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martedì 1 settembre 2020

I Negazionisti..

Le responsabilità della Cina comunista nella pandemia di Covid

Mi trovo perfettamente d’accordo su quanto hanno scritto Antonio Socci su “Libero” e Steven Mosher su Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti, riguardo le responsabilità della Cina comunista nella pandemia di Covid, o Coronavirus. Sia Mosher che Socci fanno riferimento alla recente pubblicazione presso l’editore Cantagalli di un libro del professor Joseph Tritto dal titolo Cina Covid-19. La Chimera che ha cambiato il Mondo.


Tritto, che è uno scienziato italiano esperto in biotecnologie, dimostra in questo libro che il coronavirus non è un virus naturale, ma una “chimera”, un organismo prodotto in laboratorio attraverso l’ingegneria genetica. “Coloro che sostengono che invece esso è di origine naturale – scrive Socci – hanno l’onere di illustrare come può essere venuto fuori per processi naturali un virus chimerico ricombinante e come può aver dato il via all’epidemia fra gli uomini. Nessuno finora lo ha fatto. La Cina peraltro aveva un modo semplice per smentire l’origine artificiale del virus: permettere a una commissione internazionale di accedere al laboratorio di Wuhan e di parlare con i suoi ricercatori mettendo a disposizione tutti i dati. Ma si è ben guardata dal farlo”

Il professor Tritto, nel suo libro, scrive che “l’omertà di alcuni Paesi, soprattutto la Cina, ha causato e sta causando degli enormi ritardi nella ricerca di soluzioni terapeutiche, come anti virali ad hoc e vaccini”. La Cina, spiega Tritto, ha sicuramente il virus madre. Il mondo occidentale esercita pressioni affinché la Cina consegni i campioni originali del virus al fine di poter sviluppare e produrre un vaccino che abbia una copertura quanto più ampia possibile. Ma la Cina non consegna nulla, perché “per consegnare il virus madre la Cina dovrebbe innanzitutto riconoscere che c’è stata una fuga o, addirittura, un furto in uno dei suoi laboratori; quindi dovrebbe ammettere che stava studiando il virus e dimostrare alla comunità scientifica e politica internazionale che lo scopo delle sue ricerche era solo quello di tutelare la salute pubblica; insomma, che non aveva scopi di carattere militare legati al bioterrorismo o al biowarfare”. Tritto aggiunge: “supponendo anche l’ipotesi che il governo cinese ammetta le sue colpe per aver taciuto un fatto così grave e non aver garantito la sicurezza del suo laboratorio, la Cina si troverebbe in un imbarazzante situazione, poiché molti paesi potrebbero avanzare pretese risarcitorie per i gravi danni subiti”.

Perché nessuno osa criticare apertamente la dittatura cinese? Perché l’Occidente evita di criticare la repressione della Cina a Hong Kong e le sue persecuzioni religiose, mentre il Vaticano, stipula accordi segreti con il regime, sulle spalle della Chiesa cattolica cinese? Il Vaticano e l’Occidente sono complici della Cina e negano la verità che Socci formula in questi termini: “la tragedia del Covid è un prodotto del sistema comunista cinese che è una minaccia per tutto il mondo, come sempre e dovunque il comunismo è stato un rischio mortale per l’umanità”.

La questione chiave, per chi sta vivendo la pandemia, osserva a sua volta Mosher, riguarda lo sviluppo di un vaccino. Negando al mondo il codice genetico originale del virus che ha creato, il Partito Comunista Cinese si assicura che nessun vaccino completamente efficace sarà mai sviluppato dall’Occidente. “In altre parole, la Cina continua a mentire e la gente continua a morire.” I negazionisti non sono coloro che fantasticano su improbabili complotti occidentali, ma sono quelli che negano l’unica evidenza che a tutt’oggi sussiste: la responsabilità della Cina comunista nella pandemia che sta minacciando la salute e l’economia mondiale.

Covid19: il caso del video di TG Leonardo


Un caso in cui l’intervento dei “fact checkers” ha impedito la ricerca della verità.

Alla fine di marzo del 2020, in piena emergenza Covid 19, sui social inizia a circolare il video di una trasmissione della Rai, il TG Leonardo del 16 novembre del 2015 nella quale si palava di un virus chimera prodotto in Cina, un agente patogeno con effetti analoghi a quelli del Sars-Cov-2, causa della epidemia covid19.
Immediatamente i media si affannavano a minimizzare la notizia e non potendola ridurre a bufala veniva ridicolizzato chiunque sollevasse dubbi.
Le cose però stavano diversamente, nessuno aveva pensato che fosse lo stesso virus mentre reale era la preoccupazione che nei laboratori potesse essere stato prodotto il Sars-Cov-2.
Ma ancora una cosa sfuggiva nella fretta di minimizzare la vicenda, la ricerca del 2015 diceva che il rischio di epidemie naturali è basso.

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