L’informazione dei media mainstream sul Covid-19 è piena di contraddizioni, su questo non c’è dubbio. Un virologo dice A, l’altro Z; un medico afferma una cosa e subito un suo collega lo smentisce; in Italia siamo i migliori al mondo nelle misure antivirus però abbiamo il più alto numero di morti. E via di questo passo.
È vero tutto e il contrario di tutto. Ma se si fa un po’ più di attenzione, ci si accorge che sotto questo strato di incongruenze si nasconde un’inquietante uniformità. I mass media, in fondo, ripetono sempre la stessa cosa, salvo poche varianti ed eccezioni: i decessi aumentano, il contagio si diffonde, siamo sotto l’attacco di un virus sconosciuto e terribile… La mente umana scambia facilmente questa uniformità per verità, ma così facendo cade in una pericolosa illusione. La verità non è questione di conformità quanto, piuttosto, di relazione dialettica. Per questo Hegel diceva che la contraddizione è la regola del vero, mentre la non contraddizione è la regola del falso («contradictio est regula veri, non contradictio falsi»). Il termine contraddizione, è bene precisarlo, non va qui inteso come violazione del secondo principio della logica classica, ma nel senso di dialogo tra posizioni diverse.
Il linguaggio ridicolo del pensiero unico
Hegel era teologo, oltreché filosofo. Nella Bibbia, che lui conosceva benissimo, c’è un episodio che si accorda pienamente con la massima di cui sopra. Si tratta del racconto della torre di Babele (Gen 11,1-9), che non è soltanto una critica all’umana hỳbris, alla pretesa di raggiungere il cielo con le sole proprie forze, ma anche un monito contro la tentazione dell’uniformità e dell’indifferenziato, del gregge. In Gen 11,3 il narratore irride il linguaggio insipiente dei costruttori della torre. La CEI traduce il versetto con «venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco», ma il testo ebraico dice qualcosa di diverso: «Havah nilbenah lebenîm venisrepah lisrepah», che alla lettera suona come «orsù, mattoniamo mattoni e cuociamoli in cottura». È il tipico modo di esprimersi del pensiero unico e della propaganda: ripetitivo, tautologico, ridicolo. Per quanto riguarda il Covid, ne abbiamo avuto un ennesimo, fulgido esempio nel TG3 delle 19 del 27 febbraio 2021: «La terza ondata sta arrivando, ma non si può parlare di terza ondata perché in realtà la seconda non è mai finita» (!).
Un intervento provvidenziale
Al Dio della Bibbia non piace questo modo di parlare. In Gen 11,5-7 leggiamo infatti: «Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro”». Non si tratta di una punizione ma di un provvidenziale intervento volto a salvare l’uomo da se stesso, dal suo egocentrismo impaziente e superficiale. Il linguaggio monocorde della propaganda è solo apparentemente unificante: in realtà è divisivo, perché nega ogni dialettica e possibilità di relazione. È l’esatto contrario del Logos creatore, del biblico dabàr, la parola/evento che compie ciò che dice. È un linguaggio che de-crea, confonde, instupidisce, separa il pensiero dall’azione. Nel Discorso della Montagna, Gesù condanna in maniera categorica un simile modo di esprimersi: «Sia invece il vostro parlare “sì sì; no no”; il di più viene dal maligno» (Mt 5,37). La prossima volta che sentiremo espressioni come «mattoniamo mattoni e cuociamoli in cottura» o «la terza ondata Covid sta non-arrivando perché la seconda non è mai passata», dunque, sapremo per certo che quelle parole non ci stanno dicendo nulla di vero né di buono.
Marco Galloni
Pubblicato da Tommesh per Comedonchisciotte.org
https://comedonchisciotte.org/il-coronavirus-hegel-e-i-costruttori-della-torre-di-babele/
Un documento della Rockefeller Foundation del 2013 prevedeva isolamento e nessun contatto fisico
Al Global Health Summit 2013 di Pechino, in Cina, 112 esponenti chiave di governi, settore privato, organizzazioni internazionali e altri gruppi, si riunirono per discutere su come avrebbero potuto essere, per la salute globale, i prossimi 100 anni . I risultati del vertice furono pubblicati in un libro bianco, intitolato: Dreaming the Future of Health for the Next 100 Years, che fu finanziato dalla Fondazione Rockefeller.
In una sezione del rapporto che spiegava in dettaglio ciò di cui i partecipanti erano relativamente certi, c’è una descrizione della vita che ha molte somiglianze con ciò che è emerso in risposta alla[“pandemia”] Covid, tra cui l’isolamento ed un’esistenza sempre più virtuale:
“L’abbondanza di dati, il tracciamento digitale e il collegamento delle persone può significare la ‘morte della privacy’ e può sostituire l’interazione fisica con connessioni transitorie e virtuali, generando isolamento e sollevando questioni su come i valori sono modellati nelle reti virtuali… L’educazione subirà una grande trasformazione a causa della convergenza delle intuizioni della psicologia cognitiva e dei nuovi strumenti online (chunking, crowdsourcing, chatroom, corsi online aperti di massa) creando spazi di apprendimento tra pari nelle forme ‘molti a molti’, al di fuori delle classi formali” (p.8).
Il rapporto passava poi a ipotizzare quattro diversi scenari che avrebbero potuto realizzarsi in futuro, in una sezione intitolata: Waking Up in 2050 (risvegliandosi nel 2050). Nello Scenario 1, The Scramble for Health Resources (la corsa alle risorse sanitarie), c’era una rappresentazione distopica di come avrebbe potuto essere la vita nel gennaio 2050:
“Viviamo in un mondo competitivo e insicuro! Ieri Global Health Inc. ha mandato i robot armati in una piccola fabbrica pirata che stampava tessuto cutaneo in 3d per la vendita in strada nelle nostre comunità più povere. Il mercato è alto a causa delle lesioni dovute alla combustione incontrollata dei rifiuti per il riscaldamento, dato che molti non possono permettersi le nuove tariffe energetiche. Ci sono molte morti per ipotermia tra le persone più povere e anziane.
Global Health Inc sostiene che la fabbrica non è registrata presso il loro fondo patrimoniale, che il tessuto era al di sotto degli standard e che stavano applicando il contratto globale di vigilanza sulla salute pubblica che è stato loro assegnato. La gente delle comunità più povere è arrabbiata perché contava su quella fabbrica per [procurarsi] prodotti a basso costo e accusa la Global Health Inc. di proteggere i suoi brevetti. Ci sono voci che alcuni abitanti della Sezione X della città, sapete la zona non pianificata dove vivono i rifugiati dell’eruzione solare del 2046, beh, alcuni di loro si sono strappati i sensori e stanno pianificando un raid alla ricerca di cibo e carburante nei sobborghi ricchi del sud” (p.13).
La descrizione di come potrebbe essere la vita nel gennaio 2050 continua:
“Molte persone sono preoccupate per la possibilità che le malattie infettive della Sezione X si diffondano nel loro quartiere. I loro programmi privati di gestione sanitaria hanno inviato messaggi rassicuranti che sono coperti da un sistema di sorveglianza a prova di guasto, incluso nei loro contratti, che è in grado di rilevare qualsiasi malattia, ed inviare promemoria per assicurarsi che i loro sensori abbiano avuto il controllo annuale” (p.13).
Nello Scenario 2: Health if we Make it Happen (la salute se la costruiamo), il rapporto discuteva la possibilità di una Global Standards Agency a Pechino, e una moneta internazionale comune, entro gennaio 2050:
“Siamo stati informati in videoconferenza dalla Global Standards Agency di Pechino sulle ultime norme che le città dovrebbero attuare in materia di ambiente, benessere, produzione locale e riciclo. Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per il fatto che le autorità statali non fanno rispettare le norme. La Community Food Producers Association ha chiesto perché i risultati della valutazione 2047 sull’investimento nell’applicazione da parte dello stato e dei cittadini non sono stati messi in pratica. Il rappresentante della GSA ci ha detto che è una questione locale, ma Greg della CFPA ha obiettato che i fondi del governo locale sono crollati dopo l’adozione della moneta internazionale comune (CIC)” (p.14).
Ci sono molte altre sezioni di questo documento che sono degne di nota, in quanto forniscono intuizioni su come le reti di élite vedono il futuro. Per esempio, il documento sostiene che ci sarà probabilmente un declino della fertilità, una tendenza che stiamo già vedendo in molti paesi:
“La gente vivrà più a lungo e la fertilità diminuirà, con le donne che eserciteranno i loro diritti in materia di riproduzione” (p.6).
Il rapporto nota che gli esseri umani molto probabilmente “interagiranno di più con l’intelligenza artificiale” e prevede che la reingegnerizzazione possa dare vita a esseri ibridi uomo-robot:
“Interagiremo di più con l’intelligenza artificiale. L’uso della robotica e della bioingegneria per aumentare il funzionamento umano è già ben avviato e progredirà. La reingegnerizzazione degli esseri umani in forme potenzialmente separate e diseguali attraverso l’ingegneria genetica o l’uomo-robot misto solleva dibattiti sull’etica e l’uguaglianza. Si prevede che dopo il 2030 emergerà una nuova demografia di tecnologie (robotica, ingegneria genetica, nanotecnologia) che produrranno robot, organismi ingegnerizzati, “nanobot” e intelligenza artificiale (IA) che possano auto-replicarsi. Cresceranno i dibattiti sulle implicazioni di una realtà imminente di vita progettata dall’uomo” (p.7).
In relazione al potere degli stati-nazione, l’articolo sostiene che il potere degli stati potrebbe diminuire ulteriormente, dando luogo a megalopoli, politiche di identità locale e reti globali:
“Il potere degli stati e la loro capacità di fornire un collegamento efficace tra il livello locale e quello globale può diminuire di fronte alla crescita delle megalopoli, alle politiche di identità locale, alla crescente esclusione sociale, alla crescente influenza privata su tutte le sfere della vita, alla crescente liberalizzazione e alle reti globali più forti” (p.10).
Chiaramente, questo rapporto include molte intuizioni relative al tipo di reti di potere delle élite mondiali che vediamo in arrivo, dalla morte dell’interazione fisica a una moneta internazionale globale. Il futuro non è comunque deciso, e, in definitiva, il nostro futuro sarà plasmato da noi – da ciò che accetttiamo e desideriamo o a cui ci opponiamo.
Fonti:
Sognando il futuro della salute per i prossimi 100 anni, libro bianco dal Global Health Summit, Pechino, Cina, 26-27 gennaio 2013 1b8843cc-0d4c-4d5e-bf35-4c7b2fbbb63d-the.pdf (rockefellerfoundation.org)
James Gallagher (15 luglio 2020) Tasso di fertilità: ‘Spaventoso’ crollo globale di nascite, BBC News https://www.bbc.co.uk/news/health-53409521
Hagai Levine, Niels Jørgensen, Anderson Martino-Andrade, Jaime Mendiola, Dan Weksler-Derri, Irina Mindlis, Rachel Pinotti, Shanna H Swan, Tendenze temporali nella conta spermatica: una revisione sistematica e un’analisi di meta-regressione, Human Reproduction Update, Volume 23, Issue 6, November-December 2017, Pages 646-659 Temporal trends in sperm count: a systematic review and meta-regression analysis | Human Reproduction Update | Oxford Academic (oup. com)
Insighthistory – 19 marzo 2021
Traduzione di Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte
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