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mercoledì 16 maggio 2012

I papi della memoria


La scelta è stata quella di circoscrivere la storia del papato a sette secoli, partendo dal Giubileo del 1300 per arrivare all'oggi, mettendo in risalto passaggi chiave e figure di pontefici che maggiormente hanno influenzato tanto le vicende della cristianità quanto il progresso artistico e culturale dell'umanità. Il percorso espositivo, ha proseguito il curatore, sarà articolato in nove sezioni, che toccheranno, dopo il primo Giubileo di Bonifacio VIII, il periodo della cattività avignonese, la conseguente restaurazione nella città eterna del potere papale, i pontefici umanisti Niccolò V, Paolo II e Sisto IV.
Ecco quindi la Roma rinascimentale di Giulio II (e di Raffaello e Michelangelo), la Controriforma di Paolo III Farnese, la grande stagione del Barocco in cui la città dei papi riafferma anche urbanisticamente la sua dimensione universale per arrivare alla grande riflessione sulle scienze e all'apertura al pubblico dei primi musei. Si attraversano così il '700 e l«800, le grani encicliche che aprono le porte al XX secolo e le opere che costruirono invece il Giubileo del nuovo millennio, da Paolo IV a Giovanni Paolo II. Tra i capolavori esposti, ha detto la soprintendente del Polo museale romano Rossella Vodret, ci saranno un Volto di Cristo attribuito a Beato Angelico, il ritratto di Sisto IV di Tiziano, il Ritratto di Clemente VII di Sebastiano del Piombo, un calice reliquario di Benvenuto Cellini, il Busto reliquiario di San Rossore, recuperato dalla Guardia di Finanza negli anni '70. Opere provenienti dai principali musei nazionali, ma anche quelle recuperate dalle forze dell'ordine (Carabinieri Tutela Patrimonio, Guardia di Finanza, Polizia di Stato) nella loro lotta al mercato clandestino dell'arte, racconteranno sette secoli di storia dei papi in una grande mostra allestita dal 28 giugno a Castel Sant'Angelo. Selezionati dipinti, sculture, oggetti d'arte e di oreficeria (in tutto 130 opere) per documentare gli snodi fondamentali della storia della Chiesa dal Giubileo del 1300 a oggi. Presentata oggi alla stampa dal sottosegretario ai Beni culturali Roberto Cecchi, 'I Papi della Memorià è stata promossa e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo (il Cet, presieduto da Giuseppe Lepore) in occasione del cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II, nonchè per i sette anni di pontificato di papa Benedetto XVI. «Per la prima volta - ha detto con una nota di ironia il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci - Castel Sant'Angelo ospita una mostra a esso perfettamente pertinente», in quanto, ha aggiunto la direttrice Maria Grazia Bernardini il monumento è strettamente legato alle vicende del papato e ogni sua sala o appartamento lo ricorda alle migliaia di turisti e appassionati. Per una volta, dunque, contenitore e contenuto si valorizzano a vicenda in questa carrellata di capolavori che illustra il ruolo svolto dai pontefici per Roma e per l'intera cristianità nel campo della fede e dell'arte, della politica e della cultura. Anche se, ha spiegato il curatore della rassegna Mario Lolli Ghetti, Castel Sant'Angelo presenta non pochi problemi per gli spazi. Una vera e propria sfida per l'allestitore (sempre Lolli Ghetti), che ha costretto a una delimitazione dell'argomento,di per sè illimitato.

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