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sabato 26 maggio 2012

La stagione dei corvi e dei polli


Daccò ai pm: “Pagai io le vacanze di Formigoni, gli davo il mio yacht”


Roberto Formigoni (foto Lapresse)
MILANO – Il consulente della Regione Lombardia, PierangeloDaccò, avrebbe ammesso ammesso davanti ai giudici di aver pagato le vacanze del governatore Roberto Formigoni. La notizia è riportata da Repubblica, in un articolo firmato da Davide Carlucci e Piero Colaprico. I due scrivono che lo yacht di Daccò da giugno a settembre sarebbe stato “a disposizione di Roberto Formigoni”.
Secondo Carlucci e Colaprico, quindi, Daccò avrebbe confermato quanto dichiarato da un marinaio dello yacht “Ad Maiora”, ammettendo che, da diversi anni, da giugno a settembre, il suo yacht fosse “a disposizione” di Formigoni.

Formigoni “era mio ospite”, avrebbe detto Daccò, secondo quanto scrive La Repubblica, e quindi “non avrebbe mai restituito nulla”. Il presidente della Lombardia, avrebbe inoltre aggiunto Daccò, è stato “mio ospite” in almeno tre capodanni alle Antille.
Daccò è stato arrestato perché ritenuto dai giudici il perno delle inchieste nate sul crac del San Raffaele e sui buchi nei fondi della fondazione Maugeri.
Scrivono Colaprico e Carlucci che Daccò avrebbe anche ammesso che la barca costava a stagione0 “tra i 30 mila e i 50 mila euro”. Ma queste spese, proseguono i due, sarebbero state, a quanto avrebbe detto Daccò, pagate interamente dal consulente.
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IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA NON AVREBBE MAI RESTITUITO NULLA

«Formigoni? Da giugno a settembre
yacht a sua disposizione»

Il consulente Pierangelo Daccò, in carcere dal 15 novembre, ammette di avergli pagato le vacanze

Roberto Formigoni (Fotogramma)Roberto Formigoni (Fotogramma)
MILANO - «Formigoni era mio ospite, non mi ha mai restituito nulla». È questo un passo delle ammissioni che sarebbero contenute in un verbale del faccendiere Pierangelo Daccò, rilasciate sabato scorso nel carcere di Opera, secondo La Repubblica. Il consulente, in carcere ad Opera dal 15 novembre scorso, avrebbe ammesso in un verbale ai magistrati (il procuratore aggiunto Francesco Greco e i suoi sostituti) di aver pagato le vacanze del presidente della Regione Lombardia.
«OSPITE» - A suscitare le esternazioni di Dacco sarebbero state le parole di un marinaio addetto a uno yacht abitualmente «riservato» a Formigoni. «Tutte le estati - avrebbe precisato il dipendente - da giugno a settembre, lo yacht era messo nella disponibilità esclusiva del presidente della Regione Lombardia. Daccò usava l'altra barca, riservando l'«Ad Maiora» a Roberto Formigoni». «Formigoni - si leggerebbe dei passi del verbale - è stato mio ospite (risponde Daccò, ndr) in almeno tre capodanni alle Antille... Per quello del 2010/2011... ho speso 100 mila euro per il noleggio di un jet privato». Formigoni inizialmente si era difeso dicendo che quelle erano vacanze di gruppo (e quindi anche lui ha contribuito successivamente a versare una quota), poi ha detto che avrebbe fornito la documentazione delle spese, successivamente ha affermato di aver perso le ricevute. Alla fine, qualche giorno fa si è detto pentito di quelle vacanze.
SAN RAFFAELE - Intanto il gup di Milano Roberto Arnaldi ha accolto il patteggiamento a 2 anni e 10 mesi e 200mila euro dell'ex direttore amministrativo del San Raffaele Mario Valsecchi, imputato nell'ambito dell'inchiesta sul dissesto del San Raffaele. I legali di Valsecchi, attualmente agli arresti domiciliari, avevano «concordato» la condanna con la Procura. Per quanto riguarda gli altri imputati, il 15 giugno prossimo si terrà davanti alla terza sezione penale la prima udienza del processo a carico degli imprenditori Piero e Gianluca Zammarchi, Fernando Lora e il suo contabile Carlo Freschi, mentre il 27 giugno prossimo si aprirà il processo con rito abbreviato nei confronti di Pierangelo Daccò e dell'imprenditore Andrea Bezzicheri.


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