Anatomia di una dittatura sanitaria
C’è chi definisce l’attuale situazione come una dittatura sanitaria e chi con altrettanta convinzione rifiuta questo termine
C’è chi definisce l’attuale situazione come una dittatura sanitaria e chi con altrettanta convinzione rifiuta questo termine ma per capire come stiano le cose basta semplicemente consultare il vocabolario.
Il responso è una totale aderenza del metodo per DPCM alla definizione di dittatura.
E come in ogni dittatura novecentesca il dittatore ci difende da un pericolo che non essendo più un’ideologia politica opposta è diventato un nemico naturale come può esserlo un virus.
I sostenitori delle dittature negano inoltre di essere in una dittatura e considerano i loro avversari politico come dei subumani a cui vanno tolti i diritti costituzionali, questo è quanto sta accadendo proprio in questo momento.
A meno di non voler cambiare il vocabolario siamo quindi in dittatura, adesso ci resta solo da scegliere da che parte stare.
BY ENZO PENNETTA ON
Una Chiesa prona al mondo
(Cristina Siccardi) «Valutare con i responsabili delle altre Chiese la possibilità di organizzare insieme giornate di studi biblici, pellegrinaggi/processioni ecumenici, gesti simbolici congiunti o eventuali scambi di reliquie e di immagini sacre», così recita, nella sezione dedicata alle Raccomandazioni pratiche, il documento del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani, dal titolo “Il Vescovo e l’unità dei cristiani: Vademecum ecumenico”, approvato da papa Francesco il 5 giugno u.s. e pubblicato in questi giorni, il 4 dicembre. Lo scontro fra i cattolici rimasti tali ed una Chiesa sempre più svenduta al mondo, sia laico che protestante, è ogni giorno più evidente. Con la gioia dei cattolici il Papa, a sorpresa, nel giorno della Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria e alle prime luci dell’alba, sotto la pioggia, ha deposto un mazzo di rose bianche alla base della colonna dove si trova la statua della Madonna, in piazza di Spagna a Roma e ha pregato, invocandola perché interceda su Roma e su tutti coloro che nel mondo soffrono a causa della pandemia e ne sono scoraggiati. Un atto di venerazione in forma privata prima che i vigili del fuoco salissero con l’autoscala su, fino a 27 metri d’altezza, per donare alla Madonna la tradizionale corona di candidi fiori a Maria Vergine.
È incredibile come papa Francesco riesca a mettere insieme atti di devozione mariana, come è accaduto questo 8 dicembre 2020, con affermazioni come queste: «Maria è meticcia, donna dei nostri popoli, ma che ha meticciato Dio». Scrive Andrea Cionci: «Secondo le dichiarazioni di Francesco, poi, “Maria ha educato male Gesù” e “se lo avesse educato meglio non sarebbe finito in croce”. Anzi, di fronte al Figlio morto, Maria si sarebbe così rivolta a Dio: “Mi hai detto bugie, mi hai ingannata! Dicevi che gli avresti dato il trono di Davide e adesso lo vedo lì!» (Libero Quotidiano).
La Chiesa è prona ai dettami dello Stato e del pensiero globalista dominante ed è disposta, per un insensato e insano spirito masochistico e suicida, a considerare ciò che non è cattolico valido, apprezzabile, positivo, da includere, da imitare, arrivando a contraddizioni e paradossi così grossolani da divenire ridicoli. Per esempio, nel Vademecum viene detto ai Vescovi di organizzare pellegrinaggi, processioni, scambi di reliquie e di immagini sacre con i protestanti, che non credono né ai dogmi mariani, né alla devozione e alla comunione dei Santi (quindi alla perfezione cristiana a cui si giunge con la santificazione dell’anima), né all’iconografia sacra. I cattolici che conoscono la loro Fede, a questo punto, vengono ingannevolmente presi in giro e traditi senza rispetto; tuttavia, questi cattolici hanno il diritto di ricordare a se stessi e agli altri le verità di Fede, quindi i principi fermi e indissolubili che costituiscono il loro Credo e che nessuno, ma proprio nessuno, può evolvere o rivoluzionare: sono le verità in cui sono stati battezzati e cresimati e che, con la perseveranza, porteranno avanti fino all’estrema unzione.
Come i dogmi dell’Immacolata concezione e dell’Assunzione non possono essere mercanteggiati, allo stesso tempo non si può ignorare ciò che dicono i protestanti con le loro false concezioni. Ecco quel che sostengono, per esempio, i metodisti, in merito alla Madre Dio: «la sua perpetua verginità, la sua immacolata concezione, la sua assunzione in cielo non avendo nessun fondamento nella Scrittura non possono essere oggetto di fede. Per lo stesso motivo gli evangelici non recitano l’Ave Maria, che mischia il saluto dell’angelo (“ti saluto Maria a cui il Signore ha fatto grazia…”) con una preghiera “santa Maria prega per noi peccatori”…». Per gli evangelici Maria è soltanto un esempio di obbedienza a Dio e «questo è vero di lei, ma anche di tutti i cristiani». Che dire poi circa l’Eucaristia? I protestanti non solo non riconoscono l’autorità gerarchica della Chiesa di Roma, ma non credono alla presenza reale di Nostro Signore Gesù Cristo nell’Ostia consacrata dal sacerdote, nella quale la Seconda Persona della Santissima Trinità è presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità; secondo loro si tratta solo di una memoria dell’ultima Cena e proprio per questo la figura del ministro di Dio è inutile.
Assente il Santo Sacrificio dell’Altare, assente il culto alla Madonna concepita senza peccato e perpetuamente Vergine, Tota pulchra e Regina degli Angeli come dei Santi; assente la devozione peri Santi e perciò assente il culto per le reliquie, che essi inglobano nella galassia dei feticci o dei talismani, come si legge qui a chiare lettere: «Noi evangelici non abbiamo santi o beati a cui rivolgere preghiere, ma invochiamo solo Cristo Signore. E per motivi analoghi è del tutto assente, ovviamente, anche il culto delle reliquie (anche se questo è presente in molti aspetti della vita sociale: la maglia di un giocatore dopo la partita e un oggetto di un celebre attore sono oggi una sorta di “reliquie”), in quanto queste nel cristianesimo hanno in genere relazione con un santo: il sangue di San Gennaro, per esempio. Pure la Sindone di Torino appartiene a questo tipo di religiosità […] Questo mondo di religiosità popolare è però del tutto estraneo al mondo evangelico» e viene considerato «magico» perché non ha un «nesso con il messaggio evangelico» (Chiesa Evangelica Metodista). Liberi di dire le loro opinioni e le loro teorie, ma liberi noi di credere in ciò che per duemila anni Santa Romana Chiesa ha sostenuto, trasmesso, insegnato, difeso – fino a testimoniare la propria Fede con il martirio più cruento per mano dei persecutori – attraverso i suoi Apostoli, i suoi Padri della Chiesa, i suoi Santi, i suoi Sommi Pontefici. Se la Chiesa, oggi, non chiede più la conversione delle anime a Cristo, come insegnò il Figlio di Dio in terra, ma la conversione alle altre mille religioni e ai mille rivoli del protestantesimo, millantando tutto ciò ancora per “cattolico”, noi non siamo disposti a vendere, sia per un piatto di lenticchie che per una miniera d’oro, la nostra anima, il cui padrone è solo Nostro Signore Gesù Cristo.
Come non si può tacere di fronte alle assurde esortazioni, alle plateali contraddizioni, agli errori, alle menzogne, agli scandali dottrinali che hanno un valore ben più grande e grave di quelli morali, così non si può tacere nei confronti di sacerdoti che (come ha fatto in questi giorni don Valerio Mugnaini) propongono sul proprio profilo facebook, nell’ottavo giorno della Novena all’Immacolata, l’«Ave Maria» di Renato Zero. Occorre riflettere prima di commettere tali sbagli: anche se questo improprio invito orante fosse stato fatto in buona fede, senza piena avvertenza e deliberato consenso, rimane comunque il negativo gesto pubblico di seminare il liberalismo e il relativismo nella Fede, mischiando, in una sorta di bulimia contemporanea senza freno, ciò che è sacro con ciò che è profano.
https://www.corrispondenzaromana.it/una-chiesa-prona-al-mondo/
L’Immacolata, il Pontefice, la Visita Semi-Clandestina Sine Populo.
9 Dicembre 2020 23 Commenti
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, riceviamo da un amico del nostro blog, che vive all’estero, queste riflessioni sconsolate sul mancato appuntamento del Pontefice con i romani davanti alla Vergine di piazza di Spagna. Buona lettura.
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I fatti e i detti di Bergoglio sulla Madonna
Tre anni dopo aver solennemente proclamato, con la bolla Ineffabilis Deus, il dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Beato Pio IX, regnante tra il 1846 e il 1878, ha inaugurato, nel cuore di Piazza Mignanelli, vicino a Piazza di Spagna, il monumento dell’Immacolata Concezione. Dopo circa cento anni da questo gesto significativo, il Venerabile Pio XII, il Papa romano del dogma dell’Assunzione, il cui pontificato si protrasse tra il 1939 e il 1958, iniziò l’annuale atto di omaggio alla Madonna che, ogni 8 dicembre, porta il Successore di Pietro ai piedi di Maria per onorare e affidare alla sua materna cura la città di Roma e il mondo. Da allora, tutti i Pontefici hanno seguito l’esempio di Papa Pacelli. O quasi tutti, meglio.
Il 30 novembre, il mondo cattolico è stato sorpreso da una nota sconcertante della Sala Stampa della Santa Sede, che ha affermato che, l’8 dicembre, con una decisione inedita, «Papa Francesco compirà un atto di devozione privato, affidando alla Madonna la città di Roma, i suoi abitanti e i tanti malati in ogni parte del mondo», giustificando questa opzione con la «perdurante situazione di emergenza sanitaria e al fine di evitare ogni rischio di contagio provocato da assembramenti».
Una decisione che, a seguito di una serie di gesti e di detti di Bergoglio, ha suscitato vaste reazioni, soprattutto di indignazione e tristezza, che hanno messo in discussione questa opzione pontificia. Mons. Carlo Maria Viganò, già Nunzio Apostolico a Washington, in un messaggio rivolto ai Cattolici, ha scritto che «addolora quindi, di un dolore sordo e lacerante, vedere l’indifferenza di tante anime consacrate e di tanti, troppi Vescovi nei confronti della Beatissima Vergine Maria (…) e annullare il tradizionale omaggio all’Immacolata», lamentando che «così se ne va un altro pezzo di Roma, un’altra libbra di carne che il cinico mercante pretende di strappare alla vita dei Romani, quale prova di fedeltà alla dittatura sanitaria». Avanza di buon passo, e in fedeltà allo “spirito del Concilio”, il tentativo bergogliano di distruggere tutto ciò che ha l’odore di tradizione e devozione!
Ieri, giorno in cui la Santa Chiesa, associandosi ai cori degli Angeli e alla moltitudine dei Santi, ha celebrato la festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine, la Tota pulchra, e pochi giorni dopo la pubblicazione, in più lingue, del messaggio paterno dell’Arcivescovo Viganò, Papa Bergoglio, in una versione low profile, è finito per presentarsi, di prima mattina, in Piazza di Spagna, per deporre un mazzo di fiori ai piedi del monumento alla Madonna. Tutto in sordina; quasi come chi, temendo qualcosa o qualcuno, non vuole essere visto compiere una determinata azione. In fondo, che cosa teme Bergoglio? Bergoglio teme piuttosto Viganò e i suoi interventi puntuali e giustificati? I modi irrispettosi con cui il Papa argentino si rivolge alla Madre di Dio, che lo scorso anno ha chiamato «meticcia», non sono più nuovi, facendoci pensare nel tentativo di associare la Madonna alle ondate di migranti che, a poco a poco, invadono l’Europa con la chiara intenzione di condannarla e, con essa, soggiogare e distruggere quel che resta della Civiltà Cristiana. Soffiano venti rivoluzionari, proprio come ai tempi del valoroso Pio IX!
Se Bergoglio teme gli assembramenti, come fattore di rischio per i contagi di COVID-19, perché, il 20 ottobre, non ha rifiutato di partecipare all’incontro internazionale della Comunità di Sant’Egidio che, «nello spirito di Assisi», come ha detto il portavoce della Comunità, ha riunito rappresentanti politici, come il Presidente della Repubblica Italiana, il massone Sergio Mattarella, e religiosi, tra cattolici, ortodossi, ebrei, islamisti e buddisti? Da questa decisione, dovremmo capire che Francesco si fida degli eretici più che della Beata Vergine, la sterminatrice di tutte le eresie? In caso contrario, tutto ci porta a credere che lo sia! O è Bergoglio quello che, nel suo Trattato della Vera Devozione alla Santa Vergine, San Luigi Maria Grignion de Montfort descrive come «devoti incostanti», che l’Immacolata «mette sotto i suoi piedi, insieme alla mezzaluna, perché sono volubili e indegni di essere annoverati tra i servi di questa Vergine fedele, il cui segno distintivo è la fedeltà e la costanza»? Dopotutto, non è raro che i gesti contino più delle parole. E in un Romano Pontefice, quale modello da imitare se fedele al depositum fidei, i gesti contano tanto!
Come i cattolici, soprattutto coloro che sono fedeli alla Tradizione e coloro che sono consapevoli del turbolento corso della Nave di Pietro, stanno diventando sempre più consapevoli delle intenzioni e, soprattutto, delle omissioni di colui che dovrebbe rendere tutto l’omaggio possibile alla Madonna, assumono sempre più senso le parole incoraggianti che, nel 1917, la Madonna affidò ai Pastorelli di Fatima e, attraverso loro, al mondo: «Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà». E così accadrà, che Bergoglio lo voglia o no!
D.C.
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