ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 20 giugno 2020

Sine qua non..

LA CONDIZIONE INDISPENSABILE


La condizione indispensabile è ritrovare "il centro". Essere ben centrati significa essere uniti saldamente a Dio: perché "al centro dell’uomo c’è solo Dio" ed essere uniti a Lui significa anche essere "al centro di se stessi" 
di Francesco Lamendola  
  
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In questa fase storica così difficile, così drammatica, così ultimativa, si avverte in molti una sorta di smania, d’impazienza di fare qualcosa, di entrare in azione per opporsi con tutte le loro forze alla catastrofe politica, economica, sociale, morale, religiosa, che incombe su di noi e che ormai si profila con tale chiarezza da aver attirato l’angosciata attenzione anche dei più superficiali e dei più egoisti. Parecchie persone si rendono conto che è in atto un assalto condotto simultaneamente su più fronti, politico, sanitario, culturale, che ora si mostra apertamente per quello che è: un tentativo di sovvertire definitivamente la famiglia naturale, lo stato sovrano, la fede dei padri, il lavoro, il risparmio, le certezze e lo stesso principio di verità, così da instaurare il regno del relativismo deleterio e del soggettivismo nichilista. 

Quelle persone, pensando non solo a stesse, ma anche e soprattutto ai propri figli e ai propri nipoti, quelli già nati e quelli che nasceranno, sentono che è arrivato il momento di opporsi con maggior decisione a questa manovra, perché, diversamente, sarà troppo tardi e le possibilità di ripristinare un ordine naturale delle cose saranno probabilmente ridotte a zero, o quasi.

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Una falsa pandemia fatta scoppiare ad arte per costringere la popolazione a vaccinarsi? E' in atto un assalto condotto simultaneamente su più fronti, politico, sanitario, culturale, che ora si mostra apertamente per quello che è: un tentativo di sovvertire definitivamente la famiglia naturale, lo stato sovrano, la fede dei padri, il lavoro, il risparmio, le certezze e lo stesso principio di verità!

Già ora abbiamo visto e siamo stati partecipi di cose che non avremmo mai immaginato, né creduto possibili – non almeno con questa stupefacente rapidità e facilità: una falsa pandemia fatta scoppiare ad arte per costringere la popolazione a vaccinarsi, dopo averla sequestrata in casa per settimane e mesi e dopo averla bombardata quotidianamente con migliaia e migliaia di messaggi terrorizzanti, diretti o indiretti; il commercio paralizzato, la scuola sospesa, il turismo pressoché distrutto, la religione colpita al cuore. E nel frattempo il presidente della Repubblica, che non si era quasi visto per due mesi buoni, uscir fuori il 17 maggio per ricordarci l’importanza della giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia; il sedicente papa Bergoglio, anche lui eclissatosi per un paio di mesi, tranne una grottesca e solitaria seduta notturna in Piazza San Pietro, senza benedizione (contrariamente a quel che i media hanno voluto far credere), durante i quali nessuna Messa, neppure quella di Pasqua, è stata celebrata per i fedeli, tornare a intronarci gli orecchi, come suo solito, con l’intollerabile mantra dei migranti e dell’ambiente; e il Parlamento, che non ha saputo far nulla di buono per tutto questo tempo, neanche avviare la riforma della legge elettorale che, finalmente, ci potrebbe dare un’assemblea elettiva costituzionalmente legittima, mentre quella attuale non lo è, improvvisamente s’impegna con febbrile alacrità per darci la legge più urgente e più attesa da milioni di cittadini, e specialmente da quelli che hanno dovuto chiudere l’azienda o il negozio e attendono invano un prestito dalle banche: la legge che punirà come un reato penalmente rilevante qualsiasi mancanza di rispetto nei confronti degli omosessuali, fosse pure uno sguardo poco amichevole o un’inflessione sprezzante nel tono della voce, indizio sicuro di un odio di genere e d’ingiusta discriminazione.

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Bisogna essere guerrieri sempre, il Guerriero è una figura spirituale che non ha un preciso limite cronologico: le figure spirituali non formano una successione, ma una unità dialettica, e ciascuno deve saper essere simultaneamente Innocente, Orfano, Viandante, Guerriero, Martire e Mago!

C’è qualcosa di simpatico, e anche di commovente, in questo desiderio di riscuotersi, di agire e di reagire, di fare qualcosa per fermare le forze malefiche che si sono scatenate contro la società. Tuttavia, non è sufficiente la giusta indignazione per trasformare le persone che fino all’altro ieri non si erano neppure accorte che qualcosa non stava girando per il verso giusto, in guerrieri pronti ad affrontare la battaglia decisiva. Guerrieri non ci s’improvvisa dall’oggi al domani, specialmente se la propria consapevolezza si è appena ridestata; abbiamo spiegato un’altra volta che le tappe per giungere alla consapevolezza passano per la figura del Guerriero, che però è solo la quarta su sei, delle figure nelle quali è necessario identificarsi per giungere a un risveglio pieno ed efficace (le altre sono l’Innocente, l’Orfano, il Viandante, il Martire e il Mago). Bisogna avere ben chiara una cosa: che l’attacco che stiamo subendo non è solo di natura finanziaria, economica, politica, ecc.; che non è condotto da forze puramente umane, in un’ottica puramente umana; che vi è in esso una dimensione infernale, una regia diabolica, e che quindi, per fronteggiarlo in maniera adeguata, è necessario sviluppare prima di tutto una chiara coscienza spirituale. Pertanto, le armi più importanti che ci accingiamo ad impugnare non sono, né devono essere, armi di tipo materiale, e sia pure in senso figurato, come la parola o l’esempio; ma sono in primissimo luogo delle armi spirituali: il raccoglimento, la penitenza, la preghiera, la lode, la supplica, l’imprecazione nel senso biblico dei Salmi imprecatoridomandare a Dio che fermi e distrugga i disegni dei malvagi, ovviamente punendo questi ultimi (perché solo così essi potrebbero avere una possibilità di pentimento e perciò di salvezza, mentre il buonismo non ha mai salvato alcuno). E non basta pregare così, come capita e quando capita; per essere efficace la preghiera deve scaturire da una coscienza limpida e trasparente e la trasparenza viene dal fatto di essere ben centrati nella propria essenza. Se si è ben centrati, si possono sviluppare al massimo e al meglio le proprie energie psico-fisiche; se si è scentrati, ci si trova facilmente ridotti sulla difensiva, si combatte non per vincere ma per sopravvivere, si fa una fatica sproporzionata e si perdono sempre più energie senza mai vedere un risultato apprezzabile.

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 In questi momenti decisivi per il nostro futuro, preghiamo e confidiamo in Dio: Lui ci darà le armi per difenderci, per vincere la battaglia e far trionfare la sua santa Volontà!

Essere ben centrati in se stessi significa disporre di un’armatura solida, compatta, senza incrinature o punti deboli, che il nemico non riuscirà a scalfire: perché il nemico, ricordiamocelo bene, è animato, o se si preferisce è posseduto, da forze spirituali oscure, e prima di colpire fisicamente, cercherà di farlo spiritualmente, individuando il nostro punto debole e spaventandoci, o suggestionandoci, o aggirando le nostre difese mediante la seduzione, in modo da trascinarci nella dimensione bassamente emozionale, egoica, ove  il disordine e la sfrenatezza suscitate in noi saranno i suoi miglioro alleati. Quante poderose fortezze sono cadute sotto i suoi attacchi sferrati con le armi della seduzione, dell’inganno e dell’invito al disordine morale! Perché si tratta di un nemico subdolo e astuto, oltre che perfido: solo davanti a una ferma resistenza è costretto a venire allo scoperto, rivelando la sua natura demoniaca (e le vita dei Santi sono piene di tali episodi, a cominciare da quella di san Pio da Pietrelcina); ma quando si trova alle prese con nature deboli e con personalità scentrate, facilmente suggestionabili o assuefate alla dissolutezza, riesce a ridurle in suo potere con estrema facilità, semplicemente lusingandole e facendo leva sulle loro stesse debolezze. Se si mostrasse con il suo vero volto, le spaventerebbe a morte e le indurrebbe a fuggire, ma egli non vuole che fuggano, vuole gettare il laccio e farle sue prigioniere: e per far questo si deve camuffare, deve agire per interposta persona, deve servirsi di tutto ciò che si presenta sotto apparenze piacevoli, facili e accattivanti. Soprattutto, vuole impedire che le sue prede si rendano conto di quanto sarebbe valida e pronta la loro difesa, se ricorressero a Colui che non lascia mai sole le anime in balìa del male, secondo la sua Promessa; ed ecco perché opera con sottile malizia per staccare le anime dalla preghiera e dalla familiarità con Dio, per seminare in esse dei dubbi, per incoraggiarle nella pigrizia, il più delle volte non denigrando apertamente il suo grande avversario, ma suggerendo che la preghiera può essere rimandata, che la devozione può aspettare, che le cose di questo mondo dopotutto devono aver la precedenza, perché da esse dipende la nostra vita. E quando l’anima si abitua alla lontananza da Dio, la battaglia è già perduta: è solo questione di tempo, prima o poi cadrà in potere del Maligno.

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Il presidente della Repubblica in questa quarantena è sparito per due mesi, salvo uscir fuori il 17 maggio per ricordarci l’importanza della giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia!

C’è un altro aspetto che merita di essere sottolineato. Quando si dice che occorre essere ben centrati in se stessi per affrontare il combattimento spirituale, non si intende dire né che bisogna rafforzare l’ego, né che l’anima può fare da sola, né, infine, che il combattimento spirituale sia qualcosa di limitato e circoscritto, che si può in qualche misura prevedere e che pertanto si possa scegliere il tempo e il luogo per disputarlo. Essere ben centrati significa contemporaneamente essere uniti saldamente a Dio: perché al centro dell’uomo c’è Dio, ed essere uniti a Lui significa anche essere al centro di se stessi. Non è l’ego che sta al centro della nostra persona, ma Dio; e se non vi è, perché noi abbiamo trascurato tale consapevolezza, saremo comunque scentrati, quand’anche dedicassimo gran parte delle nostre giornate a compiere esercizi fisici e mentali per rafforzare la nostra consapevolezza. Non vi è alcuna consapevolezza che non parta dal nostro bisogno di Dio e non ritorni a Lui; senza di Lui tutto è confuso e ingannevole, e si può solo costruire un edificio di certezze illusorie, che crolleranno come un castello di carte al primo soffio di vento. Inoltre bisogna aver chiaro che il combattimento spirituale non è l’eccezione, che si presenta di quando in quando nella nostra vita; e se se ora siamo particolarmente coscienti della sua imminenza, è sì, perché l’assalto è particolarmente violento e generalizzato, ma anche perché abbiamo dormito troppo a lungo, ci siamo cullati in una sicurezza illusoria e abbiamo trascurato di lavorare incessantemente sulla nostra consapevolezza. Il nemico è furbo: è sufficiente una breve distrazione da parte nostra, e già ci piomba alle spalle; se poi la nostra trascuratezza è durata per anni, se noi ci siamo abituati a vivere come se la battaglia non dovesse arrivare mai, allora egli ha tutto il tempo di tessere una fitta rete di trappole intorno a noi, in modo che al nostro primo movimento cadremo in suo potere, senza neanche aver avuto il tempo, non diciamo di lottare, ma almeno di renderci conto di quel che stava accadendo. La verità è che il combattimento spirituale è la regola, non l’eccezione; che esso dura per tutto il tempo della nostra vita, a che se a tratti può essere silenzioso e quasi mascherato; e che dobbiamo essere sempre pronti, perché non sappiamo quando verrà l’attacco, né da quale direzione, per cui non possiamo permetterci di allentare la vigilanza neppure per un solo istante. Pertanto, bisogna essere guerrieri sempre, e non solo quando la campana batte a martello; il Guerriero è una figura spirituale che non ha un preciso limite cronologico, come può averlo il servizio militare di leva: in un certo senso, le figure spirituali su ricordate non formano una successione, ma una unità dialettica, e ciascuno deve saper essere simultaneamente Innocente, Orfano, Viandante, Guerriero, Martire e Mago.

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Sì: sono molte le maschere delle quali si serve, e dietro le quali si nasconde, ma alla fine il vero nemico è uno solo: il principe di questo mondo!

Da quel che abbiamo detto, si sarà compreso che quando parliamo del combattimento spirituale diamo per certo che dietro qualsiasi nemico il quale attenti alla nostra integrità, alla nostra trasparenza, alla nostra saldezza interiore e alla nostra intima unione con Dio, c’è alla fine l’ultimo Nemico, quello vero, quello che possiede le risorse più grandi e che può incutere il maggiore spavento. Se ci si ferma alla dimensione immanente, e apparente, si può pensare che il nemico che sta lanciando il suo assalto globale contro l’intera società sia di natura umana e abbia il volto di un finanziere, di un politico, di un grande speculatore, ecc., ma tutte queste sono solamente le maschere che indossa per farci credere che l’attacco abbia di mira solo il nostro conto in banca, o i nostri diritti civili, o la nostra libertà di sottoporci o no a cure mediche, vaccini, ecc.; mentre la verità è che l’attacco ha di mira il cuore del nostro essere, cioè la nostra anima. È la nostra anima della quale il Nemico è bramoso d’impadronirsi, simile a un leone ruggente che va in cerca di chi divorare: perché il suo grande avversario non è l’uomo, ma Dio, e per sconfiggere Dio – così crede, nel suo folle orgoglio - vuole strappargli le anime, trascinandole con sé all’inferno, e non solamente distruggere i loro conti in banca o le loro libertà politiche, cose che si trovano nella sfera materiale dell’esistenza.

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La contro-chiesa e il Covid-19? Il sedicente papa Bergoglio, anche lui eclissatosi per un paio di mesi, tranne una grottesca e solitaria seduta notturna in Piazza San Pietro, senza benedizione durante i quali nessuna Messa, neppure quella di Pasqua, è stata celebrata per i fedeli!

La condizione indispensabile è ritrovare il centro
di Francesco Lamendola

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