Ma in che razza di "mondo" viviamo? Covid-19: scherzo di Halloween? Come ne: "La guerra dei mondi" di Orson Welles? Dalla dimensione reale a quella virtuale: non conta più la realtà "Vera" ma conta la realtà "Narrata dai media"
di Francesco Lamendola
La vicenda dell’emergenza sanitaria ha posto nella massima evidenza una questione che riguarda tutti e molto da vicino, e che già da almeno vent’anni avrebbe dovuto occupare il primo posto nella nostra mappa concettuale, come il più grande pericolo che minaccia la nostra integrità sia in quanto persone, sia come comunità. Intendiamo parlare dello slittamento, dapprincipio graduale ma, da ultimo, sempre più veloce, del mondo in cui viviamo, dalla dimensione della realtà reale a quella della realtà virtuale.
Era inevitabile che ciò accadesse, dopo la nascita dei mass-media elettronici: radio, televisione, internet. Lo si era intuito fin dagli esordi di questi potentissimi media, ad esempio con la famosa trasmissione radiofonica La guerra dei mondi nella quale l’attore americano Orson Welles descrisse, in toni drammatici e concitati, come se fosse un evento reale e presente, una massiccia invasione di creature aliene sul nostro pianeta. Erano le otto di sera del 30 ottobre 1938 e milioni di ascoltatori udirono la voce spezzata dell’attore annunciare che gli extraterrestri erano usciti dalla loro astronave, che era in corso una vera battaglia fra essi e le forze militari degli Stati Uniti, e che alla fine l’intera città di New York era caduta nelle mani degli invasori.
Era inevitabile che ciò accadesse, dopo la nascita dei mass-media elettronici: radio, televisione, internet. Lo si era intuito fin dagli esordi di questi potentissimi media, ad esempio con la famosa trasmissione radiofonica La guerra dei mondi nella quale l’attore americano Orson Welles descrisse, in toni drammatici e concitati, come se fosse un evento reale e presente, una massiccia invasione di creature aliene sul nostro pianeta. Erano le otto di sera del 30 ottobre 1938 e milioni di ascoltatori udirono la voce spezzata dell’attore annunciare che gli extraterrestri erano usciti dalla loro astronave, che era in corso una vera battaglia fra essi e le forze militari degli Stati Uniti, e che alla fine l’intera città di New York era caduta nelle mani degli invasori.
Ma in che razza di "mondo" viviamo? C’è ormai uno sdoppiamento coscienziale, molto simile alla schizofrenia: i sensi e la ragione dicono una cosa, ma i mass-media ne dicono un’altra, completamente diversa; e, fra i due, scegliamo di credere ai mass-media!
Si scatenò un panico di massa quale mai si era visto fino ad allora. Si disse che milioni di persone persero letteralmente la testa, ci fu chi caricò le sue cose in macchina e partì per cercare la salvezza non si sa dove, e che qualcuno si era perfino suicidato: notizie che non hanno però trovato riscontri effettivi. E già questa constatazione proietta ulteriori ombre inquietanti sull’intero episodio. Welles disse in seguito che si era trattato di un semplice scherzo di Halloween e che era stato, per lui, come infilarsi un lenzuolo bianco, uscire dal cespuglio e gridare buh!; e aggiunse che solo l’indomani si era reso conto dell’impatto che quel programma aveva avuto sul pubblico, e di aver sottovalutato, così disse, il grado di follia cui era giunta l’America. Non il grado di follia e d’irresponsabilità cui era giunta la radio, grazie a uomini cinici e spregiudicati come lui; no: il grado di follia cui era giunto il popolo americano. Ecco l’intellettuale progressista della East Coast che guarda con sufficienza e una punta di malcelato disgusto il popolo bue, credulone e isterico. E intanto lui fa gli ascolti, lui fa i soldi, e li fa giocando precisamente sull’emotività del popolo bue: però il popolo bue è pazzo, mentre lui è intelligente, un grande attore e un fine intellettuale. Non una parola di scuse o di rammarico per il caos provocato dalla sua bella pensata. Ma siamo proprio sicuri che le cose siano andate come lui ha detto e come poi si è voluto far credere al pubblico? Davvero era solo un “innocente” programma radiofonico, una finzione senza malizia, che lasciò stupiti e perplessi quelli stessi che l’avevamo pensata e realizzata? Sta di fatto che appena tre anni dopo, il 7 dicembre 1941, si verificò l’attacco a sorpresa dei giapponesi sulla base aeronavale di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii, e la notizia rimbalzò sui media con modalità simili a quelle del programma di Wells: al punto che stavolta, qualcuno si rifiutò di crederci, pensando che fosse un replay dello scherzetto “innocente” di Halloween del 1938. Ma anche in quel caso, quanti dubbi, quante stranezze, quante zone d’ombra!
Orson Welles autore di un semplice scherzo di Halloween? Ecco l’intellettuale progressista della East Coast che guarda con sufficienza e una punta di malcelato disgusto il popolo bue, credulone e isterico!
Oggi, il minimo che si possa dire è che il governo degli Stati Uniti, dopo aver fatto letteralmente di tutto per trascinare il Giappone in un conflitto, rifiutò di credere all’imminenza di un attacco contro la base militare più esposta, e quindi più il probabile bersaglio del nemico; che rifiutò di prendere in esame i rapporti che portavano a quella conclusione e trascurò di far adottare le necessarie misure di prudenza per la flotta e l’aviazione, tanto che le navi vennero affondate in porto e gli aerei, distrutti sui campi d’aviazione. Quell’evento, tuttavia, permise a Roosevelt di dichiarare guerra al Giappone, sfruttando un moto di fortissima emozione popolare, benché egli avesse promesso ai suoi elettori che l’America sarebbe rimasta neutrale (Hitler e Mussolini completarono l’autogol dichiarando guerra agli Stati Uniti senza alcuna necessità, e servendo a Roosevelt, su un piatto d’argento, quel che maggiormente desiderava: poter andare in soccorso di Churchill in Europa, col pretesto della difesa del Pacifico).
"Intellettuali" a consulto: Orson Welles con Pier Paolo Pasolini.
Strano, vero? Un evento molto simile a quello “sperimentato” in maniera virtuale da Orson Welles nel 1938 permise al presidente degli Stati Uniti di trascinare in guerra, con convinzione ed entusiasmo, quello stesso popolo che fino al giorno prima, nella stragrande maggioranza, aveva mostrato di non voler affatto scendere in guerra, né contro i giapponesi, né contro l’Asse, e al quale lui, il presidente, aveva promesso che non l’avrebbe fatto. Cominciava a cadere la netta distinzione tra mondo reale e mondo virtuale; negli annui successivi, essa non avrebbe fatto che assottigliarsi sempre di più, per scomparire alla fine quasi del tutto. Del resto, non solo l’informazione, ma l’economia e soprattutto la finanza sono andate sempre più in quella direzione, sostituendo il denaro prodotto dal lavoro e dai servizi con del “denaro” virtuale, creato dalle banche, ma senza alcun corrispettivo nell’economia reale. E intanto le autorità fanno di tutto perché i cittadini smettano servirsi per i pagamenti di denaro contante, e si servano direttamente del conto online. Nel campo della politica, annunci, promesse e dichiarazioni hanno via via sostituito i provvedimenti veri, le leggi, le misure effettive, così come i tweet degli uomini politici hanno sostituito, o quasi, le deliberazioni ufficiali del parlamento e gli atti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. La scuola e l’università, specie dopo le vicende di questi ultimi mesi, si sono vigorosamente indirizzate verso la cosiddetta didattica a distanza, con esami e perfino discussioni di laurea mediante la piattaforma informatica.
La decisione di chiudere in casa, per due mesi e mezzo, tutto il popolo italiano, è stata giusta o sbagliata? E la famosa mascherina, che milioni di persone continuano a portare fa bene o male, serve a qualcosa o non serve a nulla? Domande, domande, ancora domande . . .
Anche la censura dell’informazione si è spostata sulla rete: se scatta un certo algoritmo, a causa della presenza di un’immagine, un commento, un accenno, anche del tutto casuale, a qualche tema politicamente scorretto, scatta la rimozione dell’articolo, la chiusura del canale, o peggio; e spesso al destinatario di tali provvedimenti non è dato sapere o capire chi o cosa abbiano fatto partire un così severo provvedimento. Forse è stata questa cosa, forse quest’altra; ma di sicuro, nessuna certezza. Da ultimo, anche l’ambito che credevamo più legato alla realtà reale, quello medico-sanitario, ha mostrato di poter diventare, da un giorno all’altro, il campo di battaglia privilegiato delle forze che vogliono sostituire ad essa una realtà immaginaria, un po’ come nel film Matrix. La pandemia di Covid-19 c’è stata o non c’è stata? Il virus c’era davvero, ed era davvero così pericoloso? Era naturale o artificiale? È decaduto o esiste tuttora, pronto a ritornare? La terapia basata sull’intubazione dei pazienti era giusta o sbagliata? Aveva ragione Burioni o avevano ragione Tarro e Montanari? Ha fatto bene la Svezia a non prendere praticamente nessun provvedimento restrittivo, o ha avuto ragione l’Italia, a mettere in quarantena sessanta milioni di persone?
Informazione taroccata e solo un monopolio del "Virtuale"? Oggi non solo l’informazione è completamente manipolata, ma l’economia e soprattutto la finanza sono andate sempre più nella direzione, di sostituire il denaro prodotto dal lavoro e dai servizi con del “Denaro” virtuale, creato dalle banche, ma senza alcun corrispettivo nell’economia reale!
Aver negato le visite ai parenti dei ricoverati, aver mandato i deceduti direttamente al forno crematorio, senza neppure uno straccio di esequie, è stato giustificato, dal punto di vista della salute, oltre che dei diritti costituzionali? La decisione di chiudere in casa, per due mesi e mezzo, tutto il popolo italiano, è stata giusta o sbagliata? Considerare pericolosa una passeggiata all’aperto, una gita al mare, un’escursione nel bosco, è stato giusto o sbagliato? E la famosa mascherina, che milioni di persone continuano a portare, perfino in macchina, perfino in bicicletta, benché non sia più obbligatoria nei luoghi aperti o quando si è da soli, fa bene o male, serve a qualcosa o non serve a nulla? Domande, domande, ancora domande; alle quali, molto probabilmente, non verranno date risposte, almeno per adesso. Se poi ci spostiamo nell’ambito direttamente legato al trascendente, o che tale dovrebbe essere, cioè la Chiesa cattolica, troviamo una situazione d’incertezza e di confusione non minori, anzi se possibile ancor più grandi.
L’esperimento decisivo per traghettarci dalla dimensione reale a quella virtuale è stato, comunque, quello dell’11 settembre 2001: esperimento pienamente riuscito, sia pure al prezzo di circa 3.000 morti e 6.500 feriti!
Chi è Gesù Cristo: il Figlio di Dio o un uomo, un profeta, un taumaturgo? Esiste il diavolo, esiste, l’inferno, esiste la vita eterna? Perché, a sentire certi teologi, certi vescovi, si direbbe di no. E la Presenza Reale di Gesù nella santa Messa, c’è o non c’è? Ci si può contagiare con il virus facendo la Comunione? Il Corpo di Gesù può essere infetto e dare la morte, anziché la vita? A giudicare dai provvedimenti presi dal clero, in pieno accordo col governo, si direbbe proprio di sì. Strana religione, però. E il vero papa, chi è: Bergoglio o Ratzinger? E la vera chiesa, qual è: quella di Enzo Bianchi o quella di don Minutella? E il peccato, cos’è? Esiste o non esiste? Se io lascio mia moglie e vado a vivere con un’altra donna, posso poi accostarmi all’Eucarestia? Se la mia coscienza mi dice di sì, allora lo posso fare: lo dice Amoris laetitia, un documento ufficiale del magistero. Che però contraddice il Magistero di sempre. E allora, a chi dobbiamo credere? E da quando la sodomia è passata da uno dei quattro peccati più gravi, quelli che gridano vendetta davanti a Dio, a una ricchezza che deve essere accolta, valorizzata e benedetta in forma sacramentale? Forse da quando la lobby dei cardinali gay e massoni si è impadronita del Vaticano e ha posto sulla cattedra di Pietro uno dei suoi?
Chi è il vero papa: Bergoglio o Ratzinger? E da quando la sodomia è passata da uno dei quattro peccati più gravi, quelli che gridano vendetta davanti a Dio, a una ricchezza che deve essere accolta, valorizzata e benedetta in forma sacramentale? Forse da quando la lobby dei cardinali gay e massoni si è impadronita del Vaticano e ha posto sulla cattedra di Pietro uno dei suoi?
Ma in che razza di mondo viviamo?
di Francesco Lamendola
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di Wanda Massa
Ultimamente alcuni hanno pubblicato su Internet il seguente brano di straordinaria attualità, tratto dal romanzo “L’obsolescenza dell’uomo” (1956) del filosofo Günther Anders (Breslavia 1902 – Vienna 1992).
“Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna essere violenti. I metodi del genere di Hitler sono superati. Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini.L’ ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate. In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale. Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può rivoltarsi. Bisogna fare in modo che l’accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario. Il divario tra il popolo e la scienza, che l’informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo.Niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: si diffonderà massicciamente, attraverso la televisione, divertimenti che adula sempre l’emotività o l’istintivo. Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso. E ‘ buono, in chiacchiere e musica incessante, di impedire lo spirito di pensare. Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani. Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio.In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana E il modello della libertà. Il condizionamento produrrà così da sé tale integrazione, che l’unica paura – che dovrà essere mantenuta – sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.L’ uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello, e deve essere monitorato come deve essere un gregge. Tutto cio ‘che permette di far addormentare la sua lucidità e’ un bene sociale, il che metterebbe a repentaglio il suo risveglio deve essere ridicolizzato, soffocato, Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve prima essere designata come sovversiva e terrorista e coloro che la sostengono dovranno poi essere trattati come tali. “
Si chiama coronavirus il condizionamento collettivo così potente da indurre un intero popolo a subire passivamente la privazione dei propri diritti fondamentali: libertà di movimento, di culto, di impresa, di cura, di educazione, di genitorialità, fino alla soppressione della libertà di pensiero, se dovesse venir approvata la legge contro l’omofobia.
Per spianare la strada a questo scempio è stato ampiamente realizzato quanto Günther Anders profetizzava già nel 1956: il progressivo degrado del sistema scolastico, una diffusa cultura edonista, improntata al pansessualismo, l’azione pervasiva e stordente dei mezzi di informazione e comunicazione di massa nella neutralizzazione di ogni spirito critico e nell’appiattimento della coscienza.
E’ così possibile trasformare persone libere nell’uomo di massa.
Per tutelarsi dall’eventualità di un suo possibile, per quanto remoto, risveglio, Günther Anders suggerisce che l’uomo di massa venga trattato per quello che è: un vitello, e in quanto tale venga monitorato come deve essere con una mandria, o un gregge.
Come non pensare ai sinistri sistemi di monitoraggio, che pochi giorni fa abbiamo letto nel Rapporto Colao (leggi qui) per individuare la presenza di eventuali vitelli pensanti e non ancora massificati ?
Come non leggere nella frase finale: “Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve prima essere designata come sovversiva e terrorista e coloro che la sostengono dovranno poi essere trattati come tali”, un eco di certe proposte che vogliono limitare o addirittura eliminare la libertà di espressione e di pensiero?
E’ bene che i vitelli addormentati si sveglino prima che lupi e iene irrompano nel gregge.
di Wanda Massa
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