MEĐUGORJE: LA DISTRUZIONE SOFT DEI DOGMI CRISTIANI.
Dio è in grado di scrivere dritto anche su righe molto storte.
Maria madre di Dio, Corredentrice è in grado di scrivere molto dritto anche su righe drammaticamente storte. Non c’è alcun dubbio che sia molto forte a Medjugorje la presenza della Madonna: l’enorme numero di conversioni, il grandissimo numero di Rosari, l’infinito numero di confessioni ci dice come in questo luogo innumerevoli persone abbiano pregato Maria, quindi chiamandoLa. Persone di grandissima spiritualità e grandissima cultura come Padre Amorth, Padre Livio, Riccardo Caniato e innumerevoli altri hanno visitato Medjugorje e sono stati certi della veridicità di quello che succede, perché si sono trovati immersi in una spiritualità e in una religiosità che sono evidentemente autentici, anche a fronte del fatto che le apparizioni sono e sempre sono state false.
Vi sono punti estremamente oscuri in questa storia caratterizzata da una banalizzazione impressionante di Maria, di fiumi di denaro pagati al 60 % in nero, hotel di 120 stanza forniti di SPA e cappella. Nonostante punti molto oscuri, però, Maria ha ribaltato tutto e innumerevoli persone di buona volontà e buona fede in questo luogo hanno ritrovato la strada.
La verità si nasconde nei dettagli: è lì che dobbiamo guardare. Cominciamo ad anticipare che le apparizioni della Madonna, o di altre figure, possono essere vere o false. Possono essere :
- un’apparizione sovrannaturale della Madonna, un’autentica presenza.
- un inganno di Satana che è in grado di generare false apparizioni.
- un prodotto della mente umana in malafede, cioè una frode, una menzogna.
- un prodotto della mente umana in buona fede, cioè una allucinazione spontanea
- oppure una allucinazione indotta, cioè un fenomeno ipnotico.
Sono i dettagli appunto che ci permettono di distinguere il vero dal falso. Un’apparizione della Madonna per essere riconosciuta autentica deve ovviamente essere degna di Lei, deve essere magnifica, deve irradiare santità, una santità che investe la vita dei veggenti e di tutti coloro che con i veggenti a che fare, insieme alla santità c’è la concordia, l’umiltà e l’ubbidienza, che devono trasparire da ogni istante della vita dei veggenti e dalle loro dichiarazioni, deve convincere tutti coloro che sono a contatto con il fenomeno. Ogni apparizione deve essere coerente con quelli che sono i caratteri della Madonna, che sono Potenza, Sapienza e Carità che non possono mai essere contraddetti e deve essere coerente con la dottrina che non può mai essere contraddetta. Nel racconto dei veggenti o presunti tali non devono mai esserci contraddizioni. Ripeto che anche Satana può imitare una figura celestiale, ma l’imitazione conterrà un gran numero di errori: come ho già detto la verità è nei dettagli. Lascia sinceramente storditi la attuale dichiarazione della Chiesa sulla possibile veridicità delle apparizioni dei primi sette giorni. La dichiarazione lascia perplessi per tre motivi: non ha alcun senso che per una settimana sia apparsa la Madonna e per tutte le altre decine di migliaia di apparizioni l’ipotesi sia una delle altre, Satana, frode, allucinazione, ipnosi; le apparizioni della prima settimana, accuratamente raccontate, registrate su nastri poi sbobinati, sono le più prettamente false, terzo motivo le apparizioni di Medjugorje sono già state dichiarate false negli anni ’80 dalle autorità locali, e da quelle di Roma, e questo chiude definitivamente il discorso. Il vescovo è la persona che può osservare il fenomeno, che può ascoltare i veggenti o presunti tali, e verificare che non ci siano contraddizioni, segno sempre di menzogna, o che ce ne siano in abbondanza. Il vescovo può osservare la santità o la mancanza di santità della vita dei veggenti, o presunti tali, che può rilevare la santità o la mancanza di santità attorno a tutto il fenomeno. Nella primavera 1982: la Prima Commissione d’indagine sui fatti di Medjugorje emette una prima relazione negativa. L’11 ottobre 1984 il vescovo di Mostar, Pavao Zanic, afferma: «Dichiaro che tutto è una grande truffa, un inganno… non ci sono “apparizioni” della Madonna… Io credo che c’è il Demonio!».
Primavera 1986: la Seconda Commissione d’indagine sui fatti di Medjugorje emette una seconda relazione negativa. Il 12 maggio 1986, il vescovo di Mostar, mons. P. Zanic, invia la relazione negativa al Presidente della S. Congregazione per la Dottrina della Fede,card. J. Ratzinger, il quale demanda alla CEJ (Conferenza Episcopale Jugoslava) la competenza di istituire una Terza Commissione.
17 agosto 1989: il vescovo di Mostar, Pavao Zanic, nella sua lettera del 17 agosto 1989, ad un reverendo afferma: «Devo dire che non ho cambiato il mio pensiero su Medjugorje. Dichiaro che tutto è una grande truffa, un inganno… La gente ingenua e desiderosa crede tutto… stupidaggini incredibili! Non ci sono le apparizioni della Madonna, non ci sono messaggi!.. Nella mia diocesi, neanche un sacerdote diocesano crede nelle apparizioni; (soltanto) la terza parte dei francescani ci crede, e solo un vescovo (mon. Frane Franic) su 35 vescovi in Jugoslavia. Questo è un doloroso episodio nella storia della Chiesa! In gioco vi è una quantità enorme di denaro! I veggenti sono manipolati molto bene, premiati, fatti ricchi!.. Io devo difendere la Fede e la Madonna; sono pronto a morire per la verità!».
11 aprile 1991: la CEJ, dopo il lavoro della Terza Commissione (30 tra sacerdoti e medici scelti e 20 Vescovi, divisi in tre Commissioni, in più di 30 Sessioni) presieduta da mons. F. Komariza, vescovo di Banja Luka, emette una Dichiarazione in cui si afferma: «Dalle indagini finora svolte: “NON PATET SUPERNATURALITAS”! (= NON CONSTA LA SOPRANNATURALITÀ)!
Primavera 1986: la Seconda Commissione d’indagine sui fatti di Medjugorje emette una seconda relazione negativa. Il 12 maggio 1986, il vescovo di Mostar, mons. P. Zanic, invia la relazione negativa al Presidente della S. Congregazione per la Dottrina della Fede,card. J. Ratzinger, il quale demanda alla CEJ (Conferenza Episcopale Jugoslava) la competenza di istituire una Terza Commissione.
17 agosto 1989: il vescovo di Mostar, Pavao Zanic, nella sua lettera del 17 agosto 1989, ad un reverendo afferma: «Devo dire che non ho cambiato il mio pensiero su Medjugorje. Dichiaro che tutto è una grande truffa, un inganno… La gente ingenua e desiderosa crede tutto… stupidaggini incredibili! Non ci sono le apparizioni della Madonna, non ci sono messaggi!.. Nella mia diocesi, neanche un sacerdote diocesano crede nelle apparizioni; (soltanto) la terza parte dei francescani ci crede, e solo un vescovo (mon. Frane Franic) su 35 vescovi in Jugoslavia. Questo è un doloroso episodio nella storia della Chiesa! In gioco vi è una quantità enorme di denaro! I veggenti sono manipolati molto bene, premiati, fatti ricchi!.. Io devo difendere la Fede e la Madonna; sono pronto a morire per la verità!».
11 aprile 1991: la CEJ, dopo il lavoro della Terza Commissione (30 tra sacerdoti e medici scelti e 20 Vescovi, divisi in tre Commissioni, in più di 30 Sessioni) presieduta da mons. F. Komariza, vescovo di Banja Luka, emette una Dichiarazione in cui si afferma: «Dalle indagini finora svolte: “NON PATET SUPERNATURALITAS”! (= NON CONSTA LA SOPRANNATURALITÀ)!
Il 14 giugno del 1981 nel paesino di Medjugorje della Bosnia-Erzegovina un gruppo di ragazzi, si esce a fumare delle sigarette che hanno rubato e ad ascoltare musica rock. Questo primo particolare già lascia perplessi; qualcuno però potrebbe obiettare che non sarebbe la prima volta che la scelta di Dio cade su qualcuno che non sia impeccabile. Il problema è la contraddizione, termine cortese ed eufemistico con cui si dica menzogna. In una prima dichiarazione i veggenti parleranno di sigarette rubate e musica rock sul registratore. In seguito la versione, più estetica, è che erano usciti a pascolare le pecore, in un’ora oltretutto improbabile. Quando qualcuno ha fatto loro osservare che la prima volta avevano parlato di sigarette e musica rock, allora la veggente si è corretta riconoscendo che in effetti è uscita fumare sigarette lobate per ascoltare musica rock. Non è certo grave che un adolescente fumi sigarette e ascolti rock. È gravissimo pensare che, dopo aver visto la Madonna, dopo aver assistito al cielo che è sceso sulla terra, qualcuno possa dire una menzogna, sia pure ridicola.
La prima visione che ragazzi hanno è di una grande luce all’interno del quale c’è una figura che si confonde con la luce, primo grave segno di confusione e imperfezione. Non capiscono bene inizio cos’è questa luce. Una di loro spaventata scappa. Finalmente identificano una donna bellissima , che secondo una veggente fluttua , secondo un’ altra compare e scompare, secondo un terzo ha le mani che tremano. La Madonna tra i suoi attributi ha la potenza, una potenza seconda solo a quella di Dio. Alla Madonna non tremano le mani. La Madonna non compare e scompare. La strana visione resta in silenzio, altro dettaglio assurdo. Un’apparizione della Madonna vuoi dire che il cielo è venuto sulla terra, è qualcosa di non inimmaginabile, ha sempre uno scopo preciso, sempre dichiarato in maniera estremamente chiara . Alcuni veggenti le corrono incontro e la abbracciano, e lei si mette a ridere. I cosiddetti veggenti riferiscono in maniera contraddittoria questo contatto: era come avere vita di acciaio che rimbalzavano sulla Madonna è una delle bizzarre frasi riportate. Le prime apparizioni sono state raccontate dai cosiddetti veggenti ai frati francescani che le hanno registrate e ora quelle registrazioni sono raccolte i numerosi libri tuttora disponibili. Quando un veggente manca, la supposta Madonna chiede agli altri dove si trovi. La Madonne è sede sapientae, porta informazioni, non le chiede. Quando richiedono fino a quando resterà con loro, le risponde servizievole finché voi verrete. Quando richiedono un segno, il miracolo è un orologio rotto. Quando richiedono su ricorso per un parente che dovrà essere operato, le raccomanda di pagare molto. Questo signore morirà durante l’intervento chirurgico.
Medjugorje è un’emozione. Assistere alla supposta visione dei supposti veggenti è emozionante. Un cristianesimo completamente emotivo che ha dimenticato la ragione, tutto qui si disperde nel sentimentalismo. Questa è la vera causa di un successo straordinario.
San Giorgio contro il drado è l’archetipo del credente che si batte contro la menzogna. Medjugorje è menzogna. non è solo banalizzazione della figura di Maria Vergine corredentrice, ridotta a poco più di una cortese signora che ringrazia quelli che sono venuti a trovarla. Questa cortese Signora, indicato con il cacofonico croato Gospa, gentilmente, distrugge il Vangelo, nega che Cristo sia la verità e le vita e che al Padre ci si arrivi solo attraverso lui. Međugorje è la distruzione soft dei dogmi cristiani. A Medjugorje, in questo strano luogo , terra di eresia e paganesimo, una figura afferma che tutte le religioni si equivalgono, tuona contro chi esegue l’ordine evangelico di evangelizzare, spiega che l’islam è bello e buono ed equivale al cristianesimo. Chi crede che questa figura possa essere Maria madre di Cristo corredentrice dimostra di non essere in grado di distinguere il vero dal falso, in bene dal male. I dolcetti avvelenati sono sempre avvolti in carta bellissima e colorata. I dolcetti avvelenati di Medjugorje sono sempre dispersi in miriadi di messaggi forse banali, ma ineccepibili, confessione una volta al mese, penitenza, come deve essere per le menzogne per spacciarsi per verità. La nuova chiesa 3.0 ha bisogno di queste strane apparizioni per distruggere definitivamente il messaggio di Cristo, che solo Lui è la Verità e la Via, e annegarlo nel buonismo della nuova reluigione universale, del terrificante e anticristico nuovo umanesimo. Dio scrive dritto su righe storte, per cui le apparizioni sono false, e le convesioni autentiche. A Međugorje c’è un distruzione sottile di tutta la teologia cattolica, e il fatto che la nuova Chiesa 3.0 stia per riconoscere come autentiche le apparizioni della prima settimana, che sono le più assurde, dimostra il valore della nuova Chiesa 3.0. Tra l’atro, la prima settimana sarebbe apparsa la Madonna, poi le apparizioni non sono più della Madonna, e cosa sarebbero? Per una settimana sono apparizioni mariane poi sono isterismi o suggestini o direttamente inganni satanici?
Qui ci sono le spiegazioni teologiche
La maggior parte del materiale è preso qui http://www.salpan.org/SCANDALI/CARISMATICI/Pentecostali.htm
Criteri necessari
Gli specialisti di teologia mistica ci forniscono numerosi criteri di discernimento chiari e precisi, che permettono di distinguere le manifestazioni divine autentiche da tutte le loro contraffazioni: sia che si tratti di imposture o di turbe psico-patologiche o di interventi demoniaci; questi tre elementi d’altronde combinano molto spesso in maniera inestricabile la loro azione al servizio dell’errore e del male.
Non si tratta solamente di stabilire la salute fisica e il buon equilibrio psichico dei “veggenti” e nemmeno di indagare nella loro vita morale e spirituale. Questi criteri sono necessari, ma non sufficienti. Non è sufficiente dimostrare, secondo le regole della dinamica di gruppo, che i “veggenti” non sono sotto l’influenza di alcun leader, come sembra credere il Padre Slavko Barbaric o.f.m., giovane francescano di Medjugorje, che, grazie a questa unica constatazione, si ritiene autorizzato a concludere che si tratti di intervento celeste!
I criteri decisivi sono d’ordine obiettivo; essi si riferiscono alla natura e al contenuto dottrinale dei fatti presentati come provenienti da Dio. Questi sono criteri sicuri e prioritari, giacché né Dio né la Vergine Maria sono degli sconosciuti per la Chiesa. È per questo che «è sufficiente che un solo punto certo sia contraddetto in fatto di dogma […] per potere affermare che chi parla non è inviato da Dio» (Poulain, Des Grâces d’oraison, Traité de théologie mystique, pag. 357, Parigi 1906. Cf. tutto quanto esposto sulle «Révélations et visions», p. 293-294). D’altra parte, Dio non suole intervenire in maniera straordinaria senza motivo evidente: se il messaggio ricevuto è banale e non fa che ripetere luoghi comuni o parole di apparizioni precedenti, esso è sospetto.
Ricordiamoci, inoltre, che se una «apparizione» autentica deve essere vera, buona e degna di Dio in ogni sua parte, un’«apparizione» illusoria o diabolica, al contrario, non è mai interamente malvagia. L’inganno va a volte molto lontano e la contraffazione può presentare delle somiglianze notevoli con le manifestazioni divine autentiche.
Non si tratta solamente di stabilire la salute fisica e il buon equilibrio psichico dei “veggenti” e nemmeno di indagare nella loro vita morale e spirituale. Questi criteri sono necessari, ma non sufficienti. Non è sufficiente dimostrare, secondo le regole della dinamica di gruppo, che i “veggenti” non sono sotto l’influenza di alcun leader, come sembra credere il Padre Slavko Barbaric o.f.m., giovane francescano di Medjugorje, che, grazie a questa unica constatazione, si ritiene autorizzato a concludere che si tratti di intervento celeste!
I criteri decisivi sono d’ordine obiettivo; essi si riferiscono alla natura e al contenuto dottrinale dei fatti presentati come provenienti da Dio. Questi sono criteri sicuri e prioritari, giacché né Dio né la Vergine Maria sono degli sconosciuti per la Chiesa. È per questo che «è sufficiente che un solo punto certo sia contraddetto in fatto di dogma […] per potere affermare che chi parla non è inviato da Dio» (Poulain, Des Grâces d’oraison, Traité de théologie mystique, pag. 357, Parigi 1906. Cf. tutto quanto esposto sulle «Révélations et visions», p. 293-294). D’altra parte, Dio non suole intervenire in maniera straordinaria senza motivo evidente: se il messaggio ricevuto è banale e non fa che ripetere luoghi comuni o parole di apparizioni precedenti, esso è sospetto.
Ricordiamoci, inoltre, che se una «apparizione» autentica deve essere vera, buona e degna di Dio in ogni sua parte, un’«apparizione» illusoria o diabolica, al contrario, non è mai interamente malvagia. L’inganno va a volte molto lontano e la contraffazione può presentare delle somiglianze notevoli con le manifestazioni divine autentiche.
Tuttavia, la teologia ci insegna che Dio non permette mai al male di rivestire tutte le apparenze del bene. «Mentre la visione divina —nota Mons. Albert Farges (1848-1926)— è sempre conforme alla gravità e alla maestà delle cose celesti, le figure diaboliche hanno infallibilmente qualche cosa di indegno di Dio, di ridicolo, di stravagante, di disordinato e di irragionevole.» (Les phénomènes mystiques distingués de leurs contrefaçons humaines et diaboliques, Traité de théologie mystique, tomo II pag. 24, Ed. Lethielleux, 1923). Forti di questo avvertimento, apriamo il dossier di Medjugorje.
LE PRIME APPARIZIONI…
«PIANGONO E SONO DISTURBATI»
Facendo riferimento alle prime apparizioni (24-30 giugno 1981), Frère Michel ci fa notare come in diversi punti del loro racconto i “veggenti” appaiano disturbati e impauriti. Al di là del timore reverenziale che suscitano sempre le apparizioni celesti, essi dimostrano uno stupefacente panico. Tutte le testimonianze più sicure concordano. i “veggenti” sono stati presi da un terrore, da un panico sorprendenti alla vista dell’«apparizione»: Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic e Milka Pavlovic hanno già visto la “Vergine”. Poi arriva Vicka: «Allora Vicka raggiunse le due ragazze che, con eccitazione e a voce alta, le dissero di avvicinarsi.
– Che cosa succede? C’è un serpente? [sic]
– No , niente serpenti!
Vicka accorse, ma la vista dell’«apparizione» la terrorizzò a tal punto che, presa dalla paura, si tolse le scarpe e fuggì.» (M. Ljubic, La Vierge Marie apparaît en Yougoslavie, Ed. du Parvis, Hauteville 1984, pag. 14). «Il primo giorno —ella dirà più tardi— abbiamo tutti urlato facendo delle boccacce» (Ljubic, op. cit., pag. 59). Vicka racconta la stessa cosa a Padre Bubalo: «Mi sono tolte le scarpe e, a piedi nudi, sono fuggita correndo come folle […] Arrivata vicino al villaggio, sono scoppiata in singhiozzi, era irresistibile…» Poi, ella decide di ripartire: «Tutta singhiozzante, ho domandato a Ivan di accompagnarmi». Essi salgono e, da lontano, vedono l’«Apparizione»: Ivan fuggì immediatamente, scavalcando un muro di cinta e lasciando le mele e tutto quello che aveva». L’«Apparizione» fa segno alle ragazze di avvicinarsi, ma «noi non l’abbiamo fatto: avevamo troppa paura!» Al ritorno, racconta Vicka, «mi sono gettata sul divano e non smettevo più di piangere, piangere…» (Ljubic, op. cit., pagg. 19-31).
Com’è strano tutto questo! Quale contrasto con l’indicibile pace e la gioia traboccante che aveva riempito l’anima di Bernardette, dei piccoli “veggenti” di Pontmain o dei tre pastorelli di Fatima! Quanto siamo lontano dalla piccola Giacinta che, nel suo giubilo, non poteva trattenersi dall’esclamare senza posa: «Oh che bella Signora! oh che bella Signora!»
Molte altre stranezze vengono riportate dai documenti, come il seguente racconto di Vicka:
«Erano le 6.30 di sera. Pioveva un po’ e cominciava a farsi scuro. L’ho vista veramente bianca. Ho visto il suo abito, i suoi capelli neri. Portava qualcosa nella mano destra che copriva e scopriva senza posa, ma non ho potuto vedere cosa fosse».
– Che cosa succede? C’è un serpente? [sic]
– No , niente serpenti!
Vicka accorse, ma la vista dell’«apparizione» la terrorizzò a tal punto che, presa dalla paura, si tolse le scarpe e fuggì.» (M. Ljubic, La Vierge Marie apparaît en Yougoslavie, Ed. du Parvis, Hauteville 1984, pag. 14). «Il primo giorno —ella dirà più tardi— abbiamo tutti urlato facendo delle boccacce» (Ljubic, op. cit., pag. 59). Vicka racconta la stessa cosa a Padre Bubalo: «Mi sono tolte le scarpe e, a piedi nudi, sono fuggita correndo come folle […] Arrivata vicino al villaggio, sono scoppiata in singhiozzi, era irresistibile…» Poi, ella decide di ripartire: «Tutta singhiozzante, ho domandato a Ivan di accompagnarmi». Essi salgono e, da lontano, vedono l’«Apparizione»: Ivan fuggì immediatamente, scavalcando un muro di cinta e lasciando le mele e tutto quello che aveva». L’«Apparizione» fa segno alle ragazze di avvicinarsi, ma «noi non l’abbiamo fatto: avevamo troppa paura!» Al ritorno, racconta Vicka, «mi sono gettata sul divano e non smettevo più di piangere, piangere…» (Ljubic, op. cit., pagg. 19-31).
Com’è strano tutto questo! Quale contrasto con l’indicibile pace e la gioia traboccante che aveva riempito l’anima di Bernardette, dei piccoli “veggenti” di Pontmain o dei tre pastorelli di Fatima! Quanto siamo lontano dalla piccola Giacinta che, nel suo giubilo, non poteva trattenersi dall’esclamare senza posa: «Oh che bella Signora! oh che bella Signora!»
Molte altre stranezze vengono riportate dai documenti, come il seguente racconto di Vicka:
«Erano le 6.30 di sera. Pioveva un po’ e cominciava a farsi scuro. L’ho vista veramente bianca. Ho visto il suo abito, i suoi capelli neri. Portava qualcosa nella mano destra che copriva e scopriva senza posa, ma non ho potuto vedere cosa fosse».
È questa un’«apparizione» veramente stupefacente, come fa notare Frère Michel: «Secondo le testimonianze dei “veggenti”, essi vedono, prima che la “Vergine” appaia, una luce nella quale essa si rende poi visibile» (S.Kraljevic, Les apparitions de Medjugorje, Ed. Fayard, 1984, pag. 47).
Ora, ecco quello che Padre Tomislav Vlasic o.f.m. ci racconta di Mirjana: «Un giorno, mentre attendeva la Santa Vergine, ella ha visto la luce, e dalla luce è uscito il diavolo con le sembianze e le vesti di Maria, ma egli aveva un viso nero, orribile e la guardava con degli occhi penetranti…» E proponeva tutti i piaceri del mondo, che Mirjana rifiutò. «Dopo un po’, la Santa Vergine è venuta e le ha detto:
– Scusami per quanto è successo [sic]: ma lo dovevi vedere per sapere chi è e per sapere anche che avrai delle tentazioni nel mondo (P. T. Vlasic o.f.m., Yougoslavie, medjugorje et la Sainte Vierge, Reine de la Paix, Ed. Téqui, 1984, pag. 12).
Luce divina… Satana che ne sorge, mezzo diabolico, mezzo con le sembianze di Maria… Ritorno della «Vergine» che ha programmato tutta la sequenza.
In definitiva, chi appariva?
Ora, ecco quello che Padre Tomislav Vlasic o.f.m. ci racconta di Mirjana: «Un giorno, mentre attendeva la Santa Vergine, ella ha visto la luce, e dalla luce è uscito il diavolo con le sembianze e le vesti di Maria, ma egli aveva un viso nero, orribile e la guardava con degli occhi penetranti…» E proponeva tutti i piaceri del mondo, che Mirjana rifiutò. «Dopo un po’, la Santa Vergine è venuta e le ha detto:
– Scusami per quanto è successo [sic]: ma lo dovevi vedere per sapere chi è e per sapere anche che avrai delle tentazioni nel mondo (P. T. Vlasic o.f.m., Yougoslavie, medjugorje et la Sainte Vierge, Reine de la Paix, Ed. Téqui, 1984, pag. 12).
Luce divina… Satana che ne sorge, mezzo diabolico, mezzo con le sembianze di Maria… Ritorno della «Vergine» che ha programmato tutta la sequenza.
In definitiva, chi appariva?
LA VERGINE MARIA DIMINUITA
Frère Michel fa poi notare come la Vergine Maria risulti diminuita da queste apparizioni e come la nuova immagine che ne risulta sia del tutto accettabile alla visione che i protestanti hanno di Lei. Non è, secondo Medjugorje, Colei che concede grazie –secondo la teologia di San Pio X, Pio XII, di tutti i grandi apostoli di Maria e anche della Vergine stessa a Rue du Bac e a Fatima, dove Ella apparve con le mani inclinate verso i “veggenti” con dei raggi luminosi che ne emanavano, a significare le grazie che Ella spande sulle anime–, ma Colei che prega Dio. (Ljubic, op. cit., pagg. 135-136, 154).
Frère Michel commenta:
Che la Vergine Maria interceda per noi, lo sappiamo bene dato che la supplichiamo cinquanta o cento volte al giorno di «pregare per noi peccatori», ma che Ella sia ridotta, Lei, la “tutta Santa”, l’Immacolata Madre di Dio, nostra Madre, nostra Mediatrice e Corredentrice, a ricoprire questo ruolo esclusivo di «orante» sullo stesso piano di tutti i fedeli, è molto sospetto nella nuova teologia di Medjugorje. Dettagli significativi: la “Vergine” jugoslava dal mantello grigiastro, «di un grigio… caffè e latte… tendente al blu [sic]» (Ljubic, op. cit., pag. 45), appariva con le mani aperte e le palme rivolte verso il cielo, nella posizione di orante rimessa in voga dai carismatici. E la sua statua, nella chiesa parrocchiale, è installata nel mezzo della navata, fra i fedeli, a pari livello con essi… Ella non è più Colei che noi preghiamo, ma colei che prega con noi, l’animatrice privilegiata del popolo carismatico.
La “Vergine” di Medjugorje sembra preoccupata del fatto che ci si possa aspettare troppo da Lei. Sentiamo direttamente Frère Michel:
Ella stessa ce ne avverte: «Io —dice— non posso guarirvi. Dio solo può guarire. Pregate. Io pregherò con voi. Approfondite la vostra fede. Digiunate, fate penitenza. Io vi aiuterò per quello che è in mio potere di fare. Dio viene in aiuto di tutti. Io non sono Dio [sic]. Io ho bisogno che le vostre preghiere e i vostri sacrifici mi aiutino.» (S. Kraljevic, op. cit., pag. 86)
Continua Frère Michel:
Non solo questa “Vergine” prega con i peccatori, ma anche come i peccatori, come se non fosse l’Immacolata. Precisamente l’8 dicembre 1981, ella apparve ai “veggenti” «molto preoccupata». «Ella si inginocchiò, aprì le mani, le rivolse verso il cielo e cominciò a pregare: «Figlio mio beneamato, se tu vuoi, perdona questi gravi e numerosi peccati con i quali l’umanità ti offende». Quando ebbe finito la sua preghiera personale, ella recitò il Padre Nostro e il Gloria con i ragazzi, poi disse loro che ella pregava così tutti i giorni [sic] ai piedi della croce…» (S. Kraljevic, op. cit., pag. 85). Questa volta non è più un dettaglio, non potrebbe nemmeno essere una svista in quanto abbiamo notato almeno una dozzina di volte delle testimonianze dei “veggenti” che affermano che la “Vergine” ha l’abitudine di recitare il Pater con loro. L’Immacolata direbbe dunque al Padre, come noi tutti: «Perdona a noi i nostri debiti… Non indurci in tentazione, ma liberaci dal male?» Ciò è almeno sorprendente. Tanto più che a Lourdes, Ella teneva ostensibilmente le labbra chiuse durante tutte le Ave e i Pater, che Bernardette recitava da sola. La Vergine inchinandosi pronunciava solamente il Gloria Patri, l’unica preghiera del Rosario che Ella possa effettivamente pronunciare senza incongruenze (cf. Mons. F. Trochu, Sainte Bernardette Soubirous, Ed. Émmanuel Vitte, 1954, pag. 84).
Frère Michel commenta:
Che la Vergine Maria interceda per noi, lo sappiamo bene dato che la supplichiamo cinquanta o cento volte al giorno di «pregare per noi peccatori», ma che Ella sia ridotta, Lei, la “tutta Santa”, l’Immacolata Madre di Dio, nostra Madre, nostra Mediatrice e Corredentrice, a ricoprire questo ruolo esclusivo di «orante» sullo stesso piano di tutti i fedeli, è molto sospetto nella nuova teologia di Medjugorje. Dettagli significativi: la “Vergine” jugoslava dal mantello grigiastro, «di un grigio… caffè e latte… tendente al blu [sic]» (Ljubic, op. cit., pag. 45), appariva con le mani aperte e le palme rivolte verso il cielo, nella posizione di orante rimessa in voga dai carismatici. E la sua statua, nella chiesa parrocchiale, è installata nel mezzo della navata, fra i fedeli, a pari livello con essi… Ella non è più Colei che noi preghiamo, ma colei che prega con noi, l’animatrice privilegiata del popolo carismatico.
La “Vergine” di Medjugorje sembra preoccupata del fatto che ci si possa aspettare troppo da Lei. Sentiamo direttamente Frère Michel:
Ella stessa ce ne avverte: «Io —dice— non posso guarirvi. Dio solo può guarire. Pregate. Io pregherò con voi. Approfondite la vostra fede. Digiunate, fate penitenza. Io vi aiuterò per quello che è in mio potere di fare. Dio viene in aiuto di tutti. Io non sono Dio [sic]. Io ho bisogno che le vostre preghiere e i vostri sacrifici mi aiutino.» (S. Kraljevic, op. cit., pag. 86)
Continua Frère Michel:
Non solo questa “Vergine” prega con i peccatori, ma anche come i peccatori, come se non fosse l’Immacolata. Precisamente l’8 dicembre 1981, ella apparve ai “veggenti” «molto preoccupata». «Ella si inginocchiò, aprì le mani, le rivolse verso il cielo e cominciò a pregare: «Figlio mio beneamato, se tu vuoi, perdona questi gravi e numerosi peccati con i quali l’umanità ti offende». Quando ebbe finito la sua preghiera personale, ella recitò il Padre Nostro e il Gloria con i ragazzi, poi disse loro che ella pregava così tutti i giorni [sic] ai piedi della croce…» (S. Kraljevic, op. cit., pag. 85). Questa volta non è più un dettaglio, non potrebbe nemmeno essere una svista in quanto abbiamo notato almeno una dozzina di volte delle testimonianze dei “veggenti” che affermano che la “Vergine” ha l’abitudine di recitare il Pater con loro. L’Immacolata direbbe dunque al Padre, come noi tutti: «Perdona a noi i nostri debiti… Non indurci in tentazione, ma liberaci dal male?» Ciò è almeno sorprendente. Tanto più che a Lourdes, Ella teneva ostensibilmente le labbra chiuse durante tutte le Ave e i Pater, che Bernardette recitava da sola. La Vergine inchinandosi pronunciava solamente il Gloria Patri, l’unica preghiera del Rosario che Ella possa effettivamente pronunciare senza incongruenze (cf. Mons. F. Trochu, Sainte Bernardette Soubirous, Ed. Émmanuel Vitte, 1954, pag. 84).
UNA FEDE PLURALISTA
Frère Michel fa poi notare come la fede proposta dalla “Vergine” di Medjugorje sia pluralista e non conforme al dogma cattolico:
«In effetti -spiega l’«Apparizione»- per Dio tutte le religioni si equivalgono: In Dio, non ci sono né divisioni né religioni, siete voi, nel mondo, che avete creato le divisioni» (R. Faricy – L.Rooney, Medjugoje, Marie Reine de La Paix, ed. Téqui, 1984, pag. 51).
«Tutti i “veggenti” —testimonia Padre Kraljevic o.f.m.— sono d’accordo nel dire che la “Vergine” afferma che in Dio non ci sono riguardi particolari per nessuno [certo! ma questa affermazione della Sacra Scrittura significa solamente che Dio non esclude a priori nessuno dalla Sua unica e vera Chiesa, e non che ai Suoi occhi tutte le religioni si equivalgono]. Perciò le religioni, come mezzi per dividere la gente, non esistono. «Le differenze esistono perché i credenti si sono separati gli uni dagli altri». In altre parole, le nostre barriere religiose non salgono fino a Dio, che considera tutte le religioni con uguale benevolenza: «Dio dirige tutte le confessioni come un re i suoi sudditi, per mezzo dei suoi ministri». (S. Kraljevic, op. cit., pag. 58)». Questo porta naturalmente a quello che Frère Michel chiama «il primo comandamento» di Medjugorje: «Tu rispetterai la religione d’altri».
La conseguenza è che noi abbiamo il dovere tassativo di rispettare i credenti –o non credenti– di tutte le convinzioni. La “Vergine” di Medjugorje «dice che dobbiamo rispettare ogni persona nella sua fede. Nessuno deve essere disprezzato a causa delle sue convinzioni lungo il cammino della sua vita» (S. Kraljevic, op. cit., pag. 59). «Ella ha anche detto molto spesso —riferisce Mirjana— che i credenti, soprattutto nei villaggi, si separano troppo dagli ortodossi e dai musulmani. Ciò non è bene». Sì, ed ella osa anche affermare che questo rispetto della libertà religiosa è parte integrante della nostra fede: «Voi non credete, se non rispettate le altre religioni, musulmana e serba. Voi non siete cristiani se non le rispettate». (R. Faricy – L.Rooney, op. cit., pag. 68).
Queste affermazioni sono gravissime, sono una negazione totale del Vangelo, Gesù specifica che solo lui è la Verità e la Vita e che solo attraverso di lui si arriva il padre, e dà l’ordine di convertire al Suo Vangelo tutte le genti. Se tutte le religioni si equivalgono la Passione non ha alcun senso, e soprattutto è interamente contraddetto il Vangelo.
«In effetti -spiega l’«Apparizione»- per Dio tutte le religioni si equivalgono: In Dio, non ci sono né divisioni né religioni, siete voi, nel mondo, che avete creato le divisioni» (R. Faricy – L.Rooney, Medjugoje, Marie Reine de La Paix, ed. Téqui, 1984, pag. 51).
«Tutti i “veggenti” —testimonia Padre Kraljevic o.f.m.— sono d’accordo nel dire che la “Vergine” afferma che in Dio non ci sono riguardi particolari per nessuno [certo! ma questa affermazione della Sacra Scrittura significa solamente che Dio non esclude a priori nessuno dalla Sua unica e vera Chiesa, e non che ai Suoi occhi tutte le religioni si equivalgono]. Perciò le religioni, come mezzi per dividere la gente, non esistono. «Le differenze esistono perché i credenti si sono separati gli uni dagli altri». In altre parole, le nostre barriere religiose non salgono fino a Dio, che considera tutte le religioni con uguale benevolenza: «Dio dirige tutte le confessioni come un re i suoi sudditi, per mezzo dei suoi ministri». (S. Kraljevic, op. cit., pag. 58)». Questo porta naturalmente a quello che Frère Michel chiama «il primo comandamento» di Medjugorje: «Tu rispetterai la religione d’altri».
La conseguenza è che noi abbiamo il dovere tassativo di rispettare i credenti –o non credenti– di tutte le convinzioni. La “Vergine” di Medjugorje «dice che dobbiamo rispettare ogni persona nella sua fede. Nessuno deve essere disprezzato a causa delle sue convinzioni lungo il cammino della sua vita» (S. Kraljevic, op. cit., pag. 59). «Ella ha anche detto molto spesso —riferisce Mirjana— che i credenti, soprattutto nei villaggi, si separano troppo dagli ortodossi e dai musulmani. Ciò non è bene». Sì, ed ella osa anche affermare che questo rispetto della libertà religiosa è parte integrante della nostra fede: «Voi non credete, se non rispettate le altre religioni, musulmana e serba. Voi non siete cristiani se non le rispettate». (R. Faricy – L.Rooney, op. cit., pag. 68).
Queste affermazioni sono gravissime, sono una negazione totale del Vangelo, Gesù specifica che solo lui è la Verità e la Vita e che solo attraverso di lui si arriva il padre, e dà l’ordine di convertire al Suo Vangelo tutte le genti. Se tutte le religioni si equivalgono la Passione non ha alcun senso, e soprattutto è interamente contraddetto il Vangelo.
Il padre Tomislav pose ugualmente alla veggente la domanda di rigore: «Se la religione musulmana è buona, qual è il ruolo di Gesù Cristo?» Mirjana ignora l’obiezione: «Non ne ho parlato con la “Vergine”. Ella mi ha solamente spiegato quello che ho appena detto. Ella ha detto: «Soprattutto nei villaggi, manca l’unità delle religioni. Bisogna rispettare la religione di ciascuno e conservare la vostra per voi stessi e per i vostri figli». (S. Kraljevic, op. cit., pag. 68).
Cioè i cristiani che hanno la Verità, devono rispettare le religioni che non hanno la verità abbandonandone gli adepti nel buio della menzogna e della non conoscenza di Cristo. Questo non può venire dalla Madre di Dio corredentrice della Redenzione.
QUESTO SECOLO È SOTTO IL POTERE DEL DEMONIO»
La “Vergine” di Medjugorje afferma che «questo secolo è dominato da Satana».
Frère Michel: sì, questo secolo sembra proprio sotto il potere del demonio e mai la Chiesa è stata più duramente provata dalle potenze sataniche arrivate ad infiltrarsi fin nel suo seno. Seguendo Padre Joacquin Maria Alonso, l’esperto ufficiale di Fatima, noi abbiamo delle solide ragioni di ritenere che il terzo segreto di Fatima riguardi precisamente questa infiltrazione di Satana nel seno stesso della Chiesa per fomentarvi l’apostasia universale.
Ebbene, leggiamo attentamente il racconto della visione di Mirjana. Il regno di Satana vi è affermato con forza. Ma viene fatto per stornare subito l’attenzione dai due grandi mali di cui soffrono la Chiesa e il mondo, mali denunciati dalla Vergine di Fatima: il comunismo e l’apostasia.
«Già ora —avrebbe dichiarato la “Vergine“— il demonio comincia a perdere il suo potere [?!] ed è diventato molto aggressivo: distrugge i matrimoni, provoca divisioni fra i preti, ossessioni e omicidi» (Ljubic, op. cit., pag. 160). E questo è tutto? È tutto. Nel colloquio di Mirjana con Padre Vlasic, la manovra di diversione è ancora più grossolana:
– In che cosa –egli domanda– è particolarmente attivo il diavolo nei nostri giorni? La Vergine ti ha detto attraverso chi e in che cosa egli si manifesta maggiormente?
La domanda riveste il più grande interesse, mala risposta è grottesca:
– Soprattutto attraverso coloro che non hanno un carattere equilibrato, le persone divise interiormente, squartate [sic]. (R. Faricy – L.Rooney, op. cit., pag. 68)
Frère Michel: sì, questo secolo sembra proprio sotto il potere del demonio e mai la Chiesa è stata più duramente provata dalle potenze sataniche arrivate ad infiltrarsi fin nel suo seno. Seguendo Padre Joacquin Maria Alonso, l’esperto ufficiale di Fatima, noi abbiamo delle solide ragioni di ritenere che il terzo segreto di Fatima riguardi precisamente questa infiltrazione di Satana nel seno stesso della Chiesa per fomentarvi l’apostasia universale.
Ebbene, leggiamo attentamente il racconto della visione di Mirjana. Il regno di Satana vi è affermato con forza. Ma viene fatto per stornare subito l’attenzione dai due grandi mali di cui soffrono la Chiesa e il mondo, mali denunciati dalla Vergine di Fatima: il comunismo e l’apostasia.
«Già ora —avrebbe dichiarato la “Vergine“— il demonio comincia a perdere il suo potere [?!] ed è diventato molto aggressivo: distrugge i matrimoni, provoca divisioni fra i preti, ossessioni e omicidi» (Ljubic, op. cit., pag. 160). E questo è tutto? È tutto. Nel colloquio di Mirjana con Padre Vlasic, la manovra di diversione è ancora più grossolana:
– In che cosa –egli domanda– è particolarmente attivo il diavolo nei nostri giorni? La Vergine ti ha detto attraverso chi e in che cosa egli si manifesta maggiormente?
La domanda riveste il più grande interesse, mala risposta è grottesca:
– Soprattutto attraverso coloro che non hanno un carattere equilibrato, le persone divise interiormente, squartate [sic]. (R. Faricy – L.Rooney, op. cit., pag. 68)
Le apparizioni di Medjugorje contraddicono tutta la Sacra scrittura affermando un folle indifferentismo religioso, tutte le religioni si equivalgono, è sbagliato convertire.
Satana è molto furbo. Come ogni avaro può fare un investimento di mille per guadagnare cinquelila. Un mucchio di conversioni, molte preghiere, e in cambio l’abbattimento del concetto dell’uunicità di Cristo e della necessità di convertire. Un colpo di genio.
BY SILVANA DE MARI
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