ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 29 luglio 2012

Lex videndi lex orandi?


 ASINUS ASINUM FRICAT

di Francesco Colafemmina

Non fa scalpore la mostra d' "arte contemporanea" aperta in questi giorni nella romantica cornice del duomo di Bamberga. Abituati a prostituire i luoghi sacri, i nuovi lenoni ecclesiastici del XXI secolo hanno finito per convincere persino i fedeli tedeschi (pochi a dire il vero) che la dimora di Dio può occasionalmente trasformarsi in ricettacolo del ridicolo o del pacchiano. 
Per l'occasione ci ha pensato il Canonico della Cattedrale, padre Norbert Jung a dichiarare: "La Cattedrale non è un museo d'arte contemporanea ma una testimonianza della vita di fede del XXI secolo". Auguri!

Ad ogni modo è evidente che il buon senso oltre che il buon gusto ha ormai da tempo abbandonato certi luoghi. Infatti il criterio con cui cedere un luogo sacro al ludibrio di quattro miserabili artisti contemporanei è sempre il solito: la notorietà di questi ultimi, la loro affermazione. Il che corrisponde, nella maggiorparte dei casi, ad una visione estetica del tutto estranea a quella cattolica, anzi ad essa apertamente ostile.

Prendiamo as esempio Volker März, ispirato autore di pupazzetti di cartapesta. Nel duomo di Bamberga espone una serie di personaggi in groppa ad un mulo, un uomo abatjour sulle spalle di una donna, e vari  pupazzi appesi alle volte di una navata laterale con la testa in fiamme. Evidentemente però l'ipocrita artista e gli altrettanto ipocriti ecclesiastici che hanno acconsentito ad una sua partecipazione alla mostra, si son guardati bene dall'esporre qualche altro pezzo della collezione, come il seguente nel quale una scimmietta...


La verità è che siamo in presenza di due mondi convergenti. Da un lato quello dell'arte contemporanea, fondato sulla fuffa, sul nichilismo estetico e sull'assoluto relativismo artistico, dall'altro quello della Chiesa Cattolica contemporanea, alimentata da uno sconvolgente vuoto spirituale, da innumerevoli balle ideologiche e da un altrettanto assoluto relativismo teologico e liturgico. E analogamente ai due famigerati asini del proverbio latino (analogia corroborata dalla presenza artistica e concreta di alcuni asini in uno storico duomo) queste due realtà continuano a grattarsi a vicenda, nel tentativo di dar sollievo ai propri irrefrenabili pruriti.

Di seguito alcune immagini: 












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