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giovedì 19 luglio 2012

Oremus et pro perfidis judeis..

Israele-choc, il parlamentare strappa il Vangelo: “Un libro abominevole”
Il gesto di Ben Ari
Il gesto di Ben Ari

Micheael Ben-Ari, esponente della destra religiosa, si fa immortalare da un fotografo. Aveva ricevuto il Nuovo Testamento dagli evangelici israeliani

Giorgio Bernardelli Roma

Le pagine del Nuovo Testamento strappate davanti all'obiettivo del fotografo che immortala la scena, prima che il libro venga gettato nel cestino. Non in un posto qualsiasi, ma alla Knesset, il Parlamento israeliano. Protagonista della scena il deputato Michael Ben-Ari, esponente del partito HaIhud HaLeumim (Unione nazionale), espressione dell'ala della destra religiosa ebraica più vicina al movimento dei coloni.
  Il gesto - che ricorda per grado di intolleranza i roghi del Corano compiuti dal pastore statunitense Terry Jones - è stata la risposta di Ben-Ari a una «provocazione inaccettabile» compiuta dalla Società biblica israeliana, realtà di matrice evangelical che in questi giorni ha inviato a tutti e 120 i parlamentari israeliani una copia del Nuovo Testamento in ebraico. «Siamo lieti di offrirle questo libro che illumina le Sacre Scritture e aiuta a comprendere il legame tra la Torah e il Nuovo Testamento - scriveva nella lettera di accompagnamento il presidente Victor Kalisher -. Nella sua importante posizione al servizio della gente speriamo e preghiamo che questo libro possa aiutarla».
  
Un'iniziativa decisamente ingenua in un posto come Israele, dove il «proselitismo cristiano» è un tema che da sempre infiamma gli animi. Puntualmente Arutz Sheva - l'agenzia di stampa più vicina alla destra religiosa - l'aveva raccontata l'altro giorno titolando: «I cristiani inondano la Knesset col “nuovo ebraismo”». E aveva raccontato di come molti parlamentari fossero furiosi per questo gesto e di come l'esponente del Likud Tzipi Hotolevy avesse espressamente chiesto al presidente della Knesset Reuven Rivlin di «porre fine alla diffusione di materiale apertamente missionario».
  
Ieri però Michael Ben-Ari ha deciso di spingersi decisamente più in là e si è dunque fatto immortalare mentre strappava pubblicamente le pagine del libro in questione e le gettava nel cestino. Aggiungendo pure parole di fuoco: «Questo libro abominevole - ha dichiarato al sito di informazione in lingua ebraica NRG - ha promosso l'uccisione di milioni di ebrei durante l'inquisizione e gli autodafé. Questa è un'orribile provocazione missionaria da parte della Chiesa. Non c'è dubbio che questo libro e coloro che lo hanno inviato appartengano alla spazzatura della storia».
  
Il curriculum aiuta a capire chi sia l'autore di questo gesto: quarantotto anni, figlio di ebrei orientali cresciuto nei quartieri difficili della periferia sud di Tel Aviv, oggi residente nell'insediamento di Karnei Shomron, Ben-Ari è il primo parlamentare israeliano a non nascondere affatto di essere stato un seguace di Meir Kahane, il fondatore del partito razzista Kach messo al bando in Israele per incitazione all'odio contro gli arabi dopo la strage di 29 palestinesi compiuta nel 1994 dal colono Baruc Goldstein alla Tomba di Abramo a Hebron. Per questo motivo gli Stati Uniti gli hanno più volte negato il visto di ingresso facendo riferimento alla legislazione antiterrorismo. Già nel 2009 Ben-Ari si era distinto per le sue affermazioni incendiarie contro la visita di Benedetto XVI in Israele: «Un'accoglienza di Stato per il Papa - aveva dichiarato - significherebbe voltare le spalle ai milioni di ebrei che furono uccisi all'ombra del cristianesimo».


Questo suo insulto plateale al Nuovo Testamento, però, oggi potrebbe avere ripercussioni nei rapporti tra Israele e la destra evangelical, che negli Stati Uniti in questi anni è stata uno degli alleati migliori del premier Netanyahu. Il tutto tra l'altro avviene a poche settimane dall'annunciato viaggio in Israele del mormone Mitt Romney che nella sua corsa alla Casa Bianca ha messo in calendario una tappa a Gerusalemme proprio per marcare la differenza rispetto a Barack Obama sul tema della vicinanza allo Stato ebraico.
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/israele-israel-16889/

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