Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Cosa sta succedendo in America? Trump e il conflitto silenzioso - Prof. Alessandro Meluzzi
L'america di Trump è stata sicuramente una delle novità più sconvolgenti di questo millennio.
Questo colpo di scena ha inevitabilmente destabilizzato il cosiddetto "deep state" e oggi, ne stiamo tutti quanti pagando le conseguenze.
In questa meravigliosa intervista il Prof. Meluzzi, ci racconta i conflitti nascosti tra le organizzazioni governative, NWO e i servizi segreti di tutto il mondo.
“Terza notte di disordini a Minneapolis, Minnesota, dopo la morte di George Floyd, afroamericano fermato dagli agenti di polizia per un controllo la sera del 25 maggio, arrestato e morto poco dopo. Nel video girato con il cellulare da un cittadino che era presente si vede un poliziotto (bianco) che preme con il ginocchio sul collo di Floyd immobilizzato a terra fino, sembra, a soffocarlo.”
Questa è la notizia riportata dal “Il sole 24 ore”.
Ma andiamo a scavare e ad analizzare come stanno realmente le cose, al di là della narrazione mainstream.
Floyd, l’afroamericano, e il poliziotto di Minneapolis che lo AVREBBE ucciso, lavoravano entrambi come uomini della sicurezza per lo stesso club, fino a dicembre 2019, sempre nella stessa città.
ABCNews (mainstream) riporta:
“Minneapolis City Council records show that Chauvin moonlighted as a bouncer at a downtown Latin nightclub”.
Trattasi di FALSE FLAG assoluta atta a generare disordini a comando in tutti gli USA. L’ha fatto.
Ora Trump ha mandato la National Guard, giusto sparare adesso..
Ma che cos’è una “False Flag”?
L’espressione inglese significa letteralmente “bandiera falsa”: l’idea è quella di “firmare” una certa operazione per così dire “issando” la bandiera di un altro stato o la sigla di un’altra organizzazione, attribuendole quindi la responsabilità dell’azione svoltasi.
Ogni volta lo stesso INNESCO e parte la rivolta a comando.
Ricordo che durante lo stato di emergenza è prevista la pena di morte per il saccheggio.
Il reato è passibile di uccisione sul posto.
ORDINE SUPERIORE
Creare il massimo caos
OBBIETTIVO
Si deve votare alle prossime elezioni americane di novembre per posta,
così possono frodare e far vincere il rincoglionito Biden, il DEM adatto a proseguire l’opera di Obama, con la complicità dei social media, vedasi Twitter, e del deepstate.
Il virus si sta ammosciando, l’obbiettivo è la guerra civile!
Chauvin, il poliziotto, aveva 17 denunce a suo carico. Era stato messo in CONGEDO dalla polizia di Minneapolis dal 2011.
Domanda: siamo sicuri che non indossasse costumi di scena, a questo punto?
La vittima e l’omicida: erano colleghi.
NEWSWEEK (iper-mainstream)
con il dettaglio delle denunce a carico di Chauvin.
Ha ucciso in servizio più volte, dal 2006, la sera faceva il security service con Floyd.
Sempre ammesso che Floyd sia morto davvero (ma a questo punto non ci credo più).
Nel video che ho allegato sotto potete vedere un altro agente di polizia di Minneapolis è stato BECCATO: è quello che vandalizzava vetrine, mentre un ragazzo con un cartone di pizza in mano, cercava di fermarlo. Poco prima dell’incendio del commissariato.
La maschera antigas e i guanti sono dotazione.
Identiche!
Ora una domanda sorge spontanea: ma dove cavolo sono finiti i giornalai italiani? Fanno finta di essere sordo/ciechi?
Alcuni testimoni credono di aver riconosciuto l’ex poliziotto Chauvin in uno dei tre personaggi visti durante l’attentato “islamico” durante la Maratona di Boston, 15 aprile 2013.
Si ricordi che ciò avviene mentre Trump ha ingaggiato una battaglia di libertà di opinione contro Twitter – e implicitamente contro i giganti del Web che gestiscono i social. Un suo tweet – dove diceva che a suo parere il voto per posta falsava le elezioni – è stato censurato da twitter:
Una libera opinione, censurata! In nome del Primo Emendamento, Trump ha tolto ai social l’immunità penale e civile per i contenuti che vi appaiono. Finché i social restano una semplice bacheca digitale, non sono responsabili di ciò che la gente vi appende; ma siccome adesso esprimono una preferenza politica ed ideologica, allora diventano “editori” e direttori responsabili, che risspondono dei contenuti. Più fondamentalmente, Trump afferma col suo decreto esecutivo che non hanno alcuna legalità i “tribunali” che s’impancano a giudicare e condannare le opinioni altrui, come i vari Butac, il David Puente Group o questo, che mi ha appena schedato:
Trump contro la dittatura del pensiero unico sui giganti dell’informazione dei social
La mascherina, che in questi giorni siamo costretti ad indossare in cambio di un minimo di libertà di movimento è un simbolo molto efficace della privazione di libertà, cui siamo costretti in questi tempi di presunta pandemia.
Eppure, se – come sembra probabile – entro l’estate in Italia venisse approvata la famigerata legge contro l’omofobia, saremmo costretti ad un bavaglio ideologico persistente e ben più pericoloso (si legga a tal proposito il contenuto dell’audizione dell’avv. Gianfranco Amato alla Camera dei Deputati, qui).
Anche in assenza di una legge che sanzioni ogni libera espressione del pensiero in base a parametri indefiniti perché fondati sulla percezione personale, i principali giganti dei social media come Facebook e Twitter da lungo tempo stanno applicando analoga censura su ogni opinione, che non rientri nei binari del politicamente corretto.
Ne fanno le spese principalmente i pro-life che, difendendo i principi non negoziabili (vita umana dal concepimento alla sua fine naturale, libertà di educazione e famiglia naturale, basata sull’unione di un uomo e una donna), sono spesso oggetto di censura violenta e irrazionale.
Se in Europa nessuno prende le loro difese, fortunatamente negli Stati Uniti, grazie al presidente Donald Trump l’aria sta cambiando.
A tal proposito, vi invito a leggere parte dell’articolo di Steven Ertelt pubblicato lo scorso 28 maggio su LifeNews (qui) che qui vi propongo nella mia traduzione.
Trump firma ordine di responsabilità contro giganti dei social 28 05 2020
Trump firma l’ordine: i giganti dei social media sono responsabili della censura ai danni dei conservatori pro-life
Il presidente Donald Trump ha firmato oggi un ordine esecutivo che prevede che i giganti dei social media come Facebook e Twitter siano responsabili della censura ai danni dei conservatori pro-life. Le grandi aziende tecnologiche hanno ripetutamente sottoposto i principali gruppi pro-life a un trattamento non conforme agli standard, a oscuramenti, falsi controlli e vietando loro di fare pubblicità per far crescere la loro audience.
L’ordine esecutivo del Presidente Trump richiede l’adozione di nuove norme ai sensi della Sezione 230 del Communications Decency Act per fare in modo che le aziende dei social media che si impegnano nella censura e nella condotta politica non possano mantenere la loro immunità.
L’ordine impone alle agenzie federali come la FCC e la FTC di verificare se possono imporre nuove regole ad aziende come Twitter, Facebook e Instagram.
“Oggi firmo un ordine esecutivo per proteggere e sostenere la libertà di parola e i diritti del popolo americano“, ha detto. “Attualmente i giganti dei social media come Twitter hanno ricevuto uno scudo di responsabilità senza precedenti, basato sulla teoria che siano una piattaforma neutrale, cosa che effettivamente non sono”.
“Quello che stanno facendo equivale a un monopolio, si può dire che equivale a prendere il controllo dell’etere”, ha detto Trump. “Non possiamo permettere che accada. Altrimenti non avremo una Democrazia, non avremo niente a che vedere con una repubblica”.
Sottolineando l’importanza dei social media, richiesto da un reporter di cancellare il suo account Twitter, data la sua preoccupazione per Twitter, Trump ha notato quanto siano necessari social media equi per contrastare il pregiudizio dei media pro-aborto.
“Se non foste falsi, non ci penserei nemmeno, lo farei in un attimo [in riferimento alla cancellazione dell’account, ndt], ma la notizia è falsa”, ha detto.
Trump ha annunciato che sta indirizzando la sua amministrazione a “sviluppare politiche e procedure per garantire che il denaro dei contribuenti non vada in nessuna società di social media che reprime la libertà di parola”.
La censura delle organizzazioni a favore della vita è stata pervasiva.
Il ministero “Warriors for Christ”, con sede in West Virginia, ha visto rimuovere ripetutamente le sue pagine Facebook dal gigante dei social media. La sua pagina principale, che ha più di 225.000 follower, è stata rimossa di nuovo la scorsa settimana, presumibilmente per contenuti “odiosi, minacciosi o osceni”.
Questo è il messaggio che Penkowski ha ricevuto da Facebook la scorsa settimana: “La tua pagina “Warriors for Christ” è stata rimossa per aver violato le nostre Condizioni d’uso. Una pagina Facebook è una presenza distinta utilizzata esclusivamente per scopi commerciali o promozionali. Tra le altre cose, le pagine che sono odiose, minacciose o oscene non sono ammesse. Eliminiamo anche le pagine che attaccano un individuo o un gruppo, o che sono state create da un individuo non autorizzato. Se la vostra Pagina è stata rimossa per uno dei motivi sopra indicati, non verrà ripristinata. Il continuo uso improprio delle funzionalità di Facebook potrebbe comportare la perdita permanente del tuo account”.
Nel 2015, Facebook ha anche rifiutato di permettere a Live Action News di pubblicizzare una delle sue storie perché “l’immagine o la miniatura del video può scioccare o evocare una risposta negativa da parte degli spettatori”. L’immagine era quella del bambino Eli Thompson, nato senza naso.
All’inizio di quest’anno, due attori di Hollywood che stanno lavorando con i leader pro-life su un film che racconta la vera storia della causa Roe contro Wade (quella che ha introdotto la legalizzazione dell’aborto negli USA, ndt) hanno detto che Facebook sta bloccando il loro progetto.
Nick Loeb ha riferito al World News Daily che crede che il gigante dei social media li stia censurando a causa del messaggio pro-life del film e della sua esposizione della storia eugenetica della Planned Parenthood.
“Hanno persino bloccato le persone che condividono le pubblicità che ho pagato”, ha detto Loeb. “Questo è un furto o una frode”.
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