Vescovi del Brasile ai fedeli: evitare la communicatio in sacris con gli pseudo-cattolici.
L'immagine a lato riprende i vescovi del Brasile in visita ad limina in Vaticano.
Brasilia, DF, 30 Nov 2011
Card. Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida - Presidente della CNBB
José Belisario da Silva, Arcivescovo di São Luis - Vice-Presidente della CNBB
Leonardo Ulrich Steiner, Vescovo ausiliare di Brasilia - Segretario Generale della CNBB
Pubblico una notizia apparsa su alcuni blog cattolici esteri, che riguarda un importante e significativo intervento della Conferenza Episcopale del Brasile, resa necessaria per l'imperversare delle sette in qual Paese: cosa che accade purtroppo in tutta l'America Latina e, purtroppo, sia pure in misura meno problematica anche nel resto del mondo. Il fenomeno è conseguenziale non solo in riferimento alla progressiva secolarizzazione, ma anche al ripiegamento della Chiesa nei confronti della Dottrina e quindi della Verità, a favore di un 'pastorale' inclusiva e di conio spesso modernista.
"Una nota molto sorprendente e incoraggiante della Conferenza Episcopale del Brasile, la più grande conferenza del mondo, in una nazione dove la Chiesa è da decenni sotto l'assedio delle sette evangeliche e di strani gruppi pseudo-cattolici. (fonte Fratres in unum )." By Rorate Caeli - Pubblicato da New Catholic 30/11/2011
La Conferenza Episcopale Brasiliana si riferisce alle sette conclamate. Tuttavia non posso passare sotto silenzio quanto ci siamo battuti, e continuiamo a farlo, per denunciare analoga confusione nella "communicatio in sacris" con un movimento di matrice settaria autoproclamatosi cattolico, che malgrado tutto ha invece ricevuto anomale approvazioni curiali...
Nota Pastorale della Presidenza della CNBB [Conferenza Episcopale Nazionale Brasiliana] su alcune questioni relative all'uso improprio delle parole "cattolico", "Chiesa cattolica", "Clero", ed altre.
La Conferenza episcopale Nazionale del Brasile, nella difesa della verità e della libertà, ha ritenuto opportuno rendere pubblica questa Nota pastorale, destinata ai membri dell'Episcopato, del clero, ai religiosi e a tutti i fedeli laici.
L'uso di nomi, titoli, i simboli e le istituzioni propri della Chiesa Cattolica Apostolica Romana per altre confessioni religiose diverse da essa, può creare errori e confusione tra i fedeli cattolici. In questi casi, l'uso delle parole "cattolico", "vescovo diocesano", "vicario episcopale", "diocesi", "clero" "cattedrale", "parrocchia", "Prete" ["Padre"], "diacono", "Frate" ["Fratello"] può Indurre in inganno ed errore. Persone di buona volontà possono essere portate a frequentare questi templi, ritenendo che si tratti di comunità della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, quando, in realtà, non lo sono. Per questo motivo, la Chiesa ha il dovere di chiarire e allertare il popolo di Dio al fine di evitare probabili danni di natura spirituale e pastorale.
Pertanto, abbiamo il dovere di avvisare i fedeli cattolici circa l'esistenza di alcuni gruppi religiosi, come l'auto-proclamata "chiesa cattolica carismatica di Belém", e altre denominazioni simili, che, nonostante la definizione di se stessi come "cattolici", non sono in comunione con il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, e non sono parte della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Per questo motivo, tutti i riti e le cerimonie religiose celebrate da loro sono illeciti per i fedeli cattolici. Così stando le cose, si raccomanda vivamente ai fedeli di non frequentare gli edifici in cui si riuniscono, né per collaborare o partecipare a qualsiasi celebrazione promossa da questi gruppi. Preghiamo che l'unità voluta da Gesù Cristo si realizzi completamente.
Brasilia, DF, 30 Nov 2011
Card. Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida - Presidente della CNBB
José Belisario da Silva, Arcivescovo di São Luis - Vice-Presidente della CNBB
Leonardo Ulrich Steiner, Vescovo ausiliare di Brasilia - Segretario Generale della CNBB
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