ALCUNE PALESI ERESIE PRESENTI NEGLI SCRITTI DI MARIA VALTORTA |
Abbiamo
appurato, riportando documenti ufficiali della Santa Sede, in un
recente articolo che i testi della Valtorta sono da ritenersi
sconsigliati e sono stati inseriti prima nell'Indice dei testi proibiti e
poi condannati nuovamente, anche nella seconda edizione, dopo
l'abolizione dell'Index. Il 31 gennaio 1985 l'allora cardinale Joseph
Ratzinger, in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina
della Fede, scrisse una lettera indirizzata all'arcivescovo di Genova,
Giuseppe Siri, in cui definiva l'opera in questione espressione di «una ben nota categoria di malattie mentali».
Il futuro papa Benedetto XVI proseguiva dicendo che «gli elementi
introdotti nella seconda edizione non cambiano la natura dell'opera, che
è costituita da una montagna di puerilità, fantasie, falsità storiche
ed esegetiche, diluite in un'atmosfera sottilmente sensuale, a causa di
uno stuolo di donne al seguito di Gesù. Nel complesso si tratta di un
cumulo di elementi pseudoreligiosi . Pertanto, anche per la seconda edizione, il giudizio di condanna da parte della Chiesa rimane valido».
Per leggere l'articolo denuncia, censurato dai siti che si dicono cattolici, CLICCA QUI.
Motivo della censura?
Presumibilmente per il fatto che la Gospa di
Medjugorje ne consiglia la lettura - schierandosi contro le decisioni
della Chiesa cattolica - e che il testo è molto favorito negli ambienti
detti "medjugorjani" CLICCA QUI.
Ma veniamo al fatto. Se un fine teologo come Papa Benedetto XVI definisce l'opera della Valtorta «una ben nota categoria di malattie mentali», un motivo ci sarà!
Presa coscienza della decisione della Santa Sede, da
cattolico ubbidiente, decisi di accantonare la lettura dei testi della
Valtorta, dedicandomi allo studio di scritti affidabili.
Quali le annotazioni segnalate, all'epoca, e che mi
insospettirono, da cui partì la mia ricerca circa la credibilità ed il
riconoscimento dei testi della Valtorta e la richiesta di aiuto a terzi
più competenti?
Quando Gesù parla a Pietro del futuro primato di
infallibilità del Papa (cap. 180.3 dell'opera dei "vangeli" Valtorta),
parlando dei Suoi successori dice testualmente:
"[...] infallibile sarà il loro giudizio se vivranno di Dio come di unico pane [...]".
Questa è una palese eresia, e cioè che richiede che il Papa non sia peccatore per essere infallibile (per approfondimenti CLICCA QUI).
Questa è proprio una delle "armi" che usano gli atei per combattere il
Papa quindi, secondo voi, Gesù potrebbe mai aver proferito una simile
bestialità? E' interessante, all'uopo, leggere la confutazione al testo
"E' solo un uomo" in cui c'è una spiegazione dogmatico-morale
sull'infallibilità del Papa CLICCA QUI.
L'espressione attribuita a Gesù supera e va oltre
tale eresia: perché dice che non solo il Papa, per essere infallibile,
non deve essere peccatore, ma deve essere anche santo, perché deve
vivere di Dio come "di unico pane", ben più che semplicemente "non
peccare mai".
Infatti il padre spirituale di Maria Valtorta, Padre
Migliorini, le fece delle rimostranze per questa affermazione; allora
stando a lei, Gesù dopo avrebbe ritrattato correggendo il tiro e dicendo
che intendeva affermare che:
"[...] non concedo dogmi a Papi che notoriamente non sono in grazia di Dio [...]".
Andando così di male in peggio, per vari motivi:
1) Gesù Cristo non è né uno sprovveduto né un
imprudente, è Dio! Quindi non avrebbe mai lasciato una frase così
ambigua, anzi, così eretica, come se non se ne fosse accorto, per poi
aver bisogno di correggere il tiro e solo dopo segnalazione di padre
Migliorini;
2) Tutti quelli che l'avrebbero letta senza
approfondire nelle note, avrebbero creduto ad un'eresia che mina alla
base tutta la fede cattolica (giacché ogni dogma poggia
sull'infallibilità del Papa, persino le definizioni - ad esempio - su
quali siano i testi della Sacra Scrittura, cioè i Libri canonici, e
quali no);
3) Dice un assurdo: è molto difficile distinguere
"notoriamente" chi è in grazia di Dio e chi no, dato che questa è
lettura interiore, e salvo alcuni casi di stato di peccato continuo
(convivenza-adulterio, ecc...), è quasi impossibile accorgersene. Quindi
un Papa potrebbe tranquillamente non essere in grazia di Dio, essere in
stato di peccato mortale, non pubblicamente, ma nel segreto del suo
cuore. In quel caso allora Dio gli concederebbe il dogma, e allora Gesù
si contraddirebbe;
4) "Vivere di Dio come di unico pane" è molto più che vivere "in stato di grazia"! Ancora contraddizioni;
5) Peggio ancora: Gesù qui mostrerebbe di non
conoscere il dogma dell'infallibilità del Magistero Ordinario,
l'Assistenza dello Spirito Santo al Pontefice in modo che non erri nella
conduzione ordinaria universale della Chiesa, non solo dottrinalmente,
ma anche nella Disciplina, nella Liturgia, nella prassi approvata,
ecc... (oggetto secondario del Magistero infallibile). Assistenza
indispensabile per far sì che la Chiesa non sia causa di conduzione
delle anime nell'errore e nel male.
Praticamente Gesù cadrebbe in un creduto errore molto
diffuso tra i cattolici "sempliciotti" - ignoranti in materia -, che
pensano che l'infallibilità ci sia solo quando un Papa definisce un
dogma solennemente (ad esempio vedi Immacolata Concezione, Assunzione di
Maria, ecc...); Gesù, quindi, non saprebbe che anche gli insegnamenti
definitivi del Magistero Ordinario - in alcuni casi - sono da ritenersi
dogmatici, e che persino una cosa sempre insegnata come prassi dalla
Chiesa - TRADIZIONE - è dogma implicito.
Altra eresia?
Nei "quaderni" o nei "quadernetti" (non ricordo esattamente) Gesù parla delle altre religioni, e distingue (cito letteralmente):
"[...] le religioni rivelate [...]"
!!!!!! PAZZESCO! Solo una è la Religione Rivelata, quella vera! Le altre
non sono rivelate, sono invenzioni umane! Questo è dogma di Fede sin
dai tempi - diciamo sommariamente, senza approfondire - di Gesù e degli
Apostoli.
Capite ora perché il Vaticano è più affidabile della Gospa di Medjugorje? E questo è solo un esempio!
Questo scritto non vuol essere una condanna alla
Valtorta, ma è solo dimostrazione pratica che il demonio, pur fra tante
belle parole e presunte verità, ci mette sempre il suo zampino
diabolico; in questo caso lo zampino mina l'Autorità di Pietro ... e non
è cosa da ridere o da sottovalutare!
Carlo Di Pietro
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