici sono segretamente gay.
Nel giugno 2018, Martin è stato il relatore all’incontro mondiale delle famiglie sponsorizzato dal Vaticano. Anthony Murphy dell’Istituto Lumen Fidei ha detto a LifeSiteNews che avere il sacerdote gesuita a parlare all’evento “dovrebbe far ammalare il cuore di ogni fedele cattolico”. Anche Papa Francesco ha partecipato all’evento, che si è tenuto a Dublino.
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La settimana scorsa, padre Martin ha “messo un like” a un tweet di Chasten Buttigieg, il “marito” dell’omosessuale sindaco Pete Buttigieg che parteciperà alla competizione per la scelta dello sfidante democratico alle presidenziali del 2020, oltre che sostenitore dell’aborto. Il tweet ha mostrato una silhouette dei due uomini, con Chasten che aggiusta la cravatta di Pete. “Hai ottenuto questo. Ti amo”, ha twittato Chasten.
Commentando il sermone di Martin, l’autore Rod Dreher ha scritto su The American Conservative, “Padre James Martin è un predicatore eccezionale. Ma ciò che predica qui è direttamente contrario alla Scrittura e al Magistero cattolico”.
 Fonte: Lifesitenews