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venerdì 9 agosto 2019

Pap€U

Papa Francesco contro i sovranisti: "Portano alle guerre, salviamo l'Europa"

Bergoglio attacca populisti e sovranisti: "Mi spaventano". E sentenzia: "I migranti vanno accolti"


Papa Francesco scende in campo contro i partiti sovranisti. "Il sovranismo è un atteggiamento di isolamento", attacca in una lunga intervista alla Stampa nella quale si dice "preoccupato" per certi discorsi che, a suo dire, "assomigliano a quelli di Hitler nel 1934".
Non nomina mai la Lega, ma dice chiaramente che lo slogan "Prima noi" è un pensiero che fa paura.

"Il sovranismo è chiusura", tuona Bergoglio nell'intervista alla Stampa spiegando che "un paese deve essere sovrano, ma non chiuso". Pur difendendo la sovranità, infatti, il Santo Padre propone di promuovere e proteggere anche i rapporti con gli altri paesi dell'Unione europea. Il sovranismo, invece, è visto dal Pontefice come "un'esagerazione che finisce male sempre" e che "porta alle guerre". Un attacco violentissimo che non fa sconti nemmeno al populismo che, a detta del Papa, rientra nello stesso calderone del sovranismo. Rifacendosi agli studi di teologia e alla teoria del popolarismo, cioè la cultura del popolo, sottolinea la differenza tra il popolo che si esprima e l'imposizione dell'atteggiamento populista. "Il popolo è sovrano (ha un modo di pensare, di esprimersi e di sentire, di valutare) - incalza - invece i populismi ci portano a sovranismi: quel suffisso, 'ismi', non fa mai bene".
Nell'intervista alla Stampa, papa Francesco ribadisce più volte l'importanza della Comunità europea. "L'Europa non può e non deve sciogliersi", sentenzia ricordando che ci troviamo davanti a "un'unità storica e culturale oltre che geografica". Poi rifacendosi al "sogno" dei Padri Fondatori, che "ha avuto consistenza perché è stata un'attuazione di questa unità", invita tutti i leader del Vecchio Continente a "non perdere questo patrimonio". Bergoglio ammette che l'Unione europea si è indebolita con il passare degli anni, anche a causa dei dissidi interni continui, eppure non ammette altra soluzione se non quella di salvarla. Dopo le ultime elezioni spera, quindi, che tutti gli Stati membri intraprendano "un processo di rilancio".
Parlando di Unione europea, papa Francesco non può poi esimersi dal trattare l'emergenza immigrazione. E nell'intervista alla Stampa ribadisce, ancora una volta, quello che a suo avviso è il diritto più importante di tutti: quello alla vita. "Gli immigrati arrivano soprattutto per fuggire dalla guerra o dalla fame, dal Medio Oriente e dall'Africa", incalza il Santo Padre invitando l'Occidente a "lottare per la pace". Una parte della soluzione proposta da Bergoglio è investire in Africa "per aiutare a risolvere i loro problemi e fermare così i flussi migratori". Questo, però, non esime i Paesi dell'Unione europea dall'accogliere i disperati che arrivano. Per il Pontefice "ricevere" è, infatti, "un compito cristiano""Le porte vanno aperte, non chiuse", fa notare pungendo nuovamente il ministro dell'Interno Matteo Salviniche, quando è arrivato al governo, ha immediatamente chiusi i porti azzerando gli sbarchi in Italia. "Chi amministra - conclude - è chiamato a ragionare su quanti migranti si possono accogliere".
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/papa-francesco-contro-i-sovranisti-portano-guerre-salviamo-1738337.html

IN ATTESA DEL “DICIOTTI-BIS” – Poi semmai il voto

Salvini ha chiesto a Conte di dimettersi. In che mondo vive? Conte, ovviamente, non l’ha fatto: venga in  Parlamento a spiegare come mai toglie la fiducia a questo governo.
E intanto Conte resta presidente del Consiglio, e :  “Non permetterò più che si alimenti la narrativa di un governo che non opera, di un governo dei NO. Questo governo in realtà ha sempre parlato poco e lavorato molto. Questo governo non era in spiaggia !”


Vorrei umilmente ricordare che a  questo punto, la Lega di Salvini non solo ha contro tutti, ma è ridotta  ai suoi soli seggi in parlamento.  Ossia è in minoranza. Con un M5S che ha 180  parlamentari, contro ed ostili.
Vorrei ricordare il caso Diciotti.  Salvini fu incriminato di sequestro di persona aggravato  dal procuratore di Agrigento, Patronaggio. Il quale chiese l’autorizzazione a procedere al “tribunale dei ministri” di Palermo.  Rischiava 15 anni di carcere, Salvini.  Fu salvato dai 5S che votarono contro l’autorizzazione a procedere, forzando la loro  minoranza interna che è “contraria di principio all’immunità parlamentare”   – e direttamente da Conte, che si assunse la corresponsabilità politica delle azioni del “Capitano”.
Ora, basta che si ripeta una situazione del genere, con nave di scafisti “umanitari” bloccata dal decreto “Sicurezza bis” e ,  poveri negretti tutti minorenni e incinti  fatti soffrire dal disumano Salvini, e  il  procuratore lo incrimini di nuovo. Stavolta “il Capitano” non sarà salvato dai voti grillini. Essi voteranno col PD per la sua incriminazione:  mettendo in atto la maggioranza alternativa che in parlamento “c’è  già”, come proclama Il Fatto che da sempre  lo vuole  (lo esige il Procuratore)

(Titolo de Il Fatto)

Anzi, la situazione del genere è già in corso:

[UPDATE] Mentre la inizia la sua attività di Ricerca e Soccorso questa sera, il nostro pensiero va ai 121 sopravvissuti a bordo della @openarms_it che sono stati lasciati in mare per 7 giorni e necessitano dell’indicazione di un Posto Sicuro al più presto.

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Si farà la galera. Decadrà dalla carica  di ministro, ovviamente. La sua fantastica “maggioranza nei sondaggi”, che sembrava così solida fra il “Popolo” degli impasticcati del Papeete, finirà in vapore. A quali elezioni spera di andare?
Certamente, ha tutti contro: da Bruxelles a Berlino e Francoforte, da Mattarella ai Tg, dal PD  (che comunque mantiene un robusto 27% nei sondaggi),  e tutte le “istituzioni”.  Che  hanno in mano gli “strumenti istituzionali”: Fra essi, ce n’è uno che stanno inventando: che se si va elezioni,  esse sono gestite dal ministero dell’Interno. Ma in questo caso Salvini non può restare ministro degli Interni, visto che ha provocato la crisi.
Per  toglierlo dalla poltrona, basta  che Conte, invece di cadere in aula su un voto di sfiducia  – perché in questo caso sarebbe “questo” governo con  “questo” ministro a portare il paese al voto, e ciò è sgradito   –    dia le dimissioni nella mani del Capo dello Stato:  ciò darà a questo la possibilità di mettere insieme un governo elettorale, ossia solo per le elezioni – ovviamente senza Salvini. Questo progetto è spigato da Huffington Post, dal ventriloquo del Quirinale:

Una crisi spericolata

Mai si era visto un simile azzardo. La protervia di imporre la data del voto, la pretesa di gestirlo dal Viminale, da arbitro e giocatore. E il rischio di non aver un governo per la prossima manovra. Il plebiscito sovranista è un delirio di onnipotenza


Qualcuno sta obiettando che “Monti, che  Gentiloni” dimissionari  hanno gestito loro le elezioni. Sì, appunto:  perché erano capi di governo, non ministri dell’Interno.
Salvini senza ministero  dell’interno torna ad essere il nessuno che è.  Mesi di grida e di mangiate su Facebook ne faranno il personaggio patetico e sgangherato che è.
Insomma, Salvini  ha scelto male il momento e  il modo per mettere in crisi il governo “del cambiamento”,   in piena mancanza di lucidità e delle conseguenze.  Si perché i  leghisti capi delle regioni lo hanno messo alle strette, basterà dire questo: si sognino le autonomie. La Lega come partito del Nord rischia di tornare al 5, diciamo al 10  per cento.
Dimenticavo: il decreto Sicurezza-bis  è  stato disapprovato da Mattarella  come inumano e forse  anticostituzionale.  Ora ci sono i numero per cancellarlo.
Senza Salvini agli  Interni arriveranno i negri africani a decine  di migliaia, scaricati da tutte le Sea Watch e Open Arms che il governo franco-tedesco riuscirà a suscitare e finanziare. L’unica  cosa che Salvini  è riuscito a fare, sgangheratamente,  sarà annullata. Magari addirittura un ministro degli interni sostitutivo otterrà dalla ONG scafiste (Berlino) che  per qualche settimana non facciano più i “salvataggi”,  la situazione sembrerà risolta al “popolo” del Papeete.


INVITANO ALLA GUERRA CIVILE – O AL PUTSCH


Questo governo doveva realizzare l’Italexit (sennò perché si sono messi insieme?). Non l’ha fatto per un insieme di motivi: viltà, cacasottismo, stupidità, tradimento, incultura. Da adesso in poi,  la durata del governo non  interessa più noi. Interessa loro.
Soprattutto i grillini. Sanno che se si andasse al voto anticipato, sarebbero spazzati via. Perciò sono i migliori alleati del  Colle, il quale ovviamente  non ha la minima intenzione di farci votare, e dare la maggioranza strepitosa alla Lega.

Il Colle userà tutti i trucchi, ed  avrà l’appoggio di Grillini e Piddini. Una semi-maggioranza parlamentare.
E’ il  caso di leggere l’intervista che dà al Manifesto Rino Formica,  92  anni,  nenniano, craxiano e post-craxiano, un  tenpo colui che si oppose al divorzio Tesoro-Bankitalia…..un passato anche in parte oscuro, perché oggi invoca  l’uso della forza in difesa delle “istituzioni” marce che (in parte) ha combattuto a modo suo in  passato lontanissimo.   Va letto perché dice esattamente qual è l’animus dei “poteri costituiti”, che il potere occupano da 40 anni e  lo chiamano “istituzione”.

Rino Formica: «È l’ultima chiamata prima della guerra civile. Ora il Presidente parli»

L‘intervista . L’ex ministro socialista: «Assistiamo alla decomposizione delle istituzioni, nel decreto sicurezza si accetta la fine del ruolo di Palazzo Chigi. I leader politici sono screditati. Solo un’autorità morale e politica può mobilitare la calma forza democratica dell’opinione pubblica. Lo strumento c’è, è il messaggio del Colle alle camere»
Formica,  anzitutto, giustifica  come assolutamente legittimo quel che fece Mattarella  quando scelse  Cottarelli : “Il presidente dà l’incarico esplorativo a Cottarelli e questo incarico viene sospeso dall’esterno da due signori che notificano al Quirinale di non procedere perché stanno stilando un «contratto» di cui indicano l’arbitro, il presidente del consiglio”.  E’ stato “un errore” accettare questo, dice. Perché il “contratto di governo”
“È il declassamento dall’accordo politico a contratto di natura civilistica, uno stravolgimento costituzionale….una extrademocrazia aperta a tutti i venti”
“Questo governo un cavallo di troia nelle istituzioni. È la mela marcia che infetta il cesto”.
Insomma  Lega e Cinque Stelle sono  intrusi nel potere che spetta ad altri.  Un corpo estraneo e illegale che infetta il meraviglioso cesto delle istituzioni, sanissime  e purissime:  dall’Unione  Europea al Quirinale, alla Palamara (volevo dire:  la Magistratura)  alla burocrazia strapagata e inadempiente, ricchi di Stato e partiti  (lui intende l’unico legittimo, il PD) –  che sono solo  un po’ stanchi.
“Il paese è stanco, il Pd non è in condizioni di rimotivarlo”.  Financo i media mainstream, per Formica, sono “istituzioni”  sane, minacciate dalle “ tribù che occupano  le posizioni che una volta erano del governo”.   “Hanno aggredito Radio radicale, i giornali, dal manifesto all’Avvenire, intimidiscono anche la stampa più robusta”.
Dunque in questa visione  – che è quella stessa dei Moscovici, della Van der Leyen, della Merkel, di Draghi, questi  che abbiamo votato sono “tribù” che occupano criminalmente i posti che spettano per diritto divino ai  partiti “istituzionali” e alle istituzioni superpartitiche e super-nazionali , le sole legittimate a governarci,  dai Cottarelli  ai Juncker, dai Disselbloem a  chiunque Mattarella designi, purché non votato da nessuno. Perché sono i voti, diciamocelo, a  sporcar la legittimità e purezza delle “istituzioni” che sono così belle e sane come la Palamara e come BCE, che sono minacciate nel loro potere da queste tribù.
“Non c’è tempo da perdere”,  prosegue il vecchio nenniano (istituzionale). Insomma c’è lo stato di emergenza. “Serve l’autorità morale e politica che può creare un nuovo pathos nel paese”.
E dove sarebbe questa autorità morale?  Ma è ovvio. Nel presidente della Rep. Mattarella “deve rivolgersi al parlamento. L’opinione pubblica deve essere rimotivata, deve sapere che ha una guida morale, politica e istituzionale [detto senza ridere, ndr.]. Si sta creando il clima degli anni 30 intorno a Mussolini”.

L’autorità morale, al centro, fra altre due

Un messaggio del presidente darebbe forza a quelle tendenze maggioritarie nell’Ue che hanno bisogno di sapere se in Italia c’è qualcuno che denuncia il deperimento democratico. Anche perché, non dimentichiamolo, l’Unione ha l’arma della procedura di infrazione per deperimento democratico, già usata per la Polonia. La signora Van der Leyen non potrebbe non intervenire”.
Chiaro il concetto?  Mattarella lancia l’allarme, la “democrazia” è in  pericolo, in modo che intervenga la UE, con la sua Commissione e la sua polizia : la Eurogendfor, la polizia sovrannazionale orwelliana,  per espellere  la mela marcia che infetta il cesto e tradurla al Tribunale internazionale.
Perché, parliamoci chiaro, conclude Formica:
Se questa situazione va avanti, fra due anni Salvini si eleggerà il suo presidente della Repubblica, la sua Consulta, il suo Csm e il suo governo. Siamo al limite. Lo dico con Nenni: siamo all’ultima chiamata prima della guerra civile nazionalsovranista”.
Capito? Sono  pronti e disposti alla guerra civile per continuare a  possedere  “il NOSTRO presidente,   la NOSTRA Consulta, il NOSTRO CSM e il NOSTRO governo”.  Ed hanno i mezzi per farla, primo di tutti  l’appoggio della UE.  Assolutamente legittimo. Un trionfo generale e totale della legittimità..
Basta, per stasera?

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