Aborto e comunione: vescovi Usa dicono sì a un documento sulla coerenza eucaristica
La proposta di un documento “Sul significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa” è stata avviata su richiesta dell’arcivescovo José Gomez di Los Angeles, in parte come risposta a quella che il vescovo Liam Cary ha definito una “situazione senza precedenti nel Paese”, cioè la circostanza di un presidente sedicente cattolico “che si oppone all’insegnamento della Chiesa”, in particolare circa l’insegnamento sul grave male intrinseco dell’aborto.
Il vescovo Kevin C. Rhoades, presidente del comitato dottrinale della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (Usccb), ha spiegato in un discorso preregistrato ai suoi colleghi vescovi che il documento “affronterà le verità fondamentali in cui crediamo” sull’Eucaristia, tra cui “la Presenza Reale” e il suo carattere sacrificale. Si concentrerà inoltre “sulla necessità di celebrare il sacramento con riverenza e bellezza”, mentre una terza sezione dirà “come la partecipazione all’Eucaristia ci spinge alla conversione”.
Un sottoinsieme di questa terza parte del documento, ha detto Rhoades, affronterà la “coerenza eucaristica”, ovvero la necessità per i cattolici di ricevere nostro Signore nella Santa Comunione solo in uno stato di grazia.
La bozza del documento ha suscitato polemiche tra alcuni sacerdoti e laici cattolici per la preoccupazione che, nelle parole del cardinale Cupich, “ci sia l’aspettativa che neghiamo la comunione al presidente, a Nancy Pelosi e ad altre persone che vengono nominate”.
Nonostante una vivace linea di opposizione alla stesura del documento, e in particolare al suo previsto riferimento all’insegnamento della Chiesa sulla dignità di ricevere la Santa Comunione, il dibattito dei vescovi sulla questione ha rivelato che la proposta ha avuto un forte sostegno.
Nel suo discorso preregistrato, andato in onda durante l’Assemblea generale di primavera dell’Usccb, monsignor Rhoades ha spiegato: “Tra i membri della commissione per la dottrina c’è stato consenso sul fatto che non si può discutere la centralità dell’Eucaristia come fonte e culmine della vita cristiana senza affrontare quelle azioni che infliggono danno all’onore dovuto al sacramento, o causano scandalo ai fedeli”,
Di fronte a possibili obiezioni, Rhoades ha detto: “Non abbiamo mai pensato di proporre norme nazionali per negare la Santa Comunione ai cattolici, ma di fornire una chiara comprensione del perché la nostra Chiesa ha queste leggi, delineando la ricca tradizione e il profondo insegnamento che sono alla base di questi canoni. Inoltre, la dichiarazione non è mai stata considerata dal comitato per la dottrina come un documento dedicato a un individuo o a una categoria di comportamento peccaminoso. Piuttosto, vuole contribuire a una maggiore consapevolezza tra i fedeli circa la necessità di conformarsi all’Eucaristia e di rendere pubblica testimonianza della fede attraverso un appello alla conversione e all’abbandono dei comportamenti peccaminosi”.
Durante il dibattito, l’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone ha lanciato un commovente appello a sostenere la proposta: “Gli occhi di tutto il Paese ora sono puntati su di noi. Se falliamo ora e non agiamo con coraggio nel presentare l’insegnamento della Chiesa (questo è, va detto ancora una volta, un documento di insegnamento, completo) in modo chiaro e convincente su questo valore cattolico fondamentale, come possiamo aspettarci di essere presi sul serio quando parliamo di qualsiasi altro argomento? Ricordo a noi tutti l’ingiunzione biblica che san Giovanni Paolo II ha ripetuto durante l’intero suo pontificato: non abbiate paura!”.
L’arcivescovo Joseph Naumann, presidente del comitato pro-vita dell’Usccb, ha sostenuto senza scuse la pressante necessità del documento proposto di fronte a un presidente pro-aborto che si identifica come cattolico.
“Coloro che sostengono l’aborto non ne parlano più come scelta. Ne parlano come di un diritto… il nostro presidente ne parla come di un diritto”, ha detto Naumann. “Abbiamo un presidente cattolico che sta facendo questo: il comportamento più aggressivo che abbiamo mai visto in termini di attacco alla vita innocente”.
Il vescovo Strickland, che ha esortato i suoi colleghi vescovi a “sottolineare la chiara connessione tra il pentimento, la confessione dei peccati, il fermo proposito dell’emendamento e il ricevere degnamente nostro Signore”, ha insistito sul fatto che “persone importanti non possono essere tenute a uno standard diverso” rispetto a ciò che dice la dottrina.
Il vescovo James D. Conley di Lincoln, Nebraska, ha aggiunto: “Mi sono convertito quando ero al college ed è stato proprio l’insegnamento cattolico sulla Santa Eucaristia, la Presenza Reale, che mi ha attirato verso la Chiesa cattolica. Penso che abbiamo una meravigliosa opportunità, un palcoscenico nazionale e internazionale per fare qualcosa di veramente bello e potente”.
Dopo il voto favore della stesura del documento, monsignor Cordileone ha commentato: “In questo momento storico nella Chiesa, vorrei esortare tutti noi a ricordare i martiri eucaristici morti per proteggere il Santissimo Sacramento dalla profanazione e a prendere coraggio. Non vedo l’ora di continuare un dialogo fruttuoso con tutti i miei fratelli vescovi e ripongo la mia fiducia nello Spirito Santo perché ci guidi a una vera e non finta unità in Cristo. Chiedo a tutti i cattolici di pregare per il proprio vescovo e per tutti noi vescovi mentre discerniamo il modo migliore per parlare di queste profonde verità sulla Santa Eucaristia”.
La bozza del documento sarà discussa dai vescovi a novembre, quando si riuniranno nuovamente per l’Assemblea generale d’autunno.
Nella foto, il presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, monsignor José Horacio Gomez
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I vescovi americani hanno deciso con ampia maggioranza di procedere con la stesura di un documento sul significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa e dei battezzati
Con la decisione presa ieri dell’Assemblea della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti (USCCB) è stato riaffermato il supremo bene non è un “consenso” fluido ma lo è la salvezza delle anime, principio non negoziabile. È stato confermato, come risultato chiaro alla vigilia della riunione, che un gruppo di 67 vescovi statunitensi (tra cui i vescovi ausiliari dei principali promotori dell’iniziativa) non sono riusciti nel loro tentativo a fermare loro fratelli nell’episcopato di discutere il caso della coerenza eucaristica di alcuni esponenti politici di spicco, quali il Presidente Joe Biden e il Presidente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi, che si presentano a ricevere la Santa Comunione nonostante la loro posizione pubblica pro-aborto.
Quindi, come era prevedibile alla vigilia, con la stragrande maggioranza dei vescovi, la USCCB procederà secondo i piani con la discussione della “coerenza eucaristica”, tra altri temi connessi con la Santa Eucaristia.
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I vescovi statunitensi hanno approvato con ampio maggioranza il piano per redigere un documento per esaminare “Il significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa”, dopo un lungo dibattito durante la loro Assemblea generale di primavera che si è svolta in modo virtuale. La decisione di andare avanti è passata con 168 voti a favore, 55 contrari e 6 astensione, maggioranza del 75%. Nel contempo si apprende che all’improvviso 60 politici democratici cattolici sono preoccupati per le conseguenze spirituali del sostegno all’aborto. E questo è già un progresso.
I risultati della discussione e della votazione, annunciati ieri 18 giugno, giorno conclusivo dell’Assemblea, consentono al Comitato episcopale per la dottrina di redigere il documento e di presentarlo per la discussione quando i vescovi si riuniranno in presenza a novembre.
Per più di due ore il 17 giugno, 43 vescovi hanno condiviso le loro opinioni sulla necessità di tale documento in un momento in cui i cattolici stanno tornando alla regolare partecipazione della Santa Messa, poiché le restrizioni della pandemia si allentano. Nella discussione è stato valutato se il documento dovrebbe anche essere considerato per non essere percepito come una frattura dell’unità di una Chiesa già alle prese con numerose sfide. I vescovi non hanno raggiunto un consenso durante la discussione. Hanno votato elettronicamente subito dopo la seconda giornata di riunione conclusa nel tardo pomeriggio. Come previsto, i risultati dimostrano che i punti di vista variavano tra i vescovi statunitensi.
La maggior parte dei vescovi ha accolto con favore l’idea di rafforzare l’insegnamento sull’Eucaristia, soprattutto considerando che hanno intrapreso un’iniziativa pluriennale di risveglio eucaristico nazionale che fa parte del piano strategico 2021-2024 della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti (USCCB), “Creato di nuovo dal corpo e dal sangue di Cristo: fonte della nostra guarigione e speranza”.
In una presentazione preregistrata, il Vescovo Fort Wayne-South Bend (Indiana), Mons. Kevin C. Rhoades, Presidente del comitato per la dottrina, ha esaminato uno schema del documento, che includerebbe tre parti, sottotitolate: “L’Eucaristia, un mistero da credere”, “L’Eucaristia, un mistero da celebrare” e “L’Eucaristia, un mistero da vivere”.
Come proposto, ogni parte comprende tre temi che verrebbero affrontati, tra cui, rispettivamente, la presenza reale del Corpo e del Sangue di Cristo nella Comunione; unità, bellezza e identità come fonte e culmine di tutta la vita cristiana; e trasformazione morale, coerenza eucaristica e sequela missionaria.
Il Vescovo Rhoades ha detto che il documento non ha mai avuto lo scopo di presentare norme nazionali per la ricezione dell’Eucaristia, ma di servire come strumento di insegnamento per i cattolici sulla ricezione della Santa Comunione come dono pieno di grazia. Ha aggiunto che il documento è stato sviluppato alla luce del declino tra i cattolici della fede nella Presenza Reale del Signore nell’Eucaristia e delle lunghe assenze dalla regolare partecipazione alla Messa, che potrebbero aver portato le persone a dare meno significato all’Eucaristia nelle loro vite. Ha concluso che il Comitato ha inteso di affrontare la “necessità, quindi, di un risveglio unificato e forte per il significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa”.
Durante una conferenza stampa a conclusione dell’incontro ieri, il Vescovo Rhoades ha affermato che il Comitato non aveva intenzione di sviluppare una dichiarazione sull’Eucaristia nonostante il piano strategico della Conferenza Episcopale Statunitense fino a quando l’Arcivescovo metropolita di Los Angeles, Mons. José H. Gomez, Presidente della USCCB, gli ha chiesto di sviluppare un documento sulla “coerenza eucaristica” all’inizio di quest’anno.
Il Vescovo Rhoades ha anche detto ai giornalisti che la lettera del 7 maggio 2021 del Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, indirizzata all’Arcivescovo Gomez ha influenzato il pensiero del Comitato sulla redazione del documento. Il Cardinal Ladaria nella sua lettera ha esortato i vescovi statunitensi a procedere con cautela nelle loro discussioni sulla formulazione di una politica nazionale “per affrontare la situazione dei cattolici nelle cariche pubbliche che sostengono la legislazione che consente l’aborto, l’eutanasia o altri mali morali”. “Abbiamo eliminato questo (riferimento nazionale) anche se la nostra intenzione non era quella di sviluppare norme nazionali. Il nostro piano non era di andare in quella direzione”, ha detto il Vescovo Rhoades.
La terza parte del documento ha suscitato le più ampie obiezioni da circa una dozzina di vescovi, i quali hanno affermato che il documento sembra individuare un’unica categoria di cattolici: quelli che nella vita politica sostengono la legalizzazione dell’aborto. Il Vescovo di Lubbock (Texas), Mons. Robert M. Coerver ha affermato di essere preoccupato che il documento sia stato sviluppato in tempo per essere utilizzato come bastone politico, dato che le elezioni per il Congresso sono alle porte per il 2022, con una campagna presidenziale due anni dopo. Alcuni vescovi hanno espresso preoccupazione per il fatto che il processo per l’adozione del documento sia apparso “affrettato”. Durante la discussione Il Vescovo Rhoades ha risposto che la tempistica proposta si basava su altri fattori, incluso il desiderio di allinearsi al piano strategico della USCCB.
Alcuni dei vescovi, che hanno espresso preoccupazione per il documento, hanno affermato di poterlo sostenere se la terza sezione fosse abbandonata a favore di un testo che mettesse l’accento sulla teologia cattolica. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei vescovi, che hanno sostenuto la stesura del documento, hanno affermato che non era necessario abbandonare la terza sezione, data l’importanza per tutti i cattolici di discernere come vivono gli insegnamenti, ogni volta prima di ricevere l’Eucaristia. E hanno anche detto che non vedevano la necessità di ritardare il documento.
Con l’approvazione della redazione di una bozza di documento, il Comitato prevede di presentarla alla prossima Assemblea generale dei vescovi a novembre, che si terrà in presenza.
Diversi vescovi, tra cui il Cardinale Wilton D. Gregory di Washington, hanno espresso la preoccupazione che l’adozione di un documento in un momento in cui vi è divisione tra i vescovi possa ulteriormente minacciare l’unità della Conferenza Episcopale e della Chiesa in generale. “Dobbiamo trascorrere del tempo, tempo personale, in una conversazione schietta e diretta insieme per rafforzare l’unità all’interno della nostra Conferenza e con il nostro popolo, prima di intraprendere i prossimi passi su una dichiarazione o un piano d’azione”, ha affermato.
Invece, la stragrande maggioranza dei vescovi statunitensi è convinta che la loro prima preoccupazione non deve essere un “consenso” fluido, ma deve essere il salus animarum, il supremo bene della salvezza delle anime, il principio non negoziabile secondo cui salus animarum suprema lex, che è il fondamento non solo del diritto canonico, ma della vita spirituale di ogni battezzato.
Coerenza eucaristica. Il Vescovo Olmsted di Phoenix: “La cura delle anime è la nostra prima preoccupazione” – 15 maggio 2021
Arcivescovo Cordileone: “Il nostro obiettivo deve essere sempre la salvezza delle anime, sia quella della persona errante che della più ampia comunità cattolica” – 4 maggio 2021
“Un giudizio severo si compirà
contro coloro che stanno in alto.
I potenti saranno potentemente interrogati
con tormento” (Sapienza 6, 5-6).
Eucarestia e Aborto: i Vescovi USA Vanno Avanti, a Grande Maggioranza.
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, la Conferenza Episcopale americana ha deciso, a stragrande maggioranza, di continuare nella redazione di un documento sull’eucarestia, che è stato oggetto di tentativi di blocco, da parte dei vescovi legati ai democratici statunitensi (quelli che abbiamo definito il “partito McCarrick) e anche da parte di qualche prelato molto pro-del a Roma. Un ultimo tentativo è stato compiuto durante l’assemblea, chiedendo di concedere spazio illimitato alla discussione, nell’evidente sforzo di rendere impossibile un voto. Ma non ha avuto successo. Come ricorderete, il problema è l’accesso all’eucarestia di personalità pubbliche – come la speaker della Camera, Nancy pelosi, e il presidente Joe Biden – che si proclamano cattolici, e poi agiscono attivamente, a livello nazionale e internazionale per promuovere e diffondere l’aborto, e togliere gli eventuali limiti a questa pratica. Come potete vedere QUI e QUI. Vi offriamo il resoconto di quanto accaduto nella nostra traduzione dell’articolo di The Catholic World Report. Buona lettura.
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La Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti questa settimana ha votato per andare avanti su diversi punti di azione, tra cui una bozza di un documento di insegnamento sull’Eucaristia.
Riuniti virtualmente per la loro annuale assemblea generale di primavera, i vescovi statunitensi hanno votato giovedì per iniziare a redigere “una dichiarazione formale sul significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa”. Il voto ha avuto luogo dopo un ampio e, a volte, acceso dibattito mercoledì e giovedì, con alcuni vescovi che si opponevano alla mossa di iniziare a redigere il documento.
La misura è passata con un voto di 168 a 55, con sei astensioni. Una maggioranza semplice era richiesta per il passaggio del punto di azione. Il comitato dottrinale dei vescovi statunitensi condurrà ora il processo di redazione del documento, con l’input di altri comitati della conferenza. Una bozza del documento potrebbe essere pronta per essere discussa, emendata e votata dai vescovi alla loro riunione di novembre – che attualmente è programmata per essere tenuta di persona a Baltimora, Maryland.
I risultati delle votazioni per i vari punti di azione della riunione di primavera sono stati annunciati venerdì pomeriggio, nel terzo e ultimo giorno della riunione. I vescovi hanno anche autorizzato lo sviluppo di una dichiarazione sul ministero dei nativi americani, approvato diverse traduzioni liturgiche e approvato una dichiarazione pastorale sul ministero del matrimonio.
Hanno anche tenuto una consultazione canonica su due cause di canonizzazione, per il Servo di Dio P. Joseph Verbis LaFleur, e il Servo di Dio Marinus (Leonard) LaRue. I vescovi hanno votato a schiacciante maggioranza per “considerare opportuno avanzare a livello locale” le loro cause di canonizzazione.
Un punto di azione, che chiedeva ai vescovi di “autorizzare lo sviluppo di una nuova dichiarazione formale e di una visione globale per il ministero dei nativi americani / nativi dell’Alaska”, è passato con un voto schiacciante di 223 a 6.
Tre punti di azione riguardavano l’approvazione delle traduzioni ICEL di letture e preghiere per la festa della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, così come le traduzioni di preghiere e intercessioni per la Liturgia delle Ore e una traduzione dell’Ordine della Penitenza.
I punti di azione sono passati con un voto di 188 a 2, 186 a 3 (con un’astensione), e 182 a 6 (con due astensioni), rispettivamente. I punti richiedevano i due terzi di tutti i vescovi della Chiesa latina presenti per votare a favore dell’approvazione.
Un altro punto di azione, per autorizzare la redazione di un quadro pastorale nazionale sui giovani e i giovani adulti, è passato con un voto di 222 a 7. I vescovi hanno anche votato per approvare una bozza di un quadro pastorale sul matrimonio e il ministero della vita familiare “Chiamati alla gioia dell’amore”, che è passato con un voto di 212 a 13, con quattro astensioni.
I vescovi hanno avuto un ampio dibattito prima di votare per autorizzare la redazione di un documento di insegnamento sull’Eucaristia. Una proposta di schema del documento, fornita dalla commissione per la dottrina, includeva gli insegnamenti della Chiesa sulla “Presenza Reale” di Cristo nell’Eucaristia, la domenica come giorno santo, l’Eucaristia come sacrificio, e la dignità per ricevere la Comunione.
Una proposta nel primo giorno dell’assemblea di modificare l’ordine del giorno per consentire un dialogo illimitato sulla bozza della dichiarazione si è protratta in un’ora di dibattito. Anche se la proposta è fallita con il 59% dei vescovi che hanno votato contro, il dibattito di giovedì si è protratto a lungo dopo la fine prevista dei lavori.
Le votazioni sono state estese di un’ora in più giovedì sera a causa dell’ampio dibattito sulle questioni.
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