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giovedì 29 dicembre 2011

Il “parroco partigiano”


A Pisa il “parroco partigiano” promuove raccolta firme pro mondialismo accanto al Presepe
Da anni siamo abituati ai deliri mondialisti e terzomondisti perpetrati da esponenti della “chiesa conciliare” in nome di un non ben definito senso di fratellanza che nulla ha a che fare con l’amore del prossimo per amor di Dio insegnato dal Vangelo e dal Magistero Perenne di Santa Madre Chiesa.
Tali deliri mondialisti sono le applicazioni pratiche delle indicazioni dei vertici conciliari, come spesso abbiamo avuto modo di denunciare. Assisi III è stato, quest’anno, il più triste epilogo dello slancio mondialista, che offende Nostro Signore e l’umanità.
Il parroco di Perignano in provincia di Pisa, “don” Armando Zappolini, per il Natale 2011 ha pensato forse di realizzare una Natività in chiesa, che servisse a tutti, italiani e stranieri come rappresentazione dell’Incarnazione del Dio che si fa uomo per la nostra redenzione? Certo che no. Questo sarebbe stato troppo cattolico, diremmo quasi integralista. E così, in linea col mondialismo vaticano secondista, ha fatto un “presepe” –  udite udite - “antirazzista”… nel classico stile catto-comunista. 

Per carità, non fraintendiamo, non è cattolico chi è razzista, anzi l’universalità del Vangelo finalizzata alla Salvezza delle anime dalla dannazione eterna impedisce di vedere lo straniero con sentimenti di odio per il colore della pelle. Altra cosa, però, è strumentalizzare il Natale del Signore per addobbare una chiesa con cartelloni propagandistici e piazzare nel luogo sacro, accanto al Presepe, un banchetto di raccolta firme per la proposta di legge che chiede il riconoscimento della cittadinanza agli immigrati nati in Italia.
Un’iniziativa politica, sostenuta dal centro-sinistra, che sostituirebbe il millenario principio dello ius sanguinis (diritto di sangue) con quello dello ius soli (diritto di suolo) ovviamente per favorire l’imposizione del mondialismo, della multiculturalità e della multireligiosità, forieri purtroppo di gravi degenerazioni e tensioni sociali. Quelle stesse degenerazioni che indussero il premier britannico Cameron a definire un fallimento la società multietnica. La locale sezione di Forza Nuova ha protestato vivacemente: “Dopo l’offerta della canonica della chiesa agli islamici per la preghiera ed il Bambin Gesù di colore nel presepe offerta negli scorsi anni, ecco che per questo Santo Natale, il buon don Armando Zappolini, forse perché spinto da un forte desiderio di protagonismo mediatico, non trova di meglio che cavalcare la causa per il riconoscimento della cittadinanza agli immigrati nati in Italia”. “Ogni popolo ha la sua terra, ogni terra ha il suo popolo” e protestano per l’utilizzo della chiesa del paese come luogo di propaganda politica.
Come ovvio, lo stuolo di politici catto-comunisti si è subito schierato a difesa del loro paladino, tanto che addirittura il Presidente della Regione ha inviato un messaggio di solidarietà, condividendo l’iniziativa e dichiarando lo ius soli un “principio di civiltà“. L’Assessore alla “Legalità” di Pisa ha tacciato le proteste forzanoviste addirittura come “atto brigatistico”, destando una certa ilarità, e ha ricordato di aver raccolto assieme a Zappolini 300 firme nella sua parrocchia a sostegno della proposta di legge. Sostegno arriva anche dal deputato del collegio pisano per parte PD, l’ecologista Ermete Realacci. 
Per parte sua il parroco sventola lo spauracchio del fascismo, “nato prima con le parole e poi con i fatti” ed evoca lo spettro di quanto accaduto a Firenze. Ma questa, ovviamente, non è considerata una forma espressiva da “seminatori di odio” né da fomentatori di un clima da strategia della tensione. No, questo, per i politicamente corretti della regione più rossa d’Italia è libertà di espressione dell’antifascismo militante. Complimenti.
di Redazione

1 commento:

  1. oggi il Vescovo con un comunicato appoggia Don Zappolini....anzi Zappolini.
    Che tristezza
    Avanti FN
    0% razzisti
    100% identitari

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