L’enigma finale: i "segni" dell’Anticristo.
di Arai Daniele
I fedeli sanno che quanti non hanno accettato Gesù Cristo sono pronti ad accogliere qualsiasi “altro”. Si tratta del grande inganno di durata storica che si manifesta col nome di “anticristo”.
All’ombra di quest’inganno spuntarono le idee e i personaggi più strani. Così, seguendo il messianismo ebraico, si avverò l’indicazione apocalittica che il 666 riguarderebbe un “nome d’uomo”. Allora fu il turno di Sabbatai Zevi, un ebreo di Smirne che, predicando la “redenzione” attraverso il peccato, si è creato una setta di molti seguaci e diffusa influenza.
Ciò è continuato poi con il «frankismo» di Jacob Frank che diceva: “Il Cristo ha detto d’essere venuto per liberare il mondo dalle grinfie di Satana. Ma io vi dico, sono venuto per liberare il mondo da tutte le leggi e comandamenti. Ogni cosa dev’essere distrutta perché il Dio buono appaia”‘.
Ecco apparso il Messia del tipo nuovo che grida: “Non sono venuto per elevare, ma per distruggere e abbassare ogni cosa finché sia inghiotti nell’abisso. Non c’è ascesa senza prima discesa. Il Messia di nuovo tipo vuol essere, per propria dichiarazione, l’Anticristo, seducendo molte anime invischiate nelle umane concupiscenze; dando a esse segno “religioso”.
Tale è il segno della libertà senza limiti, per cui la redenzione attraverso il peccato riguarda quello più grave; dell’adulterio religioso. Tali personaggi si sono convertiti alle religioni dominanti per convenienza, ma la loro vera fede era quella della piena libertà di coscienza e di religione davanti a Dio!
Sì, la stessa che il Vaticano II ha dichiarato essere un diritto umano e che
perciò non esclude nessuna forma di religiosità, nemmeno la più strana.Oggi, per discernere il grado d’inganno attuale si deve guardare oltre.Si deve cercare nei segni che dimostrano, oltre i più infidi inganni, il fatto avvenuto dell’eliminazione d’ogni ostacolo a tutte le libertà religiose.
Si tratta dell’«ostacolo tolto di mezzo», previsto e descritto da San Paolo, cui segue l’«occupazione» del Tempio di Dio e di tutto quanto porta il Suo Santo Nome; il sommo inganno della presa della sua Cattedra di Verità da parte di quanti insegnano l’errore nel nome della Chiesa di Gesù Cristo.
Quest’inganno ha tale dimensione da ingannare perfino gli eletti, ce ha avvertito Gesù nel discorso escatologico in cui parla dei falsi cristi e falsi profeti dicendo. “Badate che nessuno vi inganni…”
La Genesi dell’Anticristo
Per parlare della manifestazione del Nemico di Dio e degli uomini si deve tornare al libro della Genesi. Lì è descritto il momento iniziale della storia dell’uomo decaduto, che è storia di salvezza o perdizione, di Cristo o di Anticristo. E alla salvezza si oppone il complotto dello spirito del male per sedurre il suo pubblico, la “massa dannata dell’Anticristo, come l’ha denominata Sant’Agostino.
In quel momento non c’era ancora un “numero d’uomo” per l’Anticristo, ma lo spirito che lo avrebbe formato da alcuni uomini e donne prescelti. Ma si noti, non si tratta di semplici uomini o donne sedotti dal Nemico, come Adamo ed Eva, si tratta della scelta di “maestri” di ribellione; di quanti faranno le veci di quell’antico serpente inoculando la sua «anti-religione». Sì perché se religione è il termine per spiegare quanto lega l’essere umano a Dio, si trattava di un pensiero articolato per svincolare l’uomo da Dio per via così detta religiosa e perfino «santa».
Siamo alla cronaca dei nostri giorni, che va dalla politica al satanismo, dall’alta finanza alle assemblee ecumeniste. Ciò è illustrativo di una storia segreta che si è resa visibile nei suoi disastri sociali. Il fatto è, però, che se non si approfondisce lo studio sulle sue cause e sui suoi adelphi clericali e perciò le sue conseguenze nel campo del pensiero e della fede, tale inchiesta rimane socialmente frustrata e religiosamente vana: non offre il vero “identikit” del prodotto finale e letale dello spirito anticristo.
Qui ricordiamo la visione di molti dotti cattolici che lo vedono predicare dalla stessa Cattedra della Verità, presentandosi come il buono e il santo!
La prova per verificare l’inganno riguarda sempre un nuovo vangelo per una nuova fede in un’altra chiesa. Questo riferimento alla Fede dopo due mila anni di Cristianesimo non manca, ma poiché deve essere proprio la Cattedra della Verità a confermarlo, anche se essa è in rottura con la continuità evangelica, come occorre da decenni, sono molti ad ascoltarla piuttosto che approfondire il marchio della sua evidente discontinuità.
E qui comincia a trasparire come si è realizzata l’inversione per cui molti vogliono vedere comunque una «verità» nella Cattedra occupata da uomini piuttosto che la Verità immutabile che è la ragione perché questa Cattedra fu istituita da Dio; vogliono fidarsi più della propria «visione soggettiva» che dell’oggetto della visibilità da distinguere indipendentemente da quanto si vuole per convenienza vedere. È la stessa visione dei primi genitori che vedevano nel serpente tentatore un buon consigliere; sempre la stessa pronta a vedere negli anticristi i nuovi profeti di pace, libertà e fratellanza.
Ecco il «processo di aggiornamento» della visione mentale umana che dura da secoli con il progresso delle «filosofie» – oggi dominanti – del «cogito», dell’idealismo, delfenomenismo, dell’esistenzialismo, etc. Tutte nel senso di sostituire il vero, il reale, l’oggettivo con il soggettivo del pensiero, delle idee e dei fenomeni esistenti. La verità sarebbe quello che si percepisce e preferisce. Ecco il nuovo filosofare associato al nuovo «volontarismo».
Ciò che può essere specificato con tali nomi nel campo filosofico, in quello religioso – del culto di Dio – prende il nome di «culto dell’uomo».
Si capì la parte avuta dal Vaticano II in tale processo mentale dal discorso di Paolo VI alla sua chiusura. È perciò sempre importante ricordarlo.
L’emblematico discorso di Paolo VI alla chiusura del Vaticano VI L’umanesimo laico profano alla fine è apparso nella sua terribile statura ed ha, in certo senso, sfidato il Concilio. La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? Poteva essere, ma non è avvenuto. Una simpatia immensa l’ha pervaso. La scoperta dei bisogni umani ha assorbito l’attenzione del nostro Sinodo. Dategli
merito in questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo. [...] Riguardo ai «valori» del mondo rinunciatario alla trascendenza: sono stati non solo rispettati, ma onorati, i suoi sforzi sostenuti, le sue aspirazioni purificate e benedette.”
Quali idee e sforzi precedono questo inconcepibile discorso? Per i chierici modernisti, come Roncalli, poi Giovanni XXIII e Montini, poi Paolo VI, la rinuncia alla trascendenza nel governo del mondo è da benedire in nome del diritto umano alla libertà di coscienza e di religione davanti a Dio!
Ora, come previsto, fin quando l’abuso della libertà nell’apostasia, iniziata dai primi genitori nella caduta originale, trova l’«ostacolo» nella Sede del Tempio di Dio, lo spirito del grande ingannatore, di cui parla San Paolo ai Tessalonicesi, non può manifestarsi. Se ora si manifesta, significa che tale apostasia generale e tale ostacolo a essa, è stato «tolto di mezzo» e nel modo più tacito e ingannevole. È la rivoluzione fatta con tiara e cappa in nome dell’Agnello di Dio, ma che porta il nuovo vangelo di libertà di coscienza e religione per una nuova fede in un’altra chiesa, più universale e aperta. Rottura più evidente con la Tradizione non è mai stata possibile.
All’ombra di quest’inganno spuntarono le idee e i personaggi più strani. Così, seguendo il messianismo ebraico, si avverò l’indicazione apocalittica che il 666 riguarderebbe un “nome d’uomo”. Allora fu il turno di Sabbatai Zevi, un ebreo di Smirne che, predicando la “redenzione” attraverso il peccato, si è creato una setta di molti seguaci e diffusa influenza.
Ciò è continuato poi con il «frankismo» di Jacob Frank che diceva: “Il Cristo ha detto d’essere venuto per liberare il mondo dalle grinfie di Satana. Ma io vi dico, sono venuto per liberare il mondo da tutte le leggi e comandamenti. Ogni cosa dev’essere distrutta perché il Dio buono appaia”‘.
Ecco apparso il Messia del tipo nuovo che grida: “Non sono venuto per elevare, ma per distruggere e abbassare ogni cosa finché sia inghiotti nell’abisso. Non c’è ascesa senza prima discesa. Il Messia di nuovo tipo vuol essere, per propria dichiarazione, l’Anticristo, seducendo molte anime invischiate nelle umane concupiscenze; dando a esse segno “religioso”.
Tale è il segno della libertà senza limiti, per cui la redenzione attraverso il peccato riguarda quello più grave; dell’adulterio religioso. Tali personaggi si sono convertiti alle religioni dominanti per convenienza, ma la loro vera fede era quella della piena libertà di coscienza e di religione davanti a Dio!
Sì, la stessa che il Vaticano II ha dichiarato essere un diritto umano e che
perciò non esclude nessuna forma di religiosità, nemmeno la più strana.Oggi, per discernere il grado d’inganno attuale si deve guardare oltre.Si deve cercare nei segni che dimostrano, oltre i più infidi inganni, il fatto avvenuto dell’eliminazione d’ogni ostacolo a tutte le libertà religiose.
Si tratta dell’«ostacolo tolto di mezzo», previsto e descritto da San Paolo, cui segue l’«occupazione» del Tempio di Dio e di tutto quanto porta il Suo Santo Nome; il sommo inganno della presa della sua Cattedra di Verità da parte di quanti insegnano l’errore nel nome della Chiesa di Gesù Cristo.
Quest’inganno ha tale dimensione da ingannare perfino gli eletti, ce ha avvertito Gesù nel discorso escatologico in cui parla dei falsi cristi e falsi profeti dicendo. “Badate che nessuno vi inganni…”
La Genesi dell’Anticristo
Per parlare della manifestazione del Nemico di Dio e degli uomini si deve tornare al libro della Genesi. Lì è descritto il momento iniziale della storia dell’uomo decaduto, che è storia di salvezza o perdizione, di Cristo o di Anticristo. E alla salvezza si oppone il complotto dello spirito del male per sedurre il suo pubblico, la “massa dannata dell’Anticristo, come l’ha denominata Sant’Agostino.
In quel momento non c’era ancora un “numero d’uomo” per l’Anticristo, ma lo spirito che lo avrebbe formato da alcuni uomini e donne prescelti. Ma si noti, non si tratta di semplici uomini o donne sedotti dal Nemico, come Adamo ed Eva, si tratta della scelta di “maestri” di ribellione; di quanti faranno le veci di quell’antico serpente inoculando la sua «anti-religione». Sì perché se religione è il termine per spiegare quanto lega l’essere umano a Dio, si trattava di un pensiero articolato per svincolare l’uomo da Dio per via così detta religiosa e perfino «santa».
Siamo alla cronaca dei nostri giorni, che va dalla politica al satanismo, dall’alta finanza alle assemblee ecumeniste. Ciò è illustrativo di una storia segreta che si è resa visibile nei suoi disastri sociali. Il fatto è, però, che se non si approfondisce lo studio sulle sue cause e sui suoi adelphi clericali e perciò le sue conseguenze nel campo del pensiero e della fede, tale inchiesta rimane socialmente frustrata e religiosamente vana: non offre il vero “identikit” del prodotto finale e letale dello spirito anticristo.
Qui ricordiamo la visione di molti dotti cattolici che lo vedono predicare dalla stessa Cattedra della Verità, presentandosi come il buono e il santo!
La prova per verificare l’inganno riguarda sempre un nuovo vangelo per una nuova fede in un’altra chiesa. Questo riferimento alla Fede dopo due mila anni di Cristianesimo non manca, ma poiché deve essere proprio la Cattedra della Verità a confermarlo, anche se essa è in rottura con la continuità evangelica, come occorre da decenni, sono molti ad ascoltarla piuttosto che approfondire il marchio della sua evidente discontinuità.
E qui comincia a trasparire come si è realizzata l’inversione per cui molti vogliono vedere comunque una «verità» nella Cattedra occupata da uomini piuttosto che la Verità immutabile che è la ragione perché questa Cattedra fu istituita da Dio; vogliono fidarsi più della propria «visione soggettiva» che dell’oggetto della visibilità da distinguere indipendentemente da quanto si vuole per convenienza vedere. È la stessa visione dei primi genitori che vedevano nel serpente tentatore un buon consigliere; sempre la stessa pronta a vedere negli anticristi i nuovi profeti di pace, libertà e fratellanza.
Ecco il «processo di aggiornamento» della visione mentale umana che dura da secoli con il progresso delle «filosofie» – oggi dominanti – del «cogito», dell’idealismo, delfenomenismo, dell’esistenzialismo, etc. Tutte nel senso di sostituire il vero, il reale, l’oggettivo con il soggettivo del pensiero, delle idee e dei fenomeni esistenti. La verità sarebbe quello che si percepisce e preferisce. Ecco il nuovo filosofare associato al nuovo «volontarismo».
Ciò che può essere specificato con tali nomi nel campo filosofico, in quello religioso – del culto di Dio – prende il nome di «culto dell’uomo».
Si capì la parte avuta dal Vaticano II in tale processo mentale dal discorso di Paolo VI alla sua chiusura. È perciò sempre importante ricordarlo.
L’emblematico discorso di Paolo VI alla chiusura del Vaticano VI L’umanesimo laico profano alla fine è apparso nella sua terribile statura ed ha, in certo senso, sfidato il Concilio. La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? Poteva essere, ma non è avvenuto. Una simpatia immensa l’ha pervaso. La scoperta dei bisogni umani ha assorbito l’attenzione del nostro Sinodo. Dategli
merito in questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo. [...] Riguardo ai «valori» del mondo rinunciatario alla trascendenza: sono stati non solo rispettati, ma onorati, i suoi sforzi sostenuti, le sue aspirazioni purificate e benedette.”
Quali idee e sforzi precedono questo inconcepibile discorso? Per i chierici modernisti, come Roncalli, poi Giovanni XXIII e Montini, poi Paolo VI, la rinuncia alla trascendenza nel governo del mondo è da benedire in nome del diritto umano alla libertà di coscienza e di religione davanti a Dio!
Ora, come previsto, fin quando l’abuso della libertà nell’apostasia, iniziata dai primi genitori nella caduta originale, trova l’«ostacolo» nella Sede del Tempio di Dio, lo spirito del grande ingannatore, di cui parla San Paolo ai Tessalonicesi, non può manifestarsi. Se ora si manifesta, significa che tale apostasia generale e tale ostacolo a essa, è stato «tolto di mezzo» e nel modo più tacito e ingannevole. È la rivoluzione fatta con tiara e cappa in nome dell’Agnello di Dio, ma che porta il nuovo vangelo di libertà di coscienza e religione per una nuova fede in un’altra chiesa, più universale e aperta. Rottura più evidente con la Tradizione non è mai stata possibile.
Eppure, i papi conciliari furono e continuano a essere accolti come buoni i santi profeti del nuovo ordine di pace nel mondo. E la loro nuova chiesa pluralista ed ecumenista, pentita dei «peccati» dell’antica per divenire più aperta e universale sarebbe da considerare dalla grande massa plaudente, sempre la stessa, una, santa, cattolica e apostolica.
L’operazione dell’errore è in atto: “La cui venuta dell’iniquo avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quanti si perdono perché non hanno accolto l’amore della verità, per essere salvi” (II Ts. 2, 9-10).
Siamo all’operazione ecumenista conciliare che diviene così la ragione stessa della «nuova chiesa», intenta a infondere la sua «nuova coscienza» nel Cattolicesimo. Infatti, la «nuova coscienza», nel piano della «nuova chiesa aggiornata» è ordinata secondo i disegni dei nuovi cristi per un cristianesimo ecumenista riconciliato con ogni religione e ideologia.
Gli uomini avrebbero, allora, il diritto di trasgredire le norme morali impresse nelle loro coscienze, proprio in nome della «libertà di coscienza» e del «diritto» contrario alla coscienza naturale, che cerca la pienezza della sua norma nella sola libertà ordinata da Dio.
Tutto è avvenuto in seguito all’elezione a quella Sede di un astro caduto dal Cielo in terra che ha avuto la chiave e ha aperto la Chiesa al mondo.
E, segno nel segno, questi profeti conciliari ora sono proclamati beati, non certamente per aver onorato la Fede, ma per aver promosso la nuova chiesa mondialista più universale, anch’essa «santa» sebbene ecumenista!
Si noti come il filosofare soggettivistico impregna oggi anche alcune menti tradizionaliste. Per esse la santità non è più nota oggettiva per riconoscere la vera Chiesa una e santa, ma termine per scusare la propria identificazione soggettivistica di questa con la falsa chiesa ecumenista, che batte nel petto della vera per il suo peccato d’esser rimasta la stessa, una e santa, a dispetto delle pressioni per aggiornarla al dominante mondo ribelle.
L’inganno magno si va spandendo senza ostacoli e reazioni importanti.
Manca solo asserire la «santità» dell’Anticristo come messia della nuova chiesa. Per ora ci si accontenta con la beatificazione dei suoi vicari!
Siamo alla Grande Apostasia vista dal Profeta Geremia: «Cose spaventose e strane occorrono in terra: i profeti profetano menzogne e i sacerdoti li applaudono con le loro mani; e il mio popolo ama queste cose. Che castigo non seguirà tutto questo?» (cf. Geremia 5, 30-3)
da "AGERECONTRA"
http://www.agerecontra.it/public/press/?p=11872#more-
tratto da L'INFORMAZIONE CATTOLICA n.16/11
L'INFORMAZIONE CATTOLICA
MARIA REGINA GENUAe CIVITATIS ORA PRO NOBIS
CIRCOLARE DELL’ASSOCIAZIONE
“SAN MICHELE ARCANGELO”
GENOVA
Resp.Raimondo Gatto
anno VI n. 16
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