Il Fatto Quotidiano - Rassegna "Fine Settimana"
Un mese fa veniva silurato il presidente Ettore Gotti Tedeschi, ieri si è riunito il consiglio di sorveglianza e la commissione cardinalizia che riferisce al segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Ci sono due scadenze immediate che turbano ancora l'Istituto per le Opere Religiose:
l'ingresso nella white list per uscire dal gruppo di Stati canaglia che non combattono il riciclaggio di denaro sporco, e va ricordato che lo Ior è un fondo sovrano dove tutto e sempre confluisce; la nomina di un successore di Gotti Tedeschi, una sedie vuota ricoperta ad interim dal tedesco Schmitz.
Oltre l'ex banchiere di Deustche Bank, il gruppo laico è composto dal notaio torinese Antonio Maria Marocco, dal Cavaliere di Colombo Carl Anderson (che scrisse la violenta lettera di licenziamento a Gotti Tedeschi) e Manuel Soto Serrano (Santander). Il consiglio di sorveglianza è consapevole che, dopo la bocciatura quasi totale di Moneyval , la prossima settimana a Strasburgo lo Ior sarà ufficialmente fuori dalla white list. Il Vaticano vuole, però, entrare nella grey list, dove il bianco non è esattamente così, ma sarebbe un passo avanti per l'oscura cassa santa. Entro settembre, prima che Bertone lasci la segreteria di Stato, va trovato il nuovo presidente Ior. Tutti i segnali portano negli Stati Uniti, a un uomo di Merril Lynch, dopo che la sezione della banca d'affari europea ha rotto i rapporti con il Vaticano, mentre quella centrale americana continua ad averne, e pure saldissimi. Oltre il tedesco Hans Tietmeyr, per gli italiani - insieme a Bazoli e Mussari - si fa il nome di Paolo Mennini, che già coordina il patrimonio immobiliare del Vaticano, fratello di Antonello, nunzio apostolico a Londra e conosciuto come cappellano di Aldo Moro e soprattutto figlio di Luigi, alto funzionario Ior coinvolto nel fallimento del banco Ambrosiano negli anni di Marcinkus.
l'ingresso nella white list per uscire dal gruppo di Stati canaglia che non combattono il riciclaggio di denaro sporco, e va ricordato che lo Ior è un fondo sovrano dove tutto e sempre confluisce; la nomina di un successore di Gotti Tedeschi, una sedie vuota ricoperta ad interim dal tedesco Schmitz.
Oltre l'ex banchiere di Deustche Bank, il gruppo laico è composto dal notaio torinese Antonio Maria Marocco, dal Cavaliere di Colombo Carl Anderson (che scrisse la violenta lettera di licenziamento a Gotti Tedeschi) e Manuel Soto Serrano (Santander). Il consiglio di sorveglianza è consapevole che, dopo la bocciatura quasi totale di Moneyval , la prossima settimana a Strasburgo lo Ior sarà ufficialmente fuori dalla white list. Il Vaticano vuole, però, entrare nella grey list, dove il bianco non è esattamente così, ma sarebbe un passo avanti per l'oscura cassa santa. Entro settembre, prima che Bertone lasci la segreteria di Stato, va trovato il nuovo presidente Ior. Tutti i segnali portano negli Stati Uniti, a un uomo di Merril Lynch, dopo che la sezione della banca d'affari europea ha rotto i rapporti con il Vaticano, mentre quella centrale americana continua ad averne, e pure saldissimi. Oltre il tedesco Hans Tietmeyr, per gli italiani - insieme a Bazoli e Mussari - si fa il nome di Paolo Mennini, che già coordina il patrimonio immobiliare del Vaticano, fratello di Antonello, nunzio apostolico a Londra e conosciuto come cappellano di Aldo Moro e soprattutto figlio di Luigi, alto funzionario Ior coinvolto nel fallimento del banco Ambrosiano negli anni di Marcinkus.
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