ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 4 maggio 2012

Gli stuprofili

Per togliere ogni dubbio sul fatto che la setta Necatecumenale sia eretica...Distruzione di una chiesa a Venezia

Ecco come la setta diabolica ed eretica Neocatecumenale ha distrutto questa chiesa: "chiesa di San Tomà, che si affaccia sul campo omonimo poco distante dalla chiesa dei Frari, Venezia"...
Sedie schierate a battaglione, neanche una panca con inginocchiatoio, da notare che hanno oscurato i dipinti di qualche Santo come i protestanti, naturalmente come si vedrà sotto 
ci rimane solo il dipinto del blasfemo Kiko Arguello...

L'immancabile "Madonna" dell'eretico Kiko Arguello...
Tabernacolo e altare Cattolico impietosamente nascosto
 da un muro di legno...
Sempre un primo piano delle sedie a battaglione...
Ecco a voi l'opera è compiuta, la setta satanica ed eretica Neocatecumenale ha completamente snaturato una bellissima Chiesa Cattolica, naturalmente questa snaturazione porta in se un chiaro messaggio teologico che si può leggere chiaramente sulla catechesi sull'Eucarestia fatta dagli eretici Kiko e Carmen...

Questi tali sono falsi apostoli,
operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo.
Ciò non fa meraviglia,
perché anche satana
si maschera da angelo di luce.
Infatti voi, che pur siete saggi,
sopportate facilmente gli stolti.
In realtà sopportate chi vi riduce in servitù,
chi vi divora, chi vi sfrutta,
chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia.
Lo dico con vergogna;
come siamo stati deboli!
(2Cor 11,13-15.19-2)
Caro Benedetto XVI lei ha ancora dei dubbi sulla natura teologica della celebrazione eucaristica Neocatecumenale? Noi no, daltronde lo stesso impenitente eretico ne parla molto chiaramente basta leggere...
 “Noi l'abbiamo finora sempre fatta da seduti, e non per disprezzo – ha affermato - ma perché per noi è sempre stato molto importante comunicarsi anche con il Sangue. Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea , con il pane azzimo a significare la schiavitù e l'uscita dall'Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa”. E qui, aprendo una lunga parentesi, l'iniziatore ha riassunto la sua catechesi sull'ultima cena, sul pane e sul vino: “Quando nelle cena della Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di schiavitù, quando si parla della Terra promessa scoprono il calice, la quarta coppa. In mezzo a questi due momenti c'è una cena, quella nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell'uomo all'egoismo e al demonio) e “Questo è il mio Sangue” (a significare la realizzazione di un nuovo esodo per tutta l'umanità). Più tardi – ha continuato Kiko – i cristiani toglieranno la cena e metteranno insieme il pane e il vino [ma che diamine sta dicendo?] . Ora, nel Cammino abbiamo molta gente lontana dalla Chiesa, non catechizzata, e nei segni del pane azzimo (la frazione del pane) e del vino noi diamo visibilità a quei significati”. “Abbiamo scelto di fare la comunione seduti – ha affermato Kiko avvicinandosi al cuore della questione - soprattutto per evitare che si versasse per terra il Sangue di Cristo. La nostra paura era che se si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata”. Invece, con il fedele seduto, questi ha il tempo – ha spiegato Kiko - di “accogliere il Calice con tutta calma e senza movimenti bruschi, di portarlo alla bocca, di comunicarsi con tranquillità e in modo solenne”. “Seduti come seduto era anche Gesù”, ha specificato Carmen alla sua destra. Dal canto suo padre Mario Pezzi rilevava che la decisione originaria di comunicarsi seduti era stata presa di comune accordo con la Congregazione per il Culto Divino e con il cardinal Mayer, prefetto fra il 1984 e il 1988.
.....
Arguello ha insomma messo in evidenza soprattutto il fatto che il papa avesse dato il suo via libera a quella sorta di compromesso che prevede da un lato la Comunione in piedi, come richiesta dalla Congregazione del Culto Divino, e che dall'altro però esenta il Cammino dalla processione [ma se l'ha chiesta il Papa stesso!], che la lettera di Arinze invece imponeva. “Ora è il papa a dover combattere con Arinze”, esclamava Kiko in conclusione, senza specificare nulla – ancora una volta – riguardo a presunte differenze fra “pane” e “vino”.
Pubblicato da gianluca.cruccas 

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