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venerdì 16 marzo 2012

Quale fede?

Mueller, il teologo “liberal” nuovo custode della fede


Gerhard Ludwig Mueller
GERHARD LUDWIG MUELLER

L’arcivescovo di Ratisbona è in pole position nella successione di Levada a Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La scelta di Benedetto XVI dopo Pasqua

MARCO TOSATTICITTÀ DEL VATICANO
Dopo Pasqua, e dopo il viaggio a Cuba, Benedetto XVI affronterà uno dei problemi che gli stanno più a cuore: e cioè la successione di William Levada a Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. E’uno degli incarichi più importanti nell’organigramma della Curia e della Chiesa e ben lo sa Benedetto XVI che ha retto il timone della Congregazione per un quarto di secolo. A sentire alcune campane in Vaticano, sembra quasi fatta, la scelta: successore di Levada dovrebbe essere Gerhard Ludwig Mueller, arcivescovo di Ratisbona. Se così fosse assisteremmo a una vera e propria rivincita al vertice della Chiesa di quella forma di teologia che ha costituito per decenni per la Chiesa un quesito e forse un problema, più che una risorsa: la Teologia della Liberazione. Dopo anni di battaglie, mezze vittorie e sconfitte la TdL, che già ha al vertice delle Congregazioni curiali un sostenitore aperto e appassionato in Joao Braz de Aviz, Prefetto dell’importante Congregazione per i religiosi, arriverebbe proprio a capo della Congregazione che con Ratzinger ha “processato” Boff, ed emanato documenti di severa critica di alcune forme di TdL.



Gerhard Mueller è un uomo di una personalità notevole, che esercita una certa influenza su Benedetto XVI. Senza essere annoverato nel giro degli amici stretti del Papa, ha certamente una figura significativa, dal punto di vista accademico, il che stabilisce un legame. Inoltre ha giocato, e gioca un ruolo di qualità nella creazione e nel lavoro della fondazione nata in Germania per curare e seguire la pubblicazione delle opere letterarie di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI.


Mueller è un grande ammiratore e amico di uno dei personaggi più dibattuti e problematici della TdL, Gustavo Gutiérrez. Ha avuto per lui,e  per la TdL parole molto calde di elogio nel 2008 fa durante un evento pubblico in Sud America, a Lima, per celebrare la laurea honoris causa data a Gutiérrez dalla Pontificia università del Perù, sotto il mirino della Santa Sede proprio in queste settimane. L’arcivescovo di Ratisbona non ha mai nascosto la sua ammirazione per l’amico e maestro peruviano, oggi 83nne.


Mueller d’altronde conta appoggi di rilievo anche all’ombra del Cupolone. Fra i suoi amici si possono certamente trovare i diplomatici della corrente “filotedesca” quella che portò lo stesso Ratzinger a confrontarsi con l’allora Segretario di Stato Angelo Sodano per la questione della presenza cattolica nei consultori femminili in Germania. Lo apprezzano cardinali vicini all’ex Segretario di Stato, e anche il cardinale Paolo Sardi, patrono del Sovrano militare ordine di Malta. Per lunghi anni Sardi, diplomatico, ha avuto l’incarico di scrivere i discorsi del Papa in italiano, e ha “ereditato” da Joseph Ratzinger la donna che è stata il suo braccio destro, come governante, per molti anni: Ingrid Stampa. La signora, che lavora in Segreteria di Stato, ha un rapporto personale indiscusso con il Pontefice, e libertà di accesso all’Appartamento. E, last but not least, la candidatura Mueller è appoggiata anche da Joseph Clemens.Mons. Clemens è stato per molti anni segretario di Joseph Ratzinger prefetto della Fede. Nel 2003 Ratzinger, che pensava già alla pensione, pensa a “sistemarlo” come segretario in una congregazione curiale; A novembre 2003 Giovanni Paolo II lo nomina segretario del Pontificio per i Laici. Clemens ha mantenuto un ottimo rapporto con Benedetto XVI (è una delle poche persone che possono vantarsi di ospitare il Papa a cena, con una certa regolarità) e certamente una sua parola può pesare.


C’è da chiedersi, vista l’ampiezza delle forze in campo, perché una decisione non sia già stata presa. E perché Benedetto XVI, proprio in un colloquio personale con Mueller, in cui si è toccato l’argomento, gli abbia detto che una decisione sulla Dottrina della Fede non verrà prima di Pasqua. La spiegazione che viene data in Vaticano è che il Papa non è ancora convinto al cento per cento. E si fa notare che forse questo potrebbe essere dovuto ad alcune opinioni espresse da Gerhard Mueller nel corso della sua sterminata produzione (circa 400 pubblicazioni accademiche!). Per esempio nel suo libro di Dogmatica cattolica offre un’immagine della verginità di Maria che non collegato con “le caratteristiche fisiologiche del processo naturale della nascita di Gesù, ma con l’influsso salvifico e redentore della grazia di Cristo per la natura umana”.


In un’altra opera, toccando il tema della transustanziazione, sconsiglia l’uso dei termini “corpo e sangue” perché potrebbero generare “malintesi”. “Corpo e sangue di Cristo non significano le parti fisiche dell’uomo Gesù durante la sua vita o nel suo corpo glorificato. Corpo e sangue significano qui piuttosto una presenza di Cristo nel segno mediato dal pane e dal vino”. E parlando della “Dominus Jesus”, il documento di Ratzinger in cui si sosteneva che le comunità ecclesiali che non hanno preservato un episcopato valido (molte confessioni riformate) non sono chiese, sosteneva che difendere questa opinione “è un malinteso”.

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