ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 3 luglio 2021

Di fronte allo strazio di tale desolante spettacolo

Elevarsi per non impazzire 

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No, non è possibile, caro Gesù: stanno tutti correndo al macello come bestie senza ragione… e non c’è modo di fermarli. Questo è ciò che succede quando, anziché pregare di più, si rende culto agli idoli, prestando a realtà create quella fiducia assoluta che si deve a Dio solo: alla televisione, ai politici, alla scienza, all’uomo che fa il papa… Questo succede: ci si ammazza; il culto degli idoli uccide. Persone che credono di pensare e decidere in modo autonomo, senza sottomettersi alla legge divina, si fanno in realtà manipolare a piacimento da chi persegue la loro rovina. 


Sì, questo è il giusto castigo della loro stolta e pervicace insubordinazione al Tuo volere, lo riconosco; ma tale pensiero attenua solo in parte il traboccante dolore di dover assistere a un suicidio collettivo senza poter fare praticamente nulla, se non intercedere. Dall’alto della croce, sulla quale soffri per la salvezza di chi colpevolmente ignora il Tuo amore, Tu posi su di loro il Tuo sguardo mite, paziente, compassionevole e dolente, ma essi non lo incrociano, giacché han gli occhi fissi sullo schermo per godersi una partita di calcio o uno spettacolo immorale, in attesa che arrivi il turno per sprofondare nell’abisso senza ritorno…

Ciò avviene forse soltanto con i più lontani dalla fede e dalla Chiesa? No, ahimè, ma pure con i Tuoi fedeli, con i Tuoi ministri, con i Tuoi consacrati… quelli che dovrebbero stare notte e giorno gettati ai Tuoi piedi e invece Ti lasciano quasi sempre solo, senza curarsi dei torrenti di amore e di misericordia che fluiscono dai Tuoi tabernacoli. Evidentemente hanno cose più importanti di cui occuparsi, magari nel Tuo nome, ma senza di Te. Se, anziché dar retta alle ingannevoli voci del mondo, accostassero l’orecchio al silenzioso sussurro del Cuore che tanto li ama, udrebbero ben altri accenti, quelli della verità che libera e salva; ma, presaghi di dover radicalmente cambiare, interiormente ed esteriormente, si guardano bene dal farlo, rendendosi così sordi e ciechi, indurendo il proprio cuore fino a renderlo come una pietra. No, costoro non possono essere realmente Tuoi, benché lo appaiano al di fuori; forse non lo sono mai stati, oppure, se lo furono un giorno lontano, hanno smesso da tempo immemorabile. Se Ti appartenessero davvero, non si lascerebbero incantare dal sibilo della menzogna.

Si direbbe che tante persone fossero proprio ipnotizzate, con la coscienza assopita e programmata in modo che esegua degli ordini a un dato segnale. C’è chi ipotizza addirittura che i televisori di ultima generazione emanino impulsi capaci di condizionare la mente, ma per far perdere l’indipendenza di giudizio è sufficiente l’esposizione di qualche ora al giorno al perenne lavaggio del cervello effettuato, da un anno e mezzo, da tutti i canali e in tutto il palinsesto. Oltre ai martellanti comandi espliciti, è possibile che passino anche messaggi subliminali; altrimenti non si spiega come mai tanta gente sia diventata incapace di ragionare, rifiutandosi rabbiosamente persino di toccare l’argomento. Ma chi sei tu per contraddire tutti questi esperti, medici, scienziati, veterinari e zanzarologi diventati famosi con la pandemia? Chi sarebbero quei sedicenti virologi ed epidemiologi dissidenti che non vengono intervistati da nessuno e che tu citi invece come autorità indiscusse, quei dannati guastafeste che vorrebbero toglierci il divertimento di far suonare i metal detector dell’aeroporto?

Il reale è ciò che è detto e mostrato dai mass media, non ciò che si vede coi propri occhi, si sente con le proprie orecchie e si evince dalla propria riflessione. Se il cielo è quasi sempre schermato da griglie di scie persistenti che influiscono sul tempo, nessuno ci fa caso, perché la televisione e i giornali non ne parlano; la cosa, di conseguenza, non esiste. Se poi uno, anche in vacanza, si sente continuamente spossato e con un cerchio alla testa, sarà perché non s’è vaccinato, lo stupido complottista sostenente che le corsie di pronto soccorso rigurgitano di pazienti, anche giovanissimi, colpiti, dopo la benefica iniezione, da inspiegabili trombosi, ictus, embolie, miocarditi e quant’altro… che i medici hanno l’ordine di nascondere. Il medesimo folle, del resto, già l’anno scorso azzardava che l’epidemia fosse stata causata dal vaccino antinfluenzale e che nei reparti di terapia intensiva i malati venissero finiti, anziché curati. Bisognerebbe rinchiudere questa gente in manicomio, così che possiamo lasciarci sterminare in pace dai signori che vogliono a tutti i costi dimezzarci, mettendo i sopravvissuti sotto stretto controllo; l’importante è poter partire.

E poi, perché sospettare delle indicazioni inappellabili di governanti non eletti, ma appositamente scelti dai magnati dell’alta finanza, che ci persuadono a lasciarci distruggere, ben contenti di esserlo? Come dubitare della veridicità di quanto affermano sulle nuove varianti del virus, dopo un anno e mezzo di inganno globale? Perché mai contestare, nella pluridecennale truffa del debito pubblico, l’idea di un ulteriore indebitamento dello Stato, ma stavolta buono, cioè tale da strangolarci in modo irreversibile? Per qual motivo perdere fiducia in un’istituzione nata da un colossale broglio elettorale e sempre manovrata da potenze straniere contro gli interessi della Nazione? La salvifica repubblica, anzi, va ad ogni costo difesa nella sua laicità atea e blasfema, quand’anche ciò comportasse l’approvazione di leggi liberticide e autorizzasse qualunque forma di pubblica oscenità, con gravissimo vilipendio della religione e disprezzo dei sentimenti più sacri di un popolo… il quale è talmente assuefatto che non reagisce più ad alcuno stimolo, se non a quelli di chi tenta di metterlo in guardia.

Di fronte allo strazio di tale desolante spettacolo, di questa decadenza spirituale che precipita altresì gli uomini nella rovina materiale, è indispensabile elevarsi, sia per rimanerne immuni, sia per sostenere una sofferenza altrimenti insopportabile. Occorre innalzarsi ad altitudini irraggiungibili dagli assalti del nemico, a quote superiori ad ogni tempesta, a regioni sconosciute agli affanni di quaggiù. Bisogna che il cuore si trasferisca in Paradiso, o, viceversa, che l’anima diventi un cielo per ospitare la serena, immutabile, indivisibile Trinità santissima. Essa inabita già ogni battezzato che sia in stato di grazia, ma per godere della Sua ineffabile compagnia è necessario ritrovarla spesso nell’intimo dell’essere, al fine di familiarizzarsi con essa. Se a qualcuno ciò paresse un vaneggiamento di malsano misticismo, ascoltiamo la voce degli amici di Dio che la Chiesa ci addita come maestri e modelli. Desidero che ognuno di voi mediti a fondo la straordinaria preghiera sotto riportata, composta dalla giovanissima Elisabetta della Trinità. Vi sarà di enorme aiuto a collocarvi nel punto di osservazione adeguato alle sfide che la Provvidenza vi ha posto, così da poter conservare una lucida comprensione della realtà presente e da trovare la giusta via da seguire secondo la volontà di Dio.


O mio Dio, Trinità che adoro, aiutatemi a dimenticarmi interamente per stabilirmi in voi, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell’eternità. Che nulla possa turbare la mia pace né farmi uscire da voi, mio immutabile Bene, ma che ogni istante mi porti più addentro nella profondità del vostro mistero. Pacificate la mia anima, fatene il vostro cielo, la vostra dimora amata e il luogo del vostro riposo. Che io non vi lasci mai solo, ma sia là tutta quanta, tutta desta nella mia fede, tutta in adorazione, tutta abbandonata alla vostra azione creatrice.

O mio amato Cristo, crocifisso per amore, vorrei essere una sposa per il vostro Cuore, vorrei coprirvi di gloria, vorrei amarvi… fino a morirne! Ma sento la mia impotenza e vi chiedo di rivestirmi di voi stesso, di immedesimare la mia anima con tutti i movimenti della vostra anima, di sommergermi, d’invadermi, di sostituirvi a me, affinché la mia vita non sia che un’irradiazione della vostra vita. Venite in me come Adoratore, come Riparatore e come Salvatore.

O Verbo Eterno, Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad ascoltarvi, voglio farmi tutta docibile per imparare tutto da voi. Poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze, voglio fissare sempre voi e restare sotto la vostra grande luce. O mio Astro amato, incantatemi, perché io non possa più uscire dalla vostra irradiazione.

O Fuoco consumatore, Spirito d’amore, scendete sopra di me, affinché si faccia nella mia anima come un’incarnazione del Verbo: che io sia per Lui come un’umanità in aggiunta nella quale Egli rinnovi tutto il suo mistero.

E voi, o Padre, chinatevi sulla vostra povera, piccola creatura, copritela della vostra ombra, non vedete in essa se non il Diletto, nel quale avete riposto tutte le vostre compiacenze.

O miei Tre, mio Tutto, mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo, mi consegno a voi come una preda. Seppellitevi in me perché io mi seppellisca in voi, in attesa di venire a contemplare nella vostra luce l’abisso delle vostre grandezze.

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