ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 31 maggio 2012

POI TUTTI A MESSA…?

PORTO CERVO, PORTO SICURO - IN OGNI ANGOLO DELLA COSTA SMERDATA DACCÒ E FORMINCHIONI HANNO LASCIATO UNA TRACCIA (DI CARTE DI CREDITO) - A TESTIMONIARE LA BELLA VITA A CUI IL CELESTE CIELLINO SI DEDICAVA COL SUO FACCENDIERE PREFERITO, SONO IN MOLTI, FRA CUI RISTORATORI E PRETI - PRIMA IL CORPO, POI LO SPIRITO: SONO LEGGENDARIE LE TAVOLATE DEL FORMIGA CON GLI AMICI (5 MILA € DI CONTO), LE ARAGOSTE E LE SERATE AL BILLIONAIRE - POI TUTTI A MESSA…

Paolo Berizzi per "la Repubblica"
Che la Costa Smeralda, e in particolare Porto Cervo, non siano luoghi da frati trappisti è abbastanza noto. Ma che nel buen retiro billionario si possano trovare perfettamente a loro agio - tra crociere in yacht, «casette» con tredici vani e piscina, e cene pantagrueliche dai conti hard -, anche persone tenute a vivere, per loro scelta, secondo il precetto evangelico della povertà, non è così scontato. Incalzato sulle sue «vacanze di gruppo», Roberto Formigoni sostiene: «Non ho avuto alcun vantaggio da Daccò né lui ha avuto vantaggi da me».
mal23 piazzetta Porto CervoMAL23 PIAZZETTA PORTO CERVOmal20 Porto CervoMAL20 PORTO CERVO
A smentire il governatore lombardo, almeno per la parte che lo riguarda, è stato lo stesso Daccò («... ho sostenuto io tutti i costi»). Mentre i magistrati continuano a trovare «riscontri» tracciando le infaticabili carte di credito del faccendiere ciellino finito in carcere, a mettere sempre più in imbarazzo il presidente della Lombardia, assieme ai report della Procura sui movimenti bancari (anche suoi), emergono i ricordi di chi, di quelle vacanze in Costa Smeralda, è stato testimone oculare. Marinai, comandanti di navi, ristoratori.
Persino un prete.
È il parroco di Porto Cervo, don Raimono Satta, una somiglianza fisica con Formigoni. Lui celebra le messe nella chiesetta di Stella Maris. Ogni giorno alle 18, d´estate e dopo le uscite sulla barca con altarino, il gruppo Cl sale quassù e si unisce in preghiera nella bianca abbazia.
FORMIGONI IN BRASILE FOTO ESPRESSOFORMIGONI IN BRASILE FOTO ESPRESSO
«Fedelissimi, non mancano una messa», giura una signora. Chiediamo a don Raimondo se lo stile di vita non proprio parco di Formigoni e Daccò, le ville, gli aerei privati, le barche da magnati russi, le cene da nababbi, sia compatibile con i valori predicati dai Memores Domini. Lui risponde con queste parole: «Gesù diceva: medico cura te stesso. E a chi accusava gli altri di fare cose non buone suggeriva: non fate quello che fanno loro, fate quello che dovete fare voi». Chissà come le interpreterebbe Formigoni.
Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero DaccoROBERTO FORMIGONI OSPITE A BORDO DELLO YACHT DI PIERO DACCO
Nell´ex regno dell´Aga Khan il governatore è una presenza fissa da almeno quindici d´anni. Qui se li ricordano sempre insieme. Repubblica, l´altro giorno, ha raccolto la testimonianza dell´ex comandante della Ad Maiora, il lussuoso yacht Ferretti 881 (5 milioni) di proprietá della Eurosat (di Daccò e del socio Antonio Simone, entrambi in carcere) che per almeno tre estati è stato a disposizione di Formigoni: «Veniva quasi tutti i week end da maggio a settembre».
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Quante e quali «utilità» Daccò abbia offerto al suo amico politico, e in cambio di cosa, lo stanno accertando i magistrati. Che non a caso al faccendiere nel verbale hanno posto alcune domande sotto l´intestazione «altre utilità a favore del presidente Formigoni». Circa 400 mila euro sarebbero uscite calcolano i pm milanesi, dalle tasche di Dacco, per pagare vacanze e sfizi del presidente della Lombardia.
Una bella fetta se ne va coi tre Capidanno alle Antille. Ma molto denaro è stato spalmato qui, a Porto Cervo. Tra panfili e aragoste a pagare era sempre Daccò. «Venivano spesso - dice Sergio Volpe, il patron del ristorante Clipper che in trent´anni ha sfamato gli appetiti dei più bei nomi del mondo - . Erano tavolate numerose. Chi pagava? Domanda scontata... ».
formigoni_e antonio simoneFORMIGONI_E ANTONIO SIMONE
La meta gastronomica preferita è il ristorante «Gianni Pedrinelli», dal nome del proprietario. Si trova a pochi minuti dalla villa con piscina sulla collina di Abbiadori che Alberto Perego ha acquistato da Daccò gazie anche a un prestito di Formigoni (1,1 milione di euro). Nell´agosto 2007 il faccendiere dei fondi neri San Raffaele salda un conto da 5353 euro. Uno dei tanti.
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«Posso solo dire che è un buon cliente - sorride Pedrinelli - . Formigoni l´ho visto tante volte, certo, ma quando un personaggio entra qui dentro voglio solo che stia bene». Tra il 2004 e il 2011 Daccò spende decine di migliaia di euro nella «sua» Porto Cervo. Le barche sono ormeggiate alla Marina (il «MiAmor» da cui si tuffava Formigoni, conto-porto da 59 mila 700 euro il 22 settembre 2010) o a Portisco (l´Ad Maiora e prima l´Ojala, la barca che nell´estate 2007 Formigoni e Perego ricevono in uso da Daccò dietro il paravento di quattro finti contratti d´affitto).
ROBERTO FORMIGONI - LA VILLA ACQUISTATA IN SARDEGNAROBERTO FORMIGONI - LA VILLA ACQUISTATA IN SARDEGNA
La dolce vita dei ciellini passa dalle aragoste e dal Billionaire. Il 10 agosto 2008 Daccò offre champagne Cristal nel locale di Briatore dove lascia 3 mila euro. Due estati dopo si festeggia in barca: Perangelo il generoso fa spesa di aragoste nella pescheria di Arzachena (1485 euro) e di vino all´enoteca Azara (4 mila euro). Il Celeste c´era sempre.
 http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/porto-cervo-porto-sicuro-in-ogni-angolo-della-costa-smerdata-dacc-e-forminchioni-hanno-39660.htm

- 1- NON SOLO YACHT E JET, IL GOVERNATORE “CELESTE” AMA ANCHE GLI ELICOTTERI. E SOGNA DI RIEMPIRE LA LOMBARDIA DI VELIVOLI AGUSTA PER SCAVALCARE IL TRAFFICO MILANESE - 2- AI COMANDI DELLL’AZIENDA DEL GRUPPO FINMECCANICA C’È GIUSEPPE ORSI, CONSIDERATO VICINISSIMO AL GOVERNATORE. UN FEELING COSÌ INTENSO CHE AVREBBE VISTO FORMIGONI TRA GLI SPONSOR DELLA NOMINA DI ORSI AL VERTICE DELL’INTERA HOLDING (BORGOGNI HA PARLATO AI PM DI MILIONI GIRATI DA AGUSTA A COMUNIONE E LIBERAZIONE) - 3- IL VETTORE DEL FORMIGONI CON LE ALI È QUASI SEMPRE L’AVIONORD A CUI LA GIUNTA DEL CELESTE HA STANZIATO DUE MILIONI. E UN PASSAGGIO A CHI TI DA IL LAVORO NON SI NEGA - 3- C’È UN SOLO DIFETTO: NELLA CAPITALE LOMBARDA MANCA UN ELIPORTO PER CREARE UN TAXI AEREO PER L’EXPO 2015. DETTO-FATTO: IL NUOVO PALAZZO DELLA REGIONE LOMBARDIA INCLUDE UNA PIAZZOLA DI ATTERRAGGIO CON 26 METRI DI DIAMETRO. RIMANE UN PROBLEMA: LA PISTA È IN PIENO CENTRO, A MENO DI 30 METRI DAI CONDOMINI -

Michele Sasso per L'Espresso
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Sì, Roberto Formigoni è veramente il celeste governatore. Celeste come il mare delle vacanze sullo yacht messo a disposizione gratuitamente per intere estati dal gran mediatore Piero Daccò. Celeste come il golfo sardo su cui si affaccia la villa venduta a prezzi contenuti dallo stesso Daccò a uno dei Memores Domini che convivono con il numero uno della Lombardia e che da lui è stato aiutato con un "prestito" di oltre un milione di euro.
E celeste come il cielo che solcava sul jet privato, pagato dal solito Daccò, per gite ai Caraibi o sulle spiagge della Costa guarda caso Azzurra. Ma volare nel blu dipinto di blu è una passione a lui particolarmente cara, che lo ha visto protagonista di trasferte spettacolari a bordo di elicotteri.
Lui scende sempre dall'alto, che si tratti di andare sulle sponde del lago di Como per i vertici di Cernobbio, a Rimini per presenziare da protagonista al meeting di Cl o in Valtellina per godersi una sciata sulla neve più immacolata.
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Un'abitudine fin troppo esibita, che ha provocato domande ironiche quando a ottobre è sbarcato dall'ennesimo elicottero a Cernobbio per un convegno sull'Expo: «Presidente arriva dal cielo come la manna?». Qui erano abituati a ben altre discese: il rito dell'atterraggio in cima alla scalinata di Villa d'Este un tempo era prerogativa di Gianni Agnelli, che però usava il suo velivolo e non aveva bisogno di intrufolarsi su elicotteri altrui.
Tra le nuvole non ci sono code e si corre in fretta dovunque: per un top manager il tempo è denaro. Formigoni invece ottiene anche questi benefici senza costi. Il vettore dei suoi viaggi d'alta quota è quasi sempre la società Avionord: nata per il trasporto delle équipe mediche e degli organi da trapiantare, era controllata dalla Regione che l'ha ceduta a un'azienda di forniture ospedaliere. Il legame con l'ente pubblico però rimane forte: la giunta del Celeste ha affidato ad Avionord i voli sanitari, stanziando quasi due milioni fino al 2013. E un passaggio a chi ti garantisce il lavoro non si nega certo.
ROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONI
Ma il governatore non vuole che questo privilegio sia riservato solo a lui: da anni sogna di riempire la Lombardia di rotori, creando una flotta di elicotteri che scavalchi gli ingorghi del traffico. Come in una perenne cavalcata alata, degna della celebre scena di "Apocalypse Now", crede che i velivoli sostituiranno taxi e autobus nelle congestionate arterie padane: basta asfalto, tutti per aria.
Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero DaccoROBERTO FORMIGONI OSPITE A BORDO DELLO YACHT DI PIERO DACCO
Nel 2008, quando già Malpensa cominciava a perdere le penne trasformandosi da hub internazionale a scalo di provincia, fa partire il primo progetto: un network di elicotteri per collegare la metropoli e l'aeroporto. Il Pirellone trova un partner ideale nell'Agusta Westland, l'azienda del gruppo Finmeccanica basata proprio nel Varesotto.
ELICOTTERO AGUSTA WESTLANDELICOTTERO AGUSTA WESTLAND
Ai comandi c'è Giuseppe Orsi, considerato vicinissimo al governatore. Un feeling così intenso che avrebbe visto Formigoni tra gli sponsor della nomina di Orsi al vertice dell'intera holding tecnologica. Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, ha parlato ai pm napoletani anche di finanziamenti milionari girati da Agusta a Comunione e liberazione. Ma l'amministratore delegato ha negato spintarelle e respinto come false le accuse di Borgogni.

pirellonePIRELLONE
Di sicuro, Orsi non è stato il solo a condividere i disegni aeronautici del governatore. Per lo studio lombardo "Vertipass", Agusta ha messo intorno a un tavolo un comitato di opinion leader di tutto rispetto: l'allora ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, il capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, Fabrizio Di Amato, presidente di Maire Tecnimont (colosso delle infrastrutture), e persino l'attuale segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
Lorenzo BorgogniLORENZO BORGOGNI
Per la Regione dà la sua benedizione Raffaele Cattaneo, potente assessore ai Trasporti e fedelissimo di Formigoni. La ricerca è pronta in pochi mesi e offre risultati strabilianti: si ipotizzano benefici economici compresi tra 3 e 9 miliardi di euro per il sistema-Paese. Il biglietto per i vip alati verrebbe a costare dai 150 euro in su: una beffa per le ondate di pendolari alle prese con treni regionali sempre più scarsi e affollati.
Giuseppe OrsiGIUSEPPE ORSI
Lo studio ha un punto di vista suggestivo e surreale: come modello per il futuro della metropoli milanese si ispira all'area di Hong Kong. Ma la città cinese sorge su 236 isole dove vivono oltre 7 milioni di abitanti, 15 volte la densità per chilometro della Lombardia. Laggiù pulsa il cuore di un sistema commerciale e finanziario che non conosce crisi: in quell'arcipelago per i manager che cavalcano il boom dell'economia asiatica ci sono poche alternative all'elicottero. Salvo i periodi in cui - unico elemento comune con le valli padane - la nebbia paralizza le piste.
BERSANIBERSANIRENATO BRUNETTARENATO BRUNETTA
Con Malpensa ormai ridotta a smaltire soprattutto charter e low cost, il progetto delle navette alate perde consistenza. Ma subito si prepara al decollo un'alternativa, ancora più grandiosa e sempre pilotata dal tandem Formigoni-Orsi: creare un taxi aereo per l'Expo 2015. E allo stesso tempo promuovere una rete di collegamenti in tutta la pianura: da Brescia, Bergamo, Lecco, Varese e Sondrio fino agli scali di Malpensa e Linate.
Con 300 euro si potrà arrivare dalle rive del lago di Garda al check in soli 30 minuti. Un miraggio per gli automobilisti paralizzati lungo la Milano-Venezia. C'è un solo difetto: nella capitale lombarda manca un eliporto. Detto-fatto: la Regione nella costruzione del nuovo Palazzo Lombardia include una piazzola di atterraggio con 26 metri di diametro, abilitata anche per accogliere bestioni da oltre sei tonnellate come l'Agusta Aw 139 da 15 posti.
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Il costo è misterioso, ma di sicuro non inferiore al milione di euro. Come inaugurazione, si sfrutta la finale dell'"Isola dei famosi", con i concorrenti del reality che sbarcano in diretta tv sulla vetta del nuovissimo grattacielo formigoniano.
Rimane un problema: la pista è in pieno centro, a meno di 30 metri dai condomini. L'opposizione è pronta ad aprire il tiro: «È demenziale costruire un eliporto così vicino alle case, con l'elicottero che atterra praticamente sui balconi. Cosa succederà se si dovesse arrivare a 40 voli alla settimana?», sottolinea Franco Mirabelli del Pd.
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L'assessore ai Trasporti Cattaneo minimizza: «Mi sembrano sensazioni: credo che non ci sia motivo di suscitare allarme», dice sciorinando i dati dell'impatto acustico. E Formigoni, sordo alle critiche come al rumore delle pale, nega che l'eliporto sia una delle sue manie di grandeur: «Non è il mio, ma è quello per il servizio di emergenze». Per ora - come raccontano i video presenti sul Web - l'unico ad usare la pista per l'elicottero è il governatore con le ali. E anche in questo caso, la domanda è: chi paga?


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