ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 20 giugno 2012

IOR TI VEDE

 - PIÙ DI 1 MILIARDO DI €URO PRELEVATI DAI CONTI CIFRATI O MESSI AL SICURO ALL’ESTERO PER PAURA DELL’ANTIRICICLAGGIO: DA DOVE ARRIVAVANO QUEI SOLDI? CHI ERANO I VERI INTESTATARI? - LIN-GOTTI TEDESCHI SAPEVA TROPPO: “LA GUERRA CON CIPRIANI E BERTONE È COMINCIATA QUANDO CHIESI NOTIZIE SUI CONTI INTESTATI AI LAICI” - GOTTI E ORSI E SANTANDER: QUEI VERSAMENTI DI FINMECCANICA IN ODORE DI TANGENTI…

Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"
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Conti aperti presso le banche italiane e straniere utilizzati per il «passaggio» di denaro proveniente dalla Santa Sede. Depositi dello Ior «svuotati» lo scorso anno quando fu varata la procedura di trasparenza e poi riutilizzati quando le norme sono state modificate. Flussi di capitali che su alcuni depositi «esterni» hanno superato addirittura il miliardo annuo. Si concentra anche su questo il nuovo interrogatorio fissato per oggi di Ettore Gotti Tedeschi, che sarà assistito dal legale Fabio Palazzo.

I pubblici ministeri di Roma e Napoli lo ascolteranno insieme, soprattutto esamineranno il contenuto dei 47 faldoni sequestrati nel corso della perquisizione disposta dagli inquirenti partenopei due settimane fa. E decideranno quali documenti allegare ai fascicoli processuali tra le migliaia di carte che il banchiere aveva archiviato negli ultimi anni. Atti che riguardano la sua permanenza al vertice dello Ior.
Emilio BotinEMILIO BOTIN
Ma anche fogli relativi al periodo durante il quale È stato alla guida del Banco Santander e ha avuto rapporti con i responsabili di alcune aziende del Gruppo Finmeccanica, in particolar modo per quanto attiene a contratti e finanziamenti.
L'INCONTRO CON IL PAPA 
Continua dunque la collaborazione di Gotti Tedeschi con i titolari delle inchieste, dopo il licenziamento deciso dal board dell'Istituto Opere Religiose e ratificato dalla commissione cardinalizia. Più volte Gotti Tedeschi ha fatto sapere che attende di essere ricevuto dal Pontefice, ma appare davvero difficile che l'incontro possa avvenire, quantomeno in tempi brevi. Soprattutto dopo la scoperta del memoriale preparato da Gotti Tedeschi e destinato tra gli altri proprio al Papa, per indicare «i miei nemici» ed esternare i «timori per la mia vita».
santanderSANTANDER
L'attenzione dei magistrati, che procedono per riciclaggio, è puntata su quei conti cifrati per nascondere l'identità degli intestatari. Politici, faccendieri, imprenditori che sono riusciti ad occultare i proprio capitali e che lo scorso anno effettuarono prelevamenti in contanti anche per importi elevatissimi nel timore che le norme varate per l'accesso alla «white list» consentissero la loro individuazione e la ricostruzione dei movimenti.
Del resto nell'ultimo interrogatorio è stato lo stesso Gotti Tedeschi a ribadire quanto aveva già dichiarato nel 2010 dopo essere finito sotto inchiesta per la gestione di 23 milioni di euro: «Fino a un anno fa c'erano numeri di codice per i bonifici a nome Ior e io ho detto mai più, questo è intollerabile. I rapporti con le istituzioni erano attraverso codici, non dichiaravano chi era l'Ente».
TARCISIO BERTONETARCISIO BERTONE
LE CARTE SEGRETE 
Nel memoriale Gotti Tedeschi specifica che la guerra con il direttore generale Paolo Cipriani e con numerosi alti prelati, compreso il segretario di Stato Tarcisio Bertone, è cominciata proprio quando «chiesi notizie dei conti intestati ai laici». Ma con i magistrati sarebbe stato più esplicito specificando numerose circostanze che hanno segnato i due anni e mezzo di permanenza al vertice dello Ior. Oltre agli «ostacoli» che sarebbero stati posti dai componenti del board alle società di controllo e consulenza, il banchiere ha ricostruito il rapporto con la Jp Morgan che alla fine dello scorso marzo ha deciso di interromperlo definitivamente.
Gli stessi responsabili di Jp Morgan hanno dichiarato di non aver potuto avallare alcune operazioni e hanno fatto particolare riferimento alle movimentazioni avvenute su un conto aperto presso la filiale di Milano nel 2009 sul quale sono transitate somme ingenti (si parla addirittura di entrate e uscite per circa un miliardo annuo) senza ottenere informazioni reali su intestatari e gestori del deposito.
E questo nonostante ci fossero state richieste di chiarimento da parte dell'Uif, l'Ufficio di indagine finanziaria della Banca d'Italia e gli organismi di controllo interni. Un atteggiamento che alla fine ha portato alla decisione di chiudere del conto. Scelta che lo stesso Gotti Tedeschi ha condiviso.
Giuseppe-OrsiGIUSEPPE-ORSI
GLI AFFARI FINMECCANICA
I pubblici ministeri napoletani si occupano del filone che riguarda i finanziamenti erogati dal Banco Santander alle aziende della holding specializzata in sistemi di difesa. Due giorni fa hanno avuto un lungo incontro con il procuratore generale di Lugano per alcuni conti svizzeri che - è l'ipotesi dell'accusa - sarebbero intestati a mediatori internazionali ingaggiati come consulenti da Giuseppe Orsi, attuale amministratore delegato di Finmeccanica, quando guidava Agusta Westland.
Numerose intercettazioni allegate agli atti dell'inchiesta dimostrano lo stretto rapporto che c'era tra Gotti Tedeschi e lo stesso Orsi e su questo il banchiere dovrà fornire oggi spiegazioni. La pista esplorata nel corso delle verifiche riguarda le commissioni bancarie versate dalle società a Santander che potrebbero in realtà nascondere il versamento di tangenti per il conseguimento di appalti e commesse.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ior-ti-vede-pi-di-1-miliardo-di-uro-prelevati-dai-conti-cifrati-o-40475.htm

Monti in ginocchio da Ratzinger

di Marco Travaglio
Il Vaticano ostacola le indagini della magistratura (italiana) su presunti reati commessi da politici (italiani): quelli per cui il banchiere Gotti Tedeschi dice di rischiare la vita. E il governo (italiano) non muove un dito

La Santa Sede ripone nell'autorità giudiziaria italiana la massima fiducia che le prerogative sovrane riconosciute alla Santa Sede dall'ordinamento internazionale siano adeguatamente vagliate e rispettate". Con queste parole melliflue e vagamente minacciose padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, ha commentato la perquisizione disposta in casa del presidente uscente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, dalla Procura di Napoli con l'acquisizione di 47 faldoni di documenti: compreso un memoriale del banchiere che dice di temere per la sua vita e di aver messo per iscritto i moventi del suo eventuale assassinio, a futura memoria. E sostiene anche di essere entrato nel mirino delle autorità ecclesiastiche non appena iniziò a interessarsi dei conti correnti intestati a politici italiani.Ora, è noto che nel 1987, nel processo sul crac del Banco Ambrosiano, la Cassazione annullò il mandato di cattura dei giudici milanesi per monsignor Marcinkus, presidente dello Ior (nel frattempo fuggito in America con passaporto diplomatico) e stabilì che la banca vaticana è un santuario intoccabile in quanto ente centrale della Chiesa in base ai Patti Lateranensi (il Concordato firmato da Mussolini e rinnovato da Craxi). Ma è anche noto che il ministro Dc del Tesoro Andreatta attaccò il Vaticano in piena Camera ("Il papa restituisca all'Ambrosiano i soldi dello Ior").

Parole che oggi nessun politico o tecnico oserebbe pronunciare. E dire che ora la magistratura non indaga sull'attività dello Ior (come invece avvenne sullo svuotamento delle casse dell'Ambrosiano), ma su vicende tutte italiane di competenza dei magistrati italiani. La Procura di Napoli si occupa dell'eventuale tangente a un partito italiano (la Lega) da una società partecipata dallo Stato (Finmeccanica); e delle notizie di reato contenute nel memoriale Gotti Tedeschi, cittadino italiano, che ipotizza financo un progetto per eliminarlo fisicamente a causa delle "cose da paura" che avrebbe scoperto allo Ior, compresi i conti di politici italiani che, ancora una volta, riguardano la trasparenza di rappresentanti eletti dal popolo italiano. E la Procura di Trapani indaga sugli ammanchi nella Curia, i cui fondi sarebbero finiti su conti Ior: per questo ha inoltrato una rogatoria in Vaticano, che ha risposto picche. 
In uno Stato laico e sovrano, come dovrebbe essere l'Italia, il comunicato di padre Lombardi e il niet alla rogatoria trapanese avrebbero dovuto suscitare la reazione del governo in difesa del sacrosanto diritto-dovere dei magistrati di fare chiarezza e del dovere del Vaticano di collaborare, smettendo di comportarsi come un paradiso fiscale. Invece si ripete quel che accadde nel 1993, quando la Procura di Milano chiese aiuto per ricostruire il percorso di metà della maxi-tangente Enimont: una provvista di 140 miliardi di lire accantonata in titoli di Stato da Cusani per conto di Gardini. Una montagna di Bot e Cct poi riciclata presso lo Ior dal faccendiere piduista Bisignani, cambiando i titoli in contanti e girandone il controvalore su conti di banche estere. Quando il pool Mani pulite inoltrò la rogatoria per sapere i destinatari, lo Ior la rispedì al mittente, così 70 dei 140 miliardi della maxitangente restarono in cerca d'autore. 
Ora c'è addirittura un particolare in più, grottesco a non dir peggio: il Vaticano pretende, con apposite rogatorie, che il governo autorizzi la Procura di Roma ad aiutarlo a perseguire i reati commessi da giornalisti italiani pubblicando le carte del "corvo". Il reato ipotizzato è ricettazione, nella presunzione che i cronisti sapessero che i documenti erano rubati. Peccato che fior di sentenze della Cassazione escludano la ricettazione in casi simili. Cioè: l'Italia dovrebbe accogliere le rogatorie vaticane per punire i giornalisti che han fatto il loro dovere pubblicando notizie vere, mentre il Vaticano ostacola indagini e rogatorie italiane per far luce su presunte ruberie, tangenti e addirittura complotti contro la vita di una persona. Possibile che il governo Monti non abbia nulla da dichiarare? Andreatta è morto e i vivi si sentono poco bene.
http://ilsismografo.blogspot.com/2012/06/italia-monti-in-ginocchio-da-ratzinger.html



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