ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 7 settembre 2020

L'idolatria della scienza

COVID-19: un medico denuncia errori, menzogne e finalità politiche. - Anna Rita Iannetti
In questo intervento la dottoressa Anna Rita Iannetti ci aiuta ad approfondire dei temi legati all'attuale epidemia di Covid, alle conseguenze potenzialmente critiche per i cittadini che una campagna di vaccinazioni di massa potrebbe comportare, e offre anche interessanti spunti sulla salute e sulle politiche riferite alla salute in generale.
Matteo D'Amico https://www.youtube.com/watch?v=Gko6w95tfns
LA NUOVA DITTATURA SCIENTISTA


Lo scientismo si dice aggredito per divenire dittatura. Convinti di essere gli illuminati per definizione, i soli depositari della verità si sentono in diritto di giudicare tutti ma trovano assurdo e impensabile farsi giudicare 
di Francesco Lamendola  
  
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Quando gli scientisti vogliono imporre il totalitarismo della loro idea di scienza - e ne stiamo vivendo un drammatico esempio in questi giorni di sindrome da pandemia di Covid-19 – levano alte strida, dicendosi aggrediti e chiedendo la possibilità di difendersi. Un tipico esempio di questa strategia è offerto dal saggio di un biologo, campione dello scientismo militante americano, Douglas J. Futuyma, classe 1942, professore di Ecologia ed Evoluzione all’Università dello Stato di New York, eloquente fin dal titolo, perché dà a credere che ad essere sotto attacco sia la scienza, mentre ad attaccare sono gli scientisti come lui: Processo alla scienza. In difesa dell’evoluzione (titolo originale: Science on Trial. The Case for Evolution, Pantheon Books, Random House, New York 1983; traduzione dall’inglese di Libero Sosio, Milano, Feltrinelli, 1983, pp.17-18, 19-20):
La minaccia non va sottovalutata. Nel novembre 1981 due Stati americani hanno approvato leggi che impongono di concedere alla creazione, nei programmi  di scienze di scuole pubbliche, tanto tempo quanto alla scienza dell’evoluzione, e progetti di legge simili sono stati presi in considerazione in più di venti altri Stati. I gruppi creazionisti hanno redatto progetti di legge che fanno circolare ampiamente fra le legislature di altri Stati. Iniziative simili sono in corso in innumerevoli distretti scolastici, i cui comitati scolastici stanno cedendo, o resistono con difficoltà. Qualche museo è stato attaccato per aver presentato mostre sull’evoluzione. Alcuni membri del Congresso hanno considerato l’opportunità di introdurre o meno un progetto di legge che garantisse un sostegno federale alla “ricerca” creazionistica. E l’attacco dei fondamentalisti non è limitato alla biologia evoluzionistica: sotto il tiro incrociato di questa nuova ortodossia religiosa si trovano anche la fisica, l’astronomia, la geologia, l’antropologia e la psicologia. Ma la scienza non è l’unica vittima designata. I creazionisti rappresentano solo un aspetto di un movimento che si propone di distruggere “l’umanesimo laico”, etichetta sotto la quale vengono compresi tutti gli atteggiamenti e i programmi educativi che non includono esplicitamente le loro dottrine teologiche. Come si è espresso uno fra gi esponenti principali del creazionismo, la signora Nell Segraves: “Abbiamo una quantità di cose da eliminare. L’alternativa creazione-evoluzione solo il principio”.

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Quando gli scientisti vogliono imporre il totalitarismo della loro idea di scienza - e ne stiamo vivendo un drammatico esempio in questi giorni di sindrome da pandemia di Covid-19 – levano alte strida, dicendosi aggrediti e chiedendo la possibilità di difendersi!

La sfida all’evoluzione che  stata organizzata dai fondamentalisti religiosi riguarda noi tutti. Nel senso più diretto essa è chiaramente un attacco ai biologi. , il quanto l’evoluzione è il tema singolo di più vasta portata della biologi, il tema unificante di tutte le discipline di questa scienza. Ma anche i fisici si troveranno sotto tiro: essi possono essere in grado di scoprire la struttura dell’atomo, ma secondo i fondamentalisti, sono in errore quando sostengono che gli atomi radioattivi si decompongono a un ritmo costante. A questo assedio non si sottrae la geologia: l’intera industria del petrolio può fondarsi su cognizioni geologiche, ma le prove addotte dai geologi a dimostrazione dell’età della Terra e delle forze che l’hanno plasmata sarebbero comunque,m secondo i fondamentalisti, prive di alcun valore. Gli astronomi possono essere in grado di misurare la velocità di stelle che si trovano a miliardi di anni-luce di distanza, ma quando si passa alle prove di cui essi dispongono sull’età e ‘origine dell’universo, queste sarebbero tutte sbagliate. Anche gli antropologi sono presi di mira: non solo, infatti, essi insegnano l’evoluzione, ma commettono il peccato imperdonabile del relativismo culturale, descrivendo le abitudini peculiari di vari popoli senza condannarne l’immoralità. Anche la linguistica è anatema: : la nozione che le lingue umane si siano sviluppate l’una dall’altra è una dottrina evoluzionistica che contraddice la storia biblica della torre di Babele. In breve, tutte le scienze sono attaccate. Ma quel che viene contestato non è solo il contenuto delle scienze: i creazionisti infatti rivolgono le loro critiche all’intero metodo del pensiero scientifico e al principio-guida della scienza: le convinzioni tradizionali sono oggetto di un’investigazione scettica. (…)
Il clima attuale negli Stati Uniti è divenuto sempre più propizio a tali attacchi fondamentalistici. L’attacco all’evoluzione è però solo uno dei vari punti nel programma di lotta fondamentalistici contro ogni mutamento sociale e intellettuale. Col suo rifiuto degli studi biblici e dell’interpretazione metaforica della Scrittura, il fondamentalismo fa appello alle emozioni più che alla ragione, e la sua difesa dei valori e costumi “tradizionali” si alimenta di anti-intellettualismo, di conservatorismo e di timore del mutamento sociale. Così la reazione contro i diritti delle donne i diritti degli omosessuali, contro l’aborto, contro lo Stato assistenziale e contro il pacifismo che si sviluppò verso la fine degli anni settanta e negli anni ottanta si è associata a una ripresa vigorosa e vociante del diritto religioso fondamentalistico. Il fondamentalismo ha attinto energia anche all’antirazionalismo cresciuto negli anni settanta, quando astrologia, occultismo e culti religiosi ebbero una fioritura quale non conoscevano da decenni. Il clima politico, sotto l’egida della Nuova Destra, ha trovato un esponente rappresentativo in un ministro dell’Interno fondamentalista, il quale crede che Cristo ci abbia dato l’incarico di occupare la Terra sino al suo ritorno, e in un presidente che ha detto che “se nelle scuole pubbliche si insegna l’evoluzione, vi si dovrebbe insegnare anche la storia biblica della creazione”. Le pressioni per includere la dottrina della creazione nei programmi di scienze è più forte oggi di quanto non sia stata negli ultimi quindici anni. I fondamentalisti, inoltre, hanno imparato molto dagli errori commessi in passato e oggi stanno usando tattiche più perfezionate.

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L'arroganza degli scientisti? Questi signori forti della rocciosa convinzione di essere gli illuminati per definizione, i soli depositari della verità, si sentono in diritto di giudicare tutti gli altri, ma trovano assurdo e impensabile che qualcuno si permetta di giudicare loro!

Questo è un buon esempio, anzi un ottimo esempio, da manuale, del modo di ragionare degli scientisti, ossia di coloro i quali assolutizzano la scienza; meglio ancora: assolutizzano e divinizzano un particolare modello di scienza, quella moderna galileiana, da loro identificata con la Scienza tout-court: la sola possibile, ad esclusione di ogni altra, necessariamente respinta nella palude delle pseudo-scienze. È un modo di pensare segnato da una caratteristica arroganza: caratteristica perché del tutto inconsapevole di essere tale. È come se questi signori non fossero neanche sfiorati dal pensiero che, dopotutto, dei limiti esistono per tutto e per tutti, quindi anche per loro e il loro sapere; ma al contrario, forti della rocciosa convinzione di essere gli illuminati per definizione, i soli depositari della verità, si sentono in diritto di giudicare tutti gli altri, ma trovano assurdo e impensabile che qualcuno si permetta di giudicare loro. In altre parole, non si considerano prodotti dell’evoluzione storica - quella evoluzione che per loro è più di una teoria, una certezza assoluta, anzi il fondamento di tutta la loro concezione scientifica – ma figli e portatori della luce (“illuministi”), quindi sottratti agli alti e bassi del tempo e della storia, proiettati sull’orizzonte di una Sapere definitivo e inoppugnabile.

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 Lo scientismo si dice aggredito per divenire dittatura!

Ma vediamo più da vicino come funziona la loro psicologia. Da una parte ci sono loro, i detentori del Vero; dall’altra ci sono gli altri, i trogloditi, i cavernicoli, in questo caso di creazionisti, prodotto di un delirio pseudo religioso. Per come la vedono loro, è in atto un intollerabile attacco contro la Scienza, quindi contro di essi, da parte dei cavernicoli: nessun sospetto che scienza e religione si pongano su due piani differenti di comprensione della realtà, i quali non si escludono affatto, né si contrappongono nettamente e irrevocabilmente: o l’una o l’altra. E in cosa consiste, esattamente, questo attacco? Nella richiesta, horribile dictu, che nei programmi scolastici l’insegnamento cristiano sulla Creazione trovi spazio, come già lo trova l’insegnamento dell’evoluzionismo: una richiesta intollerabile, vero? E se si cede su questo punto, dove mai si andrà a finire? Gli studenti non devono avere una prospettiva ampia e differenziata sul sapere e sulla realtà delle cose: devono ricevere una visione unica, granitica, immodificabile (che è, si badi, l’esatto contrario dell’autentico spirito scientifico, sempre aperto al dubbio e sempre proiettato verso ulteriori scoperte), ossia, guarda caso, la loro; quelle diverse sono semplicemente immondizia, materiali di deiezione. Si noti anche la disonestà intellettuale di fondo che soggiace a questa impostazione mentale: essi scelgono quale nemico il creazionismo, cioè un movimento fondamentalista piuttosto rozzo e tipicamente americano, mentre la dialettica sull’evoluzionismo è molto più articolata e complessa di come la presentano loro. Che ciò piaccia o no, la verità è che l’evoluzionismo, ossia la teoria dell’evoluzione biologica, non è ancora stata accetta unanimemente come “evoluzione” e basta, cioè come un fatto definitivamente e inoppugnabilmente dimostrato; ci sono fior di biologi che non la condividono, non l’accettano e ne hanno bene illustrato i limiti e le contraddizioni insanabili. In Italia, ad esempio, si possono fare i nomi di Giuseppe Sermonti, con il suo Dimenticare Darwin. Perché la mosca non è un cavallo?; di Roberto Fondi, con Organicismo ed evoluzionismo; e di Giovanni Monastra, con Itinerari del sacro attraverso le scienze naturali; ai quali si può aggiungere l’etnologo francese Jean Servier, con il suo fondamentale L’uomo e l’invisibile. Si tratta senza dubbio di posizioni minoritarie, però sufficienti a mostrare che se si ha l’impressione che l’intera comunità scientifica abbia accolto l’evoluzionismo come una realtà assolutamente vera e definitivamente dimostrata (peraltro, e questo ormai lo ammettono quasi tutti i biologi seri, non certo nella versione prospettata da Darwin), ciò si deve in buona parte al conformismo intellettuale, antico male non solo degli scienziati, ma di tutti gli intellettuali, e al clima di totalitarismo che regna negli ambienti accademici, ove sostenere apertamente una posizione non evoluzionista nello studio della biologia equivale a bruciarsi la carriera e a subire un implacabile ostracismo da parte delle case editrici e delle riviste specializzate. Ad ogni modo, la furbata degli scientisti che sostengono l’evoluzionismo come un’acquisizione definitiva consiste nel far credere che solo i fondamentalisti religiosi si oppongono all’evoluzionismo, mentre la verità è che esiste un dibattito interno alla scienza, anche se assai sbilanciato perché tutti gli strumenti della cultura ufficiale sono in mano a una sola delle due parti che si confrontano, sicché l’altra è ridotta quasi all’invisibilità e deve accontentarsi di uno statuto di seconda classe.

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Quando agli scientisti cade la maschera: in realtà essi mirano a una certa idea della società: la loro! Vogliono un governo a misura delle loro incrollabili certezze, vogliono mettere fuori legge chi non la pensa come loro, vogliono la difesa a oltranza di tutte le radiose “conquiste” che il femminismo, l’abortismo e l’omosessualismo hanno strappato nel corso degli ultimi anni! 

In breve, il cervello di questi signori funziona così: noi, essi dicono, abbiamo in tasca la luce della verità, quindi chi non è d’accordo con noi è un fautore delle tenebre dell’oscurantismo, un nemico dell’umanità. Noi pertanto abbiamo ogni diritto d’invocare i rigori della legge contro di esso, mentre lui non può che fare appello al proprio fanatismo religioso. Noi ci rivolgiamo alla ragione, lui alle emozioni e agli istinti. Per il bene della civiltà, dunque, bisognerebbe costringere al silenzio e all’impotenza questi fastidiosi (l’aggettivo usato da Futuyma è “vocianti”) oppositori, i quali vorrebbero respingere la nostra società indietro di secoli. E non si tratta solo di una battaglia scientifica, ma civile. I tradizionalisti  vorrebbero contestare le ultime e più fulgide conquiste del progresso in fatto di diritti civili: emancipazione della donna, aborto, riconoscimento delle unioni omosessuali, ecc., perché sono irrimediabilmente conservatori e nemici di ogni mutamento sociale. Poi, la stoccata contro i governanti ignoranti e retrogradi, e l’aperta ammissione che l’oggetto del contendere non è solo una certa idea della scienza, ma una certa idea della società. Qui agli scientisti cade la maschera, ma loro, tutti infervorati nella crociata per il progresso, neanche se ne accorgono, e procedono imperterriti, a passo di carica: vogliono un governo a misura delle loro incrollabili certezze, vogliono mettere fuori legge chi non la pensa come loro, vogliono la difesa a oltranza di tutte le radiose “conquiste” che il femminismo, l’abortismo e l’omosessualismo hanno strappato nel corso degli ultimi anni. In definitiva: gli scientisti si vendono come fautori della vera scienza, ma sono dei progressisti travestiti da scienziati politicamente imparziali, degli intellettuali di sinistra che odiano tutto ciò che sa di destra, e vorrebbero usare l’evoluzionismo come una clava per zittire ogni opposizione. Odiano soprattutto la tradizione, perché non accettano il dogma fondamentale dello scientismo: ossia che tutte le convinzioni tradizionali devono essere oggetto di un’investigazione scettica. A Futuyma, infatti, a un certo punto scappa il detto che i creazionisti (nemico di comodo per intendere, in realtà, tutti i non scientisti) rifiutano gli studi biblici: laddove egli dà per scontato che lo studio serio della Bibbia non può che portare acqua alle loro posizioni. È  la stessa logica di Galilei nella famosa lettera a don benedetto Castelli, là dove lo scienziato fiorentino parla del possibile contrasto tra scienza e fede, e s’improvvisa teologo modernista ante litteram per risolverlo a favore della scienza.
Infine, nessuna persona intelligente può esser contro la scienza: ma bisogna vedere se quella oggi imperante a livello accademico sia la sola vera scienza, e soprattutto se abbia il diritto di disprezzare le altre forme del conoscere. Nessun pittore o compositore si sogna di assolutizzare l’arte o la musica: non si capisce allora perché certi scienziati pretendano di assolutizzare la scienza, riducendo la realtà a quell’insieme di fattori materiali che loro soltanto hanno le chiavi per comprendere e interpretare...
Lo scientismo si dice aggredito per divenire dittatura

di Francesco Lamendola

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LO SCIENTISMO DOGMATICO HA CONQUISTATO CONTE ED IL SUO ENTOURAGE DI GOVERNO


DI LUCIANO LAGO
UNA DELLE PIÙ SIGNIFICATIVE AFFERMAZIONI, FATTA DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, GIUSEPPE CONTE, A NOSTRO AVVISO È STATA LA SEGUENTE: “…….LA ”DISILLUSIONE È IN GRADO DI ALIMENTARE VERE E PROPRIE PULSIONI ANTISCIENTIFICHE” CHE, A LORO VOLTA, SI RIFLETTONO CONTRO QUELLE ”DECISIONI DI GOVERNO PER LA GESTIONE DELLA PANDEMIA, CHE PER QUANTO SOFFERTE, RICEVONO IL SOSTEGNO DELLA MIGLIORE EVIDENZA SCIENTIFICA, QUANTOMENO QUELLA DISPONIBILE IN QUESTO MOMENTO”; E PIÙ AVANTI: “……QUESTA DISILLUSIONE È IN GRADO DI ALIMENTARE VERE E PROPRIE PULSIONI ANTI-SCIENTIFICHE, CHE SI FONDONO CON UNA RADICALE DIFFIDENZA NEI CONFRONTI DEGLI ESPERTI ( QUELLI COOPTATI DAL GOVERNO)”.

Da questa dichiarazione si ricava che il nostro Giuseppi Conte, si è anche lui convertito alla idolatria della scienza, in quella deformazione ideologica comune del nostro tempo che ha fatto diventare la scienza come un oracolo moderno, quasi una nuova religione.
In realtà questa ideologia della scienza, a cui si è convertito non solo Conte ma tutto il fronte progressista e mondialista, si è trasformata in una sorta di “scientismo dogmatico”, un comodo paravento ideologico che viene utilizzato per la manipolazione sociale e la propaganda per conto di coloro che controllano il mercato della salute o degli alimenti e che hanno bisogno di dare al loro discorso “garanzie scientifiche” per renderlo più credibile.
Questo si verifica per imporre i loro sistemi di controllo sanitario e per rendere più vendibili i loro prodotti, gli alimenti genericamente modificati (gli OGM) oltre ai dispositivi medici e alle vaccinazioni obbligatorie che, presentate come salvifiche, consentono i grandi profitti delle multinazionali del farmaco e degli organismi collegati.
I grandi interessi dietro questa campagna di convincimento sulla ineluttabilità di sottoporsi ai rimedi scientifici creati per i grandi bisogni dell’umanità, da quelli sanitari a quelli dell’alimentazione, vengono celati e nascosti dietro intenzioni benefiche ed eventi di coinvolgimento del pubblico, quasi sempre sponsorizzati dai grandi persuasori occulti, esperti nella manipolazione mentale, che sono dietro tutte le campagne di marketing mediatico.



I finanziatori di queste campagne sono spacciati per filantropi, quando in realtà sono miliardari assatanati di potere e di profitti per la loro megalomania missionaria (vedi Bill Gates il “missionaio” dei vaccini o Warren Buffet, il mago della finanza speculativa).
Nella dimensione reale ed umanistica della scienza diretta dall’uomo, piuttosto che in quella del falso scientismo dove l’uomo viene manipolato dalla scienza, la scienza autentica si basa su un metodo insensibile ai pregiudizi, quindi non basta che qualcuno scopra qualcosa; quello che si osserva, quello che si sperimenta, deve essere riproducibile, verificabile da altri. Ed è da questi dati che le teorie vengono distrutte, modificate o costruite in uno sforzo di ricerca continua dove non esistono i dogmi.
Questa dovrebbe essere la posizione di ogni persona, un moderato scetticismo iniziale fino a quando elementi di giudizio sufficienti non guidano il proprio approccio.
Come aveva previsto Huxley, nella sua opera profetica, “Un nuovo splendido mondo”, in cui osservava il sorgere della dittatura della scienza del futuro, allora lo scrittore proclamava: “Io penso che il ventunesimo secolo sarà l’era dei Controllori del Mondo, il sistema delle caste scientifiche, e del Nuovo Splendido Mondo. Vedi: Ec Planet.org
In che cosa si differenzia quindi lo scientismo dogmatico ? Sinteticamente nella convinzione che la scienza sia l’unica possibilità di conoscenza e l’unica fonte di speranza, che i suoi dogmi siano indiscutibili e obbligatori per tutti.
La visione dello scientismo ha permeato molte sfere, inclusa quella della salute che non è estranea a queste influenze perverse e questo spiega perchè stiamo assistendo a una medicalizzazione ingiustificabile del comportamento delle persone, una riduzione alla psichiatria ed alla genetica di quelli che sono i comportamenti umani.
Se crediamo di essere determinati dai nostri geni, di essere manipolabili attraverso farmaci psicotropi e che l’immagine del cervello spiega quello che ci accade e le nostre convinzioni, come ci sentiamo o ci divertiamo o pensiamo, o se ci divertiamo o se siamo depressi , secondo il nuovo scientismo, non siamo noi responsabili le nostre azioni. In quella ideologia dello scientismo si trova la negazione della libertà e della responsabilità di ciascuno.
A breve o medio termine, non si può escludere affatto una selezione positiva dei migliori geneticamente dotati. La tentazione eugenetica è evidente e richiama chiaramente le aspirazioni di miglioramento dell’umanità tipico di un sistema totalitario dove il controllo di massa e le terapie psicotiche sono la norma .


Il sistema di controllo dello scientismo, avvalendosi dei suoi comitati di esperti, in molti casi limita la libertà e la creatività che facilitano il vero progresso scientifico stesso. Si attribuisce valore soltanto a quello che affermano loro, gli esperti paludati e scienziati in linea con il potere politico e finanziario, il parere e le opinioni degli altri conta zero e, quando espresso, viene censurato dai grandi media, mentre gli scienziati non allineati vengono denigrati come “negazionisti” o “no vax”.
Il ministro Speranza: “La piazza dei negazionisti fa rabbrividire”. Gli stessi che avevano tagliato la sanità e fatto chiudere ospedali e posti letto in nome dell’efficienza del mercato oggi ci raccontano che “bisogna difendere la sanità come un bene pubblico”. Un esempio di politici “double face” buoni per tutte le stagioni.
Quello della ricerca non condizionata dagli interessi dei gruppi dominanti è un discorso sempre più difficile divenuto oggi quasi una missione impossibile. I ricercatori finiscono per essere canalizzati in linee ‘produttive’ determinate, i risultati verranno valutati in base al finanziamento accordato dagli sponsor, questo chiuderà il cerchio. Lo scientismo riesce così a soffocare la vera ricerca scientifica, la scienza al servizio del popolo non al servizio delle multinazionali.

Opinionisti del Pensiero Unico globalista e progressista

Nell’epoca in cui stiamo vivendo, sarebbe necessario ritornare alla fonti originarie del sapere, in particolare nel contesto dell’attacco che si sta compiendo all’istruzione e nel reiterato disprezzo verso le discipline umanistiche. Il tutto nella radicata convinzione che la scienza sia l’unica fonte del sapere, assistiamo alla perdita dell’universalità della cultura che un tempo caratterizzava gli atenei.
Gli effetti di questo trionfo della ideologia disumanizzante dello scientismo dogmatico si vedono nella diffusione dell’ignoranza, soprattutto nelle nuove generazioni private della conoscenza fondamentale di materie essenziali per la formazione critica quali la Storia, la Letteratura o la Filosofia.
Il sistema vuole un abbassamento del livello di cultura e in particolare un annichilimento del senso critico che consente di manipolare i cervelli e inculcare nella mante un pensiero unico omologato e indiscutibile , basato sui dogmi. Un obiettivo fondamentale per l’elite di potere che, come in ogni sistema totalitario, cerca di forgiare l’individuo sulla base delle sue convenienze. Se ne vedranno quanto prima gli effetti.

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