O con Gesù, o con la "Contro-chiesa" dell'anti-papa Bergoglio. La neochiesa bergogliana non è la Chiesa cattolica: è una "falsa chiesa" perché divinizza se stessa al posto di Gesù Cristo e quindi è oggettivamente anti-cristiana
di Francesco Lamendola
Trionfante, il settimanale Famiglia Cristiana annuncia ai suoi lettori, venerdì 15 ottobre 2019, in un articolo a firma di Alberto Chiara, che
“L’Eucaristia non è il sacramento dei perfetti, ma di coloro che sono in cammino”. Lo hanno detto i padri sinodali, secondo quanto riporta una sintesi riportata dalla Sala stampa vaticana. Stamane s’è svolta la terza Congregazione generale; 32 gli interventi effettuati. La Chiesa, in materia di famiglia, “deve offrire il suo insegnamento in maniera più incisiva, presentando la dottrina non come un elenco di divieti, ma facendosi vicina ai fedeli, così come faceva Gesù”, è stato detto oggi in Aula: “I cattolici vanno sì protetti, ma anche preparati meglio”. In questo modo, “agendo con empatia e tenerezza, sarà possibile ridurre il divario tra la dottrina e la prassi, tra gli insegnamenti della Chiesa e la vita quotidiana delle famiglie”. Perché ciò che occorre – è l’orientamento condiviso dai Padri – non è una scelta tra la dottrina e la misericordia, ma l’avvio di una pastorale illuminata, per incoraggiare soprattutto le famiglie in difficoltà, che spesso avvertono un senso di non appartenenza alla Chiesa. E proprio sulle copie in difficoltà, i divorziati risposati, è tornato a riflettere il dibattito odierno: “A loro, si è detto, “la Chiesa deve presentare non un giudizio, ma una verità, con uno sguardo di comprensione, perché le gente segue la verità e segue la Chiesa se essa dice la verità”.
O con Gesù, o con la contro chiesa dell'anti-papa Bergoglio. La neochiesa bergogliana non è la Chiesa cattolica: è una "falsa chiesa" perché divinizza se stessa al posto di Gesù Cristo e quindi è oggettivamente "Anti-cristiana"!
Tutto ciò è molto carino, molto dolce, tenero ed empatico; c’è solo un dettaglio che non torna: che Gesù, contrariamente a quanto affermano i vescovi del sinodo, non faceva affatto così: non si faceva "vicino" ai fedeli per svalutare il proprio insegnamento, annacquarlo e ridurlo alla misura delle umane debolezze, ma, al contrario, pretendeva il massimo da quanti volevamo seguirlo seriamente, e non per finta:
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste (Matteo, 5, 48).
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua (Luca, 9, 23).
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua (Matteo, 10, 34).
Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio (Matteo, 5, 29-32).
Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo (Luca, 14, 26-27).
Dunque, Gesù non dice al divorziato risposato: ti sono vicino nella tua fragilità, tu fai parte della Chiesa, tu non sei perfetto ma io mi accontento di quel che sei e di quel che fai: tutti concetti, peraltro, che il signor Bergoglio aveva già espresso nell’esortazione apostolica Amoris laetitia, dove era arrivato ad affermare, non per nulla suscitando la costernazione dei quattro cardinali che invano gli hanno chiesto, a nome del popolo cristiano, i doverosi chiarimenti (§§ 303-304):
3. A partire dal riconoscimento del peso dei condizionamenti concreti, possiamo aggiungere che la coscienza delle persone dev’essere meglio coinvolta nella prassi della Chiesa in alcune situazioni che non realizzano oggettivamente la nostra concezione del matrimonio. Naturalmente bisogna incoraggiare la maturazione di una coscienza illuminata, formata e accompagnata dal discernimento responsabile e serio del Pastore, e proporre una sempre maggiore fiducia nella grazia. Ma questa coscienza può riconoscere non solo che una situazione non risponde obiettivamente alla proposta generale del Vangelo; può anche riconoscere con sincerità e onestà ciò che per il momento è la risposta generosa che si può offrire a Dio, e scoprire con una certa sicurezza morale che quella è la donazione che Dio stesso sta richiedendo in mezzo alla complessità concreta dei limiti, benché non sia ancora pienamente l’ideale oggettivo. In ogni caso, ricordiamo che questo discernimento è dinamico e deve restare sempre aperto a nuove tappe di crescita e a nuove decisioni che permettano di realizzare l’ideale in modo più pieno.
304. È meschino soffermarsi a considerare solo se l’agire di una persona risponda o meno a una legge o a una norma generale, perché questo non basta a discernere e ad assicurare una piena fedeltà a Dio nell’esistenza concreta di un essere umano…
Un cardinale della Chiesa romana, che è stato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, dice che la chiesa del signor Bergoglio è falsa e anticristiana? Come possono le due chiese, quella vera e quella falsa, avere lo stesso pontefice? Il signor Bergoglio ormai viene ritenuto un anti-papa, e non il papa legittimo della vera Chiesa cattolica, da autorevoli esponenti del mondo cattolico!
Si noti, fra parentesi, che qui il signor Bergoglio, oltre a svilire l’indissolubilità del matrimonio e ad aprire la porta all’Eucarestia per i divorziati risposati, dice due bestemmie: svaluta le buone opere, nel solco dell’eretica dottrina di Lutero (§ 304), a vantaggio della sola fede; e attribuisce a Gesù Cristo un comportamento meschino, perché Gesù guardava eccome, all’agire delle persone, non in base a una generica “norma generale”, come lui perfidamente dice, ma alla sua Parola divina, che è il Vangelo stesso. Si noti poi la sottile malizia dei padri sinodali, i quali parlano di “famiglie in difficoltà” per intendere, invece, i divorziati risposati. I divorziati risposati non sono affatto “famiglie in difficoltà”: sono persone che hanno distrutto la propria famiglia, infrangendo la sacra promessa del Sacramento matrimoniale, per formare una nuova unione adulterina, che, dal punto di vista cristiano, non è una vera famiglia, perché le mancano tutti i requisiti essenziali per esser considerata tale. A meno che si voglia dire che dove c’è amore c’è famiglia, come stucchevolmente ripetono i mass-media imbeccati dalla lobby omosessualista, protesa a far passare nella mappa concettuale delle persone l’idea, nuova e aberrante, che qualsiasi unione, di qualsiasi genere, stabile o temporanea, benedetta da Dio oppure no, e perfino se formata da persone del medesimo sesso, magari con bambini fatti nascere con tecniche abominevoli o acquistati per contratto da donne incinte bisognose, è una famiglia e, per giunta, una famiglia che si può considerare “cristiana”, e sia pure “in difficoltà”. Ma ad essere in difficoltà non è la nuova unione, evidentemente voluta dai contraenti con tutte le loro forze, al punto da rompere la promessa di fedeltà al legittimo coniuge e da esporrei i figli al trauma della separazione e della ricomposizione di un nuovo nucleo irregolare; ad essere in difficoltà, anzi peggio, ad essere calpestata, umiliata e offesa, è la sola, vera e legittima famiglia cristiana: quella consacrata innanzi a Dio. E senza dubbio proprio questa è la perfida, subdola intenzione dei “padri sinodali”, che dovremmo piuttosto chiamare “serpenti sinodali”: quella di preparare il terreno, psicologicamente, antropologicamente e perfino teologicamente, all’accettazione di queste nuove “famiglie” e alla loro piena e perfetta equiparazione alla sola famiglia che la Chiesa abbia sempre, per quasi duemila anni, riconosciuto come tale, legittima davanti agli uomini e in grazia di Dio.
Lo sfacelo della Chiesa di Cristo? Bergoglio dice, con cinismo, di non temere lo scisma, che nei fatti è per'altro già avvenuto. Certo, che non lo teme: anzi è ciò che vuole; è la ragione per cui è stato eletto indegnamente papa. Però, estrema e diabolica malizia, vuol farne ricader la colpa sugli altri, cioè sui veri cattolici...
Queste non sono nostre opinioni private e campate per aria; sono ormai parecchie, ed insigni, le personalità del mondo cattolico che fanno questa lettura del Sinodo per l’Amazzonia. Il professor Douglas Farrow, per esempio, docente di Teologia e Pensiero cristiano alla pubblica Università McGill di Montreal, in Canada, ha scritto su FirstThings.com del 17 ottobre 2019 che una chiesa chiamata a essere ancor più sinodale, a esser fatta di carne e ad incarnarsi nelle culture esistenti, è una chiesa bergogliana e non la Chiesa cattolica; e ha aggiunto che essa è una falsa chiesa, perché divinizza se stessa al posto di Cristo e quindi è oggettivamente anti-cristiana. Dopo di che Farrow pone questa scomoda, ma ineludibile domanda: Come possono le due chiese, quella vera e quella falsa, avere lo stesso pontefice?; il che implica una risposta negativa e quindi, se la logica non è un’opinione, che il signor Bergoglio ormai viene ritenuto un anti-papa, e non il papa legittimo della vera Chiesa cattolica, da autorevoli esponenti del mondo cattolico. Ci permettiamo solo di precisare che, se una chiesa è anti-cristiana, non è solo una falsa chiesa, ma una vera e propria contro-chiesa, vale a dire la Sinagoga di Satana di cui parlano le Scritture. Citando dell’articolo del professor Farrow, il cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha scritto su LifeSiteNews.com, il 22 ottobre, che è molto calzante. Ha usato proprio quest’espressione: molto calzante.
Bergoglio, sin dall’inizio del suo pontificato ha perseguitato i Francescani dell’Immacolata commissariandoli: la loro colpa, oltre a quella di essere un po’ troppo legati alla Tradizione, è quella di avere un ricco patrimonio, che fa gola ai signori dello I.O.R. !
O con Gesù, o con la "Contro chiesa" di Bergoglio
di Francesco Lamendola
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