Il buio oltre la siepe. Ma in fondo c'è una speranza
Nel mondo il buio è fitto e un senso di prigionia ci prende la gola. Trump, bene o male, aveva aperto una fessura, ma per fermaro il sistema ha usato tutti i mezzi. L’Italia viene forzatamente impoverita e indebitata e alla fine potrà essere comprata. Ci governa una stretta cerchia di incapaci non legittimata se non dalla paura del virus. La classe dirigente europea approfitta del Covid per sottomettere a sé le nazioni del continente. Il buio più tragico viene dalla Chiesa cattolica romana. Ma c’è il Signore. C’era ieri, c’è oggi, ci sarà domani. Anche nel buio la speranza non muore.
Nel mondo il buio è fitto e un senso di prigionia ci prende la gola. Ci guardiamo intorno in cerca di luce, ma non troviamo granché. Ogni fessura del sistema viene presto richiusa, dopo che qualcuno ha cercato di allargarla per passare oltre. Chi non si adegua viene proscritto. La rete del potere si stringe e tutti i funzionari della macchina operano in sincronia perfetta. L’egemonia sistemica è finemente collaudata.
Delle elezioni americane colpisce soprattutto una cosa: come il sistema si sia mobilitato prontamente, in modo compatto e usando tutti i mezzi, contro l’anomalia Trump. Riprenderanno i finanziamenti a Planned Parentood, il commercio dei feti abortiti, l’infanticidio dei rarissimi scampati all’aborto. Ritorna la normalità della dottrina Obama, l’ideologo del clintonismo. Trump, bene o male, aveva aperto una fessura, si era infilato in una sbavatura del sistema e dell’”anello che non tiene” aveva cercato di approfittare: le nomine alla Corte suprema, il de-finanziamento dell’aborto nel mondo, la denuncia dell’ideologia ambientalista degli accordi di Parigi, la reazione alla guerra contro l’Occidente, l’argine all’avanzata cinese.
Ma le elezioni hanno mostrato come i gangli operativi del sistema – dalla finanza all’ideologia progressista, dai media scandalosamente schierati alla propaganda hollywoodiana – abbiano chiuso ogni fessura. Colpisce non tanto la vicenda personale di Trump, a colpire è la reazione sistemica a Trump, che è arrivata anche fino alla stampa italiana e ai sevizi elettorali dei TG, trasformatisi in una grande Giovanna Botteri, famosa quando lavorava negli USA per la demolizione sistematica del trumpismo come lo è ora che lavora in Cina per i suoi silenzi sulla tragedia umanitaria cinese.
Se allarghiamo lo sguardo fuori degli USA non troviamo consolazioni. L’Italia viene forzatamente impoverita e indebitata e alla fine potrà essere comprata. La libertà nazionale, come del resto le libertà personali, non reggerà alle difficoltà economiche. Il nostro Paese è politicamente bloccato, ci governa una stretta cerchia di incapaci non legittimata se non dalla paura del virus, paura destinata a continuare a lungo perché causata da quella stessa incapacità che la paura legittima. Nel frattempo il parlamento approva la legge liberticida Zan nel disinteresse generale dato che il covid è il principale fattore della distrazione di massa e dato che manifestare in piazza non si può perché sarebbe – democraticamente – un reato di assembramento.
E se, davanti a questo quadro, togliamo qualche testata giornalistica e qualche blog che fa eccezione, il sistema agisce compatto a tenere al loro posto tutti i falliti nelle recenti elezioni. Il sistema fornisce stabilmente dati inesatti sulla situazione sanitaria, prende decisioni arbitrarie fondandole sulla scienza, i giornalisti dei tg di Stato leggono le veline governative e le mancanze del commissario Arcuri non emergono mai alla luce. La dittatura sanitaria anche in Italia chiude le bocche e intanto mette le mani sul lavoro, sulla scuola e sulla famiglia.
La classe dirigente europea approfitta del covid per sottomettere a sé le nazioni del continente e per guidarlo domani in un profondo reset sistemico in armonia con le esigenze del nuovo ordine mondiale prefigurato dagli Obiettivi ONU per il 2030. Ci sveglieremo ancora con il covid che circola, ma più poveri, indebitati, comprabili se non già comprati, e le decisioni sul nostro futuro verranno prese altrove. Decideranno altri non solo su cosa fare dei disoccupati, ma anche cosa insegnare a scuola ai nostri figli, compreso il gender. Il sistema vuole che insegniamo la sua filosofia, la sua storia e la sua religione e le scuole parentali saranno decretate fuori legge, come già successo in Francia. Se i decisori sovranazionali decideranno che libertà vuol dire anche utero in affitto e se Soros continuerà a finanziare i radicali, ci prenderemo anche l’utero in affitto. E se qualche Stato si azzarda a dire che l’aborto è un orrendo omicidio, come ha fatto di recente il parlamento polacco, è pronta la guerra civile, come era pronta negli Stati Uniti se avesse vinto Trump, dato il tirocinio dei Black Lives Matter.
Qual è oggi il leader mondiale che osa dire parole chiare sul pericolo islamico in Occidente e non si limiti a denunciare un generico terrorismo? Chi osa mettere in questione la nuova egemonia turca già prevista da Huntington nel suo famoso “Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale”? Chi provvederà a far sentire alla Cina che il mondo non è una pietanza di cui nutrirsi con un sol boccone? Che gli accordi sull’ambiente sono una invenzione, che il “Gretismo” è una messa in scena, che l’economia green è di sfruttamento e cose di questo genere? Il sistema è sempre più omogeneo e interconnesso. Abbiamo attorno il buio. Di voci discordanti, come quella di Trump, ne vediamo poche.
Ma il buio più tragico viene dalla Chiesa cattolica romana. Papa Francesco chiede il riconoscimento delle coppie omosessuali, insiste caparbiamente su mono-temi di bandiera mentre non dice una parola su altri fonti minacciosi e tragici, propone fratellanza e sinodalità invece che chiari indirizzi dottrinali e morali, trasforma il proprio ruolo in quello di un opinionista, affida il suo messaggio a stravaganti interviste, confonde anziché precisare, si fa citare da Maduro e da Zan come patrocinatore delle loro cause, Riconosce una chiesa scismatica, non difende le vittime del comunismo, fa del riscaldamento globale una verità evangelica, cambia la dottrina morale cattolica senza spiegarci perché, agisce ma non motiva, dispone ma non argomenta, blinda il collegio cardinalizio per i prossimi decenni, combatte la corruzione tramite corrotti.
La situazione è buia: “Tutte le istituzioni divengono equivoche o addirittura sospette, e persino nelle chiese si sente pregare ad alta voce non per i perseguitati ma per i persecutori” (E. Jünger). Ma c’è il Signore. C’era ieri, c’è oggi, ci sarà domani. Anche nel buio la speranza non muore.
Stefano Fontana
https://lanuovabq.it/it/il-buio-oltre-la-siepe-ma-in-fondo-ce-una-speranza
GLI UTILI IDIOTI DEL POTERE (di Giuseppe Palma)
Sono anni che mi chiedo, come sempre senza risposta, come facciano quelli che si definiscono cattolici o di sinistra, a fare il tifo isterico per tutto ciò che di sinistra o di progressismo è solo falsamente travestito. Così, acriticamente e senza una vera ragione cattolica o di sinistra.
Ecco alcuni esempi recenti legati alle elezioni americane del 3 novembre:
1) Trump è stato il primo presidente americano, dal 1916 in avanti, a non aver fatto nessuna guerra, creando le condizioni di pace in medio-oriente e con quel pazzo della Corea del Nord. Una cosa cattolica e di sinistra, si direbbe, ma i catto-comunisti strillano che Trump è fascista e guerrafondaio;
2) Biden asserisce che sia diritto di un bambino di 8 anni scegliere il sesso e che l’aborto deve essere consentito fino all’ottavo mese di gravidanza (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4714750525233183&id=100000948463435). Una cosa del tutto contraria ai principi cardine del cattolicesimo, ma per i catto-comunisti è solo una strumentalizzazione di Trump, che invece – nei fatti – ha favorito importanti politiche anti-abortiste;
3) La seconda amministrazione Obama, di cui Biden era vicepresidente, creò questo nuovo equilibrio mondiale: la Cina acquista l’ingente massa dei titoli del debito pubblico americano e in cambio l’America consente ai cinesi l’export delle proprie merci in Usa, senza dazi. Effetto: per poter competere con le merci cinesi, le imprese americane sono costrette a ridurre i salari dei lavoratori (operai e impiegati), la cosiddetta deflazione salariale. Nel 2016 arriva Trump e inverte questo paradigma con “American First“: aumento dei salari della classe media e drastica riduzione delle tasse alle imprese, ma per fare ciò impone forti dazi alle merci cinesi. Dopo qualche anno la Cina reagisce col virus, nascosto dalle autorità di Pechino per oltre cinque mesi. Insomma, le politiche economiche di Trump sembrano proprio essere di sinistra, ma pure in questo caso per i catto-comunisti è lui il vero pericolo per la libertà e la democrazia, mentre Biden una speranza per i diritti dei lavoratori e per la pace nel mondo;
4) Joe Biden, per il momento, è stato proclamato “presidente eletto” dalla CNN e da un altro paio di emittenti televisive. Trump ha presentato ricorso per il riconteggio dei voti – al fine di controllare la regolarità del voto postale – in Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Georgia. Forse lo farà anche in Arizona e Nevada. Se il riconteggio serve a fare chiarezza sulla integrità del sistema democratico, considerato che Trump aveva certamente vinto prima che arrivasse l’ondata anomala del voto per posta, uno di sinistra dovrebbe sicuramente essere contento. Democrazia e libertà dovrebbero essere i suoi precetti. E invece, pure in questo caso, le scimmie urlatrici hanno iniziato a sbraitare accusando il presidente in carica di mettere a repentaglio la democrazia, di essere un fascista che non sa perdere. Peccato che dimentichino come esattamente vent’anni fa, nel 2000, fu proprio un candidato Dem alla presidenza, Al Gore, a chiedere il riconteggio dei voti, in quel caso in Florida. Al Gore ammise la sconfitta solo il 13 dicembre (con tutti i giornaloni e i benpensanti di sinistra schierati dalla sua parte), mentre ora si pretende che Trump ammetta una sconfitta di fronte al fatto – inconfutabile – che una sua eventuale sconfitta sia dipesa esclusivamente dal voto postale. I catto-comunisti, che nel 2000 sostennero acriticamente la battaglia legale di Gore contro Bush, oggi gridano al fascismo! Davvero imbarazzante.
Questo in buona sostanza lo schema mentale di chi – dichiarandosi antifascista, cattolico e di sinistra – si veste di perbenismo, esultando e tifando per tutto ciò che – secondo le multinazionali della comunicazione televisiva – sta dalla parte “giusta”. Sono quelli del “politicamente corretto“, che poi vorrebbero passare per uomini e donne di pensiero, di cultura.
In realtà sono, come in ogni epoca, gli UTILI IDIOTI del potere.
Giuseppe PALMA
https://scenarieconomici.it/gli-utili-idioti-del-potere-di-giuseppe-palma/
Accuse devastanti contro il Cardinale Stanisław Dziwisz nel reportage “Don Stanislao” di Marcin Gutowski che verrà trasmesso stasera da TVN24
Riportiamo in una nostra traduzione italiana dal sito WP Teleshow, il servizio di Sebastian Łupak che segue. Viene annunciato il reportage di 80′ “Don Stanislao”, che sarà trasmesso sulla piattaforma Tvn24.pl e sul canale TVN24 stasera lunedì 9 novembre 2020 alle ore 20.30.
“Don Stanislao”. Il cardinale Dziwisz ha nascosto la pedofilia e ha preso dei bei soldi per farlo?
Accuse devastanti contro il Cardinale Stanisław Dziwisz vengono formulate nel reportage di TVN24. Come Segretario particolare di Papa Giovanni Paolo II, avrebbe coperto per anni casi di pedofilia tra il clero in tutto il mondo, oltre che per organizzare per un sacco di soldi la partecipazione alle Messe private del Papa per i ricchi associati dei Legionari di Cristo.
Il Cardinale Dziwisz è un bravo allievo di Giovanni Paolo II? Alla fine ha costruito la sua posizione e reputazione sul fatto che per quasi 40 anni è stato in Vaticano il Segretario particolare di Papa Giovanni Paolo II, che lo ha definito uomo “insostituibile”.
Oggi, però, emerge un volto diverso dell’Arcivescovo metropolita emerito di Cracovia dal reportage “Don Stanislao” di TVN24. Il giornalista Marcin Gutowski ha seguito Stanisław Dziwisz, ponendo domande chiave: il Cardinale Dziwisz ha nascosto la pedofilia per anni, ha preso soldi per questo e ha tenuto all’oscuro Papa Giovanni Paolo II di questi fatti?
Gutowski inizia la sua indagine in Polonia, fornendo due esempi concreti: il sacerdote Jan Wodniak, che anni fa ha molestato e ha avuto rapporti con l’adolescente Janusz Szymik; e il sacerdote Stefan D., che si diceva avesse molestato un chierichetto. Il rapporto di entrambi con il Cardinale Dziwisz era tra subordinato e superiore. Si tratta di due casi documentati (ci sono testimoni pronti a testimoniare) e il Cardinale Dziwisz avrebbe dovuto conoscere le accuse contro i suoi sacerdoti, ma si è astenuto dall’agire, o ha prese troppo tardi dei provvedimenti e senza risultati tangibili.
Il nome di Dziwisz compare anche in occasione di altri scandali polacchi di alto profilo, tra cui il caso dell’Arcivescovo metropolita di Poznań Juliusz Paetz, che molestava i seminaristi; e il parroco Michał M., che ha molestato sei ragazzine a Tylawa. Ci sono anche accuse di insabbiamento e copertura di pedofili. Cosa ne ha detto il Cardinale Dziwisz? In una famosa conversazione con Piotr Kraśko ha detto: “Non ho visto, non lo so, non ricordo, non lo so, non avevo conoscenza, ero altrove”.
La questione, tuttavia, va ben oltre la Polonia, poiché il Cardinale Dziwisz era una persona chiave in Vaticano durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Il giornalista francese Frédéric Martel, autore di “Sodoma”, afferma in un servizio di TVN24: “Messico, Irlanda, USA, Argentina. Ogni volta che sorge una domanda su come nascondere la pedofilia, compare sempre il nome di Dziwisz. Lui sapeva. Rimane un mistero se abbia informato Giovanni Paolo II o meno”.
Marcin Gutowski ricorda il caso dei Legionari di Cristo. Il fondatore di questa organizzazione, il sacerdote messicano Marcial Maciel e altri influenti legionari hanno abusato di circa 200 minori nel corso degli anni, tra cui più di 60 da Maciel stesso. Le vittime messicane scrissero a Papa Giovanni Paolo II già nel 1997, quando Maciel fu nominato membro della… Commissione Famiglia della Chiesa. Ma l’inchiesta in Vaticano furono interrotti. Papa Giovanni Paolo II chiamò il pedofilo messicano “caro padre Maciel” e gli augurò “tanti doni dello Spirito Santo per il suo ulteriore servizio sacerdotale”. Maciel è stato rimosso solo da Papa Benedetto XVI.
Gutowski si rivolge al giornalista americano Jason Berry, il quale afferma che Dziwisz e il Cardinale Angelo Sodano hanno ricevuto ingenti somme di denaro dai Legionari di Cristo. Dziwisz avrebbe ricevuto 50.000 dollari alla volta per portare delle persone ricche alla Messa di Giovanni Paolo II nella cappella privata dell’Appartamento Pontificio nel Palazzo Apostolico.
I Legionari di Cristo avrebbero anche finanziato nel 1998 un ricevimento con diverse centinaia di persone in un albergo romano in occasione dell’ordinazione episcopale di Dziwisz. Questo caso viene discusso, tra gli altri, da P. Tadeusz Isakowicz-Zaleski e Jason Berry. La banda messicana El Mariachi, composta da Legionari di Cristo, avrebbe suonata alla festa. I Legionari hanno anche finanziato altre cose per Dziwisz. Ed è grazie a lui che oggi operano in Polonia.
Thomas Doyle, ex domenicano e funzionario della Nunziatura Apostolica negli USA: “Dziwisz è stato il principale quarterback in termini di denaro inviato dai Legionari di Cristo al Papa”.
Si supponeva che centinaia di migliaia di dollari sarebbero stati inviati in Vaticano anche da un altro alto prelato, accusato di pedofilia, l’Arcivescovo metropolita di Washington Cardinale Theodore McCarrick. Tuttavia, il rapporto della Santa Sede su McCarrick deve ancora vedere la luce [*].
Cosa sapeva Giovanni Paolo II? Dziwisz tace su questo argomento. Quando l’autore del reportage cerca di fissare un appuntamento con il Cardinale Dziwisz, lui lo evita. Un portavoce di Dziwisz sostiene che “la pressione delle domande sta aumentando”. Lo stesso Cardinale Dziwisz traduce nella reportage: “Ho servito la Polonia, ho servito la Chiesa, ho servito il Papa. E ora nella mia Patria un simile attacco contro di me? Per l’amor del cielo…”.
[*] Sala Stampa della Santa Sede
Comunicazione ai giornalisti: Pubblicazione del Rapporto McCarrick
Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, comunica quanto segue:
Martedì, 10 novembre 2020, alle ore 14:00 (di Roma), la Santa Sede pubblicherà il Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex Cardinale Theodore Edgar McCarrick (dal 1930 al 2017) che la Segreteria di Stato ha elaborato su mandato del Papa.
Lo stesso giorno, un’ora prima della pubblicazione, una sezione del documento sarà anticipata ai giornalisti accreditati. Tale sezione, come il testo stesso del Rapporto, resterà sotto embargo fino alle ore 14:00 (di Roma) di martedì.
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