ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 20 luglio 2012

LA PREDICAZIONE MODERNISTA E LA PROPAGANDA AL PANTEISMO.


 LE OSCURE TRAME!
Pontifex.Roma[...] Il predicatore pur cercando goffamente di modernizzare - negando (non si comprende bene data l’ambiguità di parte dell’omelia) - l’intrinseco, ma inconfutabile, dogmatico principio dei castighi divini, pare essersi dimostrato anche astuto, in quanto ha richiamato alla memoria gli ammonimenti; in sostanza, egli non specificando la differenza fra castighi ed ammonimenti (poi analizzeremo meglio), ma nel contempo negando l’esistenza dei castighi di Dio stesso, non solo, a parer mio, appare aver proferito pubblica eresia, parimenti sembra essersi comprovato anche maldestramente scaltro e particolarmente pernicioso. Egli sembra aver ricondotto la causa dei nostri mali esclusivamente all’agire dell’uomo stesso e, se queste sono state le sue intenzioni, di fondo si palesa un’ulteriore concetto già bollato come eretico. Rileggendo con attenzione le parole del padre, mi sono tornati in mente degli studi che feci sulla massoneria, ...

... pertanto perdonatemi questa digressione.
Queste le parole: «[...] terremoti, uragani e altre sciagure che colpiscono insieme colpevoli e innocenti non sono mai un castigo di Dio. Dire il contrario, significa offendere Dio e gli uomini. Sono però un ammonimento: in questo caso, l’ammonimento a non illuderci che basteranno la scienza e la tecnica a salvarci. Se non sapremo imporci dei limiti, possono diventare proprio esse, lo stiamo vedendo, la minaccia più grave di tutte [...]».
Ecco qui di seguito riportati degli appunti presi, tratti da un testo che analizza la massoneria.
Nel terzo momento di indottrinamento degli ex adepti, ormai massoni già di rango elevato, si passa dagli insegnamenti sincretici all’indottrinamento panteistico della vita e del Creato. Per ora ci basti sapere che il pensiero massonico maturato negli alti gradi della piramide, insegna agli eletti che la figura di Cristo e della Chiesa cattolica sono espressioni di un oscurantismo pernicioso, di un dogmatismo schiavizzante, di una intolleranza che colpevolizza l’uomo e lo rende triste e incompiuto.
Dopo il 28° del Rito Antico e Accettato, l’alto massone, potente e operativo nel tessuto sociale, viene educato a considerare il Creato e il Creatore come emanazioni di un dio-pleroma, da raggiungere attraverso un percorso gnostico-esoterico, capace di liberare l’uomo dal giogo del cattivo Dio dei cristiani, ridotto a demiurgo invidioso della originaria divinità dell’uomo e capace di cancellarne il ricordo.
Il G. A. D. U. dei massoni è una forza progettuale capace di portare l’uomo a comprendere la propria divinità, un uomo dio a sé stesso, concetto spaventoso che l’alto iniziato matura completamente nel quarto momento di indottrinamento e di esercizio.
Nella massoneria, il passaggio dal 28° fino al 33° prevede anche la consapevolezza e la maturazione conoscitiva nel diabolico Grande segreto, ossia quello che tutti gli studiosi unanimemente definiscono Panteismo o Naturalismo panteista; vera credenza dei massoni alti, è una religione dell’uomo che lo porta ad autoproclamarsi dio, un dio che ha il potere di autoassolversi perché nessuno è sopra di lui, un dio che è padrone del Creato e che può essere causa di bene e male, proprio ciò che pare affermare il padre con la nociva espressione precedentemente sottolineata.
Il massone Umberto Gorel Porciatti, nel suo testo “Simbologia massonica Gradi Scozzesi” , spiega come - con il grado di Maestro - l’adepto, dopo aver appreso che la natura è eterna e che la vita si rinnova per generazione, è giunto alla soglia del proprio tempio interiore e nel grado di Maestro Segreto, ne vede la parte più sacra; comprende che lui stesso è esecutore di un principio elevato che è in lui e non fuori di lui, che lui è padrone del mondo e che nessun dio potrà mai modificare l’incedere degli eventi e l’incamminarsi del tempo, né in ordine naturale e né metafisico.
Ecco liquidato il Dio Trascendente e nominato l’eletto a dio di se stesso. La divinità dell’uomo viene celebrata nel tempio massonico attraverso la simbologia grafica, un geroglifico costituito da un triangolo racchiuso nel cerchio con al centro il pentacolo che racchiude la lettera Z iniziale del termine ebraico zizan, ovverosia scintilla della divinità dell’uomo, quindi esclusione aprioristica di amore e di giustizia divina che, come leggeremo, si è manifestata concretamente in vari modi.
In barba ai massoni, Dio continuerà, invece, a manifestare dissenso od accettazione fino alla fine dei tempi, così come fece in principio, castigando Adamo ed Eva, dunque espellendoli dal cosiddetto - semplicemente - Paradiso terrestre.
Carlo Di Pietro
Fonti:
Carlo Di Pietro, I castighi di Dio, Ed. Segno, Tavagnacco (UD), 2012, p. 27 e succ.
Margherita Matris, Massoneria e controchiesa, Ed. Segno, Tavagnacco (UD), 2012, pp. 34 e 35
U. G. Porciatti, Simbologia massonica Gradi Scozzesi, Ed. Atanòr, Roma, 1948, pp. 59 e 60



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