Trump positivo al Covid: la mossa per mettere fine all’operazione terroristica Covid e fermare il Nuovo Ordine Mondiale?
Il discorso tenuto da Trump dall’ospedale militare Walter Reed verrà ricordato probabilmente come il più alto e profondo del suo mandato.
Il presidente è riuscito a ricompattare le divisioni di un Paese profondamente lacerato da mesi di disordini provocati dai gruppi terroristici degli Antifa e di Black Lives Matter, finanziati entrambi da George Soros, che hanno seminato un’ondata di violenza tale da portare l’America sull’orlo della guerra civile.
La strategia del deep state era ed è quella di destabilizzare l’America e l’amministrazione di Trump, ma il presidente annunciando di essersi preso il coronavirus è riuscito a stringere la nazione intorno a sè.
Alcuni ambienti della sinistra radicale americana hanno avanzato il sospetto che Trump in qualche modo abbia inscenato un falso contagio per smontare la pericolosità del Covid, e dimostrare a tutti che questo agente patogeno non è il mostro che in realtà i media hanno descritto.
A leggere le parole che il presidente ha consegnato a Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York e suo consigliere già durante la sua prima campagna elettorale nel 2016, viene quasi da pensare che effettivamente possa essere così.
Trump scrive a Giuliani:”ho dovuto affrontare il virus così che il popolo americano smettesse di averne paura e per poterlo trattare responsabilmente.”
Dunque se si è trattato di un contagio fittizio è stato a fin di bene, negli interessi dell’America e del mondo stesso.
Se il sistema si è servito di starlette e politici al libro paga delle élite per gonfiare al massimo la pericolosità del Covid, Trump a sua volta non sta facendo altro che usare la stessa strategia del sistema contro di esso.
Sun Tzu nella sua opera “L’arte della guerra” raccomandava di eludere il nemico quando questo dispone di armi troppo superiori all’avversario.
Trump probabilmente deve aver letto quell’opera e ne sta applicando i suoi principi dal momento che su Twitter nel 2012 ne citava esattamente i passi.
L’operazione coronavirus ha praticamente interrotto il trascorrere del tempo.
Il mondo si trova sospeso in un limbo dallo scorso marzo quando i media incessantemente da allora non fanno altro che riportare bollettini di contagiati che sono al 94% persone sane senza sintomi.
Occorreva dunque qualcosa in grado di scuotere il torpore e l’apatia nella quale è precipitata la popolazione mondiale che ormai è prigioniera della narrativa terroristica del regime.
Trump nel suo discorso da convalescente lo ha fatto capire. Ciò che sta facendo lo sta facendo per l’America e per il mondo per dimostrare che esiste vita oltre il Covid.
Il capolavoro del presidente dunque è stato quello di essersi preso la “croce” sulle spalle e di seguire la terapia basata sui farmaci prodotti dal cartello farmaceutico vicino a Bill Gates che di certo non lo ama.
In questo modo, nessuno potrà dire che Trump è guarito con i farmaci che lui stesso raccomandava e screditati da “scienziati” corrotti e senza scrupoli, ma proverà universalmente che un vaccino non è nemmeno così indispensabile dal momento che è sufficiente ricorrere ai farmaci già in commercio per trattare questo virus.
Se l’operazione di Trump riuscirà, il mondo probabilmente riuscirà a vedere che questo virus non è affatto letale e che si può tornare a vivere una esistenza normale senza girare con il volto coperto da una inutile e sporca garza che pregiudica una sana respirazione.
Il Nuovo Ordine Mondiale ha dato il via alla seconda ondata
Trump ha capito che era il momento di agire e di mettere a segno una mossa che potesse cogliere di sorpresa il mondialismo che ha già dato vita alla seconda parte di questa operazione terroristica, ovvero quella chiamata “seconda ondata”.
Nei mesi scorsi gli esponenti della cabala mondialista l’avevano già annunciata a dimostrazione, ancora una volta, che quello di cui si sta parlando non è un fenomeno scientifico ma politico.
Ad agosto, Bill Gates, sull’Economist, settimanale delle grandi famiglie globaliste degli Elkann e dei Rothschild, aveva persino detto che la “pandemia” non sarebbe finita prima della fine del 2021.
Nessuno può sapere con certezza quando e come si manifesterà un virus nè tantomeno quando esso sparirà, ma in questa storia è evidente che il virus si manifesta perchè è il sistema che ne ha bisogno per arrivare al suo obbiettivo finale.
L’obbiettivo è l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale voluto ad ogni costo dalla massoneria e dai massimi vertici delle élite mondialiste.
Sarà un sistema nel quale l’uomo sarà ridotto alla condizione di una ameba, del tutto privo di pensiero critico e della facoltà di ragionare.
Sarà un mondo nel quale paradossalmente ogni singolo pensiero dell’individuo sarà quello determinato dalla matrix alla quale saranno collegati tutti gli abitanti del pianeta.
Elon Musk, imprenditore e fondatore di SpaceX, ha già brevettato un microchip cerebrale in grado di manipolare la volontà degli animali, e il prossimo obbiettivo sarà quello di creare un altro dispositivo di questo tipo per manipolare quella degli uomini.
Sembrava impossibile fino a qualche decennio fa, ma la società tecnotronica profetizzata nel 1970 da Brzezinski, uomo vicinissimo ai Rockefeller, prevedeva appunto che le autorità tramite la tecnologia fossero in grado di instaurare il controllo della popolazione mondiale.
Il controllo della popolazione mondiale è il mezzo attraverso il quale arrivare a instaurare il Nuovo Ordine Mondiale, un sistema politico dove le nazioni dovranno lasciare il posto ad un unico governo mondiale nelle mani di pochi eletti.
E’ una forma di totalitarismo molto più insidiosa e pericolosa dei suoi predecessori del secolo scorso, perchè questo non è ristretto ad una sola nazione ma piuttosto al pianeta intero.
David Rockefeller in un discorso tenuto nel 1991 in occasione di una riunione del famigerato gruppo Bilderberg, uno dei consessi più importanti per le élite mondialiste del quale sono membri, tra gli altri, anche gli italiani Lilli Gruber e John Elkann, lo spiegò chiaramente.
Il magnate americano disse allora che “il mondo era molto più sofisticato e preparato per marciare verso un governo mondiale” e aggiunse che “la sovranità sovranazionale di una élite intellettuale e dei banchieri mondiali è certamente preferibile all’autodeterminazione delle nazioni praticata nei secoli scorsi.”
Tre anni dopo, lo stesso Rockefeller alle Nazioni Unite, disse che l’unico modo per giungere a questo obbiettivo finale era quello di provocare una crisi così grande da poter finalmente compiere il tanto agognato Nuovo Ordine Mondiale.
La madre di tutte le crisi sembra essere dunque arrivata. Il coronavirus ha aperto quella finestra di opportunità tanto desiderata dagli ambienti del globalismo.
La seconda fase di questo enorme esperimento di ingegneria sociale è già iniziata.
Il sistema che fino a pochi mesi fa certificava attraverso i suoi “esperti” l’inutilità dell’utilizzo delle mascherine per prevenire qualsivoglia forma di contagio, ora le impone all’aperto persino da soli.
Allo stesso tempo, coloro che vogliono imporre queste direttive illegali e incostituzionali agli altri sono gli stessi che per primi non le seguono.
Si assistono a scene paradossali di programmi televisivi dove gli appartenenti al mondo dello spettacolo, al soldo del regime, sono esonerati dall’indossare la mascherina al chiuso, mentre al comune mortale invece viene chiesto di indossarla all’aperto.
E’ un anticipo della società a due velocità che porterà il mondialismo dove una ristretta cerchia di “illuminati” sarà esonerata dai diktat generali mentre la massa sempre più povera e trattata alla stregua di bestiame sarà vittima, spesso consenziente, di ogni vessazione delle autorità.
In Spagna, nella regione dell’Andalusia, si sta pensando persino di imporre la mascherina nelle case.
In questo momento, le élite stanno testando le reazioni delle persone e il loro grado di sottomissione alle loro prevaricazioni.
Stanno, in altre parole, preparando la popolazione mondiale al livello di obbedienza assoluta che sarà richiesto per entrare a far parte del Nuovo Ordine Mondiale.
Non ci sarà infatti spazio per il dissenso. I dissidenti saranno messi al bando e trattati alla stregua di elementi indesiderati da eliminare.
In questo senso, l’imposizione delle mascherine oltre a verificare il grado di sottomissione del popolo aiuta il regime a comprendere facilmente chi non si allinea alla dittatura.
E’ un modo per poterli individuare rapidamente e vessarli con abusi e sanzioni illegali e incostituzionali.
In questo modo, la dittatura cerca di spezzare anche la volontà di chi non vuole allinearsi avvertendolo del futuro che lo attende se non si adegua.
Questa seconda fase, per quanto potrà sembrare difficile da credere, si annuncia persino più autoritaria di quella di marzo.
I controlli che stanno per arrivare saranno non molto dissimili da quelli previsti per la legge marziale.
Si inizia già a parlare dell’esercito per le strade per far rispettare le imposizioni della dittatura.
Occorre che la popolazione venga “educata” e sottomessa completamente per poter procedere spediti verso il governo unico mondiale sognato dai Rockefeller.
I governi nel mondo si stanno attenendo fedelmente all’agenda di questo piano.
Nuove chiusure sono già state decise. A New York hanno già chiuso nove quartieri.
Parigi sembra destinata a seguire la stessa strada.
Il governo eversivo PD-M5S sembra orientato a seguire la stessa strategia, stavolta servendosi delle regioni per avviare delle chiusure locali che produrranno quasi lo stesso effetto di una chiusura generalizzata a livello nazionale.
A quel punto, l’economia italiana e mondiale rischierà davvero di implodere.
Solo per quello che riguarda l’Italia, quest’anno si attende un calo del PIL del 13%.
A Roma hanno già chiuso 5000 negozi e a Venezia è già partito lo shopping delle attività fallite da parte degli albanesi e dei capitali stranieri.
Il porto di Taranto è finito in mani cinesi mentre quello di Trieste è stato comprato da una società tedesca.
Il Paese è stato messo all’asta e i danni delle precedenti chiusure sono stati già pesantissimi.
Se si chiude nuovamente, si rischia di raggiungere crolli del PIL pari a quelli del 1944 dove questo indicatore scese del 18,7%.
Il pane mancherà sulla tavola e le rivolte a questo punto si faranno sempre più inevitabili.
Non ci sarà da sorprendersi se una volta giunti a questo scenario di disordini generali, la dittatura ricorrerà alle forze armate contro civili inermi.
L’operazione Covid dunque sta per toccare un punto ancora più alto di destabilizzazione che servirà a generare il caos desiderato dal sistema per arrivare verso l’ordine mondiale autoritario voluto dalle élite.
Trump è l’ultimo ostacolo che separa il mondo dal totalitarismo globale
A questo punto, l’unico intralcio sui piani del mondialismo è rappresentato solamente dall’America.
Solo la superpotenza di questa nazione può mettere un freno all’avanzare del nuovo autoritarismo globale.
Senza gli Stati Uniti, è praticamente impossibile arrivare al compimento di un governo unico mondiale.
In questo senso, Trump è stato l’elemento imprevisto e non calcolato dal sistema che il deep state vuole disperatamente togliere dalla scena.
Il giornale di riferimento della sinistra progressista internazionale, il Washington Post, pochi giorni fa pubblicava un tweet nel quale scriveva di immaginare come sarebbe il mondo se non si dovesse più pensare a Trump.
E’ questo ciò che vuole il sistema. Vuole togliere di mezzo l’ultimo grande ostacolo che separa il mondo dal Nuovo Ordine Mondiale, ovvero Donald Trump.
Dopo resterebbe la sola Russia di Putin, che verrebbe attaccata come ha già fatto capire il candidato democratico Joe Biden.
In America, il deep state militare sta suggerendo apertamente di rovesciare il presidente con un colpo di Stato qualora non volesse lasciare spontaneamente la Casa Bianca anche in caso di una sua rielezione.
Dipende tutto da questo dunque. In queste ore si decide se si avrà ancora la possibilità di vivere in un mondo libero o sotto il giogo dell’autoritarismo globale.
Quali saranno le sorti dell’umanità dunque?
Molti anni fa, nel 1983, Thomas Zimmer, un prete cattolico mistico predisse l’avvento di Donald Trump alla Casa Bianca, quando ancora questa ipotesi era praticamente impensabile.
Padre Zimmer disse che il compito di Trump, una volta eletto presidente, sarebbe stato quello di riportare l’America a Dio.
La prima parte di quella previsione si è avverata. Ora resta da capire se sarà così anche per la seconda parte.
Più recentemente, monsignor Viganò si è espresso allo stesso modo osservando che a Trump è stato dato il compito di fermare il Nuovo Ordine Mondiale.
E’ uno scontro che travalica i confini della politica per approdare in quelli della spiritualità perchè in gioco in questa guerra ci sono delle forze molto più grandi.
Ora resta da capire se Trump davvero gode di quella protezione divina di cui hanno parlato sia padre Zimmer sia monsignor Viganò.
L’autunno che cambierà la storia del mondo è appena iniziato e ora tutti attendono di conoscere il proprio destino.
di Cesare Sacchetti
Marco Della Luna: "La guarigione rapida di Trump smonta il terrorismo veicolato dai media"
"Il terrorismo mediatico serve per ridisegnare la nostra società in senso oligarchico, a vantaggio esclusivo delle solite famiglie che controllano questa globalizzazione malfatta". Marco Della Luna, avvocato e critico socio-economico evidenzia le tante fallacie insite nel racconto del potere: "I Dpcm di Conte sono tutti illegittimi e anticostituzionali"
Il Premio Nobel inventore del tampone (PCR): “Non ti dice che sei malato”
David James
Off-guardian.org
I media mainstream hanno fatto di tutto per far finta che questo non sia mai successo, ma a quanto pare è successo.
Ci sono state molte polemiche sulle affermazioni secondo cui Kary Mullis, il creatore della tecnologia PCR che viene ampiamente utilizzata per testare i cosiddetti “casi” di COVID-19, non credeva che la tecnologia fosse adatta a rilevare una presenza significativa di un virus.
Coloro che hanno fatto queste affermazioni sono stati attaccati e “fact-checked ” (ritenuti inopportuni dai propagandisti) dalle testate giornalistiche che sostenevano che i commenti di Mullis erano stati presi fuori contesto.
Così, quando un video viene fuori con Mullis che parla dell’efficacia della tecnologia, vale la pena di prestare molta attenzione a ciò che dice. È morto l’anno scorso, quindi è il miglior “fact check” disponibile. Nel video, Mullis parla dell’AIDS. Per prima cosa si occupa di una critica da parte del pubblico, secondo cui la tecnologia PCR viene usata in modo improprio [timestamp – 48:40].
Non credo che si possa abusare della PCR, dei risultati, della sua interpretazione, se riescono a trovarti questo virus – e con la PCR, se lo fai bene, puoi trovare quasi tutto in chiunque.
Mullis non dice esplicitamente che la tecnologia PCR non è adatta a rilevare una presenza significativa di COVID-19. Come potrebbe, visto che è morto prima che venisse alla luce? Ma una tale conclusione può essere tranquillamente dedotta:
Questa cosa comincia a farti credere in una sorta di concetto buddista pre cui tutto è contenuto in tutto il resto. Se si può amplificare una singola molecola fino a qualcosa che si può davvero misurare, cosa che la PCR può fare, allora ci sono solo pochissime molecole di cui tu non ne abbia almeno una nel tuo corpo.
Mullis affronta poi la questione di ciò che dovrebbe essere considerato significativo, che è la questione centrale con l’uso dei test PCR. Hanno davvero un significato i numeri dei “casi” utilizzati in tutto il mondo dai governi per imporre stati di polizia e un blocco massiccio della popolazione, soprattutto nel mio stato, Victoria, in Australia? La risposta sembra essere “no”:
Si potrebbe pensare a questo come a un uso improprio: sostenere che [un test PCR] è significativo. Ti dice qualcosa sulla natura e su ciò che c’è. Testare quell’unica cosa e dire che ha un significato speciale è, credo, il problema. La sua misurazione non è esatta; non è buona come quando si contano le mele. I test si basano su cose che sono invisibili e i risultati sono dedotti in un certo senso. Permette di prendere una quantità minuscola di qualsiasi cosa, di renderla misurabile e poi di parlarne.
Mullis affronta anche, implicitamente, un’altra domanda sull’incidenza dei “casi”. Se il vostro test è positivo – e la Therapeutic Goods Administration australiana ha ammesso di non sapere se questo significa che siete infetti o meno – siete effettivamente malati? In passato questo è ciò che la parola “casi” ha significato: qualcuno malato a causa di una malattia. La posizione di Mullis è chiara [corsivo aggiunto – timecode 51:49]:
La PCR è solo un processo che permette di fare un sacco di cose partendo da qualcosa. Non ti dice che sei malato, o che la cosa che ti è capitata ti può fare del male o qualcosa del genere.
I commenti di Mullis non sono sorprendenti per chiunque abbia prestato attenzione al comportamento delle autorità durante la catastrofe del COVID-19. La tecnologia si basa sull’amplificazione dei risultati molte volte. Se vengono amplificati meno di 35 volte, nessuno risulterà positivo. Se vengono amplificati 60 volte, tutti risulteranno positivi. La falla nel ragionamento è abbastanza ovvia.
Perché c’è un tale sforzo per silenziare chiunque esponga problemi con l’uso della tecnologia? Non c’è dubbio che questi attacchi sono progettati per ingannare (compreso l’uso prevedibile di quella scadente frase ad hominem “teoria della cospirazione”, un trucco retorico per insultare le persone piuttosto che affrontare le loro argomentazioni).
Guardate bene il “fact-check“. L’articolo di Reuters usa un misto di un’argomentazione da uomo di paglia e una falsa pista. Afferma che era sbagliato affermare che Mullis ha detto questo: “I test PCR non sono in grado di rilevare alcun virus infettivo libero”. Si tratta ovviamente di una falsa rappresentazione deliberata, intesa a caratterizzare erroneamente l’argomentazione degli avversari per poi “smascherarla” come falsa.
Poi si arriva alla fregatura. L’articolo della Reuters lo sostiene: “La citazione è in realtà tratta da un articolo scritto da John Lauritsen nel dicembre 1996 sull’HIV e l’AIDS, non da COVID-19 (qui)”. Un bel trucco. Affermare che i tuoi avversari hanno sbagliato le loro fonti, e poi respingerli a causa delle loro scarse ricerche.
È trasparentemente non veritiero, ma perché queste notizie spingono una tale propaganda?
In un certo senso, si potrebbe dire che è tutto come al solito. Per quelli di noi che hanno lavorato nelle redazioni, soprattutto nella finanza e negli affari, essere sottoposti a propaganda è una cosa di routine come le tazze di caffè quotidiane.
Le tecniche sono infinite: menzogne, fatti fuorvianti ma veri, mezze verità,, quarti di verità, mancanza di contesto, mancanza di memoria aziendale, gergo ingannevole, false statistiche, pressioni da parte di organizzazioni di astro-turf, minacce di azioni legali, minacce di lamentarsi con l’editore o il proprietario, minacce di rimozione dell’accesso a fonti importanti, promesse di ottenere il primo accesso a storie importanti, sottili richieste di assistenza da parte di ex colleghi e, naturalmente, i miei preferiti – pranzi gratuiti in ristoranti costosi e viaggi regalo.
La situazione, sempre negativa, è peggiorata con la distruzione del modello di business dei media da parte di Facebook e Google, che si sono presi metà delle entrate pubblicitarie mondiali. Ciò ha costretto le redazioni, ormai vuote, ad affidarsi maggiormente ai notiziari esterni. E, come ha notato Matt Taibbi, le organizzazioni dei media mainstream non sono più interessate, per ragioni commerciali, a “vendere una visione della realtà che percepiscono come accettabile per un mezzo ampio”.
Al contrario, seminano deliberatamente divisione e si rivolgono solo alle nicchie. Dimenticate i fatti; l’incitamento al pregiudizio viene prima di tutto.
Ma nulla di tutto ciò spiega perché ci sia una propaganda così intensa sul COVID-19.
L’infinita rotazione inflitta alle organizzazioni dei media è collegata in modo trasparente alla soddisfazione dell’avidità o al rafforzamento del potere, ma qual è il motivo? È vero, il sistema sanitario statunitense è uno dei più grandi esercizi di profitto del mondo, che corrompe la salute ovunque. La salute rappresenta il 16% del PIL degli Stati Uniti, che è circa il doppio di, diciamo, Australia o Regno Unito (paesi che hanno un’assistenza universale).
Questo otto per cento in più equivale a 1,6 trilioni di dollari di profitto, ovvero circa il due per cento dell’economia globale – una truffa a occhi chiusi condotta da aziende farmaceutiche, conglomerati ospedalieri, compagnie di assicurazione, avvocati, consulenti e così via. Questi avvoltoi cercheranno di controllare i media per trarre profitto da un vaccino e chissà cos’altro.
Ma saranno solo un gruppo di attori e probabilmente non i principali. La domanda più importante è chi finanzia la “falsa notizia” che il COVID-19 è una minaccia esistenziale e qual è la loro agenda? La maggior parte dei paesi sono stati gravemente danneggiati. Ne è risultata una dittatura medica che ha fatto chiudere Victoria; i burocrati della sanità possono, assurdamente, essere dotati di poteri di polizia.
C’è un’agenda internazionale molto sinistra in questo caso, ma il profilo di essa è, per ora, solo confuso.
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Fonte: https://off-guardian.org/2020/10/05/pcr-inventor-it-doesnt-tell-you-that-you-are-sick/
Pubblicato il 5 Ottobre 2020
Tradottuzione per Comedonchisciotte.org a cura di Riccardo Donat-Cattin
https://comedonchisciotte.org/il-premio-nobel-inventore-del-tampone-pcr-non-ti-dice-che-sei-malato/
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